Settimana gialloblù + - =
COMPROPRIETÀ: Salutano l'HELLAS BALDANZEDDU e MIGLIORE riscattati totalmente dallo SPEZIA ma anche MARTINHO (grave perdita a mio avviso a meno che non si sia ottenuta la metà di TACHTSIDIS al momento non trattabile per le norme FIFA riguardanti lo stop alle trattative durante i mondiali)...
Persi anche CACCIATORE e TOZZO alle buste con la SAMP ed ALBERTAZZI che è stato aggiudicato al MILAN mentre per GROSSI e GUZZO a metà col SIENA si deciderà nel Giugno 2015.
Rinnovata con l'INTER la compartecipazione in BIANCHETTI, il difensore centrale ex capitano degli azzurri Under 21 trascorrerà con ogni probabilità la prossima stagione ancora a La Spezia dove a condurlo dalla panchina ritroverà il suo 'mentore' Devis MANGIA.
Anche per JORGINHO col NAPOLI è stata rinnovata la comproprietà (non male considerato che il brasiliano di scuola HELLAS sarà titolare con i partenopei e giocherà nell'Europa che conta, senza considerare che anche per lui sono aperte le porte della Nazionale e quindi la metà fra una stagione varrà sicuramente di più).
LANER, COCCO, CALVANO, DE VITA, CALVETTI e TORREGROSSA sono stati riscattati totalmente dal VERONA ma difficilmente rimarranno in maglia scaligera anche se qualcuno di loro partirà in ritiro a Luglio...
Hellas Camp Bambini senza confini | Hellas Camp: scopri l'esperienza "Full day" | Bambini senza confini La gioia di padre Faltas |
MILAN-VERONA DI GENNAIO, partono altri 19 daspo per i tifosi dell'HELLAS...
RAFAEL E GOMEZ IN VISITA al ritiro della Nazionale ellenica dove hanno potuto salutare MORAS ma anche, visto che c'erano, il 'vecchio' compagno di squadra TACHTSIDIS...
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#SettimanaGialloblù - Arrivederci Sardegna | Campagna abbonamenti 14-15: scopri il nuovo spot |
DICONO + - =
Padre Faltas felice per l'opportunità data ai bambini palestinesi da 'Hellas Camp' «Abbiamo realizzato un sogno per dei bambini, nati durante la guerra. Sono venuti qui ed hanno visto una meraviglia, sono contentissimi e a nome di tutti vogli ringraziare l'Hellas Verona, l'ASD Ex Calciatori Hellas Verona, l'associazione Oasi di Pace e tutti quanti hanno reso possibile questa iniziativa. Abbiamo dimostrato che il calcio può fare anche del bene, soprattutto per la situazione che stiamo vivendo in Terra Santa. Solo grazie allo sport si può vivere qualcosa di bello» HellasVerona.it
Da Villasimius AGOSTINI «La pesca è per me più una malattia che una passione, la pratico ogni volta che mi è possibile. E' un'attività simile al calcio, servono grandi sacrifici ma può dare grandi soddisfazioni. Ho imparato un po' alla volta, conoscendo qui a Cagliari molte persone che la praticano. E, passo dopo passo, ho appreso tutti i segreti e mi sono levato qualche bella soddisfazione. I miei tre gol in amichevole qui al Tanka Village? Le cifre parlano chiaro, sono un attaccante vero e ho dato una mano alla mia squadra. Chi vincerà il Mondiale? Il Brasile» HellasVerona.it
Juani GOMEZ2 «La mia storia? Sono partito giovanissimo dall'Argentina, in Italia ho fatto tutte le categorie minori fino a Gubbio, dove ho avuto la fortuna di vincere due campionati (Prima e Seconda Divisione, ndr) e spiccare il volo verso Verona. Devo molto a Gigi Simoni e Vincenzo Torrente, due allenatori che mi hanno dato tanto. Iturbe? E' un grandissimo ragazzo e un calciatore molto forte. Giocare con uno come lui è importante, ha una marcia in più e per noi attaccanti è fondamentale sapere che quasi sempre salta l'uomo. Romulo? Non l'abbiamo più sentito da quando non è stato convocato per i Mondiali, tutto quello che so è quanto uscito sui giornali. Toni al Mondiale? Ha fatto un campionato grandissimo, ma non ci credeva tanto. Dopo i 20 gol segnati durante la stagione ha iniziato a sperarci, noi tifavamo tutti per lui. Le condizioni dei campi in Brasile? Umidi e bagnati, sono perfetti soprattutto per i calciatori più tecnici. Un pronostico per Inghilterra-Italia? Vincono 2-1 gli azzurri, a segno Cassano e Balotelli» HellasVerona.it
Juani GOMEZ1 'A Verona si stà bene...' «Iturbe è fortissimo, ha una marcia in più rispetto agli altri. Toni? Non credeva di poter fare una grande stagione a inizio anno, poi ci è riuscito. Romulo? È un ottimo calciatore e bravissimo ragazzo, il suo passo indietro prima del Mondiale per le imperfette condizioni fisiche lo dimostra. Il mio futuro? A Verona si sta bene» TuttoMercatoWeb.com
#SettimanaGialloblù Piero Fanna, Nico Penzo e Domenico Volpati | 14 giugno 2014 Alessandro Agostini |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
MONDIALI: Gara indegna degli azzurri contro il COSTARICA che vince di misura e recrimina per un rigore non concesso. SPAGNA già a casa dopo la seconda sconfitta consecutiva stavolta ad opera di un otimo CILE impenetrabile in difesa e letale negli affondo in contropiede! L'OLANDA la spunta ancora di rimonta contro una tignosissima AUSTRALIA. CROAZIA a valanga sul CAMERUN! Finisce 4 a 0. Il BELGIO fatica a lungo contro la sorprendente ALGERIA, poi entra MERTENS e la luce si riaccende... Un MESSICO in gran giornata ferma sullo 0 a 0 un BRASILE svogliato che pure 'sbatte' sul portiere avversario OCHOA vero e proprio 'Man of the match'. La COREA DEL SUD 'rischia' di vincere contro la RUSSIA del CT CAPELLO poi pareggia KERZHAKOV. 0 a 0 tra i fischi per IRAN-NIGERIA... Per l'ITALIA buona la prima! 2 a 1 all'INGHILTERRA con i gol di MARCHISIO e BALOTELLI ma che partita di PIRLO! Nell'altra gara del girone il COSTARICA ha sorpreso l'URUGUAY che pure era andato avanti... 2 a 1 dell'ARGENTINA sulla BOSNIA, 3 a 0 della FRANCIA all'HONDURAS, SVIZZERA in rimonta sull'ECUADOR!
SERIE A: Zdenek ZEMAN torna in Serie A! Allenerà il CAGLIARI nella prossima stagione...
SERIE B: Il CESENA è promosso dopo due stagioni di purgatorio! Onore alla 'Cenerentola' LATINA pugnace fino alla fine. Con i romagnoli anche PALERMO ed EMPOLI arrivate rispettivamente prima e seconda...
MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI MICHAEL SCHUMACHER: 'Tiene gli occhi aperti e fa cenni col capo...'
NBA: SPURS vincenti in Gara 5 conquistano il titolo NBA sui campioni uscenti HEAT! BELINELLI nella storia è il primo cestista italiano a riuscire nell'impresa...
VITA DA EX: Chi si ricorda di Marco IOVINE? Arrivò dall'HELLAS via GENOA nel 2007 e dopo una stagione senza infamia e senza lode ritornò alla base. Dopo lungo vagare tra i campetti della C e della D ora 29enne è approdato alla Carlin's Boys squadra della periferia di Sanremo... Ufficiale da parte dell'AVELLINO in Serie B l'ingaggio di FRATTALI
Nike Football: The Last Game ft. Ronaldo, Neymar Jr., Rooney, Zlatan, Iniesta & more |
RASSEGNA STAMPA + - =
Milan-Verona di gennaio. Pugno duro contro la Sud: confermati altri 19 Daspo
Milano, 20 giugno 2014 - Arriva il divieto da stadio. L’ultrà si oppone. Ma il Tar conferma lo stop. Ormai è un copione consolidato. Era già andato in scena tre mesi fa, quando il Tribunale amministrativo aveva negato la sospensiva del Daspo da un anno chiesta da 21 tifosi rossoneri accusati di aver «cercato lo scontro con un gruppo di sostenitori friulani» al 10’ della ripresa di Milan-Udinese. Qualche giorno fa, stessa decisione per altri 19 sostenitori del Diavolo (30 in totale i «daspati»), compreso Luca Lucci, portavoce della Curva Sud, per Milan-Verona di metà gennaio 2014. Pure in questo caso, i legali Giovanni Adami e Jacopo Cappetta hanno provato a ottenere la sospensiva temporanea, in attesa dell’udienza di merito. Niente da fare. «I provvedimenti impugnati — scrivono i giudici del Tribunale amministrativo — non appaiono prima facie (a prima vista, ndr) irragionevoli, avendo la Questura tenuto conto delle particolari circostanze in cui si è svolta la vicenda e dei precedenti episodi di violenza accaduti nella partita di andata tra le stesse squadre».
Sì, perché il 24 agosto 2013, prima giornata di Serie A, al Bentegodi c’erano stati scontri tra le due fazioni, con sediolini lanciati da una gradinata all’altra: per quegli episodi, la polizia scaligera aveva individuato 24 persone, 15 dell’Hellas e 9 del Milan. E al ritorno a San Siro? Ecco la ricostruzione di via Corridoni: «La Digos — si legge nell’ordinanza — non pare aver travisato i fatti, avendo dapprima intimato ai ricorrenti di allontanarsi dalla zona attigua ai cancelli dedicati all’accesso della tifoseria avversaria e, successivamente, constatato il loro repentino riavvicinamento a quegli ingressi proprio in concomitanza con l’arrivo dei tifosi del Verona». Conclusione: gli agenti hanno scorto «una situazione di obiettivo pericolo per l’ordine pubblico», pur senza contatto fisico. Da qui il Daspo, cioè il divieto di accedere alle manifestazioni sportive nazionali ed europee, nonché all’intera zona del Meazza (da via Piccolomini fino a via Novara) e alla stazione Centrale. «Ormai siamo arrivati a una soglia di discrezionalità davvero eccessiva: questo verdetto rischia di essere un precedente pericoloso, anche perché non c’è alcuna denuncia a carico dei miei assistiti — attacca l’avvocato Cappetta —. Impugneremo subito in Consiglio di Stato».
nicola.palma@ilgiorno.net
FONTE: IlGiorno.it
SERIE A
Hellas, Juanito Gomez: "Iturbe è fortissimo. Futuro? A Verona si sta bene"
14.06.2014 02.44 di Marco Frattino
Intervistato dai microfoni di Sky Sport, l'attaccante del Verona Juanito Gómez ha affrontato diversi temi legati alla formazione scaligera: "Iturbe è fortissimo, ha una marcia in più rispetto agli altri. Toni? Non credeva di poter fare una grande stagione a inizio anno, poi ci è riuscito. Romulo? È un ottimo calciatore e bravissimo ragazzo, il suo passo indietro prima del Mondiale per le imperfette condizioni fisiche lo dimostra. Il mio futuro? A Verona - ha ammesso l'argentino - si sta bene".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
18.06.2014
Hellas, ancora comproprietà per Bianchetti e Albertazzi
VERONA. Il Verona ha rinnovato la comproprietà con l'Inter di Matteo Bianchetti e col Milan di Michelangelo Albertazzi. Per risolvere le compartecipazioni c'è tempo fino alle 19 di venerdì. Albertazzi resterà al Verona, almeno per il momento. Buanchetti invece dovrebbe rimanere allo Spezia in Serie B nella stagione del suo definitivo rilancio dopo l'infortunio subito a primavera nella partita col Brescia. Già risolte a favore del Verona anche le comproprietà di Calvetti col Pavia e di Torregrossa col Lumezzane.
Alessandro De Pietro
17.06.2014
Rafael e soci: otto nomi per Racines
Il portiere brasiliano guida la lista dei confermati Tra i senatori restano pure Gomez e Hallfredsson
Solo otto hanno un posto sicuro per il ritiro di Racines. La selezione sarà forte, senza troppo seguire il teorema secondo cui squadra che vince non si cambia. Tutt'altro.
Il Verona ha vinto il suo campionato, ma delle vecchie facce solo poche sono certe di restare. Mandorlini ripartirà da Rafael, numero uno indiscusso a cui Sean Sogliano affiancherà un portiere giovane (in prima fila Gollini del Manchester United) e non un potenziale primo portiere come Mihaylov, preso quando Raf al debutto in Serie A non poteva dare tutte le garanzie di adesso. Rafael ha dimostrato di essere uno dei più bravi in assoluto, grazie ad una crescita non solo tecnica ma anche caratteriale.
Nella vecchia difesa, reparto che subirà un restyling pressoché totale, sa già di avere un posto certo solo lo svincolato Vangelis Moras, impegnato con la sua Grecia ai Mondiali del Brasile ma con un accordo per il rinnovo anche per la prossima stagione. Moras è in scadenza, ma la sua firma è una pura formalità. Per il Verona è un punto fermo, non soltanto sul campo.
Mandorlini non rinuncerà nemmeno ad Emil Hallfredsson, vero equilibratore del centrocampo dell'Hellas, forte per di più di un contratto fino al 2017 ed una fiducia soprattutto da parte del mister assolutamente totale. Lo stesso discorso vale per Juanito Gomez, l'attaccante tatticamente più affidabile di tutti, uno cresciuto col Verona in Lega Pro e maturato fino a dimostrare di valere i livelli più alti.
Il prossimo Hellas punterà ad occhi chiusi su Jacopo Sala, che per gran parte della stagione ha lavorato nel silenzio di Peschiera prima di dimostrare di essere da Serie A con un finale ci campionato da applausi, condito da grandi prestazioni lasciando alla dirigenza la convinzione di aver fatto la scelta giusta quando Sogliano lo prese dall'Amburgo per fargli firmare un triennale. Fresca la conferma di Marquinho, per la sua versatilità molto gradito a Mandorlini.
L'Hellas conserva sul giocatore il prestito con diritto di riscatto dalla Roma, convinto che Marquinho possa esprimersi su standard ancora più interessanti di quelli mostrati in casacca gialloblù da gennaio in avanti.
Fra i puntelli confermati c'è pure Bosko Jankovic e non solo perché ha ancora un altro anno di contratto ma perché il suo talento, fatto vedere comunque solo a sprazzi, non può non valere un'altra opportunità. Per chiudere il cerchio mancava la firma di Luca Toni, arrivata puntuale venerdì.
Un altro anno con l'Hellas, in una squadra molto diversa da quella di dodici mesi fa.
A.D.P.
FONTE: LArena.it
Hellas Verona FC - Comproprietà 2014
Postata il 20/06/2014 alle ore 21:10
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver definito gli accordi per i seguenti calciatori.
Michelangelo Albertazzi: l'intero cartellino è di proprietà della società A.C. Milan.
Raphael Alves de Lima "Martinho": risolto l'accordo di partecipazione in favore della società Calcio Catania.
Ivano Baldanzeddu: risolto l'accordo di partecipazione in favore della società Spezia Calcio.
Matteo Bianchetti: rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società F.C. Internazionale.
Fabrizio Cacciatore: l'intero cartellino è di proprietà della società U.C. Sampdoria.
Simone Calvano: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Carlo Alberto Calvetti: risolto l'accordo di partecipazione con la società A.C. Pavia in favore della società Hellas Verona FC.
Andrea Cocco: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Pasquale De Vita: risolto l'accordo di partecipazione con la società Atalanta B.C. in favore della società Hellas Verona FC.
Jorge Luiz Frello Filho "Jorginho": rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società S.S.C. Napoli.
Paolo Grossi: rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società A.C. Siena.
Marco Guzzo: rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società A.C. Siena.
Simon Laner: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Francesco Migliore: risolto l'accordo di partecipazione in favore della società Spezia Calcio.
Ernesto Torregrossa: risolto l'accordo di partecipazione con la società A.C. Lumezzane in favore della società Hellas Verona FC.
Andrea Tozzo: l'intero cartellino è di proprietà della società U.C. Sampdoria.
Ufficio Stampa
Bambini senza confini - La gioia di padre Faltas / VIDEO
Postata il 20/06/2014 alle ore 15:50
PESCHIERA DEL GARDA - Una splendida amicizia e un sogno realizzato. Il calcio è anche e (soprattutto) questo, lo ha dimostrato l'importante iniziativa "Bambini senza confini", organizzata dall'Hellas Verona FC, dall'ASD Ex Calciatori Hellas Verona e dall'associazione "Oasi di Pace". Ventinove piccoli calciatori della palestinese Football Academy stanno realizzando il proprio sogno più grande: giocare a calcio, lontano da zone devastate dalla guerra e insieme agli altri partecipanti degli Hellas Camp. Un miracolo, reso possibile grazie alla collaborazione del padre francescano Ibrahim Faltas (nella foto, da sinistra a destra, con Nico Penzo, Adriana Sigilli e Gigi Sacchetti), fondatore dell'accademia ed economo custodiale in Terra Santa. Ecco le sue principali dichiarazioni, rilasciate a Hellas Verona Channel: "Abbiamo realizzato un sogno per dei bambini, nati durante la guerra. Sono venuti qui ed hanno visto una meraviglia, sono contentissimi e a nome di tutti vogli ringraziare l'Hellas Verona, l'ASD Ex Calciatori Hellas Verona, l'associazione Oasi di Pace e tutti quanti hanno reso possibile questa iniziativa. Abbiamo dimostrato che il calcio può fare anche del bene, soprattutto per la situazione che stiamo vivendo in Terra Santa. Solo grazie allo sport si può vivere qualcosa di bello".
Ufficio Stampa
Ufficiale: rinnovo compartecipazione per Jorginho
Postata il 19/06/2014 alle ore 19:40
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver definito il rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società S.S.C. Napoli per il calciatore Jorge Luiz Frello "Jorginho".
Ufficio Stampa
Hellas Verona FC - Le comproprietà ufficiali
Postata il 19/06/2014 alle ore 16:15
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver definito gli accordi per i seguenti calciatori:
Matteo Bianchetti: rinnovo dell'accordo di partecipazione con la società F.C. Internazionale.
Simon Laner: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Andrea Cocco: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Simone Calvano: risolto l'accordo di partecipazione con la società U.C. AlbinoLeffe in favore della società Hellas Verona FC.
Carlo Alberto Calvetti: risolto l'accordo di partecipazione con la società A.C. Pavia in favore della società Hellas Verona FC.
Pasquale De Vita: risolto l'accordo di partecipazione con la società Atalanta B.C. in favore della società Hellas Verona FC.
Ernesto Torregrossa: risolto l'accordo di partecipazione con la società A.C. Lumezzane in favore della società Hellas Verona FC.
Ufficio Stampa
Hellas Camp: scopri l'esperienza "Full day" / VIDEO
Postata il 19/06/2014 alle ore 15:00
PESCHIERA DEL GARDA - Scopri su Hellas Verona Channel l'esperienza "Full day" degli Hellas Camp. Ventiquattro ore, tutte gialloblù, dalla sveglia mattutina al riposo notturno, passando dagli allenamenti, svolti sugli stessi campi dove Toni, Iturbe e gli altri campioni dell'Hellas Verona preparano le partite. Un'opportunità unica, per un progetto che fino al 28 giugno ospiterà circa 90 ragazzi (compresi i 29 bambini palestinesi, che si fermeranno fino al 21 giugno) presso le strutture dello Sporting Center "Il Paradiso" di Peschiera.
HELLAS CAMP - MEETING INFORMATIVI
Sabato 21 giugno, ore 10
CADORE - BORGO TRENTO
Centro Sportivo "Avesani"
Via Santini, Verona
Domenica 22 giugno, ore 18
PESCHIERA DEL GARDA
Sporting Center "Il Paradiso"
Via Brolo 2/a, Peschiera del Garda, Verona
Per tutti gli iscritti al camp residenziale, la convocazione è fissata alle ore 18. Nell’occasione verranno consegnati i kit e saranno spiegate le modalità di svolgimento della settimana.
Alle ore 18.30 è fissato l’appuntamento per gli iscritti al camp giornaliero.
Ufficio Stampa
Hellas Camp - Bambini senza confini / VIDEO
Postata il 18/06/2014 alle ore 17:30
PESCHIERA DEL GARDA - Segui su Hellas Verona Channel le emozioni dei 29 protagonisti del progetto "Bambini senza confini". Un'opportunità unica per questi ragazzi palestinesi, ospiti del Parc Hotel Paradiso & Golf Resort di Peschiera, che stanno partecipando all'esperienza "Full day" degli Hellas Camp gialloblù insieme ad altri bambini. Un'avventura organizzata dall’ASD Ex Calciatori Hellas Verona, con la collaborazione dell’Hellas Verona FC, dell’Associazione Oasi di Pace e con il patrocinio del Comune di Verona, che continuerà fino al 21 giugno. Una settimana per vivere un sogno, lontano da luoghi di guerra e con l'unica gioia di giocare a pallone.
Ufficio Stampa
#ForzaLele! Visita speciale in ritiro
Postata il 15/06/2014 alle ore 14:55
ACARAJU (Brasile) - Una visita tanto inaspettata quanto gradita, quella di oggi per Evangelos Moras. Il difensore gialloblù, impegnato nel Mondiale 2014 con la Nazionale greca, è stato raggiunto nel ritiro della squadra dai compagni di squadra Rafael e Juanito Gomez. I tre hanno approfittato dell'occasione anche per abbracciare l'indimenticato ex gialloblù Panagiotis Tachtsidis, compagno di Moras in questa avventura brasiliana.
Ufficio Stampa
#SettimanaGialloblù - La Sardegna di Agostini / VIDEO
Postata il 14/06/2014 alle ore 15:00
#SettimanaGialloblù
VILLASIMIUS (Cagliari) - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Alessandro Agostini. Ecco le dichiarazioni del difensore gialloblù, rilasciate durante la settima giornata della SettimanaGialloblù: "La pesca è per me più una malattia che una passione, la pratico ogni volta che mi è possibile. E' un'attività simile al calcio, servono grandi sacrifici ma può dare grandi soddisfazioni. Ho imparato un po' alla volta, conoscendo qui a Cagliari molte persone che la praticano. E, passo dopo passo, ho appreso tutti i segreti e mi sono levato qualche bella soddisfazione. I miei tre gol in amichevole qui al Tanka Village? Le cifre parlano chiaro, sono un attaccante vero e ho dato una mano alla mia squadra. Chi vincerà il Mondiale? Il Brasile".
Ufficio Stampa
Gomez: "Iturbe? Giocare con lui è un piacere"
Postata il 14/06/2014 alle ore 10:30
RIO DE JANEIRO (Brasile) - Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Juanito Gomez, ospite negli studi di Rio de Janeiro nella trasmissione "Copacabana Night & Day", in onda su Sky Mondiali e condotta dai giornalisti Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio: "La mia storia? Sono partito giovanissimo dall'Argentina, in Italia ho fatto tutte le categorie minori fino a Gubbio, dove ho avuto la fortuna di vincere due campionati (Prima e Seconda Divisione, ndr) e spiccare il volo verso Verona. Devo molto a Gigi Simoni e Vincenzo Torrente, due allenatori che mi hanno dato tanto. Iturbe? E' un grandissimo ragazzo e un calciatore molto forte. Giocare con uno come lui è importante, ha una marcia in più e per noi attaccanti è fondamentale sapere che quasi sempre salta l'uomo. Romulo? Non l'abbiamo più sentito da quando non è stato convocato per i Mondiali, tutto quello che so è quanto uscito sui giornali. Toni al Mondiale? Ha fatto un campionato grandissimo, ma non ci credeva tanto. Dopo i 20 gol segnati durante la stagione ha iniziato a sperarci, noi tifavamo tutti per lui. Le condizioni dei campi in Brasile? Umidi e bagnati, sono perfetti soprattutto per i calciatori più tecnici. Un pronostico per Inghilterra-Italia? Vincono 2-1 gli azzurri, a segno Cassano e Balotelli".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
MONDIALI: Gara indegna degli azzurri contro il COSTARICA che vince di misura e recrimina per un rigore non concesso. SPAGNA già a casa dopo la seconda sconfitta consecutiva stavolta ad opera di un otimo CILE impenetrabile in difesa e letale negli affondo in contropiede! L'OLANDA la spunta ancora di rimonta contro una tignosissima AUSTRALIA. CROAZIA a valanga sul CAMERUN! Finisce 4 a 0. Il BELGIO fatica a lungo contro la sorprendente ALGERIA, poi entra MERTENS e la luce si riaccende... Un MESSICO in gran giornata ferma sullo 0 a 0 un BRASILE svogliato che pure 'sbatte' sul portiere avversario OCHOA vero e proprio 'Man of the match'. La COREA DEL SUD 'rischia' di vincere contro la RUSSIA del CT CAPELLO poi pareggia KERZHAKOV. 0 a 0 tra i fischi per IRAN-NIGERIA... Per l'ITALIA buona la prima! 2 a 1 all'INGHILTERRA con i gol di MARCHISIO e BALOTELLI ma che partita di PIRLO! Nell'altra gara del girone il COSTARICA ha sorpreso l'URUGUAY che pure era andato avanti... 2 a 1 dell'ARGENTINA sulla BOSNIA, 3 a 0 della FRANCIA all'HONDURAS, SVIZZERA in rimonta sull'ECUADOR!
SERIE A: Zdenek ZEMAN torna in Serie A! Allenerà il CAGLIARI nella prossima stagione...
SERIE B: Il CESENA è promosso dopo due stagioni di purgatorio! Onore alla 'Cenerentola' LATINA pugnace fino alla fine. Con i romagnoli anche PALERMO ed EMPOLI arrivate rispettivamente prima e seconda...
MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI MICHAEL SCHUMACHER: 'Tiene gli occhi aperti e fa cenni col capo...'
NBA: SPURS vincenti in Gara 5 conquistano il titolo NBA sui campioni uscenti HEAT! BELINELLI nella storia è il primo cestista italiano a riuscire nell'impresa...
VITA DA EX: Chi si ricorda di Marco IOVINE? Arrivò dall'HELLAS via GENOA nel 2007 e dopo una stagione senza infamia e senza lode ritornò alla base. Dopo lungo vagare tra i campetti della C e della D ora 29enne è approdato alla Carlin's Boys squadra della periferia di Sanremo... Ufficiale da parte dell'AVELLINO in Serie B l'ingaggio di FRATTALI
IL CESENA TORNA IN SERIE A, LATINA BATTUTO.
I ROMAGNOLI RAGGIUNGONO PALERMO ED EMPOLI
Giovedì 19 Giugno 2014
CESENA - Dopo due anni di purgatorio in serie B, il Cesena torna in serie A: è la compagine bianconera romagnola, dopo lo finale playoff contro il Latina, la ventesima sorella del campionato 2013-2014, dove raggiunge Palermo ed Empoli, le due squadre già promosse. Sarà il tredicesimo campionato che il Cesena giocherà nella massima divisione, forse quello meno atteso se si considerano le condizioni societarie di poco più di un anno fa: il Cesena, arrivato ad un passo dal fallimento, venne salvato da una cordata di imprenditori guidata da Giorgio Lugaresi, figlio di Edmeo, storico patron bianconero dei fasti degli anni '80.
L'obiettivo promozione è stato centrato al primo colpo, alla prima stagione interamente condotta sotto la nuova dirigenza, nonostante la società avesse cominciato il campionato a fari spenti, dichiarando di puntare alla salvezza. Poi la fiducia è cresciuta e i risultati hanno autorizzato a sognare e col mercato di riparazione di gennaio la squadra è stata rinforzata per cercare di puntare alle prime posizioni.
L'artefice della promozione è lo stesso di quella del 2010: Pierpaolo Bisoli. Allora il tecnico, dopo la festa lasciò la squadra per andare ad allenare, con scarsa fortuna, il Cagliari. Stavolta Bisoli ha un contratto che lo lega al Cesena anche per la prossima stagione. Ma una buona parte del merito va anche a Rino Foschi, esperto uomo di calcio che nella scorsa estate è approdato nella squadra della sua città. Su indicazioni della società, Foschi è riuscito a costruire una squadra a budget ridottissimo, visto che il Cesena si porta ancora dietro i debiti della gestione Campedelli, con grandissimi problemi economici che lo costringono a lottare quotidianamente.
Molti dei protagonisti della promozione sono infatti in prestito: come il centrocampista della Roma Marco D'Alessandro, autore di un ottimo campionato (anche se ha dovuto saltare la sfida decisiva per un problema a una spalla) o Guido Marilungo che a Cesena è stato rigenerato dopo uno lunghissimo stop per infortunio. È invece in comproprietà con il Parma, e potrebbe dare un pò di ossigeno alle casse cesenati, il difensore francese Defrel, anch'egli rivelazione della stagione.
Dopo la festa, ci sarà subito da cominciare a costruire una squadra low cost per la serie A. Con l'abile politica dei prestiti orditi da Rino Foschi, la capacità di Bisoli di valorizzare i giovani, gli introiti della massima serie e la speranza di un rinnovato entusiasmo del mondo economico cesenate, si proverà a metter su una squadra che cerchi di salvarsi.
Camerun-Croazia 0-4, slavi a valanga coi gol di Olic, Perisic e Mandzukic
MANAUS - La Croazia scarica sul malcapitato Camerun tutta la propria rabbia, accumulata per la sconfitta nell'esordio iridato contro il Brasile, a San Paolo, e propiziata da un rigore inesistente trasformato da Neymar.
La squadra di Niko Kovac resta a galla ed è ancora pienamente in corsa per la qualificazione agli ottavi: deciderà la sfida contro il Messico, che non è un avversario da sottovalutare (anzi), nella terza tornata del Gruppo A.
Gli ormai ex 'Leoni indomabilì, invece, se ne tornano a casa, dopo essere stati trafitti quattro volte dagli avversari, davvero scatenati e impietosi. Il Camerun, con Samuel Etòo in panchina, è stato peraltro penalizzato dall'espulsione di Song, decretata al 40' del primo tempo e generata da un colpo proibito inferto a Mandzukic. Da quel momento è come se per la formazione africana si fosse spenta la luce, mentre per la Croazia è stata una cavalcata trionfale verso un poker che, per le ambizioni del neobarcellonista Rakitic e compagni, vale oro colato.
E dire che i camerunesi sono stati i primi a rendersi pericolosi, sul prato tanto discusso dell'Arena Amazonas di Manaus, lo stadio che ha ospitato la finora unica esibizione degli azzurri di Prandelli al Mondiale. Al 5', sul primo calcio d'angolo della partita, Danijel Pranjic è costretto a salvare sulla linea. All'11' Olic conclude una bella azione creata sulla destra e porta i croati in vantaggio. Un gran bel gol su assist di Perisic che, in apertura di ripresa, dopo soli 3', chiude un'altrettanto pregevole incursione sulla sinistra con un tiro non irresistibile che però supera ugualmente il portiere avversario.
Al 5' si sveglia Mario Mandzukic: l'attaccante del Bayern Monaco prova un tiro di destro dal centro dell'area, ma il pallone finisce di poco a lato. È la prova generale del terzo gol croato. Prima, però, intorno al quarto d'ora, il solito, scatenato Olic entra in area, ma perde l'equilibrio e calcia debolmente sul fondo.
Al 17' ecco l'atteso gol di Mandzukic, che insacca con un gran colpo di testa su angolo dalla sinistra. Il Camerun è al tappeto e non riesce nemmeno a superare con una certa efficacia la metà campo. Mandzukic cala il definitivo poker, raccogliendo una corta respinta del portiere; poi, nel finale, Rakitic sfiora la cinquina, mordendo quasi il pallone che non entra per un soffio nella porta del Camerun.
TABELLINO
Camerun (4-5-1): Itanjde 4, Mbia 5, Chedjou 4.5 (1' st Nounkeu 5), Nkoulou 5, Assou Ekotto 4.5, Choupo-Moting 5.5 (30' st Salli sv), Song 4, Matip 5.5, Enoh 5, Moukandjo 5, Aboubakar 5.5 (25' st Webo sv). (1 Feudjou, 23 N'Djock, 4 Djeugoue, 7 Nguemo, 9 Etòo, 11 Makoun, 12 Bedimo, 19 Olinga, 22 Nyom). All.: Finke 5.
Croazia (4-4-1-1): Pletikosa 6, Srna 6, Corluka 6, Lovren 6, Pranjic 6, Perisic 6.5 (33' st Rebic sv), Modric 6.5, Rakitic 6.5, Olic 7 (24' st Eduardo 6.5), Sammir 6 (27' st Kovacic sv), Mandzukic 7.5. (12 Zelenika, 23 Subasic, 2 Vrsaljko, 8 Vukojevic, 9 Jelavic, 13 Schildenfeld, 14 Brozovic 15 Badelj, 21 Vida. All.: Kovac 7.
Arbitro: Proenca (Portogallo) 6.
Reti: nel pt 11' Olic; nel st 3' Perisic, 17' e 28' Mandzukic.
Angoli: 7 a 4 per la Croazia.
Espulso: nel pt 40' Song, per avere colpito con un pugno Mandzukic
Recupero: 1' e 2'.
Note: spettatori 28.000 circa.
** I GOL ** - 11' pt: Olic conclude una bella azione croata sulla destra e insacca su assist di Perisic.
- 3' st: Perisic insacca, finalizzando al meglio una bella azione che si è sviluppata sulla sinistra. - 17' st: angolo dalla sinistra e perfetta incornata di Mandzukic, che batte il portiere camerunese.
- 28' st: quaterna croata. Conclusione dalla destra del nuovo entrato Eduardo, respinta di Itanjde sui piedi di Mandzukic che insacca senza alcuna difficoltà.
MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI MICHAEL SCHUMACHER:
"TIENE GLI OCCHI APERTI E FA CENNI CON IL CAPO"
Mercoledì 18 Giugno 2014
ROMA - Piccoli passi in avanti per Michael Schumacher che dopo essersi svegliato dal coma sembra fare piccoli progressi. Il campione di Formula 1 si trova in una clinica di riabilitazione in Svizzera dove dovrà affrontare un lungo cammino ma i primi segnali sembrano far ben sperare.
Durante il trasferimento dall'ospedale alla clinica Schumacher non ha parlato ma per lunghi periodi ha tenuto gli occhi aperti.
Sembra comunicare attraverso piccoli cenni con il capo con la moglie e quindi appare vigile. Viene ancora alimentato artificialmente ed è attaccato ad un respiratore, ma se il recupero dovesse procedere come si spera già a partire dalla fine dell'estate si potrebbero avere dei significativi risultati.
Non si sbilanciano i medici con previsioni azzardate ma sembra che schumi sia tornato in pista per continuare a combattere.
Un grande Messico ferma il Brasile: finisce 0-0, entrambe le nazionali a 4 punti
CUIABÁ- Esordio poco propizio, condito da un solo punto, per Fabio Capello (e Christian Panucci), che si ripresenta in una fase finale dei Mondiali di calcio sulla panchina della Russia, dopo l'esperienza di quattro anni fa in Sudafrica, alla guida dell'Inghilterra. Il ct di origini friulane, contro una delle due squadre materasso - almeno sulla carta - del Gruppo H (l'altra sarebbe l'Algeria, ieri sconfitta dal Belgio), riesce solo a ottenere un pareggio, dopo avere rischiato addirittura di perdere.
Una paperona del portiere Akinfeev, che in più d'una circostanza era apparso come ipnotizzato dalle parabole degli asiatici, ha infatti letteralmente regalato - su un tiro con scarse pretese di Lee - il vantaggio agli avversari, che pure avevano leggermente giocato meglio dei russi fino a quel momento. Capello ha visto la disfatta in faccia e ha inserito in campo Kerzhakov che, sia pure un pò casualmente, ha trovato il pari (girato da distanza ravvicinata, dopo una mischia) ed evitato ai 'suoi' una sconfitta dai contorni tragicomici. In ogni caso, Capello immaginava una partenza di ben altro tenore, contro una Corea del Sud magari dotata di sano dinamismo, ma piuttosto povera di cifra tecnica, o comunque in questo inferiore alla Russia.
La partita di Cuiabà si apre con una fuga di Son che all'11' tenta la conclusione da fuori, ma il pallone sorvola la traversa. Al 20' Faizulin serve in area Samedov che incrocia sul secondo palo, ma il giocatore della Lokomotiv Mosca in scivolata non trova la porta degli asiatici. Poco dopo la mezz'ora sinistro di Koo da 20 metri che colpisce Ignashevich, il pallone sfiora il palo a portiere battuto, facendo rabbrividire Capello. È un presagio di quanto accadrà nella ripresa e dei rischi che presenta la sfida.
La ripresa viene inaugurata da un colpo di testa di Berezoutski, piazzato sul primo palo, con il pallone che finisce di un soffio fuori. Al 5' Koo chiama in causa Akinfeev, la cui respinta è difettosa e costringe Kombarov a rifugiarsi in angolo. Al 12' Akinfeev regala un altro brivido su punizione dalla lunga distanza di Kim, che alla fine riesce ad addomesticare in due tempi. È il preludio al gol della Corea del Sud che, però, non sa corservare il vantaggio, facendosi raggiungere dagli avversari. Il Mondiale comincia in salita per la Russia targa Capello.
IL TABELLINO
Russia (4-5-1): Akinfeev 4, Eshchenko 5.5, Ignashevich 5.5, Berezutskiy 6, Kombarov 6, Samedov 6, Fayzulin 5.5, Glushakov 5.5 (22' st Denisov 6), Zhirkov 5.5 (26' st Kerzhakov 6.5), Shatov 5.5 (14' st Dzagoev 6), Kokorin 6. (12 Lodygin, 16 Ryzhikov, 2 Kozlov, 3 Shchennikov, 5 Semenov, 6 Kanunnikov, 13 Granat, 15 Mogilevetc, 21 Ionov). All.: Capello 5.5.
Corea del Sud (4-4-2): Jung Sung-Ryong 6, Lee Young 6, Kim Young-Gwon 5.5, Hong Jeong-Ho 5.5 (38' st Hwang Seok-Ho sv), Yun Suk-Young 6, Ki Sung-Yueng 6, Han Kook-Young 6, Lee Chung-Yong 5.5, Koo Ja-Cheol 5.5, Park Chu-Young 5.5 (11' st Lee Keun-Ho 6.5), Son Heung-Min 5.5 (39' st Kim Bo-Kyung sv). (21 S.G. Kim Seung-Gyu, 23 Lee Bum-Young, 2 Kim Chang-Soo, 4 Kwak Tae-Hwi, 8 Ha Dae-Sung, 15 Park Joo-Ho, 18 Kim Shin-Wook, 19 Ji Dong-Won, 22 Park Joo-Ho). All.: Hong Myung-Bo 6.5.
Arbitro: Pitana (Argentina) 6.
Reti: nel st 23' Lee Keun-Ho, 29' Kerzhakov.
Ammoniti: Ki Sung-Yueng, Son Heung-Min e Shatov per gioco falloso.
Angoli: 4 a 4. Recupero: 1' e 4'. Note: spettatori 35.000 circa.
** I GOL ** - 23' st: dai 20 metri il nuovo entrato Lee Keun-Ho pesca il jolly, con un tiro senza troppe pretese, che Akinfeev blocca come se il pallone fosse una saponetta e poi se lo ritrova alle spalle, in fondo al sacco.
- 29' st: pareggio della Russia, anche in questo caso segna un nuovo entrato. Kerzhakov risolve una mischia, a pochi metri dalla linea di porta, dopo una ribattuta del portiere, girando il pallone in rete.
di Marco Zorzo
FORTALEZA - MILANO - Messico e nuvole. Anzi, nuvoloni per il Brasile, inchiodato sullo 0-0. D’accordo, ci sono quattro paratone di un Ochoa, eletto uomo della partita. Ma per la squadra di Scolari è decisamente un passo indietro. E stavolta non c’è stato Nishimura con il suo aiutino a spianare la strada, come accaduto nella gara d’esordio con la Croazia.
Il pianto di Neymar, al termine dell’inno urlato a cappella da tutta l’Arena Castelao. Ma anche gli incidenti scoppiati a Fortaleza, con scontri tra polizia e manifestanti su una via d’accesso allo stadio: nove le persone arrestate. Anche questo, purtroppo fa parte della Coppa del mondo.
Partita non semplice, la seconda uscita dei verdeoro, in una sfida anomala: la Russia, per esempio, ha debuttato al termine della gara disputata dalla Seleçao. Messico scorbutico, come aveva ampiamente previsto il ct Scolari. Non c’è l’infortunato Hulk, sostituito da Ramires, poi bocciato all’intervallo.
Il Brasile nella prima frazione ha due occasionissime: la zuccata di Neymar assomiglia tanto a quella di un certo Pelé a Messico ’70 contro l’Inghilterra: allora il portiere avversario Gordon Banks fece la (etichettata) parata del secolo. Quella del messicano Ochoa è semplicemente fantastica, un miracolo calcistico. Sempre Ochoa, numero 1 del retrocesso Ajaccio in Francia, è strepitoso sulla conclusione ravvicinata di Paulinho, poco dopo.
Nella ripresa c’è la bocciatura anche per un Fred inguardabile. Dentro Jo e la musica lì davanti è cambiata. Ochoa ancora strepitoso su Neymar, poi s’immola sulla zuccata ravvicinata di Thiago Silva. Ma nel finale Chicharito Hernandez fa venire i brividi a Julio Cesar e al popolo verdeoro. Diciamolo: il Brasile di Pelé era un’altra cosa.
IL TABELLINO
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar 6.5, Dani Alves 5.5, Thiago Silva 6.5, David Luiz 6, Marcelo 5.5, Paulinho 5, Luiz Gustavo 5.5, Ramires 5 (dal 1'st Bernard 5), Oscar 5,5 (dal 39'st Willian sv), Neymar 6.5, Fred 5 (dal 23'st Jo 5). (1 Jefferson, 22 Victor, 23 Maicon, 13 Dante, 14 Maxwell, 15 Henrique, 5 Fernandinho, 18 Hernanes, 7 Hulk). All.: Scolari 5.5.
Messico (5-3-2): Ochoa 8, Aguilar 6.5, Marquez 7, Rodriguez 7, Moreno 6.5, Layun 6, H.Herrera 6 (dal 31'st Fabian sv), Vasquez 6, Guardado 6.5, Peralta 5 (dal 28'st Hernandez sv), Dos Santos 5 (dal 39'st Jimenez sv). (1 Corona, 12 Talavera, 3 Salcido, 5 Reyes, 11 Pulido, 21 Pena, 16 Ponce, 17 Brizuela, 20 Aquino). All.: M.Herrera 6.5.
Arbitro: Cakir (Turchia) 6.
Ammoniti: Ramires, Thiago Silva, Aguilar e Vazquez per gioco falloso.
Angoli: 5-3 Brasile Recupero: 1' e 3'. Spettatori: 60.000 circa
LE LACRIME DI NEYMAR L'atmosfera di amore patrio e di indescrivibile entusiasmo che si respira nello stadio di Fortaleza subito prima del calcio d'inizio di Brasile-Messico ha fatto emozionare Neymar fino alle lacrime. Il numero 10 di Scolari si è infatti messo a piangere, inquadrato dalle telecamere, mentre cantava l'ultima strofa dell'inno nazionale. Nella capitale del Cearà, come in tutte le principali città del Brasile, per prima Rio de Janeiro, negozi e ogni tipo di attività, ristoranti e bar esclusi, hanno tirato giù le saracinesche alle 13 ora locale. Oltre non si lavora, anche se oggi non è giorno festivo: c'è la Selecao, e ciò conta più di tutto.
Belgio-Algeria 2-1: per la rimonta decisivo Dries Mertens
di Francesco Balzani
ROMA – L’emozione fa brutti scherzi. Soprattutto se sei giovane, non hai mai giocato un mondiale e hai gli occhi di mezzo mondo addosso. Invece di fare boom rischi di fare flop, bruciando la corsa sullo start.
È capitato al Belgio di Hazard messo sotto per un’ora buona dalla sorprendente Algeria degli “italiani” Ghoulam e Taider prima di far vedere i muscoli nella ripresa. Nel primo tempo infatti gli africani sono andati in vantaggio grazie a un rigore provocato da una trattenuta di Vertonghen su Feghoulin.
Il trequartista del Valencia ha trasformato il penalty mandando in bambola il Belgio che ha provato a reagire solo con un paio di tiri dalla distanza di Witsel, respinti alla meno peggio da Mbholi.
Nella ripresa Wilmots ha finalmente inserito Mertens e Fellaini. E il Belgio si è trasformato. La prima occasione nitida è arrivata al 65’ con un tiro di Origi respinto coi piedi dal portiere poi il lampo del grande escluso: Fellaini. Il centrocampista, pagato 35 milioni dallo United un anno fa, ha interrotto un digiuno del gol lungo 10 mesi e di testa ha superato il portiere algerino su cross di De Bruyne. Scrollata di dosso la paura, il Belgio ha preso in mano la partita e dopo tanto giro palla ecco la perla di Mertens. L’ala del Napoli ha sfruttato un recupero di De Bruyne e l’assist di Hazard prima di scaricare un destro imprendibile alle spalle di Mbholi. ««Che gran gol Dries! Veramente bravo», il tweet del presidente del Napoli De Laurentiis.
Sciolti i nervi è stato un dominio rosso messo in dubbio solo da una ripartenza finale dell’Algeria. Una vittoria in rimonta decisamente più dura del previsto, ma che mette le ali ai ragazzi di Wilmots ora attesi dalla Corea e dalla Russia di Capello.
IL TABELLINO
BELGIO - (4-2-3-1) - Courtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany, Vertonghen; Witsel, Dembélé (19' st Fellaini); De Bruyne, Chadli (1' st Mertens), Hazard; Lukaku (13' st Origi). A disp: Mignolet, Lombaerts, Januzaj, Defour, Van den Borre, Vermaelen, Mirallas, Bossut, Ciman. All. Wilmots.
ALGERIA - (4-1-4-1) - M'Bolhi; Mostefa, Bougherra, Halliche, Ghoulam; Medjani (39' st Ghilas); Feghouli, Taider, Bentaleb, Mahrez (27' st Lacen); Soudani (21' st Slimani). A disp: Mohamed, Mesbah, Belkalem, Mandi, Yebda, Djabou, Zemmamouche, Brahimi, Cadamuro. All: Halilhodzic.
Arbitro: Rodriguez.
Marcatori: 24' pt Feghouli (rig), 26' st Fellaini, 36' Mertens.
Ammoniti: Vertonghen, Bentaleb.
Iran-Nigeria finisce 0-0 tra i fischi.
Primo pareggio senza gol in Brasile
RIO DE JANEIRO - Finisce 0-0 la partita tra Iran e Nigeria del gruppo F dei Mondiali.
Primo pareggio nella rassegna iridata, in quella che con molte probabilità verrà ricordata come la partita meno divertente, almeno fino a questo momento. Dal pari prende vantaggio l'Argentina, che ieri notte ha battuto la Bosnia.
IL TABELLINO
Iran (4-4-2): Haghighi 6, Montazeri 6,5, Hosseini 6,5, Sadeghi 6, Pooladi 6, Teymourian 6,5, Nekounam 6, Heydari 6 (dal 43' st Shojaie), Hajisafi 6, Dejagah 6 (dal 33 st Jahanbakhsh), Ghoochannejad 6,5. (1 Ahmadi, 22 Davari, 13 Mahini, 17 Alenemeh, 19 Beikzadeh, 8 Haghighi, 11 Haddadifar, 18 Rahmani, 10 Ansarifard, 20 Beitashour). All: Queiroz.
Nigeria (4-2-3-1): Enyeama6,5, Ambrose 5,5, Omeruo 6, Oboabona 6 (dal 29' Yobo 6), Oshaniwa 6,5, Mikel 6, Onazi 6,5, Musa 5,5, Azeez 5 (dal 68' Odemwingie 6), Moses 5 (dal 6' st Ameobi 5,5), Emenike 6. (16 Ejide, 21 Agbim, 6 Egwuekwe, 12 Odunlami, 3 Uzoenyi, 4 Gabriel, 18 Babatunde, 19 Nwofor, 20 Uchebo). All. Keshi. Arbitro: M. Carlos Vera (Ecuador) Angoli: 2-7 Ammonito: Teymourian. Recupero: 2' e 2'. Spettatori: 40.000 circa.
Per arrivare in Brasile, l'Iran si è dapprima sbarazzato delle Maldive, accedendo al primo girone asiatico, chiuso in testa e senza sconfitte. Nel secondo e decisivo girone, la nazionale di Queiroz ha nuovamente terminato al comando, davanti a Corea del Sud, Uzbekistan, Qatar e Libano. La Nigeria ha vinto senza problemi il proprio gruppo africano, eliminando poi l'Etiopia nel turno finale a eliminazione diretta.
BELINELLI NELLA STORIA, UN ITALIANO CAMPIONE NBA.
"NESSUNO HA MAI CREDUTO IN ME"
Lunedì 16 Giugno 2014
SAN ANTONIO - Marco Belinelli entra nella storia dello sport azzurro, diventando il primo cestista italiano a conquistare un titolo Nba. Con i suoi Spurs di San Antonio, il campione di San Giovanni Persiceto, in provincia di Bologna, a 28 anni, ha detronizzato in gara 5 i Miami Heat di Lebron James, vittoriosi per due anni di fila.
Un altro record per SuperMarco, già primo italiano a giocare le 'Finals' e, mesi fa, anche primo azzurro ad aver vinto la spettacolare gara dei tiri da 3 punti. E oggi è arrivata la consacrazione della sua fantastica carriera, con la conquista del primo anello, il simbolo del campionato professionistico americano, festeggiato avvolto da una bandiera tricolore. Infatti è festa in clima 'mondialè nella At&T Arena, in casa, anche per gli altri 'stranierì degli Spurs: da Manuel Ginobili, anche lui con una bandiera della sua Argentina addosso, a poche ore dallo show di sua maestà Leo Messi, al brasiliano Tiago Splitter, raggiante con la verdeoro sulle spalle.
FESTA. Un tripudio per questa sorta di 'United Nations of Basket', raccolta in un angolo del Texas. Quanto alle finali 2014, praticamente non hanno mai avuto storia: gli 'Speronì di San Antonio hanno sempre dominato la squadra di Miami conquistando il titolo 4 a 1, e gara 5 chiusa con un secco 104-87. Si tratta della 5 vittoria in 15 anni per i 'vecchiettì guidati dall'esperto Gregg Popovich: il veterano Tim Duncan ha infatti già 38 anni, l'immenso Manu Ginobili è a un passo dai 37, Tony Parker, continuamente afflitto da infortuni 32.
Tuttavia, anche grazie a un travolgente Kawhi Leonard, Mvp, migliore in campo, con 22 punti, e 10 rimbalzi, Belinelli e compagni sono tornati in cima al mondo, avendo la meglio sulle stelle di Miami, dei vari James, Wade, Bosh e Allen, capaci anche quest'anno di arrivare alla quarta finale consecutiva, dopo aver vinte le ultime due. «Questo è una squadra vera, ed è questo che la fa così grande, così vincente», ha commentato Manu Ginobili, mentre attorno a lui era già partita la festa grande della SpursNation.
"QUI PER VINCERE. E' INCREDIBILE" «Sono venuto qui per il titolo. Ora l'ho vinto ed è incredibile». Missione compiuta. Marco Belinelli ha coronato un sogno e si è preso un posticino nella storia del basket, diventando il primo giocatore italiano a conquistare il titolo di campione Nba. La 28enne guardia bolognese fa festa con i San Antonio Spurs, che si mettono al dito l'anello grazie al 4-1 rifilato ai Miami Heat nelle Finals 2014.
Belinelli raggiunge il vertice completando una scalata cominciata nel 2007-2008 e realizzando il proprio 'american dream'. Dall'arrivo tra i pro, 7 anni fa, l'azzurro ha dovuto lottare per conquistarsi una maglia e costruirsi una reputazione. Ha cominciato l'avventura con la maglia dei Golden State Warriors giocando 75 partite in 2 stagioni prima di essere spedito ai Toronto Raptors, dove ha vissuto un'annata anonima accanto ad Andrea Bargnani.
La svolta è arrivata nel 2010, con il passaggio ai New Orleans Hornets. In 2 anni, attraverso 139 match e la prima apparizione ai playoff, è maturato diventando pienamente un giocatore Nba. Non un fenomeno, ma una pedina in grado di fare la propria parte in uno scacchiere grazie alle qualità di tiratore e all'impegno nel lavoro quotidiano. Nel 2012 ha colto la chance offerta da Chicago, si è messo la gloriosa maglia dei Bulls ed è salito a bordo di un 'contender', un team costruito con il dichiarato obiettivo di fare strada nella post-season. L'assenza di Derrick Rose, la stella dei tori out da 2 anni per problemi fisici, ha offerto al 'Belì spazio, minuti e palloni in un'annata lunghissima, terminata solo con l'eliminazione nelle semifinali della Eastern Conference.
Dopo essere diventato il primo italiano a raggiungere il secondo turno dei playoff, il bolognese ha affrontato un nuovo bivio. Avrebbe potuto monetizzare lo status acquisito e firmare un contratto più remunerativo con una franchigia magari non di primissimo piano. Invece, ha conquistato coach Gregg Popovich e con un accordo biennale è salito a bordo della corazzata di San Antonio inserendosi alla perfezioni negli oliati meccanismi neroargento: 80 partite in regular season, 25 da titolare, il 48,5% al tiro e il 43% dall'arco, oltre alla corona di 'rè della gara del tiro da 3 conquistata nell'All Star Weekend.
Nei playoff, lo spazio per l'italiano è diminuito. Belinelli ha perso terreno nelle rotazioni di Popovich ma non ha mai staccato la spina. Anche nelle Finals ha avuto l'opportunità di lasciare un segno e non l'ha sprecata, realizzando una tripla pesantissima in gara 3, il match che ha dato agli Spurs il vantaggio di 2-1 e indirizzato verso il Texas un titolo colorato anche di bianco, rosso e verde.
«Questa vittoria è per la mia famiglia, per chi ha creduto in me è per chi mi ha sempre sostenuto. Ma la dedico anche a chi mi ha criticato, a chi ha detto che non avrei fatto strada nella Nba. Tutto questo mi ha dato una grandissima spinta... Non so bene cosa dire in questo momento». Le parole giuste alla fine vengono fuori: «It's true. Bellissimo. Ho vissuto ogni momento solo per questo. E adesso... Penso già al prossimo», dice baciando il Larry O'Brien Trophy con un tricolore sulle spalle.
Messi, basta un lampo e l'Argentina supera la Bosnia 2-1
RIO DE JANEIRO - Basta poco all'Argentina di Sabella per superare la Bosnia nella prima gara del Mondiale. Al Marcanà finisce 2-1 per l'Albiceleste.
Il protagonista assoluto è Leo Messi che 'giochicchia', poi decide che vuole lanciare un messaggio forte ai rivali brasiliani (che lo aspettano in finale): chiude una triangolazione con Higuain, grazie a un controllo dei suoi addomestica il pallone e salta contemporanemente un avversario, infine fa carambolare la sfera sul palo e in rete. È la firma sul raddoppio dell'Argentina contro l'esordiente Bosnia, che poi accorcerà le distanze, siglando il primo gol della propria storia ai Mondiali, con Ibisevic, che fa passare il pallone fra le gambe del portiere Romero.
L'Argentina non fa molta fatica per superare questo primo test iridato, forse intimorita dalla suggestione di esibirsi nel Maracanà, forse convinta dalla lunghezza del torneo a risparmiarsi, giocando in tono minore. Ci sarà tempo e modo per sfoggiare i propri gioielli. Intanto, tre punti al piccolo trotto fanno più che comodo. E l'avversario non era proprio dei più facili. In più, l'Albiceleste si è vista spianare la strada da un autogol da fare invidia a uno specialista come l'indimenticato Niccolai. È il 3': punizione velenosa di Messi dalla sinistra, concessa per un fallo su Aguero, pallone che spiove in area e viene deviato in porta - ma in realtà doveva essere in rinvìo - da Kolasinac, sorpreso da un mancato colpo di testa di Rojo. A quel punto la bilancia pende a favore dei sudamericani che badano a controllare il match. Messi sembra svogliato e apatico, Aguero idem. La Bosnia prova a reagire al 13' con Misimovic, che pesca in area Hajrovic, il suo controllo acrobatico viene fermato dalla tempestiva uscita di Romero, che allontana la minaccia. Al 31' conclusione di Mascherano respinta dal portiere e al 41' gran colpo di testa di Lulic, su angolo dalla destra, con il pallone indirizzato nell'angolo basso alla sinistra di Romero: il portiere, però, ci arriva.
Nella ripresa Sabella cambia uomini e schema: entrano Gago e Higuain, escono Campagnaro e Maxi Rodriguez. Si passa così dal 5-3-2 al 4-3-1-2, con Messi che agisce alle spalle delle punte Aguero e Higuain, mentre Zabaleta, Rojo, Federico Fernandez e Garay formano la linea difensiva; Gago, invece, si fa consegnare le chiavi del centrocampo. Tra un tentativo (con scarsa pericolosità dei bosniaci) e qualche contropiede fallito sul nascere degli argentini, si arriva alla perla di Messi, che mette la propria griffe sul match. Nel finale la Bosnia s'illude, ma resta a zero punti. Per fortuna della squadra di Susic, che lascia il nipote in panchina, di Messi ce n'è uno solo in Brasile e lui lo ha già incontrato.
IL TABELLINO
Argentina (5-3-2): Romero 6, Zabaleta 5, Campagnaro 6 (1' st Gago 6.5), F. Fernandez 6, Garay 6, Rojo 6, M. Rodriguez 5.5 (1' st Higuain 6.5), Mascherano 6.5, Di Maria 5.5, Messi 7, Aguero 5.5 (43' st Biglia sv). (12 Orion, 21 Andujar, 8 Perez, 13 A. Fernandez, 15 Demichelis, 18 Palacio, 19 Alvarez, 22 Lavezzi, 23 Basanta). All.: Sabella 6.5.
Bosnia (4-2-3-1): Begovic 6, Mujdza 5.5 (24' st Ibisevic 6.5), Bikakcic 6, Spahic 6, Kolasinac 5, Besic 5.5, Hajrovic 6 (26' st Visca sv), Pjanic 5.5, Misimovic 6.5 (29' st Medunjanin sv), Lulic 5, Dzeko 5. (12 Fejzic, 22 Avdukic, 2 Vrsajevic, 6 Vranjes, 14 T.S. Susic, 15 Sunjic, 17 Ibricic, 21 Hadzic, 23 Salihovic). All.: S. Susic 5.
Arbitro: Aguilar (El Salvador) 5.
Reti: nel pt 3' Kolasinac (autogol); nel st 20' Messi, 40' Ibisevic.
Angoli: 6 a 2 per la Bosnia. Ammoniti: Rojo e Spahic per gioco falloso. Recupero: 1' e 3'. Note: spettatori 75.000 circa.
** I GOL ** - 3' pt: punizione di Messi da sinistra, concessa per un fallo su Aguero, pallone che spiove in area e viene deviato in porta da Kolasinac, sorpreso da un mancato colpo di testa di Rojo. - 20' st: Messi firma il raddoppio, calciando d'interno sinistro dal 18 metri e mandando il pallone a sbattere sul palo, quindi in rete, dopo avere chiuso una bella triangolazione con Higuain e avere superato un avversario. - 40' st: il nuovo entrato Ibisevic riceve sulla sinistra dell'area e infila Romero, facendogli passare il pallone fra le gambe.
Tutto facile per la Francia di un super Benzema: 3-0 all'Honduras
di Marco Zorzo
MILANO - Con Benzema c'est plus facile. Buona la prima della Francia targata Deschamps: un 3-0 limpidissimo, un risultato del genere non capitava ai Galletti dalla finale casalinga vinta nel '98 col Brasile.
E l'Honduras? Vi ricordate quello beffato a Spagna '82? Solo un piacevole e sbiadito ricordo piangente. L'attuale è roba da scaricatori di porto. O giù di lì. La peggiore formazione dal punto di vista tecnico fin qui vista in questo primo scorcio di Mondiale.
A Porto Alegre è andata in onda la prima sfida dei centroamericani con l'attesissima Francia, orfana di Ribery (e si è visto nei primi 45'), con la stellina Paul Pogba in agro-dolce. Procura il rigore del vantaggio trasformato da Benzema prima del riposo (honduregni in inferiorità numerica per l'espulsione di Palacios), ma poi non lascia un segno tangibile.
Per onore di cronaca bisogna anche ricordare le due traverse colte dai Bleus sullo 0-0 con Matuidi e Griezmann.
Francia-Honduras pure senza inni all'inizio: fatto più unico che raro da Inghilterra '66. Un'altra prima volta di questa sfida è il goal line technology, che ha sancito l'autorete del portiere Valladares, sulla botta al volo di Benzema che si era stampata sul palo in avvio di ripresa. Lo stesso attaccante del Real prima si divora il tris, poi realizza il 3-0 (72') con una bomba terra-aria.
Insomma, dopo la figuraccia rimediata quattro anni fa in Sudafrica, la Francia stavolta parte col piede giusto. Didier Deschamps se la ride: tutti dovranno fare i conti con i Bleus. Oui.
Svizzera in rimonta sull'Ecuador, l'ex 'italiano' Seferovic decide in extremis
di Massimo Sarti
MILANO - All'ultimo respiro e con i cambi del ct Hitzfeld la Svizzera conquista nel gruppo E i tre punti a Brasilia contro l'Ecuador, beffato al 93' dalla rete del 2-1 elvetico, messa a segno dall'ex attaccante di Lecce, Fiorentina e Novara Seferovic.
La gara del match-winner comincia in corsa, esattamente come quella di Mehmedi, che entra ad inizio ripresa e che poco più di due minuti dopo realizza di testa su angolo dell'ispiratissimo Rodriguez.
Solo illusorio, alla fine, il vantaggio dell'Ecuador ottenuto al 22', ancora di testa, da Ennis Valencia, punta dei messicani del Pachuca, ma nel mirino del Porto in Europa. Ancora un grave errore arbitrale, con il secondo assistente del signor Irmatov che segnala un inesistente fuorigioco che vanifica a metà secondo tempo un gol dello svizzero Drmic. Il fischietto uzbeko si riscatta però nell'azione che porta al sigillo di Seferovic, concedendo un gran vantaggio e permettendo a Behrami di avviare la ripartenza.
SVIZZERA-ECUADOR 2-1
Svizzera (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Von Bergen, Djourou, Rodriguez; Inler, Behrami; Shaqiri, Xhaka, Stocker (1' st Mehmedi); Drmic (30' st Seferovic). Ct Hitzfeld.
Ecuador (4-4-2): Dominguez; Paredes, Guagua, Erazo, W.Ayovi; A.Valencia, Noboa, Gruezo, Montero (32' st Rojas); E.Valencia, Caicedo (25' st Arroyo). Ct Rueda.
Marcatori: 22' E. Valencia; 3' st Mehmedi, 48' Seferovic.
FONTE: Leggo.it
20.06.2014
Italia - Costa Rica 0-1
Azzurri, che figuraccia
RECIFE. L’Italia soffre. E purtroppo perde. All’Arena Pernambuco di Recife, alla fine del primo tempo, gli Azzurri di Prandelli sono sotto per 1-0 contro il Costarica. Partita complicata, al 45’ la sbloccano i «Ticos» con un colpo di testa di Ruiz. Il copione non cambia durante il secondo tempo. Un'Italia rinunciataria, inefficace e incapace di prendere le redini di una partita che era ampiamente nelle sue disponibilità. Ora il cammino è in salita. Vedremo.
L'ATTESA. Ore 13 di Recife, le 18 italiane. Appuntamento allo stadio Arena di Pernambuco per la seconda partita degli azzurri ai Mondiali del 2014. Dopo la vittoria contro l’Inghilterra nel match del debutto, la sfida con il Costarica che ha esordito rifilandone 3 all’Uruguay. Una gara temuta dalla Nazionale di Prandelli con il ct che considera l’incontro con la squadra di Pinto «il più difficile del girone».
Non sono il caldo e l’umidità (la speranza è che ci siano i time out) a preoccupare, ma le caratteristiche tecnico-tattiche di una formazione «che sa stare bene in campo, che in avanti ha giocatori veloci, pericolosi e abili nell’uno contro uno. Ci sarà da soffrire - ha spiegato ieri Prandelli - ma noi vogliamo imporre il nostro gioco». E per farlo il ct non cambierà l’indentità di una squadra che ha scelto il gioco e la qualità per prevalere sulle altre.
La formazione, quella sì, subirà delle modifiche. Scelte obbligate, ma anche tecniche. Tra i pali dovrebbe tornare Buffon («negli ultimi tre giorni ha fatto tre ottimi allenamenti, vedremo», ha detto Prandelli nella conferenza stampa della vigilia), in difesa linea a 4 con due novità. In dubbio Barzagli che mercoledì non ha svolto tutto l’allenamento con in compagni e che deve fare i conti con una tendinite che lo tormenta da mesi e che potrebbe fargli saltare anche Costa Rica. Paletta, invece, dovrebbe essere escluso dall’11 titolare dopo le difficoltà riscontrate contro i «tre leoni». Al suo posto (se non recupererà Barzagli) giocherà Bonucci che avrà al suo fianco Chiellini, quest’ultimo pronto a prendersi il suo ruolo al centro del reparto dopo aver fatto il terzino sinistro con l’Inghilterra.
De Sciglio, anche lui ormai recuperato, non verrà rischiato dal primo minuto, dopo la contrattura muscolare che gli costata la prima gara. Con il Costarica gli esterni saranno Abate e Darmian, il primo al debutto, il secondo chiamato a una conferma dopo l’ottimo esordio, ma questa volta sulla fascia opposta. Una novità a centrocampo dove Thiago Motta farà rifiatare Verratti sistemandosi accanto a Pirlo. De Rossi agirà da diga davanti alla difesa, poi Marchisio e Candreva a completare il reparto e a dare una mano all’unica punta che sarà ancora Mario Balotelli, il match winner della gara contro l’Inghilterra. «Se battiamo il Costarica voglio un bacio, ovviamente sulla guancia, dalla Regina», ha scritto ieri sera il numero 9 azzurro su Twitter, provando a sollevare il morale agli inglesi: solo un successo italiano contro i Ticos, infatti, terrebbe in vita le speranze di qualificazione di Rooney e compagni, ieri ko contro l’Uruguay.
A Recife fischio d’inizio alle 13 locali (le 18 in Italia), arbitra il cileno Osses. Annunciata la presenza in tribuna del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.
19.06.2014
Brasile, eliminata la Spagna
Ora il Cile fa davvero paura
Clamoroso al Maracanà: i campioni uscenti, travolti dai sudamericani, incassano il secondo ko in due partite e salutano in anticipo il Mondiale
RIO DE JANEIRO
Il «Maracanazo» finora è della Spagna. Questo 2-0 contro il Cile non sarà una tragedia nazionale come per il Brasile nel 1950, ma uscire dal Mondiale da campioni in carica dopo appena due partite è una storica brutta figura che rimarrà negli annali. Infatti non era mai successa, visto che quattro anni fa l'Italia andò anche lei fuori subito, ma per eliminarla ci vollero tutti e tre i match della prima fase.
Contro un Cile che ha confermato quanto di buono si diceva sul suo conto, e sostenuto a Rio da una marea di tifosi che hanno festeggiato gridando «eliminados» all'indirizzo degli spagnoli, la «Roja» di Del Bosque ha confermato l'impressione negativa suscitata nella partita persa di brutto a Salvador contro l'Olanda.
È una Spagna senza più benzina, intensità e gioco, ed è scomparso il celebre tiqui-taka dato che qui si è vista gente che non si reggeva quasi in piedi e altri che non sapevano cosa fare con il pallone.
Il più deluso sarà probabilmente Diego Costa, anche ieri fischiato e insultato dai suoi connazionali: avrebbe avuto il posto garantito anche nei 23 della Selecao, ma per il Mondiale di casa ha scelto la Furia e ora va fuori dopo soli 180'.
Ma vanno sottolineati i meriti del Cile, forgiato dal ct Jorge Sampaoli che ha continuato l'opera del connazionale «Loco» Bielsa, al quale i cileni hanno intitolato perfino uno stadio. Quello della formazione impostasi al di là di quanto dica il 2-0 finale, è un calcio totale che fa di lei un'Olanda sudamericana, esaltato dalle giocate di un Vidal superlativo, da un Sanchez ispirato e in continuo movimento così come Vargas, troppo frettolosamente bocciato dal Napoli.
E bene è andato anche un altro calciatore per ora ripudiato dal calcio italiano, quell'Aranguiz autore del gol del 2-0 e giocatore che l'Udinese ha «appoggiato» in prestito all'Internacional di Porto Alegre, dove è uno dei beniamini.
Il carosello tattico di un Cile ben sostenuto anche da gente come Isla e Francisco Silva ha dominato dal 1' al 96' questa partita, in cui la Spagna è stata incapace di giocare: la sua pessima figura è pari a quella degli organizzatori del Mondiale brasiliano, perchè anche l'invasione degli ultrà cileni che hanno seminato il panico in sala stampa è una «prima volta» oltre che una dimostrazione di cronica inefficienza.
Bella la serie giocate messe in mostra dal Cile. Quella del primo gol è arrivata con Sanchez che ha servito Aranguiz per l'assist del numero 20 a Vargas, che ha controllato bene, evitato Casillas (altro simbolo del disastro iberico) e depositato in rete. Ventidue minuti dopo gol del raddoppio, con la respinta con i pugni di Casillas sulla punizione di Sanchez e pallone controllato da Aranguiz e poi messo in rete.
E per i cileni non finisce qui, perchè ci sarà la sfida con il modello a cui si ispirano, l'Olanda, contro la quale ci sarà in palio il primato nel girone e quindi, probabilmente, la possibilità di evitare i brasiliani negli ottavi di finale.
Anche se visto come ha giocato la sua squadra, forse Sampaoli questo derby sudamericano vorrebbe giocarlo, il 28 giugno a Belo Horizonte, per vendicare Bielsa e l'eliminazione di Sudafrica 2010.
16.06.2014
Schumacher esce dal coma e lascia l’ospedale di Grenoble
GRENOBLE. L'ex pilota di Formula Uno Michael Schumacher è uscito dal coma e ha lasciato l'ospedale di Grenoble, in Francia, dove era ricoverato dallo scorso 29 dicembre in seguito a un gravissimo incidente sugli sci. Lo ha annunciato la portavoce della famiglia delll'ex pilota tedesco, citata dall’agenzia France Presse.
Il luogo dove Schumacher proseguirà la «lunga fase di riabilitazione» non è stato divulgato nel comunicato diffuso da Sabine Kehm, portavoce della famiglia, che non ha fornito alcun dettaglio sulle condizioni dell'ex pilota, 45 anni.
«La famiglia vuole esplicitamente ringraziare tutti i medici, gli infermieri e i terapisti che lo hanno avuto in cura a Grenoble, oltre a chi gli prestò i primi soccorsi sul luogo dell'incidente», ha invece riferito in una nota, come riporta Sky News, la società che cura gli interessi di Schumi, «Hanno svolto un eccellente lavoro in quei primi mesi».
«La famiglia desidera inltre ringraziare tutte le persone che hanno rivolto un incoraggiamento a Michael. Siamo sicuri che lo abbiano aiutato», ha proseguito la nota, «Per il futuro chiediamo comprensione, perchè la sua successiva riabilitazione avverà lontano dagli occhi dell'opinione pubblica».
15.06.2014
Inghilterra-Italia finisce 1-2
Gol di Balotelli e Marchisio
MANAUS. Due lampi, uno di Marchisio e l'altro di Balotelli, illuminano la notte amazzonica rendendo brillante l'avvio dell'avventura mondiale per l'Italia. Gli azzurri di Prandelli dunque battono ancora una volta l'Inghilterra di Hodgson, che pure e' stata capace nel primo tempo di creare molte occasioni, anche al di la' del gol del momentaneo pareggio realizzato da Sturridge. Ma la sostanza e' tutta nel 2-1 finale, meritato: e nella consapevolezza che il successo a sorpresa ottenuto dalla Costa Rica sull'Uruguay cambia, oltre che le gerarchie del girone, le prospettive: ora il 20 giugno a Recife gli azzurri non sono chiamati a tutti i costi alla vittoria, e questo psicologicamente aiuta. In una serata in cui le condizioni climatiche hanno inciso meno del previsto, positivo comunque il responso sulle condizioni atletiche dell'Italia, sicuramente migliori di quelle degli avversari che hanno chiuso la gara con crampi e lingua di fuori.
E positive anche le considerazioni sulla prestazione di alcuni dei protagonisti: oltre all'acclamato Balotelli, Candreva, Marchisio e Sirigu, che non ha fatto sentire la mancanza di Buffon. Gli infortuni che hanno costretto Prandelli a modificare in avvicinamento l'impianto della squadra azzurra si erano susseguite fino all'immediata vigilia, con una distorsione alla caviglia sinistra per Buffon: Prandelli l'ha sostituito con Sirigu, all'esordio mondiale come pure Paletta chiamato a fare il centrale con slittamento sulla sinistra di Chiellini. Il modulo e' rimasto il 4-1-4-1 con i due registi Pirlo e Verratti.
FONTE: LArena.it
mercoledì 18 giugno 2014, 17:23
Calcio locale: colpo di mercato della Carlin's Boys, arriva l'ex giocatore del Genoa Marco Iovine
Il noto calciatore professionista nella sua carriera ha militato in C1 nelle file del Genoa, della Sambenedettese e dell'Hellas Verona per poi fare il suo esordio in serie B con la maglia dello Spezia. Successivamente è approdato alla Nocerina, in C2, al Trento, alla Sanvitese ed al Gozzano in serie D.
Incredibile colpo di mercato, da serie B, messo a segno dalla Carlin's Boys. In arrivo un nuovo importante tassello per il centrocampo dei nerazzurri, come richiessto dal mister Carmelo Luci, il Presidente Renato Bersano ed il D.G. Ventura hanno ingaggiato il talentuoso centrocampista classe '85 Marco Iovine.
Il noto calciatore professionista nella sua carriera ha militato in C1 nelle file del Genoa, della Sambenedettese e dell'Hellas Verona per poi fare il suo esordio in serie B con la maglia dello Spezia. Successivamente è approdato alla Nocerina, in C2, al Trento, alla Sanvitese ed al Gozzano in serie D.
Continua così l'allestimento di una rosa di giocatori che, nel progetto della società sanremese, punta decisamente ad approdare in Eccellenza per poter raggiungere poi la serie D nell'arco di due stagioni.
FONTE: Calcionews24.com
SERIE B
UFFICIALE: Avellino, presi Frattali e Pozzebon
18.06.2014 16.24 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
L'A.S. Avellino comunica di aver ingaggiato il portiere Pierluigi Frattali, 29 anni il prossimo primo dicembre, ex Cosenza, Verona, Vicenza e Frosinone e l'attaccante Demiro Pozzebon, 26 anni il prossimo 31 agosto, ex Olbia. L'estremo difensore ha sottoscritto un triennale. Per la punta, invece, accordo biennale.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com