#HellasNews + - =
RIVOLUZIONE IN VISTA NELLE GIOVANILI GIALLOBLÙ Il Responsabile del vivaio FILIPPINI se ne andrà così come Massimo PAVANEL che, dopo gli ottimi risultati ottenuti con la formazione Primavera gialloblù sta per accettare un ruolo da allenatore in Lega Pro...
ADDIO SISTO! Martedì, all'età di 77 anni è mancato Sisto Lavagnoli a lungo custode e manutentore del sacro suolo del 'Binti'...
PRIMO TEST MATCH UFFICIALE DELLA PROSSIMA STAGIONE CON LA SAMP il prossimo 29 luglio alle ore 18.00 allo stadio 'Briamasco' di Trento
'TRANQUILLI TANTO VI RIPESCANO' ma questa volta non è lo striscione appeso in Curva Sud in occasione dell'ultimo derby a fare notizia, bensì il volantino distribuito da due persone anziane che nel quartiere San Lazzaro (una delle culle del tifo iberico a Vicenza), in cambio di qualche soldo, pensavano forse ad un messaggio beneaugurante da parte della vicina Verona...
PREMIO FAIRPLAY FINANZIARIO 2015-16, c'era anche l'HELLAS nella persona del massimo dirigente Maurizio SETTI «Essere qui, tra le quattro società finaliste di questo premio, è motivo di orgoglio e soddisfazione per me e per tutto l'Hellas Verona. E rappresenta la prova di quanto il nostro club sia da sempre attento e tenga ai valori del Fair Play Finanziario. Nel calcio di oggi, la programmazione e il successo sportivo dipendono sempre di più dall'equilibrio economico-finanziario: vogliamo continuare su questa strada» HellasVerona.it
COPPOLA OPERATO AL GOMITO SINISTRO: Il sito web della società scaligera che 'Ferdinando Coppola è stato sottoposto ad un intervento in artroscopia per la pulizia dell'articolazione del gomito sinistro' e che l'intervento è perfettamente riuscito. Tanti auguri di pronta guarigione al portierone gialloblù...
DARREL AGBUGUI CONVOCATO CON L'ITALIA UNDER 16 per un test match con i pari età della SERBIA il 7 Giugno prossimo...
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DICONO + - =
Pierino FANNA passato e presente «Ero un’ala funambolica in grado di giocare sia a destra che a sinistra e per questo passai alla Juventus nel 1978. In carriera ho in seguito vestito anche le maglie di Inter e Verona e, proprio con i gialloblù, ho scritto una delle pagine più belle della storia dell’Hellas contribuendo in modo determinante alla conquista dello scudetto del 1984/1985. In totale, sono ben 5 i titoli italiani che conquistato: tre con la Juventus, uno con il Verona e uno con l’Inter di Trapattoni. Dopo il ritiro? Mi sono occupato del settore giovanile veronese per diversi anni, per assumere con l’arrivo di Prandelli nell’estate 1998, il ruolo di secondo allenatore. Prandelli dopo aver ottenuto una promozione e una tranquilla salvezza, regalando un calcio offensivo e assai piacevole, ha lasciato la panchina del Verona in aperta polemica nei confronti della presidenza e decisi (sbagliando) di seguirlo a Venezia. Il nostro rapporto si è chiuso nel 2002 quando Cesare si è trasferito al Parma. Poteva consolidarsi meglio, la nostra partnership professionale, ma non è andata così. Diciamo che Verona ci ha unito e Venezia ci ha diviso. Come succede a tanti colleghi nel nostro ambiente... Oggi la mia attività è tranquilla e senza grosse pressioni. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per godermi la vita e gestire le mie passioni. Ho fatto delle scelte e non sono più dentro al mondo del calcio anche se continuo a seguire tutto molto da vicino. Da alcuni anni lavoro per la Radio Ufficiale dell’Hellas Verona, commento le partite e seguo sempre le vicende dei gialloblù. Mi piace e mi diverto» IVG.it
Mimmo VOLPATI a 'La Gazzetta dello Sport' «Bisogna inserire giocatori che siano già pronti per una dimensione distante dalla B. Questo non significa che si debba cambiare tutto, anzi. C’è un nucleo forte in questo Verona, a cominciare da Bessa e Pazzini, ma non solo, che dovrà essere la base su cui costruire. Punterei su un gruppo italiano, o comunque con gente che la A la conosca già bene. Necessario è prendere giocatori che facciano della corsa una prerogativa, senza rinunciare alla tecnica» Hellas1903.it
L'ex portiere dell'HELLAS Graziano BATTISTINI attualmente procuratore a 'La Gazzetta dello Sport' «Quando si è andati in A l’ultima volta, nel 2013, il Verona ha cambiato pelle. Gli innesti di Toni, Romulo e Iturbe hanno rovesciato la squadra. Ritengo che la strada da percorrere sia la medesima. Attenzione, però: non sto parlando di una rivoluzione, bensì di una trasformazione per adattarsi a un campionato che è un’altra storia rispetto a quello appena concluso» Hellas1903.it
Il presidente SETTI intervistato dal 'Resto del Carlino' «Se ho ottenuto la rivincita? Ma no, nessuna rivalsa. Anche se con il passare dei giorni mi sto rendendo conto che abbiamo fatto un’impresa, perché avevamo tutti i riflettori puntati e non è facile centrare l’obiettivo con il peso del pronostico. Nessuno l’ha detto, ma alla fine la nostra era la squadra più giovane, tra quelle che sono salite. E aveva giocatori reduci da delusioni, da rigenerare. Paura di fallire? Mai. Abbiamo avuto solo un periodo altalenante, ma ci siamo ripresi. Il Luca Toni dirigente come è? Per lui è stato un anno zero, non credo che da grande vorrà fare l’allenatore o il direttore sportivo. Ma è una bellissima persona, un valore aggiunto per tutti. I rapporti di mercato, con il Bologna? Cerchiamo di aiutarci, con Fenucci c’è una buona intesa e Bigon ha lavorato anche per me. Se si riesce a lavorare con vantaggio reciproco, perché no? Ferrari, Helander, Viviani e Boldor? Ferrari ha potenzialità, ma deve ancora crescere, potrebbe fargli bene restare con noi. Su Helander abbiamo solo anticipato a gennaio il diritto di riscatto del Bologna. Per Viviani siamo disponibili a tutte le soluzioni, per Boldor vedremo» CalcioMercato24.com
Mister PECCHIA al 'Gran Galà Pallone d'Oro' «Siamo grati, a nome di tutto il Verona, di questo riconoscimento. Nel nostro mestiere le critiche esistono e le prendono tutti. E questo è perché il calcio è lo sport più seguito in Italia e tutti sentono di poter dire qualcosa. Si sbaglia, ma poi con l'impegno e la perseveranza si può arrivare fino in fondo, e noi ci siamo riusciti. Lo stesso possono fare i calciatori che oggi militano nelle squadre dilettantistiche, spesso si tratta ti trovare il momento e la situazione giusta per fare il salto di categoria e arrivare ad alti livelli. Quello che posso dire ai tanti giovani che hanno questo sogno è che, quando passa il treno, bisogna prenderlo al volo. Serie A? Cercheremo di mantenere la nostra identità, la nostra idea di calcio. Già quest'anno, in B, abbiamo provato a proporre un calcio ragionato, forse più simile a quello che si fa nella massima serie. Abbiamo alle spalle un ambiente che ha grande entusiasmo e vogliamo fare sempre meglio» HellasVerona.it
Mister SPALLETTI (ormai ex tecnico della ROMA) si complimenta con PECCHIA «Complimenti al Verona. Hanno vinto in serie B, complimenti al mio allievo Fabio Pecchia» Hellas1903.it
Mister PECCHIA al 'Corriere della Sera' «Chi sono? Un papà di tre figlie, un marito, un professionista appassionato. Uno che ha impa- rato di più dalle esperienze negative che da quelle positive: la vittoria è deformante. L’ipotesi Cassano? Non lo so. Leggo, sento. Vediamo. Di sicuro per la A bisogna strutturarsi in modo sostanzioso» Hellas1903.it
Gennaro TROIANIELLO a 'La Gazzetta dello Sport' «Sono a fine contratto, il mio sogno è quello di restare per debuttare in serie A: dopo cinque promozioni me lo merito! Ma sequalcuno vuole vincere la B sa chi chiamare. Non importa quante partite fai, ma come le fai. Quando Pecchia mi ha chiamato mi sono fatto trovare pronto. Pazzini e Coppola sono stati i nostri leader, poi quando nello spogliatoio c’era da sdrammatizzare mi facevo avanti io. Il coro “Ma quanto è bello Gennaro Troianiello” è nato in spogliatoio, poi me lo hanno cantato anche i tifosi, e ci sono amici che mi mandano video con i loro bambini che lo cantano. La svolta vera, per me è stata sei mesi fa, quando è nata la mia Sofia, che mi ha cambiato la vita, a lei dedico questa promozione. Andrò presto a Napoli per il suo battesimo, poi in estate mi aspettano i matrimoni di Belotti e Siligardi. Sogno di strappare ancora magliette, è un gesto di liberazione. Spero, la prossima volta, di poterlo fare in A» Hellas1903.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Caio FERRARESE nuovo diesse del LEVICO TERME appena retrocesso in nel campionato trentino d'Eccellenza... Luigi DELNERI prolunga il contratto con l'UDINESE. REBIĆ in gol nella finale della Coppa di Germania ma il trofeo lo alzano gli avversari... Intanto Urby EMANUELSON si svincola anche dallo SHEFFIELD WEDNESDAY dopo aver fatto la bellezza di soli 16 minuti in campo dallo scors Settembre. RAFAEL verso il rinnovo col CAGLIARI, mister PRANDELLI nuovo tecnico dell'AL NASRI, mister BORDIN gran doplete campionato-coppa in Moldavia alla guida dello SHERIFF TIRASPOL.
CHAMPIONS LEAGUE: Dura un tempo la JUVE contro i Galacticos, nella ripresa gli spagnoli stendono i bianconeri e dilagano forse anche aldilà dei loro meriti... Terza Champions in quattro anni per il REAL MADRID al secondo successo consecutivo e 12esimo della storia.
PLAYOFF SERIE B: Impresa del CARPI che dopo lo 0 a 0 del Cabassi in nove batte il FROSINONE in Ciociaria e va in finale! A sfidare gli emiliani sarà il BENEVENTO che, dopo aver vinto di misura in Campania, ha impattato per 1 a 1 sul campo del PERUGIA.
SERIE A ULTIMI VERDETTI: Nel giorno del commovente addio di capitan TOTTI il GENOA prova a rovinare la festa alla ROMA che solo al 00esimo riesce a superare i liguri agguantando all'ultimo il secondo posto che vale la Champions League diretta a spese del NAPOLI giunto terzo (e che quindi sarà costretto a passare dalle 'forche caudine' degli spareggi). Grande impresa del CROTONE di mister NICOLA che con un incredibile girone di ritorno festeggia la salvezza proprio all'ultima giornata mentre l'EMPOLI, che perde a casa del già retrocesso PALERMO, scende in cadetteria coi siciliani ed il PESCARA...
FORMULA 1: Al GP di Montecarlo doppietta FERRARI con VETTEL che precede RAIKKONEN sul podio, terza la RED BULL di RICCIARDO. Male le MERCEDES ora HAMILTON è a -25 dal pilota tedesco della rossa...
GIRO D'ITALIA: Nella cronometro che porta a Milano QUINTANA cede definitivamente la rosa a DUMOULIN (che alla partenza accusava 53 secondi sul colombiano) primo olandese nella storia a vincere la corsa ciclistica italiana! Terzo NIBALI che s'è visto soffiare la piazza d'onore per nove secondi...
RASSEGNA STAMPA + - =
Vicenza, "Tranquilli tanto vi ripescano": volantini veronesi nel cuore del tifo
Curioso episodio nel quartiere San Lazzaro, una delle culle del tifo berico. I volantini "made in Hellas" erano distribuiti da una coppia di anziani che hanno detto di essere stati pagati
Redazione
27 maggio 2017 11:58
Foto da Magicolane.com
"Tranquilli, tanto VI ripescano". Dagli spalti del Bentegodi, lo slogan entra nelle cassette della posta di San Lazzaro, quartiere storico dei tifosi biancorossi.
A riportare segnalazione e foto è il forum Magicolane.com, dove viene riferito che i volantini sono stati lasciati anche al bar Trapani, abitualmente frequentato dagli ultras.
Non solo, da ulteriori segnalazioni, è emerso che i "postini"non erano tifosi scaligeri in incognito, ma due persone anziane che, fermate per invitarli a smettere e per spiegare quello che stavano facendo, hanno detto di essere stati pagati e si sono scusati.
"Insomma, due persone indigenti, di circa 60 anni, probabilmente pagate in nero e sfruttate, mettendole in pericolo" stigmatizza un nostro lettore.
FONTE: VicenzaToday.it
Da Bizzuno a Verona: la storia del fisioterapista dell'Hellas Alessandro Pagani
L'ultima esperienza è invece quella in Italia, dove è entrato a far parte dello staff medico, in serie B, con l'Hellas Verona che in questa ultima stagione è stato promosso nella massima serie.
Redazione
31 maggio 2017 15:06
Mercoledì l’assessore comunale allo Sport Pasquale Montalti ha ricveuto in Rocca Alessandro Pagani, fisioterapista di Bizzuno di Lugo in forza all’Hellas Verona, squadra di calcio da poco promossa in serie A. Insieme all’assessore erano presenti il consigliere comunale Ivan Rossi e il responsabile dell’Ufficio Sport del Comune, Cristian Zanzi. “Possiamo dire che alla promozione del Verona in serie A ha contribuito anche un lughese e questo ci rende molto orgogliosi - ha detto Montalti -. Vedere un pezzo della nostra città festeggiare sul campo un traguardo così importante è un onore e per questo ringraziamo Pagani”.
Pagani, nato a Lugo l’8 febbraio 1979, è titolare della ditta "Fisio-Ok" a Bizzuno. Si è avvicinato al calcio fin da piccolo. Ha militato nelle giovanili del Bologna Calcio, dove è rimasto dalla categoria Esordienti agli Juniores, quando ha abbandonato per motivi di studio. Nel 2004 si è laureato in Scienze motorie. L’idea di cominciare a intraprendere gli studi di fisioterapia è arrivata dopo la collaborazione con Isokinetic (Medicina dello sport e riabilitazione ortopedica), il Fifa medical centre tra i più importanti in Europa nella riabilitazione.
Il 24 novembre 2011 si è così laureato in Fisioterapia. Nello stesso anno ha aperto uno studio di fisioterapia a Bizzuno di Lugo, poi ampliato nel 2014. La collaborazione col mondo del calcio è andata avanti, come terapista, prima con il lavoro al fianco di Walter Zenga a Dubai, poi a Hebron, in Cisgiordania. L’ultima esperienza è invece quella in Italia, dove è entrato a far parte dello staff medico, in serie B, con l’Hellas Verona che in questa ultima stagione è stato promosso nella massima serie.
FONTE: RavennaToday.it
CALCIO
A lezione di calcio dall’ala Pierino Fanna
Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia
di Redazione - 31 maggio 2017 - 16:58
Nella bellissima cornice di Arco di Trento, nel corso del Torneo B. Viola, all’interno dell’iniziativa denominata dagli organizzatori “Calcerò” a cui hanno preso parte volti noti del panorama calcistico nazionale, ho avuto l’occasione di conoscere meglio Pierino Fanna, uno dei cinque calciatori italiani (insieme a Giovanni Ferrari, Sergio Gori, Aldo Serena e Attilio Lombardo) ad aver conquistato lo scudetto con tre società differenti. Cordiale e disponibile come nel suo carattere, non ha voluto sottrarsi ad alcune domande rivoltegli dalla folta platea accorsa comprese le nostre.
Partiamo da qui. L’Atalanta manco a dirlo è in finale: cosa può dirci del suo passato con la Dea?
«Ricordo che sono arrivato a Bergamo da Grimacco (Udine) a soli 14 anni e che sono andato via a 19 anni, dopo tre stagioni di settore giovanile e due di prima squadra in Serie B. È stata un’esperienza importante ed ho grandissima riconoscenza per la società che mi ha lanciato e mi ha costruito. Prima come uomo e poi come calciatore, la linea di allora come quella odierna è sempre stata quella di trasmettere valori importanti e persone che mi hanno fatto crescere. In quell’Atalanta c’erano uomini come i Bortolotti, Brolis, Previtali e Morotti oltre ad allenatori come Magistrelli, Moro e Titta Rota. Veramente una palestra di vita».
Quali sono i ricordi particolari legati alle vicende di campo?
«Non ho fatto molti gol, lavoravo tanto sulla fascia. Il primo anno di serie B segnai una rete contro il Piacenza nell’ultima gara del 1975/1976, mentre nel settore giovanile con gli allievi arrivammo a giocarci per due volte il titolo italiano e, in particolare, quella finale persa contro la Juventus mi è rimasta proprio sullo stomaco. Non c’è un momento o un ricordo specifico, sono stati 5 anni bellissimi perché, grazie all’Atalanta, sono diventato calciatore e ho fatto quello che sono riuscito a fare nel calcio in carriera».
Qualche aneddoto?
“Eccola qui, la curiosità: ho giocato con Antonio Percassi. Nel giorno dello spareggio di Genova contro il Cagliari, 82 bus di tifosi bergamaschi al seguito, fu proprio lui a mettere al centro il pallone per la prima rete di Rocca”.
Ma com’era Percassi sul terreno di gioco?
«Il presidente Percassi in campo? Il classico stopper vecchio stile, badava molto al sodo e anche se qualche volta qualche finta non la capiva badava sempre al sodo ed era tremendamente efficace. Concentratissimo sull’avversario, una persona splendida sotto l’aspetto umano ed un compagno con cui ho condiviso belle emozioni: nello spareggio di Genova contro il Cagliari eravamo in campo assieme. Era il 29 giugno 1977, una grande vittoria firmata da Rocca e Scala nel giro di tre minuti».
Come è proseguita poi la sua carriera?
“Ero un’ala funambolica in grado di giocare sia a destra che a sinistra (così mi avevano costruito proprio sui campi di Zingonia) e per questo passai alla Juventus nel 1978. In carriera ho in seguito vestito anche le maglie di Inter e Verona e, proprio con i gialloblù, ho scritto una delle pagine più belle della storia dell’Hellas contribuendo in modo determinante alla conquista dello scudetto del 1984/1985( stagione dell’esordio in Nazionale proprio a Verona, contro la Cecoslovaccia, il 7 aprile del 1984). In totale, sono ben 5 i titoli italiani che conquistato: tre con la Juventus, uno con il Verona e uno con l’Inter di Trapattoni”.
Come è stato il suo ritiro dal calcio giocato?
“Mi sono occupato del settore giovanile veronese per diversi anni, per assumere con l’arrivo di Prandelli nell’estate 1998, il ruolo di secondo allenatore. Prandelli dopo aver ottenuto una promozione e una tranquilla salvezza, regalando un calcio offensivo e assai piacevole, ha lasciato la panchina del Verona in aperta polemica nei confronti della presidenza e decisi (sbagliando) di seguirlo a Venezia. Il nostro rapporto si è chiuso nel 2002 quando Cesare si è trasferito al Parma. Poteva consolidarsi meglio, la nostra partnership professionale, ma non è andata così. Diciamo che Verona ci ha unito e Venezia ci ha diviso. Come succede a tanti colleghi nel nostro ambiente… Oggi la mia attività è tranquilla e senza grosse pressioni. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per godermi la vita e gestire le mie passioni. Ho fatto delle scelte e non sono più dentro al mondo del calcio anche se continuo a seguire tutto molto da vicino. Da alcuni anni lavoro per la Radio Ufficiale dell’Hellas Verona, commento le partite e seguo sempre le vicende dei gialloblù. Mi piace e mi diverto”.
Lo ha letto il bel libro di Furio Zara (‘Ma è successo davvero?‘) dedicato a quell’incredibile impresa dello scudetto veronese (Leicester docet)?
«Solo delle parti, ma devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Quando Zara parla di me e della mia infanzia in particolare, ha davvero centrato il punto e ancora mi chiedo come sia entrato in possesso di certe informazioni… Ha fatto un lavoro giornalistico ragguardevole”.
Un ritaglio della memoria ex novo risalente a quel magico 1985 ce l’ha in testa?
«Più che un flash, un nome. Uno solo: quello di Bagnoli. Osvaldo fu un secondo padre per me; anche perché mi rigenerò nel periodo più difficile della mia carriera (1982 circa) e – con lui – vinsi per tre volte di fila il titolo di ‘miglior ala italiana’. E conta che in quel periodo c’erano anche Causio, Bruno Conti, il primo Donadoni, ecc. Un Mister così me lo sarei tenuto stretto tutta la vita. Invece mi accordai con l’Inter e, fin da allora, continuo a prendermi le mie responsabilità in tale operazione di mercato. Il successo ottenuto fu il parto della sua bravura mostruosa, del suo essere un po’ mister e un po’ psicologo. E poi avevamo due soli stranieri da gestire: i grandissimi Elkjaer e Briegel. Al giorno d’oggi te ne ritrovi minimo dieci/dodici per squadra e la faccenda si complica terribilmente…»
All’Inter, nel 1987, ritrovò in panca Giovanni Trapattoni che l’ aveva già allenato alla Juventus per cinque lunghe e contraddittorie stagioni.
«Il mio col Trap fu un rapporto di odio/rispetto reciproco. Io gli ho sempre dato tutto me stesso come giocatore, ma lui aveva la sua mentalità. Il suo ‘vestito giusto’ per ogni occasione. Dalla Juve non potevo muovermi per ragioni contrattuali ma, quando Trapattoni firmò per l’Inter, io diedi subito alla società milanese la mia disponibilità a trasferirmi altrove. Il Trap si oppose, mi disse che avrei giocato a lungo con lui. Solo che quando eravamo in vantaggio durante le partite, il primo che faceva uscire – per mettere dentro un mediano o un difensore aggiunto – ero sempre io!»
I Fanna – queste benedette ali che saltano l’uomo e creano assist al bacio – esistono ancora nel calcio moderno?
«Forse stanno lentamente tornando visto che oggi abbiamo gli Iturbe, i Candreva, i Cuadrado ecc. Gente che di suo apre le maglie avversarie ma che, per me, non sa giocare larga sulle fasce laterali. Saltare l’uomo lungo la riga bianca era una libidine in quegli anni ’80. Io, ad esempio, mi divertivo da matti…»
Nostalgia? Rimpianti?
“Nessuno. Il segreto è dare il meglio in quello che si fa, quando lo si fa, e accettare con serenità che ogni cosa ha un inizio e una fine. Io ho sempre fatto quello che volevo, sin da piccolo: ho stemperato le mie debolezze e le preoccupazioni grazie al calcio. Lo stop non è stato traumatico, mi sono distaccato pian piano. Mi mancano un po’ gli allenamenti, quello sì: ho il movimento nel dna, mi piace faticare. Ma appena posso scappo in Lessinia con gli sci di fondo o mi concedo una decina di chilometri di corsa, sul lungadige, fino alla diga del Chievo e ritorno”.
La riconoscono?
“Se tolgo il cappellino sì; i ragazzini mi chiedono ancora gli autografi. Fa piacere, mi è sempre piaciuto lavorare con i giovani. Sto pensando di aprire una scuola calcio, avrei voglia di educare i ragazzi attraverso lo sport, far capire loro che per raggiungere un obiettivo ci vogliono impegno e sudore. Ma se mi offrissero di spostarmi chissà dove per allenare, direi no. Ora la mia vita è più lenta, più serena, all’insegna di una frase che tanto mi piaceva, che quando l’ho sentita da qualche parte l’ho appuntata e che recita: ‘Non farti togliere la libertà. Perderesti dignità, serenità, onestà'”.
FONTE: IVG.it
31 MAG 2017
SQUADRA CHE VINCE… SI RAFFORZA
La grande domanda dell’estate: quanto bisogna rafforzare il Verona in serie A? Le risposte fluttuano da: a)moltissimo perchè con la squadra della B in A fai poca strada. b) tanto, soprattutto in alcuni ruoli chiave. c) poco. Basta tenere l’intelaiatura e avere un’idea di gioco. Mia idea: tanto, non moltissimo, non poco. Esperienze del passato: il Verona di Bagnoli cambiò molti giocatori compresi alcuni che pareva fossero insostituibili. Se ne andarono giocatori che avevano fatto la differenza in B come Odorizzi e Guidolin. Arrivarono Fanna, Di Gennaro, Dirceu, Marangon. Il resto lo sapete. Recentemente il Verona di Mandorlini ha immesso nel motore tre giocatori di questo calibro: Iturbe, Toni e Romulo. Anche qui il resto lo sapete. Vuol dire che bisogna fare una sana e onesta valutazione. Aumentare la qualità. Non con una rivoluzione ma con un giocatore per reparto. Tre, quattro innesti sono il 30, 40 per cento della formazione titolare, non è poco, non è moltissimo. Con quattro innesti azzeccati, portando il monte ingaggi a 20, 21 milioni di euro, il Verona può salvarsi tranquillamente, rischiando anche meno del Crotone. Fusco non dovrà sbagliare una mossa, non avendo molti colpi da sparare. Ogni rinforzo dovrà essere valutato attentamente. Sarà un’estate calda. Non bollente.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
GIOVANILI
Giovanili Verona, Filippini e Pavanel verso l’addio
Il responsabile del vivaio e il tecnico della Primavera in uscita dall’Hellas
di Redazione Hellas1903, 02/06/2017, 08:32
Cambio ai vertici del settore giovanile dell’Hellas.
In vista c’è l’addio al ruolo di responsabile del vivaio di Giancarlo Filippini.
Non solo: Massimo Pavanel, tecnico della Primavera dal 2013, protagonista di ottimi risultati (dalla finale al Viareggio del 2015 alla qualificazione ai playoff quest’anno, senza dire dei tanti ragazzi fatti crescere), è in uscita.
Pavanel è pronto ad accettare una proposta dalla Lega Pro per svolgere il ruolo di allenatore tra i professionisti.
NEWS
Battistini: “Verona, innesti mirati per la A”
L’ex portiere: “Serve fare come nel 2013: Toni, Romulo e Iturbe cambiarono l’Hellas”
di Redazione Hellas1903, 31/05/2017, 10:44
Graziano Battistini, portiere dell’Hellas dal 1997 al 2000 e ora procuratore, parla delle scelte di mercato del Verona per la prossima stagione, intervistato da “La Gazzetta dello Sport”.
Dice Battistini: “Quando si è andati in A l’ultima volta, nel 2013, il Verona ha cambiato pelle. Gli innesti di Toni, Romulo e Iturbe hanno rovesciato la squadra. Ritengo che la strada da percorrere sia la medesima. Attenzione, però: non sto parlando di una rivoluzione, bensì di una trasformazione per adattarsi a un campionato che è un’altra storia rispetto a quello appena concluso”.
NEWS
Volpati: “Al Verona servono corsa e tecnica”
Domenico: “C’è bisogno di giocatori subito pronti per la A. Il gruppo della B sia la base”
di Redazione Hellas1903, 31/05/2017, 16:44
Domenico Volpati, bandiera dell’Hellas, in gialloblù dal 1982 al 1988, parla del Verona che dovrà affrontare il campionato di Serie A nella prossima stagione, sentito da “La Gazzetta dello Sport”.
Osserva Volpati: “Bisogna inserire giocatori che siano già pronti per una dimensione distante dalla B. Questo non significa che si debba cambiare tutto, anzi. C’è un nucleo forte in questo Verona, a cominciare da Bessa e Pazzini, ma non solo, che dovrà essere la base su cui costruire. Punterei su un gruppo italiano, o comunque con gente che la A la conosca già bene. Necessario è prendere giocatori che facciano della corsa una prerogativa, senza rinunciare alla tecnica”.
NEWS
Spalletti: “Complimenti a Pecchia e al Verona”
Il tecnico della Roma: “Fabio è un mio ex allievo”
di Redazione Hellas1903, 30/05/2017, 07:41
VERONA, ITALY - MAY 20: Head coach of AS Roma Luciano Spalletti looks on during the Serie A match between AC ChievoVerona and AS Roma at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on May 20, 2017 in Verona, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)
Luciano Spalletti, ospite a Sportitalia, ha parlato di tattica e tra i vari argomenti trattati ha fatto riferimento all’allenatore del Verona.
“A me piace il 4-2-3-1 – ha dichiarato Spalletti – poi devi essere bravo lavorando a capire la qualità dei giocatori che hai a disposizione, inoltre devi considerare la condizione mentale. Complimenti al Verona. Hanno vinto in serie B, complimenti al mio allievo Fabio Pecchia”.
NEWS
Pecchia si racconta: “Sono un papà, un marito, un allenatore”
Il tecnico del Verona al “Corriere della Sera”: “Si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie”
di Redazione Hellas1903, 29/05/2017, 17:19
Fabio Pecchia parla di sé, del Verona e del calcio in un’intervista concessa al “Corriere della Sera” oggi in edicola.
Descrivendosi, tra l’altro, l’allenatore dell’Hellas dice: “Chi sono? Un papà di tre figlie, un marito, un professionista appassionato. Uno che ha impa- rato di più dalle esperienze negative che da quelle positive: la vittoria è deformante”.
Sul mercato e l’ipotesi Cassano, Pecchia commenta: “Non lo so. Leggo, sento. Vediamo. Di sicuro per la A bisogna strutturarsi in modo sostanzioso”.
NEWS
Troianiello: “Sogno di debuttare in Serie A”
Il centrocampista: “Ma se qualcuno vuole vincere la B sa chi chiamare”
di Redazione Hellas1903, 28/05/2017, 10:10
“Sono a fine contratto, il mio sogno è quello di restare per debuttare in serie A: dopo cinque promozioni me lo merito! Ma sequalcuno vuole vincere la B sa chi chiamare”.
Così Gennaro Troianiello, intervistato da Nicola Binda, sulla Gazzetta dello Sport odierna.
Il centrocampista gialloblù, 34 anni, ha collezionato 5 promozioni in A in sette stagioni. L’ultima col Verona, prima con Siena, Sassuolo, Palermo e Bologna.
“Non importa quante partite fai, ma come le fai. Quando Pecchia mi ha chiamato mi sono fatto trovare pronto” dice Troianiello ripercorrendo la stagione. “Pazzini e Coppola sono stati i nostri leader, poi quando nello spogliatoio c’era da sdrammatizzare mi facevo avanti io. Il coro “Ma quanto è bello Gennaro Troianiello” è nato in spogliatoio, poi me lo hanno cantato anche i tifosi, e ci sono amici che mi mandano video con i loro bambini che lo cantano”.
“La svolta vera, per me – dice Gennaro – è stata sei mesi fa, quando è nata la mia Sofia, che mi ha cambiato la vita, a lei dedico questa promozione. Andrò presto a Napoli per il suo battesimo, poi in estate mi aspettano i matrimoni di Belotti e Siligardi. Sogno di strappare ancora magliette, è un gesto di liberazione. Spero, la prossima volta, di poterlo fare in A”.
FONTE: Hellas1903.it
PRIMAVERA
Pavanel-Verona sarà divorzio
02/06/2017 08:16
Dopo cinque anni di successi e molti ragazzi lanciati Massimo Pavanel, tecnico della Primavera del Verona, lascerà.
Un divorzio per certi versi clamoroso, che arriva dopo la storica conquista dei play-off, traguardo che la Primavera del Verona non aveva mai raggiunto.
Pavanel aveva firmato un contratto biennale con l'Hellas, ma in accordo con la società, verrà lasciato libero.
Su di lui ci sono già molte squadre di Lega Pro. L'anno scorso lo aveva cercato fortemente l'Arezzo di Gemmi, l'ex braccio destro di Sogliano che lo aveva lanciato alla Primavera quando Pavanel allenava gli Allievi Nazionali.
Alla base del divorzio ci sarebbe una generale stanchezza dopo cinque anni di enormi soddisfazioni, un feeling mai pienamente decollato con il ds Fusco, la voglia di provarsi in categorie diverse dalla Primavera. Innumerevole la lista dei giocatori lanciati da Pavanel in questi anni: Da Zaccagni a Cappelluzzo, da Fares a Tupta. Nel suo palmares veronese resta indelebile anche la finale del prestigioso torneo di Viareggio, persa poi contro l'Inter.
Assieme a Massimo Pavanel è probabile ci sia l'addio anche del repsonsabile del settore giovanile Giancarlo Filippini che l'anno scorso aveva preso il posto di Claudio Calvetti. (g.vig.)
BOMBER
E il record di Cacia rimane intatto...
28/05/2017 14:52
La corona di bomber gialloblù rimane a Daniele Cacia: l'attaccante calabrese nel 2013, anno che portò la Serie A al Verona, fece 24 reti. E' il record assoluto per un giocatore con la maglia scaligera, il massimo dei gol fatti in una singola stagione. Quest'anno Pazzini non è riuscito a raggiungerlo (e superarlo) per un soffio. Il bomber toscano si è fermato a 23 reti: ma la Serie A, cosa più importante, è arrivata comunque.
L.VAL.
CALCIOMERCATO
Serve un portiere da affiancare a Nicolas
28/05/2017 10:34
Il portiere è da sempre un ruolo delicatissimo. E il Verona vuole dare a Pecchia la massima garanzia in questo senso dopo la conquista della serie A. Arriverà dunque un numero uno che sia un vero "rivale" di Nicolas. Il portiere brasiliano si è conquistato la promozione, con alti e bassi. Ed è un'incognita nella serie maggiore.
Così Fusco scandaglia il mercato. Pegolo, in scadenza di contratto a Sassuolo, si sarebbe proposto ma per ora il nome lascia "tiepidi". Pegolo retrocesse con il Verona di Ventura in Lega Pro.
A Napoli c'è Luigi Sepe, del 1991: ha giocato pochissimo ma è un giovane di prospettiva. Potrebbe essere un obiettivo.
Sepe era a Empoli con Sarri, che lo ha voluto anche a Napoli, ma poi non ha più trovato spazio.
Potrebbe arrivare anche Chichizola dello Spezia, che era in orbita Verona anche qualche anno fa quando l'Hellas faceva sinergia con la società di Volpi.
Chichizola è un '90, ed ha il contratto in scadenza a giugno. Può essere un buon portiere e anche un'occasione di mercato. Attenzione perchè piace anche alla Spal che deve sostituire Meret.
Anche l'esperto Juan Pablo Carrizo (1984) è in scadenza di contratto con l'Inter e potrebbe essere un ottimo acquisto.
(g.vig.)
HELLAS VERONA
Pecchia, Pazzini e Bessa
Pagellone da 10
27/05/2017 19:48
David Andrade NICOLAS (portiere, anni 29, presenze 42, GOL - subiti - 40, minuti giocati 4021, ammonizioni 3). Campionato altalenante ma vincente; il primo da protagonista alla settima stagione nel Verona. E’ partito dando sicurezza, poi qualche sbavatura fino al crollo verticale e inatteso di Cittadella, in cui ha rischiato di giocarsi un pezzo di carriera. Salvato da Pecchia, che non gli ha mai tolto la fiducia, ha portato a casa una seconda parte di campionato in cui ha avuto sempre gli occhi addosso e in cui ha alternato parate importanti a errori tecnici evitabili. Il saldo, come il campionato del Verona, è comunque positivo (anche 18 partite a reti inviolate). Per la serie A, però, resta una grossa incognita. VOTO 7.
Matteo BIANCHETTI (difensore, anni 24, presenze 34, minuti giocati 3233, assist 2, ammonizioni 9, espulsioni 1, sostituzioni 1). Doveva essere la stagione della consacrazione, specie dopo il gran rifiuto alla Sampdoria degli ultimi giorni di mercato e la fiducia iniziale quasi incondizionata di Pecchia che ne ha fatto un titolare inamovibile. Invece è tornato a palesare quei limiti (non solo di personalità) che non lo hanno mai fatto apprezzare fino in fondo a Verona, finendo nell’occhio della critica in diverse partite in cui ha sofferto nell’uno contro uno avversari non irresistibili e talvolta di basso profilo. Trentaquattro presenze (da titolare) non sono poche, ma è rimasto fuori dalle scelte di Pecchia in gare chiave come Spal e Frosinone nel girone di ritorno a cui vanno aggiunte un paio di panchine extraturnover. Torna in serie A senza dare le necessarie certezze. VOTO 6,5.
Antonio CARACCIOLO (difensore, anni 26, presenze 33, minuti giocati 2939, ammonizioni 2, espulsioni 1, sostituzioni 4, ingressi dalla panchina 1). Si è trascinato problemi fisici che ne hanno fortemente condizionato l’ultima parte di campionato (ha saltato 4 delle ultime 8 e in una è entrato dalla panchina), ma per mesi è quello che ha retto la baracca della difesa. Nonostante si sia molto disciplinato nell’uno contro uno (stagione da soli 2 cartellini gialli contro gli 8, 12, 8, 8 rimediati nelle ultime quattro tra Brescia e Cremonese) ha commesso qualche errore “pesante”, vedi l’espulsione di Benevento alla terza e qualche rigore regalato qua e la nei due gironi (Latina, Spezia, Entella…). Per diversi mesi, comunque, il più affidabile del reparto difensivo. In serie A sarà uno dei debuttanti. VOTO 7,5.
Dejan BOLDOR (difensore, anni 22, presenze 9, GOL 1, minuti giocati 729, ammonizioni 3, ingressi dalla panchina 2). Dietro era il più giovane, classe ’95, e sicuramente il meno atteso. Ma a parte a Latina dove è andato in grande difficoltà, quando è stato impiegato ha fatto sempre bene. Grezzo, poco tecnico, molto concreto, ha giocato anche partite importanti come la sfida al Bentegodi contro la Spal e si è tolto la soddisfazione del gol nel 3-0 al Cesena. Avendolo visto in corso d’opera resta il dubbio del perché non sia stato preso in considerazione un po’ prima, a partire dalla scellerata (per scelte e prestazione) partita di Cittadella. Uno dei comprimari che il suo l’ha fatto alla grande. VOTO 7.
Nicolò CHERUBIN (difensore, anni 30, presenze 5, minuti giocati 481, assist 1, ammonizioni 1). Nei piani doveva essere il perno della difesa, il titolare sul centrosinistra; ma non c’è mai stato, Ha debuttato alla quarta contro l’Avellino, poi ne ha giocate tre di fila tra Ascoli e Pisa senza mai dare l’impressione di essere al top e ha chiuso la stagione alla tredicesima dopo il 4-1 allo Spezia; a causa di un infortunio (gestito male) che lo ha portato all’esclusione dalla lista. In prospettiva l’unico in rosa che ha un’ottantina di presenze in serie A. SENZA VOTO.
Alex FERRARI (difensore, anni 22, presenze 14, minuti giocati 1243, assist 1, ammonizioni 4, espulsioni 1, ingressi dalla panchina 1).
Era già stato promosso, da titolare, due anni fa col Bologna. Ripete il risultato con il Verona prima da comprimario poi da titolare. Pecchia lo ha inserito dalla 26/a giornata (debutto contro la Spal, in casa, da laterale destro) ma è stato senza dubbio un innesto importante del mercato di gennaio. Terzino all’inizio (al posto di Pisano) ha trovato continuità di prestazioni da centrale, finendo titolare in 5 delle ultime 6 del campionato. La A l’ha già vista col Bologna (22 presenze complessive) che è proprietario del suo cartellino. Tra i giovani uno dei più pronti per la massima serie. VOTO 7,5.
Eros PISANO (difensore, anni 30, presenze 25, GOL 3, assist 1, minuti giocati 2378, ammonizioni 8, sostituzioni 1). Quando c’è stato a volte non ha impressionato, ma quando non c’è stato si è sempre sentito. Ed è forse quello che da più la misura per capirne il peso specifico all’interno del Verona. Qualche alto e basso, più di un problema fisico (11 partite perse per infortunio - 6 presenze nelle ultime 16), però Cittadella a parte (dove è naufragato da centrale) il suo apporto l’ha dato, sia come interpretazione del ruolo (in particolare per tempi di inserimento e qualità al cross), sia per quanto riguarda i gol (3, “pesanti” - due da tre punti contro l’Entella). Uno dei più attrezzati per la serie A (già affrontata in passato a Verona, Genova, Palermo) ma anche uno dei più richiesti sul mercato. VOTO 7,5.
Samuel SOUPRAYEN (difensore, anni 28, presenze 41, minuti giocati 3901, assist 3, ammonizioni 5, sostituzioni 1). Titolare inamovibile (all’inizio anche per assenza di alternative), chiude la stagione con una sola gara persa (Entella per squalifica alla terz’ultima), il secondo minutaggio (dietro Nicolas) e una fiducia incondizionata da parte di Pecchia che gli ha affidato incarichi di responsabilità (tra i più coinvolti nello sviluppo dell’azione, ultimo nelle palle da fermo). Di lui si conoscono pregi e difetti: ottimo incursore, grande gamba, grandissima disponibilità, con Bessa ha costruito una catena di sinistra di tutto rispetto; limiti evidenti a livello tecnico e nella fase difensiva (posizionamento e amnesie frequenti in chiusura). Torna in A senza dare le necessarie certezze. VOTO 7+.
Daniel BESSA (centrocampista, anni 24, presenze 41, GOL 8, minuti giocati 3648, ammonizioni 8, sostituzioni 15, ingressi dalla panchina 1). Era un potenziale talento a cui era sempre mancato qualcosa. A Verona è esploso. Perfettamente a proprio agio prima nel centrocampo senza punti di riferimento del Pecchia di inizio stagione e poi nella fase più disciplinata, quella del post Novara-Cittadella, mostrando personalità, qualità, quantità e doti di leadership. Giocatore moderno, ha fatto l’interno di centrocampo, il regista, il trequartista, adeguandosi anche nel ruolo di attaccante esterno. Sa contrastare e inventare. Realizzatore (8 gol, un paio decisivi - tra cui il 2-2 nel rocambolesco derby col Vicenza del ritorno), ma anche uomo assist, è stato i piedi e la testa del gioco offensivo del Verona. Di gran lunga il miglior investimento delle ultime stagioni (ed è costato un quarto di Viviani…). Uno dei punti fermi della prossima stagione. VOTO 10.
Oreste Caldeira Souza ROMULO (centrocampista, anni 29, GOL 4, assist 9, minuti giocati 3579, ammonizioni 5, sostituzioni 6). Mai in discussione (ha saltato solo 3 partite, poi sempre dall’inizio anche in ruoli diversi) è stato croce e delizia del Verona di Pecchia. Scintillante all’inizio nel centrocampo “rotante” senza punti di riferimento delle prime dodici-tredici partite, eccessivamente anarchico dopo, quando invece c’era bisogno di disciplina. Classe e colpi non sono stati mai in discussione, l’atteggiamento sì. Perché quando ha voluto provare a vincere da solo ha finito per risultare quasi indisponente. La gioia più bella, il gol forse decisivo, la fotografia del Verona promosso in serie A, però, l’ha scattata lui. Con quel destro al volo nel derby a completare quell’incredibile rimonta che ha lanciato in orbita il Verona e condannato all’ennesima retrocessione il Vicenza. In prospettiva serie A deve giocare meno per far vedere quanto è bravo e più per la squadra. VOTO 7,5.
Marco FOSSATI (centrocampista, anni 24, presenze 37, GOL 2, assist 2, minuti giocati 3003, ammonizioni 13, sostituzioni 11, ingressi dalla panchina 4). Fino a gennaio è stato l’uomo dell’equilibrio, l’incastro perfetto davanti alla difesa. Prezioso in copertura, affidabile nell’inizio azione. In una parola l’unico vero insostituibile del Verona di Pecchia che non a caso nel periodo magico settembre-ottobre è andato piano solo nelle due o tre volte in cui il vertice basso lo ha fatto Maresca. Meno scintillante e importante in maniera diversa nel girone di ritorno, giocato un po’ con il freno a mano tirato. Un po’ perché all’inizio non ha mai rifiatato ed è stato uno dei più utilizzati, vuoi per qualche problemino fisico, il cambio di posizione (ha fatto più l’interno - vertice basso solo alla terz’ultima a Chiavari nella vittoria 2-1 contro l’Entella) e gli equilibri diversi del centrocampo successivi all’ingresso dei due Zuculini. Resta però elemento di sicuro affidamento, anche se al debutto in serie A. VOTO 8.
Mattia VALOTI (centrocampista, anni 23, presenze 22, GOL 3, assist 8, minuti giocati 1201, ammonizioni 4, espulsioni 1, sostituzioni 10, ingressi dalla panchina 10). Impatto terrificante (gol e assist) alla prima da titolare, a Ferrara, quinta giornata, dopo soli sei minuti giocati (con la Salernitana) nelle prime 4 partite. Poi un girone d’andata da protagonista in una squadra che anche per la qualità delle sue prestazioni aveva dovuto quasi necessariamente modificare alcuni equilibri. Il giocatore di prima, con tutte le incertezze di prima e molto meno spazio a disposizione (2 sole da titolare nelle ultime 10 partite) dopo l’infortunio (fuori 11 partite da fine gennaio a fine marzo). Alla fine però numeri importanti, soprattutto in fatto di assist e una chance in serie A tutta da cogliere. VOTO 7+.
Mattia ZACCAGNI (centrocampista, anni 21, presenze 26, GOL 2, assist 2, minuti giocati 1439, ammonizioni 5, espulsioni 7, sostituzioni 7, ingressi dalla panchina 13). A differenza di altri giovani colleghi ha sfruttato appieno l’occasione, guadagnandosi prima il posto in squadra (solo 61 minuti nelle prime 8 partite) e poi, dopo Ascoli (ingresso e gol) diventando nonostante la concorrenza un vero e proprio punto di riferimento del centrocampo con una decina di partita giocate dall’inizio. Centrocampista dai piedi buoni, bravo tatticamente, se si mantiene umile e concentrato “sul pezzo” ha le qualità e il carattere per emergere. Ha pagato più di tutti la partitaccia in casa persa con lo Spezia (0-1 alla 34/esima) sparendo improvvisamente dal radar di Pecchia (solo due presenze, nelle ultime 8 partite). In serie A potrebbe essere una grande sorpresa. VOTO 7+.
Franco ZUCULINI (centrocampista, anni 26, presenze 14, assist 1, minuti giocati 565, ammonizioni 4, sostituzioni 6, ingressi dalla panchina 9). E’ difficile trovare nella storia del Verona un altro giocatore che abbia giocato così poco (un terzo delle presenze - 14 su 42 - mai tutta la partita, solo due volte sopra l’ora in campo), ma che abbia al tempo stesso avuto un impatto così importante. Stagione (carriera) tormentata dagli infortuni, è stata una scommessa vinta di Fusco che a costo praticamente zero ha messo in rosa un ragazzo di cui si conosceva la fragilità fisica ma che resterà nel cuore della gente per la forza e la determinazione in campo. Pecchia di fatto non l’ha avuto sino alla 24/esima giornata (6 spezzoni). Poi un po’ di pace (a livello fisico) e la gestione (difficile) in campo per otto partite, centellinandone i minuti, ma trovando in un momento delicatissimo quella leadership e quella sana cattiveria agonistica che mancava nel centrocampo del Verona. Forza, coraggio, grinta, personalità, carattere, fino all’ennesimo crac di Trapani. Una bella storia che potrebbe anche continuare. VOTO 8.
BRUNO ZUCULINI (centrocampista, anni 24, presenze 16, GOL 1, assist 1, minuti giocati 1396, ammonizioni 5, sostituzioni 3, ingressi dalla panchina 1). Fusco e il Verona gli hanno impedito di perdersi per strada, restituendo al campo un potenziale talento. E’ entrato in gioco a Latina, alla 22/esima giornata, e quella è stata anche l’unica partita in cui è entrato dalla panchina perché nelle altre 15 presenze è stato sempre titolare. Tatticamente d’altra categoria, ha preso il posto di Fossati davanti alla difesa recuperando partita dopo partita prima un po’ di condizione, poi la confidenza con il campo e infine la consapevolezza nei propri mezzi fino a diventare uno dei leader per carattere e personalità nel tormentato (ma vincente) finale di stagione. Giocatore in crescita con ampi margini di miglioramento. Uno di quelli da confermare a occhi chiusi per la prossima stagione. VOTO 7,5.
GIAMPAOLO PAZZINI (attaccante, anni 32, presenze 35, GOL 23, assist 2, minuti giocati 3134, ammonizioni 7, espulsioni 1, sostituzioni 10). E’ rimasto mettendoci la faccia, ma i dubbi erano tanti. Specie dopo la prima giornata: gol al Latina e forfait alla fine del primo tempo. Il solito infortunio, le perplessità; non sul giocatore ma sulla sua integrità fisica. E invece dalla quinta in poi (Spal a Ferrara) Pazzo ha sorpreso tutti, forse anche se stesso. Dalla 5/a alla 10/a sei partite a segno, quattro doppiette (consecutive). Una striscia favolosa, pazzesca, che ha reso il Verona quasi un’armata invincibile, mascherandone quelle lacune difensive poi venute fuori alla distanza. Leader in campo, non è mancato qualche momento di nervosismo, qualche dissidio con Pecchia specie nel finale di stagione - Novara, Perugia, appena dopo i problemi alla cervicale e una condizione che non aiutava, con la squadra che batteva in testa quando il traguardo sembrava vicino. E ancora, nel momento del bisogno, anche se non al massimo della forma, altri gol pesanti: a Novara, appunto, quel 2-2 inventato all’ultimo secondo, Trapani, Cittadella, Bari. Per il 23 finale, che è valso il titolo di capocannoniere della B a 32 anni. Ha avuto la voglia di un ragazzino e l’esperienza del campione risultando uno dei principali protagonisti della promozione. VOTO 10.
DAVIDE SILIGARDI (attaccante, anni 29, presenze 31, GOL 5, assist 7, ammonizioni 6, sostituzioni 21, ingressi dalla panchina 3).
Attesissimo, come negli scorsi anni, sempre discontinuo, come negli scorsi anni e quasi mai decisivo (2 gol nelle prime 30 giornate), come negli scorsi anni. Vittima di una fragilità caratteriale che a Verona ne ha sempre limitato potenzialità e talento. Fino al cambio di modulo, che ha cambiato qualcosa anche dentro di lui. Da un certo punto in poi più vicino a Pazzini, più dentro il gioco, più in fiducia, più continuo; diverso anche quando si è tornati a tre e ai due attaccanti esterni. Non è stato nel complesso un gran campionato (ha segnato poco) e le prestazioni (come negli anni scorsi) non sono state pari alle attese di una stagione dove poteva incidere molto di più. Ma la sensazione è che qualcosa sia finalmente scattato. Torna in serie A con molte aspettative e la speranza che sia finalmente la volta buona. VOTO 7.
Simone Andrea GANZ (attaccante, presenze 21, GOL 4, minuti giocati 742, ammonizioni 3, sostituzioni 2, ingressi dalla panchina 17). Le aspettative erano diverse, non solo le sue - anche quelle del Verona. E’ stato preso per essere “la” punta, non l’alternativa a qualcuno. Ma si è trovato oscurato da un monumentale Pazzini e in difficoltà rispetto ad un gioco che poco si confaceva col suo essere attaccante. In un quadro sostanzialmente complicato e i diversi problemi fisici incontrati in corso di stagione (fuori nel momento in cui era out anche Pazzini, poi a un certo punto nelle gerarchie dietro Cappelluzzo), anche considerando le poche occasioni che ha avuto non è stata una stagione tutta da buttare. Anzi. Quattro gol, decisivo nei pareggi con Pro Vercelli (pesantissimo) e Carpi, è stato un professionista inappuntabile; capace di tenere per sé qualche legittimo malumore (ha parlato più il suo “entourage”, non sempre a proposito), riuscendo sempre di dare il meglio in campo. Potenzialmente da serie A ,anche se è difficile possa accettare un’altra stagione con gli stessi presupposti di quella appena finita. VOTO 7+.
Gennaro TROIANIELLO (attaccante, anni 34, presenze 14, assist 1, minuti giocati 320, ingressi dalla panchina 14). Nonostante fosse l’unico vero attaccante esterno di ruolo in rosa, Pecchia non gli ha mai dato una chances da titolare (tutti ingressi dalla panchina - solo una volta 45’ contro la Ternana), ripescandolo con continuità solo nelle ultime 7 partite della stagione. Per questo va in archivio come uno dei grandi animatori (in senso positivo) dello spogliatoio e per uno dei più grossi portafortuna degli ultimi anni (con lui in campo 10 vittorie e 4 pareggi). VOTO 6.
Mohamed Salim FARES (attaccante, anni 21, presenze 14, minuti giocati 654, assist 1, ammonizioni 1, espulsioni 1, sostituzioni 5, ingressi dalla panchina 7). C’erano tutti i presupposti perché fosse la stagione dell’esplosione. La disponibilità della società a puntare sui giovani, la fiducia di Fusco (che non lo ha ceduto in prestito per due volte), la fiducia di Pecchia, che gli ha dato una maglia di titolare alla prima di campionato e lo ha tenuto in considerazione ben oltre le prestazioni in campo. Confermandone la fiducia anche a gennaio nonostante i dubbi e le perplessità sin li maturati. Aveva risolto anche l’equivoco del ruolo, mai da terzino, com’era successo in passato, sempre attaccante o centrocampista esterno.
Però è mancato lui; poco in evidenza sia da titolare (nonostante la partenza in partite importanti come Spal e Frosinone nel ritorno) sia da subentrante. Morale: potenzialità importanti, ma ancora tutte da dimostrare. Occasione persa. VOTO 6.
Pierluigi CAPPELLUZZO (attaccante, anni 20, presenze 13, minuti giocati 324, ammonizioni 1, sostituzioni 2, ingressi dalla panchina 11).
36 minuti fino alla 24/esima giornata, poi è successo qualcosa. E spezzone dopo spezzone, allenamento dopo allenamento, ha superato nelle gerarchie Ganz come vice Pazzini. Ha avuto qualche occasione: qualcuna se l’è giocata bene (tanto da arrivare ad una maglia da titolare nella sconfitta di Frosinone), altre un po’ meno. Ma ha sempre dato l’impressione di mettercela. Nel finale di campionato, col ritorno di Ganz, non ha più messo piede in campo. Ha bisogno di giocare. VOTO 6+.
Juanito GOMEZ (attaccante, anni, presenze 16, GOL 1, minuti giocati 559, sostituzioni 3, ingressi in campo 12). Giocatore bandiera, nei piani di Fusco era un titolare a inizio campionato e a gennaio il suo recupero doveva essere il miglior acquisto del Verona. In pratica ha giocato meno di Fares e non c’è quasi mai stato. In campo nelle prime 6 e poi ancora con un minimo di continuità tra la 19/esima e la 25/esima di campionato, ha chiuso la sua stagione dopo il 2-0 di Avellino dove per necessità ha fatto la prima punta senza lasciare traccia. L’impressione (non da quest’anno) è che abbia dato il meglio negli anni di Mandorlini e che adesso sia un po’ logoro a livello fisico. VOTO 6.
Davide LUPPI (attaccante, anni 26, presenze 35, GOL 6, assist 7, minuti giocati 1983, ammonizioni 3, sostituzioni 15, ingressi dalla panchina 13). Si è ritrovato attaccante esterno per necessità, un ruolo in cui ha messo più quantità che qualità e interpretato nelle due fasi senza risparmio. Titolare nella metà delle partite giocate, è riuscito a chiudere la stagione con 6 gol (il terzo marcatore della squadra, secondo tra gli attaccanti) e 7 assist. Faticatore, molte volte proprio per generosità il primo cambio di Pecchia, è uno che sapendo da dove arriva (quattro anni fa era in D) vede la serie A come il sogno che si realizza. VOTO 7,5.
Fabio PECCHIA. Ha avuto il torto iniziale di far sembrare facile una stagione che non poteva esserlo. Con una iniziale botta di vita (e di gioco) che ha rivitalizzato un gruppo che l’anno prima aveva fallito su tutti i fronti. Chi si aspettava che Romulo fosse ancora un giocatore? Chi si aspettava questo Pazzini? E Bessa era sempre e solo rimasta una scommessa senza vincitore. Ha vinto, con la sua idea di calcio; difesa anche quando le cose non andavano per il meglio. Ha vinto con una rosa competitiva ma non stratosferica, come i 25 milioni di paracadute avrebbero dovuto garantire. Ha vinto nonostante a gennaio, con tutte le pressioni addosso, la società abbia pensato a far cassa con Wszolek e non a risolvergli il problema dell’attaccante esterno, che lo ha visto per tutto il campionato cercare una soluzione che non c’era, adattando continuamente centrocampisti fuori ruolo. Ha chiuso con il secondo miglior attacco (64 gol) e il tallone d’Achille della fase difensiva (impensabile la stessa sofferenza di quest’anno sulle palle inattive), anche se alla fine i numeri dicono che il Verona dietro non era un colabrodo (40 gol subiti valgono la terza miglior difesa del torneo). Ha una rosa che adesso va molto migliorata in prospettiva serie A. Con Fusco, l’assoluto artefice della promozione del Verona. VOTO 10. (s.rasu)
FONTE: TGGialloBlu.it
Iniziano le vacanze per i gialloblù
giugno 1, 2017
Dopo gli ultimi impegni ufficiali, i giocatori dell’Hellas Verona sono ufficialmente in vacanza. Questa mattina all’aeroporto Catullo è stato immortalato il capitano e bomber, Giampaolo Pazzini, insieme ad un amico di Hellas Live e tifoso gialloblù. La squadra di Fabio Pecchia si ritroverà tra la fine di giugno ed i primi giorni di luglio, prima della partenza per il ritiro a Primiero San Martino di Castrozza, in programma dall’8 al 23 luglio.
Zaccagni: “Un sogno chiamato Serie A”
maggio 28, 2017
Un’altra stagione è giunta al termine, una stagione bellissima, conclusa con un sogno chiamato Serie A! Adesso un po’ di riposo. Grazie di tutto ragazzi. Questo il commento sui social del centrocampista dell’Hellas Verona, Mattia Zaccagni.
Romulo: “Devo ringraziare Dio per quest’anno meraviglioso”
maggio 28, 2017
Così chiudiamo la stagione 2016/2017. Il mio obbiettivo personale era quello di riuscire a giocare (dopo 2 anni fermo), ce l’ho fatta!!! Ma siamo riusciti anche a riportare L’ Hellas Verona FC dove se lo merita, in Serie A TIM !!! Devo ringraziare a Dio per questo anno meraviglioso!!! Vorrei ringraziare anche a tutti quelli della Lega B , avete fatto un ottimo lavoro, la Serie B è una competizione di altissimo livello e sono orgoglioso di aver partecipato!!! Grazie a tutti dello staff ( tecnico e medico ), grazie a tutti voi della società che lavorate "nascosti" ma se non ci foste voi, non ce l’avremmo fatta!!! E certamente grazie a voi tifosi, abbiamo avuto dei momenti un po’ particolari, ma avete sempre creduto in ognuno di noi fino alla fine, e questa promozione è stata ottenuta col vostro aiuto!!! E che venga la prossima stagione, perché sono sicuro che fino adesso sarà la mia MIGLIOR STAGIONE!!! Grazie, grazie e grazie!!! Questo il commento su Facebook di Romulo.
FONTE: HellasLive.it
Tre “nuovi” difensori per il Verona
By Federico Messini - 25 maggio 2017
Sono tutti e tre difensori centrali, uno è adattabile anche a sinistra.
Tutti e tre hanno subito gravissimi infortuni nel corso di questa stagione che li hanno portati ad operazioni e a lunghi mesi lontani dai campi da calcio.
Tutti e tre sono di proprietà del Hellas: uno acquistato definitivamente due anni fa, uno in prestito con obbligo di riscatto che scatterà il primo luglio prossimo e l’altro acquistato a febbraio e lasciato poi in prestito a Latina fino al termine della stagione.
Stiamo parlando di Albertazzi, Cherubin e Brosco, tre difensori che nella nuova stagione entreranno di fatto nella rosa del Verona.
Tra l’altro con le rose a 25 come accade in serie A sarà anche più facile vederli in gruppo, a differenza della serie B dove le liste a 18 giocatori li avevano tenuti fuori dai giochi.
Albertazzi e Cherubin saranno già pronti dal ritiro estivo, mentre per l’ex difensore del settore giovanile della Roma ci sarà da aspettare probabilmente l’inverno.
Per un Ferrari e un Boldor che partono, ci sono quindi tre difensori centrali che entrano.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
Serie B
Verona, Setti: “Abbiamo fatto un’impresa, avevamo il peso del pronostico”
Di Redazione Cm24 - 31/05/2017
Dopo il ritorno in Serie A, l’Hellas Verona di Maurizio Setti si gode le vacanze prima di pensare al nuovo campionato. Sulle colonne del Resto del Carlino, il patron gialloblu ha fatto il punto della situazione sulla formazione scaligera.
Setti, ha ottenuto la rivincita.
«Ma no, nessuna rivalsa. Anche se con il passare dei giorni mi sto rendendo conto che abbiamo fatto un’impresa, perché avevamo tutti i riflettori puntati e non è facile centrare l’obiettivo con il peso del pronostico. Nessuno l’ha detto, ma alla fine la nostra era la squadra più giovane, tra quelle che sono salite. E aveva giocatori reduci da delusioni, da rigenerare».
Mai avuto paura di fallire?
«Mai. Abbiamo avuto solo un periodo altalenante, ma ci siamo ripresi».
Vi ha battuti la rivelazione Spal.
«Non è insolito che una neopromossa possa volare anche in B. Io sono alla terza promozione, lo so come ci si sente».
Il Luca Toni dirigente come è?
«Per lui è stato un anno zero, non credo che da grande vorrà fare l’allenatore o il direttore sportivo. Ma è una bellissima persona, un valore aggiunto per tutti».
Lei conosce Bologna. Come giudica la stagione rossoblù?
«Il campionato è finito presto per quasi tutti, e la squadra di Donadoni ha pagato anche i tanti infortuni. La piazza è esigente, Saputo mi sembra ben disposto a progettare un grande futuro».
Ha una cultura sportiva diversa, il patron canadese.
«Se stai lontano e puoi venire solo qualche volta all’anno a seguire il tuo club, devi avere bravi dirigenti ai quali delegare i compiti, devi circondarti degli uomini giusti».
Voi avete molti rapporti di mercato, con il Bologna.
«Cerchiamo di aiutarci, con Fenucci c’è una buona intesa e Bigon ha lavorato anche per me. Se si riesce a lavorare con vantaggio reciproco, perché no?»
In estate dovrete decidere che cosa fare di Ferrari, Helander, Viviani e Boldor.
«Ferrari ha potenzialità, ma deve ancora crescere, potrebbe fargli bene restare con noi. Su Helander abbiamo solo anticipato a gennaio il diritto di riscatto del Bologna. Per Viviani siamo disponibili a tutte le soluzioni, per Boldor vedremo».
FONTE: CalcioMercato24.it
Che puntata a Goal Deejay con Ganz e Valoti!
01/GIUGNO/2017 - 15:30
Verona - Ganz e Valoti ospiti del programma Goal Deejay One to One. Direttamente dagli studi di Sky i due gialloblù sono stati i protagonisti della puntata andata in onda giovedì 1 giugno su Sky Sport Mix, in compagnia della conduttrice Diletta Leotta. Dalla gioia della promozione definita "ancora più bella perché sofferta e arrivata all'ultima giornata" al racconto della stagione 2016/17, vissuta insieme dai due calciatori legati anche da una forte amicizia che dura da quasi 24 anni. Questa e altre tante curiosità, prima di concludere la puntata con la consegna delle maglie alla conduttrice.
B-Best Awards, Pazzini e Nicolas: «Premio e promozione, che soddisfazione!»
01/GIUGNO/2017 - 12:30
Pazzini: «Ci tenevo particolarmente, a questa promozione. Lo scorso anno mi aveva lasciato un grande rammarico, una voglia di sfida, una missione da compiere: riportare il Verona in Serie A. Esserci riusciti, assieme a tutti i miei compagni, mi rende veramente felice. Sarebbe stato forse più semplice andare via, invece ho voluto rimettermi in gioco e ripartire dalla Serie B. Vincere il premio di capocannoniere non era scontato ed è una soddisfazione in più, questo trofeo è la ciliegina sulla torta. Serie A? Sicuramente sarà diversa dalla Serie B, dovremo farci trovare pronti perché abbiamo bisogno di esperienza e qualità. Non ci sono margini di errore, lo abbiamo imparato lo scorso anno. Abbiamo dirigenti qualificati che sapranno fare il proprio lavoro, servirà avere la giusta cattiveria anche nei momenti difficili. Il mio gol più bello? Forse quello di Novara, a tempo scaduto, ci ha dato lo sprint per ripartire».
Nicolas: «E' stata una promozione sofferta fino all'ultimo, per questo ancora più bella. Tutti insieme abbiamo gioito e ringrazio anche chi lavora notte e giorno dietro alla squadra, per permetterci di rendere al massimo. Cosa ha fatto la differenza? Non aver mai mollato. Il mister ci diceva sempre di tenere la testa alta perché i momenti bui arrivano per tutti. E' normale attrversare questi periodi, bisogna saperli affrontare uniti per raggiungere il traguardo. La Serie A? L'importante è giocare con la giusta mentalità per raggiungerla la salvezza. Pazzini? E' stato importantissimo, in campo e fuori. Io il più presente in Serie B? Ho sempre lavorato per questo, per giocare tutte le partite. Per me è una grande soddisfazione».
Nazionali: Alex Ferrari resta in ritiro con l'Italia
01/GIUGNO/2017 - 12:25
Verona - Dopo il ritiro di tre giorni culminato con l'amichevole di mercoledì sera ad Empoli contro il San Marino, vinta 8-0 dagli azzurri e durante la quale il difensore gialloblù è rimasto in panchina, prosegue la convocazione con la Nazionale maggiore per Alex Ferrari. Il classe 1994, infatti, resterà con il CT Ventura fino al prossimo 5 giugno, partecipando così alla preparazione in vista della sfida contro l'Uruguay del 7 giugno. Tutti gli allenamenti si svolgeranno, a partire dal 2 giugno, nel Centro Federale di Coverciano.
Barcellona e Bayern: l'Hellas Verona 'a scuola' dai migliori
01/GIUGNO/2017 - 10:40
Verona - 'A scuola' dai migliori. Questo l'intento con cui Luca Toni, assieme a una delegazione del club gialloblù, nelle scorse settimane si è recato in Catalogna per scoprire le strategie e i metodi di una società che da tempo fa calcio ad alti livelli: il Barcellona.
Visitata nel dettaglio La Masia, il centro sportivo dei catalani, con le aree dirigenziali e scouting adiacenti, in compagnia del responsabile della metodologia e della formazione del Barcellona Joan Vila. Oltre ad una giornata trascorsa allo stadio 'Camp Nou' con il suoi store e museo ufficiali. Il tutto con una guida speciale: il direttore sportivo blaugrana Ariedo Braida.
Grande accoglienza e disponibilità, oltre all'invito al 'Mini Estadi' per assistere ad una partita di campionato del Barcellona B.
E, nelle settimane precedenti, una delegazione del club è stata invitata dal Bayern Monaco per alcune giornate dedicate alla condivisione di idee e strategie relative alle aree marketing, commerciale e ticketing.
Anche in questo caso, visita di rito all'Allianz Arena e negli uffici della squadra bavarese, che già in passato aveva ospitato l'Hellas Verona.
Ecco le dichiarazioni di Luca Toni sull'esperienza: «Bisogna sempre imparare dai più bravi. Siamo stati a Monaco di Baviera dal Bayern per cercare di studiare la loro struttura societaria, mentre con il Barcellona siamo riusciti a vedere come lavorano a livello di settore giovanile. Viaggeremo ancora per far crescere l'Hellas Verona come società e, dal punto di vista personale, per imparare cose positive».
B-Best Awards Night: premiati Nicolas e Pazzini
31/MAGGIO/2017 - 23:00
Milano - Due gialloblù premiati agli 'Oscar della Serie B'. E' andata in scena questa sera ai Magazzini Generali di Milano la B-Best Awards Night, l'evento organizzato dalla Lega B e da Red Bull per consegnare i riconoscimenti ai protagonisti della stagione da poco conclusasi con la promozione in Serie A del Verona. Presente alla serata una delegazione di squadra e società gialloblù, tra cui i due premiati Giampaolo Pazzini (capocannoniere del campionato) e Nicolas (calciatore con più minuti in assoluto disputati durante la stagione regolare), oltre a Marco Ezio Fossati.
Grande soddisfazione per il capitano e il portiere dell'Hellas Verona, che hanno voluto simbolicamente condividere il riconoscimento con tutti i compagni di squadra che hanno permesso il raggiungimento di questi e altri importanti traguardi.
Premio Fair Play Finanziario, c'è anche il Verona. Setti: «Un orgoglio essere qui»
31/MAGGIO/2017 - 19:45
Roma - Si è svolta questo pomeriggio, presso il Salone d'Onore del CONI a Roma, la cerimonia di consegna del Premio Fair Play Finanziario della stagione sportiva 2015/16. A vincere è stato il Torino, ma tra i club di Serie A finalisti c'era anche l'Hellas Verona, insieme al Chievo e alla Juventus. Il premio è stato consegnato dal presidente del CONI, Giovanni Malagò, e dalla giuria presieduta da Angelo Morelli e Marcel Vulpis.
Le dichiarazioni del Presidente gialloblù Maurizio Setti, rilasciate in esclusiva a hellasverona.it: «Essere qui, tra le quattro società finaliste di questo premio, è motivo di orgoglio e soddisfazione per me e per tutto l'Hellas Verona. E rappresenta la prova di quanto il nostro club sia da sempre attento e tenga ai valori del Fair Play Finanziario. Nel calcio di oggi, la programmazione e il successo sportivo dipendono sempre di più dall'equilibrio economico-finanziario: vogliamo continuare su questa strada».
Test Match: il 29 luglio a Trento amichevole con la Sampdoria
31/MAGGIO/2017 - 18:01
Verona - Sfida con gemellaggio, per preparare al meglio il prossimo campionato di Serie A. E' ufficiale: il prossimo 29 luglio (ore 18), Hellas Verona e Sampdoria si sfideranno in amichevole allo stadio 'Briamasco' di Trento. Un momento di sport, ma anche di amicizia e divertimento tra due tifoserie unite da un lunghissimo legame, che ogni anno si rinnova sugli spalti e, in questo caso, anche in campo.
Tutte le info su questa amichevole e il programma completo del ritiro di Primiero San Martino di Castrozza saranno comunicati prossimamente.
Nazionali: Agbugui con l'Italia U16 per un'amichevole con la Serbia
31/MAGGIO/2017 - 17:00
Verona - Nuovamente convocato dall'Italia Under 16 per un'amichevole internazionale il terzino gialloblù Darrel Agbugui Emoshogue. Il classe 2001, in questa stagione in forza agli Under 17 gialloblù, è stato chiamato dal tecnico federale Daniele Zoratto per prendere parte al ritiro che avrà luogo dal 5 giugno a Belgrado e che culminerà proprio con il test match con i pari età serbi, il 7 giugno alle 11.
SERBIA U16-ITALIA U16
Mercoledì 7 giugno, ore 11
Stadio Comunale, Belgrado, Serbia
Comunicato medico: Ferdinando Coppola
31/MAGGIO/2017 - 11:50
Verona - L'Hellas Verona FC comunica che il calciatore Ferdinando Coppola è stato sottoposto ad un intervento in artroscopia per la pulizia dell'articolazione del gomito sinistro. L'intervento è perfettamente riuscito ed i tempi di recupero saranno valutati in base all'evoluzione del quadro clinico.
Pecchia e Corrent ospiti al Gran Galà Pallone d'Oro
30/MAGGIO/2017 - 10:30
Verona - Un premio dedicato al calcio dilettantistico, a quelle migliaia di appassionati che ogni fine settimana fanno sacrifici e si muovono solo per passione. Questo è il Pallone d'Oro del calcio veronese, il concorso indetto ogni anno dal quotidiano L'Arena che permette di votare il proprio calciatore locale preferito nelle categorie che vanno dalla Serie D alla Terza Categoria. A vincere il Pallone d'Oro (Serie D ed Eccellenza) Enrico Peroni della Virtus Verona; ad Alberto Benedusi del San Giovanni Lupatoto il Pallone d'Argento (Promozione e Prima Categoria); a Alessadro Ortolani del Bovolone quello di Bronzo (Seconda e Terza categoria). Nella serata di ieri, ospiti del galà in Gran Guardia anche l'allenatore gialloblù Fabio Pecchia e il suo vice Nicola Corrent, che hanno portato i saluti del club e ritirato uno speciale riconoscimento per l'avvenuta promozione in Serie A.
Le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Fabio Pecchia, rilasciate durante il galà: «Siamo grati, a nome di tutto il Verona, di questo riconoscimento. Nel nostro mestiere le critiche esistono e le prendono tutti. E questo è perché il calcio è lo sport più seguito in Italia e tutti sentono di poter dire qualcosa. Si sbaglia, ma poi con l'impegno e la perseveranza si può arrivare fino in fondo, e noi ci siamo riusciti. Lo stesso possono fare i calciatori che oggi militano nelle squadre dilettantistiche, spesso si tratta ti trovare il momento e la situazione giusta per fare il salto di categoria e arrivare ad alti livelli. Quello che posso dire ai tanti giovani che hanno questo sogno è che, quando passa il treno, bisogna prenderlo al volo. Serie A? Cercheremo di mantenere la nostra identità, la nostra idea di calcio. Già quest'anno, in B, abbiamo provato a proporre un calcio ragionato, forse più simile a quello che si fa nella massima serie. Abbiamo alle spalle un ambiente che ha grande entusiasmo e vogliamo fare sempre meglio».
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: Caio FERRARESE nuovo diesse del LEVICO TERME appena retrocesso in nel campionato trentino d'Eccellenza... Luigi DELNERI prolunga il contratto con l'UDINESE. REBIĆ in gol nella finale della Coppa di Germania ma il trofeo lo alzano gli avversari... Intanto Urby EMANUELSON si svincola anche dallo SHEFFIELD WEDNESDAY dopo aver fatto la bellezza di soli 16 minuti in campo dallo scors Settembre. RAFAEL verso il rinnovo col CAGLIARI, mister PRANDELLI nuovo tecnico dell'AL NASRI, mister BORDIN gran doplete campionato-coppa in Moldavia alla guida dello SHERIFF TIRASPOL.
CHAMPIONS LEAGUE: Dura un tempo la JUVE contro i Galacticos, nella ripresa gli spagnoli stendono i bianconeri e dilagano forse anche aldilà dei loro meriti... Terza Champions in quattro anni per il REAL MADRID al secondo successo consecutivo e 12esimo della storia.
PLAYOFF SERIE B: Impresa del CARPI che dopo lo 0 a 0 del Cabassi in nove batte il FROSINONE in Ciociaria e va in finale! A sfidare gli emiliani sarà il BENEVENTO che, dopo aver vinto di misura in Campania, ha impattato per 1 a 1 sul campo del PERUGIA.
SERIE A ULTIMI VERDETTI: Nel giorno del commovente addio di capitan TOTTI il GENOA prova a rovinare la festa alla ROMA che solo al 00esimo riesce a superare i liguri agguantando all'ultimo il secondo posto che vale la Champions League diretta a spese del NAPOLI giunto terzo (e che quindi sarà costretto a passare dalle 'forche caudine' degli spareggi). Grande impresa del CROTONE di mister NICOLA che con un incredibile girone di ritorno festeggia la salvezza proprio all'ultima giornata mentre l'EMPOLI, che perde a casa del già retrocesso PALERMO, scende in cadetteria coi siciliani ed il PESCARA...
FORMULA 1: Al GP di Montecarlo doppietta FERRARI con VETTEL che precede RAIKKONEN sul podio, terza la RED BULL di RICCIARDO. Male le MERCEDES ora HAMILTON è a -25 dal pilota tedesco della rossa...
GIRO D'ITALIA: Nella cronometro che porta a Milano QUINTANA cede definitivamente la rosa a DUMOULIN (che alla partenza accusava 53 secondi sul colombiano) primo olandese nella storia a vincere la corsa ciclistica italiana! Terzo NIBALI che s'è visto soffiare la piazza d'onore per nove secondi...
Levico Terme, Ferrarese è il d.s. Adesso arriva Manfioletti
TRENTO. Anche il secondo tassello è sistemato. Dopo Marco Melone, che sarà il direttore generale, il Levico Terme ufficializza l’ingaggio di Claudio Ferrarese quale nuovo direttore sportivo....
31 maggio 2017
TRENTO. Anche il secondo tassello è sistemato. Dopo Marco Melone, che sarà il direttore generale, il Levico Terme ufficializza l’ingaggio di Claudio Ferrarese quale nuovo direttore sportivo. Confermando la nostra anticipazione di due settimane fa, l’ex capitano del Trento, che un mese e mezzo fa ha detto definitivamente addio al calcio giocato, sarà l’“uomo mercato” del sodalizio valsuganotto.
«Sono orgoglioso e felice d'intraprendere questa nuova avventura al Levico Terme – queste le parole di Ferrarese – e ho deciso di accettare questa sfida perché mi ha subito entusiasmato il progetto del presidente Sandro Beretta, persona seria e con una gran voglia di dare una struttura forte alla società. Non lo nego: ho scelto Levico anche per l’arrivo in dirigenza di Marco Melone, con cui ho sempre avuto un grandissimo rapporto di stima e fiducia. Abbiamo già iniziato a lavorare e, devo dire, che la sintonia è totale».
Trentotto anni (i 39 li compirà a settembre), Ferrarese ha calcato i campi di serie A, B, Lega Pro e serie D nella sua ventennale carriera da professionista che l’ha portato a vestire le maglie dell’Hellas Verona, la squadra della sua città di cui è anche grandissimo tifoso, Napoli, Cagliari, Cittadella, Piacenza, Torino, Salernitana, Cremonese e Spezia. Due le avventure con la maglia del Trento: la prima, sotto la guida proprio di Marco Melone, culminò con la promozione in serie D conquistata dopo l’esaltante avventura nei playoff interregionali, mentre la seconda è storia recente e ha visto Ferrarese alzare al cielo diversi trofei nell’arco degli ultimi due anni. Il prossimo annuncio ufficiale sarà quello riguardante la guida tecnica: Stefano Manfioletti allenerà i gialloblù, sia in Eccellenza che, in caso di ripescaggio (la domanda verrà presentata sicuramente), in Serie D. (d.l.)
FONTE: TrentinoCorriereAlpi.Gelocal.it
UFFICIALE – Udinese, Delneri rinnova fino al 2018
Di Francesco Moria -30 maggio 2017
Copyright MondoSportivo.it / Simone Galli
Sarà Luigi Delneri l’allenatore dell’Udinese 2017-2018. È questa la grande notizia arrivata nella giornata di oggi da parte della società friulana, che ha deciso di aver esercitato il diritto di opzione per il prolungamento del rapporto con il tecnico di Aquileia fino a giugno 2018: un rinnovo già nell’aria, visto l’ottimo impatto mostrato dall’allenatore ex Hellas Verona e Genoa sulla squadra fin da ottobre, quando fu ingaggiato al posto di Iachini, tanto da permettere ai bianconeri di chiudere la stagione a un tranquillo 13esimo posto.
FONTE: MondoSportivo.it
ESCLUSIVA DI OGGI
Totti: Addio tra le lacrime
“Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore”
L’ultimo capitolo del campionato di serie A si è chiuso girando la pagina più bella della storia della Roma: Francesco Totti. Un addio difficile da digerire, per tutti, ma soprattutto per il capitano. “Avete presente quando siete bambini, state sognando qualcosa di bello e vostra madre vi sveglia per andare a scuola?” la sensazione è questa, ed è qualcosa che va oltre la fede calcistica. Sugli spalti erano oltre 65.000 i “bambini” che da quel letto proprio non volevano alzarsi, per paura di crescere, per paura che nulla sarebbe stato più come prima.
Difficile separarsi da chi, per 25 anni, è stato l’unico punto fisso, l’unico riferimento in una tifoseria che ha sempre faticato ad accettare i cambiamenti, che si tratti di proprietà o allenatori poco cambia. Quando tutto andava storto la Sud si è aggrappata a Francesco Totti perché, come ha sempre ripetuto: “C’è solo un capitano”.
“Concedetemi un po' di paura”, ha detto il numero dieci visibilmente commosso, “Stavolta sono io ad aver bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato”.
Francesco Totti è in mezzo al campo, abbracciato dalla squadra e da tre generazioni di tifosi che, questa volta, non sono riusciti e non hanno voluto trattenere le lacrime. “Scusatemi ma non è facile…” ha detto lo stesso capitano. “Resterei qua altri 25 anni”, ma non si può.
“È impossibile raccontare ventotto anni di storia in poche frasi. Mi piacerebbe farlo con una canzone o una poesia, ma io non sono capace di scriverle e ho cercato, in questi anni, di esprimermi attraverso i miei piedi”
"Ma a un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e cosi il tempo ha deciso. Maledetto tempo".
“Io voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, a quelli di ieri che ormai sono cresciuti e forse sono diventati padri e a quelli di oggi che magari gridano ‘Tottigol’”.
“Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta”.
Prima di farlo, però, ha voluto consegnare la fascia al più giovane capitano del settore giovanile giallorosso, Mattia Almaviva, classe 2006.
Ad omaggiare “L’ottavo re di Roma” anche il premier del Canada, Justin Trudeau, a cui il presidente giallorosso James Pallotta ha voluto regalare la maglietta numero 10. "La prima cosa che ha detto il presidente Trudeau - ha rivelato Giovanni Malagò - è stata: questo è lo stadio dove ieri ci è stata la festa di Totti. Mi ha detto: l'ho seguita, l'ho vista, è stata una cosa unica al mondo, non pensavo di vedere una cosa del genere. Quindi c'è un fenomeno di globalizzazione che va molto oltre il concetto della squadra".
“Ora scendo le scale - ha concluso Totti - entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore. Vi amo
SPORT BREAKING NEWS
Sogna il Crotone, Roma seconda e festa Ferrari a Monte Carlo
Napoli conquista il terzo posto e tenta l'accesso in Champions dall'ingresso laterale
L’ultima giornata di Serie A si chiude con l’incredibile rimonta del Crotone, che batte 3-1 la Lazio e sorpassa l’Empoli, sconfitto a Palermo per due reti a zero, costringendo così i toscani alla retrocessione. Un sogno incredibile, che arriva proprio negli ultimi 90 minuti della stagione, quando tutto sembrava ormai deciso. Azzurri da applausi, conquistano il terzo posto, ma il gol di Perotti li condanna ai playoff di Agosto.
Crotone - Lazio: 3-1
Il Crotone scende in campo con tutta la grinta che richiede un obiettivo così difficile. Infatti i calabresi ci mettono meno di un quarto d’ora per sbloccare il punteggio con Nalini che col destro gira benissimo e infila Strakosha per il primo gol in Serie A. Passano otto giri di lancette e la squadra di Nicola trova il raddoppio. A segno va il solito Falcinelli con un colpo di testa su cui il portiere biancoceleste non può nulla. La Lazio non ci sta a chiudere con una sconfitta e cerca subito di riportarsi in partita. Ci riesce con Immobile che realizza il rigore assegnato dall’arbitro Rocchi per una gomitata di Sampirisi su Patric e fa 23 in campionato, nuovo record personale. La rete rivitalizza i biancocelesti e mette paura ai padroni di casa. Ceccherini va in anticipo in extremis su Immobile, poi è Murgia a sfiorare il 2-2, ma la sua conclusione termina a lato di poco. Nel finale di primo tempo Bastos si prende il secondo giallo lasciando i suoi in 10 e restituendo tranquillità al Crotone. Nel secondo tempo i rossoblù hanno tutta l’intenzione di sfruttare la superiorità numerica per chiudere l’incontro. Pressano alto la Lazio e dopo un’ora di gioco si portano sul 3-1. La firma è ancora di Nalini che questa volta mette il proprio timbro di testa. Il resto è solo ansia e attesa, che si trasforma in gioia incontenibile quando il direttore di gara fischia la fine.
Roma - Genoa: 3-2
La Roma batte in extremis il Genoa, conquista il secondo posto e l’accesso diretto alla prossima Champions League. Una partita sofferta, che sembrava fatta apposta per creare scompensi cardiaci ai 65.000 dello Stadio Olimpico, ma anche ai tifosi del Napoli che per qualche minuto hanno sperato nel secondo posto, sfumato poi con il gol di Perotti. Ospiti subito in vantaggio Pellegri, esordiente più giovane della storia della Serie A (assieme ad Amedeo Amadei), ma Dzeko pareggia al 10’. La Roma pressa, ma non riesce a sfondare la difesa di un Genoa che non intende regalare nulla. Al 54’ l’ingresso in campo di Totti e venti minuti dopo De Rossi porta in vantaggio i giallorossi. Al 79’ Lazovic gela il sangue ai padroni di casa che segnano al 90’ e chiudono la partita dando il via alla festa. Vantaggio siglato da Perotti che chiede scusa ai suoi ex tifosi: "Chiedo scusa ai tifosi del Genoa - le parole dell'argentino a Roma Channel - Non avrei mai esultato così se oggi non fosse stato troppo importante il mio gol. E poi Francesco (Totti, ndr) meritava di vincere questa partita. Potrò raccontare a mio figlio di aver giocato al fianco di uno dei migliori giocatori al mondo: al calcio non posso chiedere di più".
Doppietta Ferrari a Monte Carlo
Monte Carlo si tinge di rosso con la Ferrari che conquista i primi due posti e riporta entrambi i cavallini sul podio di Monaco dopo 7 anni. Sebastian Vettel ha vinto la gara davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen, che era partito dalla pole. L'ultimo successo delle Rosse a Montecarlo era stato firmato da Michael Schumacher nel 2001 e anche allora fu doppietta, con Rubens Barrichello secondo al traguardo. Il terzo posto è stato conquistato da Daniel Ricciardo con la Red Bull. Ricciardo ha preceduto la Mercedes di Valtteri Bottas, quinto, e all'altra Red Bull di Max Verstappen. Alle loro spalle, nell'ordine, Carlos Sainz, sesto con la Toro Rosso, Lewis Hamilton (Mercedes), settimo dopo essere partito 13esimo, Romain Grosjean (Haas) ottavo, Felipe Massa (Williams) nono, e Kevin Magnussen (Haas) decimo. Con la vittoria, Vettel allunga in testa al Mondiale portandosi a 129 punti, 25 in più rispetto ad Hamilton. "Sì, sì', siiì!. Grande lavoro ragazzi, molto buono!" ha urlato in radio Vettel dopo aver visto sventolare la bandiera a scacchi, "Oggi è davvero un grande piacere". "E' incredibile. E' un fantastico weekend per la Ferrari. E' stata una gara davvero tirata. Speravo di fare una partenza migliore, e nella prima parte ci sono stati dei momenti in cui ero in difficoltà con le gomme". Queste le prima parole di Sebastian Vettel dopo la premiazione al Gp di Montecarlo, intervistato dal campione del mondo in carica, Nico Rosberg. "Poi però prima del pit stop le gomme sono tornate a darmi buone sensazioni e ho sfruttato la finestra", ha aggiunto spiegando il momento in cui, grazie ai pit stop, è riuscito a sopravanzare Kimi Raikkonen. Qualche problema alla ripartenza dopo l'ingresso della safety car, nel finale di gara: "Era davvero difficile con le gomme che si erano raffreddate, ma ho tenuto duro. E' stato davvero un ottimo lavoro del team".
La delusione di Raikkonen
Nessun entusiasmo per Kimi Raikkonen, pietrificato sul podio e visibilmente deluso. "Per me un secondo posto non è una bellissima sensazione", ha detto intervistato da Nico Rosberg sotto il podio di Montecarlo. "Le cose però vanno così, proveremo a migliorare ma davvero oggi mi auguravo di portare a casa qualcosa di più", si è limitato ad aggiungere il ferrarista.
Verstappen censurato in radio
Ottima qualifica e partenza all’altezza del posto conquistato in griglia per Max Verstappen, che finisce solo quinto e sfoga la frustrazione con il proprio box, per la strategia adottata dal team. Una prestazione definita “Un disastro” dallo stesso Verstappen, che utilizza diversi rafforzativi per sottolineare il concetto, obbligando la regia alla censura. “Sono molto deluso – si legge sul sito dell’olandese – ma non posso fare più niente per cambiare questa gara. Non mi aspettavo che il pit stop arrivasse così presto”. Il pilota non nasconde di non essersi per niente divertito: “Ho passato 77 giri nel traffico, non è molto divertente, ma perlomeno abbiamo finito la gara, ed è l’aspetto più positivo della giornata”.
FONTE: Sky.it
EX VERONA
Ex Verona, Prandelli riparte dall’Al Nasr
Dopo la parentesi al Valencia, il tecnico è stato ingaggiato negli Emirati Arabi
di Redazione Hellas1903, 30/05/2017, 11:15
Cesare Prandelli è il nuovo allenatore dell’Al Nasr, squadra del campionato degli Emirati Arabi.
Il tecnico, ex Verona dal ’98 al 2000, è il secondo italiano a sedersi sulla panchina del club di Dubai, il primo era stato Walter Zenga.
Queste le sue prime dichiarazioni, raccolte da itasportpress.it: “Ho avuto diverse proposte, ma il presidente è stato capace di motivarmi e convincermi che è arrivato il momento giusto per fare crescere questo club, a differenza di altri che avevano fatto promesse parlando poco di calcio. Il posto è meraviglioso, il calcio è mondiale.”
J.M.B.
NEWS
Serie A, si salva il Crotone, in B ci va l’Empoli
I calabresi vincono con la Lazio, toscani sconfitti a Palermo
di Redazione Hellas1903, 28/05/2017, 22:45
CROTONE, ROMA - MAY 28: Andrea Nalini of FC Crotone celebrates a third goal during the Serie A match between FC Crotone and SS Lazio at Stadio Comunale Ezio Scida on May 28, 2017 in Crotone, Italy. (Photo by Marco Rosi/Getty Images)
Il Crotone completa la straordinaria rimonta finale e resta in serie A battendo la Lazio per 3-1.
A sprofondare in B è dunque l’Empoli che perde a Palermo per 2-1 e viene scavalcato all’ultima giornata dai calabresi.
Foto: Getty Images per Gazzanet
SERIE B
Alla fine del balletto Bisoli saluta il Vicenza. Ora tocca a Torrente
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Cagliari-Rafael, si va verso il rinnovo
28.05.2017 13.12 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Rafael e il Cagliari, una storia destinata a continuare. Il portiere nei prossimi mesi prolungherà il contratto fino al 2019, allungando la scadenza di un altro anno. I sardi si muovono, con la sensazione che andrà avanti con l'ex Hellas Verona. Si va anche verso il ritorno di Alessio Cragno dopo un'ottima stagione a Benevento. Cragno e Rafael per la porta rossoblù...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
EX VERONA
Ex Hellas, Bordin vince il campionato moldavo
Dopo il successo in Coppa, lo Sheriff Tiraspol si aggiudica la “Divizia Nationala” 2016/17
di Redazione Hellas1903, 30/05/2017, 23:48
Roberto Bordin, allenatore in seconda del Verona dal 2010 al 2015, ha appena vinto la Divizia Nationala 2016/2017, vale a dire la massima serie moldava, con lo Sheriff Tiraspol, club dove è approdato all’inizio di ottobre.
Dopo aver alzato al cielo la Coppa di Moldavia giovedì scorso, questa sera l’undici giallonero ha vinto lo spareggio per lo scudetto contro il Dacia Chisinau. Il match è terminato col punteggio di 1-1, al gol di Damascan ha risposto Posmac del Dacia e quindi si è andati ai calci di rigore: tre gol per lo Sheriff e 4 errori per il Dacia Chisinau hanno portato il quindicesimo titolo al Tiraspol.
Le due squadre avevano concluso il campionato al primo posto con 69 punti. E’ stata dunque necessaria questa gara aggiuntiva per stabilire il vincitore del torneo.
EX VERONA
Ex Verona, Rebic gol, ma la Coppa di Germania va a Dortmund
L’attaccante in rete con l’Eintracht, il Borussia vince 2-1
di Redazione Hellas1903, 28/05/2017, 08:18
Ha dato all’Eintracht Francoforte la speranza di vincere la Coppa di Germania, Ante Rebic. Alla fine, però, a imporsi è stato il Borussia Dortmund.
L’ex attaccante del Verona, mezza stagione in gialloblù in prestito dalla Fiorentina nel 2016, ha segnato il gol del pareggio, dopo la rete iniziale di Dembele, nella finale del torneo, disputata a Berlino.
Chiuso il primo tempo sull’1-1, il Borussia è poi passato di nuovo in vantaggio su rigore, con la trasformazione dal dischetto di Aubameyang.
La partita è terminata con il risultato di 2-1 per la formazione di Dortmund, che ha così conquistato il trofeo.
FONTE: Hellas1903.it
EX GIALLOBLÙ
Urby Emanuelson svincolato: fine dell'avventura allo Sheffield
27.05.2017 12:00 di Anna Vuerich
Fonte: www.tuttomercatoweb.com
Urby Emanuelson termina ufficialmente il suo percorso con lo Sheffield Wednesday.
La squadra inglese aveva ingaggiato Emanuelson nel settembre 2016, dopo che l’ex-Milan aveva giocato parte della stagione precedente all’Hellas Verona, per il quale era entrato in campo in 11 partite.
Quest’anno il centrocampista classe ’86, anche a causa di alcuni infortuni, è entrato in campo unicamente nell’ultima partita di campionato e per soli 16 minuti. Lo Sheffield ha quindi comunicato la conclusione dell’avventura oltremanica dell’olandese.
FONTE: TuttoHellasVerona.it