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Il dopo-Juve porta inevitabilmente l'Hellas Verona al centro dell'attenzione! Con gli scaligeri neopromossi che non cessano di stupire e fermando i bianconeri hanno mostrato un carattere gladiatorio, le parole di GARDINI, MANDORLINI, SOGLIANO e le scelte future della socirtà: Iturbe verrà riscattato ma probabilmente partirà come Jorginho o come altri; la filosofia però rimarrà quella...


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Mister MANDORLINI si schernisce con Rai Sport 'Io allenatore del momento? No... E' tutto merito di società e squadra!' «Io l'allenatore del momento? Tutta la squadra e la società stanno facendo cose importanti. Ci mancava una partita così, abbiamo ottenuto un risultato bello e meritato contro una grande squadra. L'arbitro Doveri? A caldo si fanno fatica a valutare certe situazioni, qualcosa è stato sbagliato e noi abbiamo avuto sfortuna su certi episodi. Se il rigore poteva cambiare la partita? Ho sentito tanti commenti, credo che la massima punizione ci poteva stare perché Vidal è andato verso la palla con il braccio. Altri discorsi non servono, questo pareggio vale come una vittoria. Il nostro carattere? Questi risultati vengono da lontano, da quattro anni seguiamo un principio, una filosofia. Abbiamo vinto la Lega Pro e la Serie B giocando con determinate caratteristiche, la società è sana e vicina al tecnico, l'entusiasmo ci sta facendo fare cose incredibili. Se pensavo di fare un campionato così? Vedevo il buon potenziale, speravo di vincere tante partite. Così ci è capitato e siamo contenti. Tanti ragazzi erano in Lega Pro con me, al nucleo importanti si sono aggiunti calciatori di esperienza e qualità: ci sono tante componenti che hanno reso importante il Verona. L'obiettivo? Resta la savezza. Raggiunti i 40 punti sarò il primo a pretendere dei miglioramenti, perché questa piazza splendida li esige, ma ora pensiamo a dare continuità ai risultati. Chi sogno di allenare? Vivo il presente, rappresentato da questa società incredibile. Toni? E' stata un'idea nata in estate parlando col direttore: cercavo un attaccante con certe caratteristiche. Ci siamo parlati, ho capito che era il calciatore giusto per noi e lui ha accettato. E' stata una scommessa che stiamo vincendo entrambi» HellasVerona.it

Sean SOGLIANO 'Dopo Jorginho ci saranno altre partenze ma la nostra filosofia rimarrà quella...' «Bisogna inventarsi qualcosa, sempre. Puntiamo su i giovani ma anche su chi possa prenderli per mano. Dopo Jorginho, arriveranno richieste per altri giocatori ma non cambierà la filosofia. Vogliamo gente che ha fame e giriamo il mondo con lo scouting» TuttoMercatoWeb.com

Il diggì GARDINI 'Grande Toni, acquisiremo Iturbe, Jorginho sottostimato dal calcio italiano...' «Le parole per Toni non sono sufficienti, la vetrina per lui è strameritata. Toni al Mondiale? Credo che Luca ogni volta che fa qualcosa lo fa perché ci crede. E il suo arrivo a Verona è perché ha intravisto qualcosa di diverso e di particolare, qualcosa di nuovo, dopo le insistenze di Sogliano e Mandorlini che lo hanno voluto fortemente. Iturbe? Il prezzo lo fa chi compra e non chi vende, in questo caso. Noi abbiamo il diritto di riscatto che eserciteremo a giugno. E poi vediamo cosa succede. Abbiamo presentato, grazie all'intuizione del direttore sportivo, uno dei talenti più importanti del campionato. E non dimentichiamoci che abbiamo tenuto fino a gennaio Jorginho (un '91), abbiamo Albertazzi ('91), Cirigliano ('92) e lo stesso Iturbe ('93). Tutti giovani che grazie al lavoro dell'allenatore ci hanno permesso di presentare qualcosa di un certo spessore e di un certo valore patrimoniale. L'affare Jorginho? E' affare se lo fanno tutte e due. Mi spiace che poche squadre italiane abbiano creduto poco nelle capacità del calciatore. Il fatto di aver giocato a Verona lo ha sottostimato, perché troppo spesso si guarda all'estero. E la storia di Jorginho, per come arrivato e per come si è comportato, vale la storia di Toni. Ultimo anno insieme a Sogliano? Credo che a Verona sia iniziato un certo tipo di rapporto con il presidente Setti tutti e 3 insieme. Penso che il rapporto non sia al capolinea per nessuno dei tre. Noi ci teniamo stretti questi 36 punti, frutto del lavoro di uno staff di prim'ordine fatto dal presidente all'ultimo dei collaboratori. Sogliano rimane? Non so cosa faccio io domani mattina, ma credo ci siano i presupposti per rimanere e proseguire questo tipo di rapporto con risultati fuori dal comune» HellasVerona.it

DONADEL 'Dopo quel brutto primo tempo con la Juve ci siamo guardati negli occhi ed è scattato qualcosa...' «La reazione nella ripresa? Alla fine del primo tempo, rientrati negli spogliatoi, ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che dovevamo tirar fuori qualcosa in più. Ci sentivamo in balia di un avversario che pressava molto, hanno fatto 45 minuti pazzeschi. Nel secondo parziale non avevamo più nulla da perdere, abbiamo giocato a viso aperto e loro sono calati. L'arbitraggio di Doveri? Sinceramente, dal campo, non mi sono reso conto di tanti episodi. Quando ero in panchina ho visto il fallo di mano in area della Juve e quello mi sembrava rigore, mentre i fuorigioco sono difficili da vedere. Alla fine è stata una battaglia, sono contento per il 2-2. Io titolare? Da martedì il mister mi stava provando in quel ruolo, sono tornato a star bene ed il fatto di giocare mi sta aiutando a ritrovare il ritmo partita. Il gol di Gomez? Ci speravamo tutti. Al cross di Romulo eravamo in piedi e quando abbiamo visto la palla dentro c'è stata un'esplosione di gioia, nostra e di tutto lo stadio. Poi negli spogliatoi abbiamo continuato a festeggiare» HellasVerona.it

CACCIATORE 'Il nostro segreto? Umiltà e grande gruppo...' «Il gruppo? Siamo ragazzi umili che stanno bene insieme, e possiamo creare qualcosa di importante. Abbiamo grandi motivazioni e questo fa la differenza. La partita con la Juve? All'inizio eravamo un po' timorosi, poi alla lunga siamo riusciti ad esprimerci bene. Il mio rendimento attuale non corrisponde al meglio che posso dare, voglio tornare allo stato di forma che avevo all'inizio. Cerco sempre di dare il massimo, fare il meglio possibile. I nostri obiettivi? Cerchiamo di vincere ogni partita, ora della fine vediamo dove riusciamo ad arrivare. Chiaro che se alla fine della stagione ci accorgessimo di aver raggiunto un traguardo importante sarei il più felice. Sono rimasto piacevolmente sopreso da tutti, da Toni a Romulo, da Albertazzi a Marques» HellasVerona.it

Juani GOMEZ TALEB 'Io in una grande? Ci sono già!' «Sono partito dalla serie D, pochi soldi, vitto e alloggio, ma stavo bene. Poi mi ha preso Antonio Dell’Aglio che per me è stato importantissimo e tuttora è il mio procuratore. Ho visto tanti miei coetanei e tanti colleghi fortissimi che poi sono scomparsi. Devi lottare, crederci, non arrenderti mai. Io ce l’ho messa tutta. La svolta dove è arrivata? A Gubbio. Con Torrente e Simoni. Sono stati loro a valorizzarmi, a darmi tanta fiducia, a credere in me. Io difficoltà ne ho avute. A Bellaria il primo anno, soprattutto dove giocavo poco, anche a Verona nella prima parte della mia esperienza. A Gubbio ho vinto due campionati e segnato 23 gol in un anno e mezzo. E’ stata la tappa fondamentale della mia carriera. Ci penso sempre, e non dimentico mai la pasta col tartufo che è il piatto a cui sono più legato qui. Anche se mi sento molto italiano. Quando torno a casa mi manca la vostra cucina, la pasta soprattutto. Andare in una big? Non ci penso perché per me il Verona è già una grande squadra. E voglio far bene qui. Mandorlini mi ha dato fiducia e sicurezza. E il gruppo è stupendo. Qui tanti vorrebbero giocare di più, ma c’è una persona che decide. Io non posso certo lamentarmi. Sicuramente chi entra dà l’anima e soffre e cerca sempre di dare il meglio. Faremo il possibile per andare sempre più avanti, credo sia ancora presto per parlare di obiettivi. Il mio contratto scade nel giugno del 2015, ma il rinnovo non tocca a me. Se ne occupano la società e il procuratore» TuttoMercatoWeb.com.


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Giovanni Gardini a Radio24Massimo Pavanel

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