ACCORATO APPELLO DEL PRESIDENTE...
MARTINELLI: «...Una piccola parte di sostenitori collocati in Poltrone Est forse non ha ancora capito che cantando “voi siete sporchi terroni” la società viene multata in automatico, pur non avendo alcuna colpa: in questo specifico caso la sanzione è stata di 7.000€.
Vorrei vedere se l’atteggiamento sarebbe lo stesso se queste persone dovessero tirar fuori di tasca propria la cifra corrispondente all'ammenda. Il club sta facendo già dei sacrifici enormi per far fronte a tutte le incombenze economiche a cui è chiamato a rispondere. Desidero spiegare di persona a questi ragazzi le disposizioni dell’Osservatorio, e per questo li inviteremo a breve presso la nostra sede sociale»
Cosa aggiungere?
Personalmente ho risolto non andando più allo stadio e cercando, nel mio piccolo da queste colonne, di sensibilizzare i sostenitori scaligeri sul fatto che certi cori e certi atteggiamenti della nostra tifoseria non aiutano certo l'HELLAS ed il patròn MARTINELLI che, pur tra mille difficoltà economiche e di gestione, stà cercando (peraltro con discreto successo) di risollevare una società calcistica martoriata da anni...
E non si tratta di fare confronti con altre tifoserie o di gridare allo scandalo 'perchè siamo soli contro tutti' (vero mister MANDORLINI?), è ora di comprendere che il punto è un altro!
Il punto è che il VERONA, con una recidiva lunga kilometri, è 'squadra osservata speciale' dalla Lega che dopo l'ennesima multa (siamo a quota 26.000 Euro per quel che riguarda i cori a discriminazione territoriale su un totale di 30.500) passerà senz'altro a modi più sbrigativi per cercare di 'placare gli animi' forse non del tutto giusti ma sicuramente più efficaci a cominciare dalla chiusura del 'Bentegodi' per dare l'esempio a tutti gli altri...
Spiace anche vedere come l'argomento razzismo, particolarmente 'scomodo e spinoso', venga rare volte (ed obtorto collo) affrontato dai media locali che più dello scrivente avrebbero potere (e dovere) in merito: forse schierarsi decisamente contro certi incivili atteggiamenti porterebbe via consensi?
In tutto questo al VERONA società non pensa (quasi) nessuno: 'tanto quel che tira fora i schèi el ghè!'...
Bene, speriamo allora che non si stanchi ;o)
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'CASO GILARDINO' SIAMO ALLA SVOLTA?
Il giorno in cui l'HELLAS lo (s)vendette al PARMA ci sarebbe stata una scrittura privata tra 'GiBi BarbaBianca' e Arrigo SACCHI allora DG della squadra ducale, peraltro sempre venduta come moneta sonante almeno fino ai guai giudiziari di Tanzi e della Parmalat (che guardacaso hanno anche coinciso con il declino prima finanziario poi sportivo del VERONA di PASTORELLO), che avrebbe stabilito di riconoscere alle casse scaligere il 50% sulla successiva vendita del 'Gila' (si parla di 12 milioni di Euro dopo il passaggio al MILAN per 24).
Ebbene questa percentuale non fu mai riconosciuta ai gialloblù che avviarono causa legale trascinatasi tra alti e bassi fino ai giorni nostri; ieri si sarebbe finalmente dovuti arrivare ad una possibile svolta ma nessuno si è presentato davanti al giudice: Che si sia trovato un accordo extragiudiziale?
La vicenda è oltremodo intricata in quanto, secondo il curatore fallimentare di Parmalat, l'HELLAS VERONA sarebbe stata società di proprietà di Tanzi che l'avrebbe fatta amministrare a Pastorello solo per aggirare la norma che prevede, se non erro, almeno 2 categorie di differenza tra due squadre possedute da un unico proprietario: inutile dire che se l'insano legame doesse venire dimostrato riprenderebbero quota i sospetti di combine anti NAPOLI del 2000-2001 (con tutto quello che ne conseguirebbe anche se quella vicenda è ormai prescritta per la giustizia ordinaria)...
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RASSEGNA STAMPA
Udienza Hellas-Parma deserta, c'è un accordo?
I veronesi chiedono agli emiliani i 12 milioni di euro pattuiti con la vendita di Alberto Gilardino
15 nov | SPORT PAG 07 Gabriele Vattolo
C'era molta attesa per l'udienza di oggi al tribunale civile di Parma per la querelle tra Hellas e la società calcistica emiliana. Alla fine, però, di fronte al giudice non si è presentato nessuno. Nè un rappresentante veronese, né uno parmense. Durante l'udienza si sarebbe dovuto discutere del documento privato, firmato dall'ex presidente dell'Hellas Giambattista Pastorello e dall'allora manager del Parma Arrigo Sacchi, sull'acquisto di Alberto Gilardino da parte dei Crociati.
In quel foglio di carta ci sarebbe stato scritto che metà degli introiti derivanti da un'eventuale futura cessione dell'attaccante ora in forza alla Fiorentina sarebbero dovuti andare all'Hellas. Cosa che non sarebbe avvenuta. Sono in ballo dodici milioni di euro. Gilardino, infatti, fu poi ceduto dal Parma al Milan per 24 milioni di euro. Il presidente Martinelli pretende quindi che vengano onorati i patti. Il fatto che l'udienza sia andata deserta potrebbe indicare che i due club abbiano trovato una soluzione per un accordo che eviti il tribunale. Se la prossima udienza sarà ancora una volta disertata, infatti, la causa verrà automaticamente annullata.
La situazione è molto intricata perché la procura di Parma, portando a termine le indagini sul fallimento Parmalat, ha dichiarato che la società dell'Hellas Verona fu acquistata dall'ex presidente Pastorello grazie ai soldi messi a disposizione da Calisto Tanzi, proprietario dell'azienda e del Parma. In questo modo Tanzi avrebbe aggirato la norma che vieta di possedere più di una società di calcio. Enrico Bondi, amministratore straordinario di Parmalat, ha dichiarato che se è vero che l'Hellas era in verità di proprietà di Tanzi, allora i dodici milioni di euro non sarebbero da versare al Verona.
FONTE: VeronaSera.it
NEWS
Parma, 17:20
CALCIO, AFFARE GILARDINO: RINVIATA UDIENZA PARMALAT-VERONA
E' stata rinviata a dicembre l'udienza, davanti al tribunale civile, tra Hellas Verona e Parmalat, in amministrazione straordinaria, per la compravendita di Alberto Gilardino. Il club scaligero reclama 12 milioni di euro dalla Parmalat per la cessione di Alberto Gilardino: Verona e Parma Calcio, che nel 2005 era ancora di proprietà del colosso lattiero-caseario, erano infatti legati da una scrittura privata che obbligava gli emiliani a versare ai veneti metà della somma ottenuta dai crociati in caso di cessione a terzi del giocatore. Invece, ei 24 milioni incassati dal Milan per la cessione di Gilardino, il Parma non ha versato nemmeno un centesimo al Verona. Il proprietario della società veneta intraprese subito la causa civile ed oggi, dopo alcuni tentativi falliti di accordo, l'udienza di fronte al giudice saltata alla fine proprio per l'assenza delle due parti. Si ipotizza che si possa arrivare ad un accordo extragiudiziale.
FONTE: Repubblica.it
Parma - Verona, transazione in corso sulla questione Gilardino
È stata rinviata al prossimo dicembre l’udienza civile di fronte al giudice Giacomo Cicciò fra Hellas Verona e Parmalat, in amministrazione straordinaria, per la compravendita di Alberto Gilardino. Tema del contendere è l'accordo privato (risalente al 2002) fra i club Verona e Parma che secondo la società veneta le assegnava metà della somma ottenuta dai crociati in caso di cessione a terzi del giocatore. Gilardino fu effettivamente ceduto nel 2005 al Milan e il Parma (allora sotto l’egida di Enrico Bondi, amministratore straordinario di Parmalat) ottenne 24 milioni, ma di quel denaro nemmeno un euro arrivò nelle casse dell’allora presidente dell’Hellas Verona Giambattista Pastorello.
Il proprietario della società veneta intraprese subito la causa civile ed oggi, dopo alcuni tentativi falliti di accordo, l'udienza di fronte al giudice è saltata alla fine proprio per l'assenza delle due parti. Non è escluso che Verona e Parmalat abbiano alla fine trovato in extremis un accordo extragiudiziale. Se la prossima udienza sarà disertata, la causa sarà cancellata.
Il Verona - rappresentato all'epoca dal presidente Giovanbattista Pastorello, poi dal conte Arvedi e ora dal nuovo proprierario Giovanni Martinelli, imprenditore del settore abbigliamento - aveva fatto causa sia al Parma Fc sia al Parma Ac, in amministrazione straordinaria, chiedendo, forte di un accordo scritto firmato da Tanzi e Sacchi, 12 milioni di euro. La metà di quanto incassato dai crociati per la cessione del bomber al Milan. Ma il Parma non vuole dare nemmeno un euro al Verona. I legali di Parma Ac, in particolare, insistono per l'improcedibilità, poiché la domanda del Verona doveva essere fatta non al giudice ordinario, ma a quello fallimentare.
La Procura parmigiana ha chiuso in aprile l'inchiesta sulla proprietà occulta dell'Hellas dal 1998 al 2004. Secondo le accuse, il vero proprietario del Verona sarebbe stato Calisto Tanzi, all'epoca patron del Parma. Per aggirare la normativa che vieta di possedere due club, l'ex patron avrebbe utilizzato come prestanome Giambattista Pastorello. I legali parmigiani potrebbero chiedere a Cicciò di sospendere la causa civile in attesa del verdetto del procedimento penale. Ma se invece il 415 bis della Procura di Parma dovesse finire tra gli atti del processo civile potrebbe succedere un cataclisma che rischierebbe di rimettere in discussione la vendita del Parma Calcio e persino l'archiviazione del risanamento Parmalat a causa del calcio. Di fatto, per il «vecchio Parma» e per il «nuovo» le pretese del Verona (che nel frattempo, come detto, ha due volte cambiato i proprietari) devono restare infondate.
FONTE: GazzettaDiParma.it
martedì, novembre 15th, 2011 | Posted by marruloren
Verona, società e presidente deferiti dal Procuratore Federale
Tegola sulla società del Verona. Il procuratore federale, infatti, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale, l’Hellas Verona, il presidente Martinelli e due dirigenti, in seguito all’esame degli atti e delle risultanze dell’istruttoria svolta dalla Commissione Criteri Sportivi e Organizzativi, per l’ottenimento della licenza nazionale in ordine all’ammissione dei Campionati professionistici per la stagione 2011-2012.
Il club scaligero è stato deferito a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti
Lorenzo Marrucci
mercoledì, novembre 16th, 2011 | Posted by Orru
Verona, il Presidente Martinelli scrive una lettera ai tifosi
Il Presidente del Verona Giovanni Martinelli, stufo delle continue multe e dei deferimenti alla società per alcune intemperanze dei tifosi, scrive loro una lettera aperta per far si che cambino atteggiamento. Ecco le parole scritte dal Presidente pubblicate sul sito ufficiale del club:
”In occasione della sfida coi calabresi lo stadio era caratterizzato da una tifoseria quasi perfetta, consapevole della difficoltà del momento creatosi recentemente, intenta ad incitare la squadra nonostante gli animi fossero alterati dalla presenza in carcere, forse ingiusta, di quattro ragazzi di fede gialloblù, a cui va tutta la mia solidarietà. Parlavo di tifoseria quasi perfetta perché una piccola parte di sostenitori collocati in Poltrone Est forse non ha ancora capito che cantando “voi siete sporchi terroni” la società viene multata in automatico, pur non avendo alcuna colpa: in questo specifico caso la sanzione è stata di 7.000€. Vorrei vedere se l’atteggiamento sarebbe lo stesso se queste persone dovessero tirar fuori di tasca propria la cifra corrispondente all’ammenda. Il club sta facendo già dei sacrifici enormi per far fronte a tutte le incombenze economiche a cui è chiamato a rispondere. Desidero spiegare di persona a questi ragazzi le disposizioni dell’Osservatorio, e per questo li inviteremo a breve presso la nostra sede sociale”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Hellas, tra multe e deferimenti. E Martinelli non può annoiarsi...
SEMPRE NEL MIRINO. Il club «segnalato» alla Disciplinare per non aver indicato il responsabile della sicurezza. Lettera aperta dopo l'ammenda per i cori razzisti contro il Crotone: «Alcuni tifosi non hanno capito che fanno del male alla società»
16/11/2011
Multe e deferimenti. Non si annoia di certo Giovanni Martinelli in questo periodo fra viaggi a Roma da quelli dell'Osservatorio, riunioni sulla sicurezza con sindaco, questore e assessore allo sport per riferire delle restrizioni dopo la partita del Bentegodi tra Verona e Nocerina, lettere aperte una dietro l'altra.
L'ultima alle 17.26 di ieri, reazione spontanea ai settemila euro di ammenda diretta conseguenza dopo i soliti cori di discriminazione territoriale di domenica che nessuno a Verona vorrebbe più sentire ma che continuano a martoriare la società e ad intaccare l'immagine della stessa città.
Come se non bastasse, qualche ora prima di mettersi a scrivere, il presidente ha dovuto incassare il deferimento alla Commissione Disciplinare per aver comunicato in ritardo i nomi di delegato e vicedelegato alla sicurezza, in quei giorni di vuoto trascorsi fra l'addio a Ferruccio Taroni e la nomina di Silvia Steccanella.
QUASI PERFETTI. I pensieri di Martinelli hanno abbracciato tutto il Bentegodi, chi in questo momento al Bentegodi non può andarci perchè è dietro le sbarre e chi al Bentegodi meriterebbe di non metterci più piede. «In occasione della sfida col Crotone lo stadio era caratterizzato da una tifoseria quasi perfetta, consapevole della difficoltà del momento creatosi recentemente, intenta ad incitare la squadra nonostante gli animi fossero alterati dalla presenza in carcere, forse ingiusta, di quattro ragazzi di fede gialloblù a cui va tutta la mia solidarietà.
Parlavo di tifoseria quasi perfetta - ha specificato Martinelli - perché una piccola parte di sostenitori collocati nel settore di Poltrone Est forse non ha ancora capito che cantando «voi siete sporchi terroni» la società viene multata in automatico, pur non avendo alcuna colpa».
SUBITO IN SEDE. Martinelli ha parlato da presidente ma non solo, spogliandosi ad un certo dalla sua carica per scendere nelle pieghe della vita di tutti i giorni.
«Vorrei vedere - si legge nella lettera - se l'atteggiamento sarebbe lo stesso nel caso in cui queste persone dovessero tirar fuori di tasca propria la cifra corrispondente all'ammenda. Il club sta facendo già dei sacrifici enormi per far fronte a tutte le incombenze economiche a cui è chiamato a rispondere».
E visto che la situazione è ormai al limite, come l'Osservatorio ha più volte fatto intendere, Martinelli ha scelto la via più breve, senza tanti fronzoli. Da uomo d'azione.
«Desidero spiegare di persona a questi ragazzi le disposizioni dell'Osservatorio, e per questo li inviteremo a breve presso la nostra sede sociale». Sempre in prima persona, sempre in trincea. Porti pazienza presidente, vincerà anche questa battaglia.
SICUREZZA VACANTE. Non ci voleva il deferimento alla Commissione Disciplinare, deciso dal Procuratore Federale per non aver depositato entro l'11 agosto alla Commissione Criteri Sportivi ed Organizzativi la scheda informativa riguardo al delegato (Silvia Steccanella) e il vicedelegato (Matteo Salvadego). Oltre a Martinelli deferiti il figlio Mirko e Benito Siciliano, all'epoca membri del consiglio di amministrazione, più la società per responsabilità diretta. Gli effetti del deferimento non dovrebbero superare una semplice sanzione pecuniaria.
Escluso che l'Hellas possa subire provvedimenti più severi, tipo una penalizzazione in classifica, come è invece successo ad alcune società di Lega Pro. Per il presidente un martedì pieno di sospiri. Meno male che sabato si gioca.
Alessandro De Pietro
Affare Gilardino, slitta l'udienza tra la Parmalat e Pastorello
CALCIO & TRIBUNALE. Dopo la cessione dell'ex attaccante al Milan
16/11/2011
È stata rinviata al prossimo dicembre l'udienza civile di fronte al giudice Giacomo Cicciò fra Hellas Verona e Parmalat, in amministrazione straordinaria, per la compravendita di Alberto Gilardino. Tema del contendere l'accordo privato - risalente al 2002 - fra i club Verona e Parma che secondo la società veneta le assegnava metà della somma ottenuta dai crociati in caso di cessione a terzi del giocatore. Secondo la Procura di Parma, in effetti, non c'è stato solo il passaggio di Alberto Gilardino tra i due club gialloblù ma anche quelli di Adrian Mutu, Emiliano Bonazzoli, Paolo Vanoli e Matteo Guardalben, solo per citare i giocatori più noti che hanno vestito le due maglie durante la gestione di Pastorello in riva all'Adige e di Calisto Tanzi nel Granducato.
Gilardino fu effettivamente ceduto nel 2005 al Milan e il Parma (allora sotto l'egida di Enrico Bondi, amministratore straordinario di Parmalat) ottenne 24 milioni, ma di quel denaro nemmeno un euro arrivò nelle casse dell'allora presidente dell'Hellas Verona Giambattista Pastorello. Il proprietario della società veneta intraprese subito la causa civile e oggi, dopo alcuni tentativi falliti di accordo, l'udienza di fronte al giudice saltata alla fine proprio per l'assenza delle due parti. Non è escluso che Verona e Parmalat abbiano alla fine trovato in extremis un accordo extragiudiziale.
Della vicenda si è interessata anche la Procura in uno dei filoni sul crac Parmalat: secondo l'accusa, Pastorello comprò il Verona con i soldi di Tanzi, che era il vero proprietario pur controllando il Parma (situazione vietata dalla Figc). Se la Parmalat in amministrazione controllata fosse chiamata a versare i 12 milioni, sarebbe a rischio il risanamento operato da Bondi sull'azienda.
Zona Cesarini ? Ora è diventata la «zona Hellas»
IL PUNTO. È già la quinta volta che il Verona passa nei minuti finali. La prodezza di Maietta è la quarta della stagione. Prima di lui, Bjelanovic ad Ascoli, Pichlmann col Brescia e Abbate a Bari. E se non fosse un caso?
15/11/2011
Mai dire mai, quando c'è di mezzo l'Hellas. Mai alzarsi dal seggiolino prima della fine. Mai spegnere la Tivù prima che sia finita. Eh già, «questo Hellas senza fine» obbliga persino a rivedere abitudini consolidate. C'è sempre stato, pensateci bene, l'amico che ti porta allo stadio e ti dice "ma io vado via dieci minuti prima, per questioni di traffico". Oggi, meglio dirgli "vai pure, io torno da solo". Basta dare un'occhiata ai tabellini della stagione. L'ultimo è stato Maietta, ma prima di lui ecco Bjelanovic ad Ascoli, Pichlmann col Brescia, Abbate a Bari. Pensateci, fate un po' i conti, tirate le somme e scoprirete che questi 4 gol valgono, da soli, 8 punti. Un tesoro conquistato nel finale, in quella che tutti conoscono come "zona Cesarini". Beh, dopo quello che sta succedendo, perchè non ribattezzarla "zona Hellas"?
SOLO FORTUNA? "Con 'sta fortuna, mi sa che il Verona può andare in A direttamente" ha commentato sconsolato Menichini, tecnico del Crotone. Magari, lui alludeva non tanto e non solo al gol di Maietta, ma a tutto il secondo tempo. "Un po' di fortuna non fa mai male" ha sorriso Mandorlini. "Meglio tenersela stretta". Quattro volte in pochi mesi, che dite, se non fosse soltanto fortuna? "Questa è una squadra che non finisce mai" osserva Mandorlini. Dev'essere una squadra che gli assomiglia molto. "Sono contento se dite così..." ha osservato di recente. "Di sicuro è una squadra che lotta sempre, che ha temperamento, che non si rassegna. Anch'io ero così da giocatore...". E come avrebbe potuto essere uno cresciuto con Mazzone e poi col Trap ? Gente che non s'è mai arresa, uno è ancora in campo, a 72 anni, alla guida dell'Irlanda e ancora adesso è un esempio per tutti. "Il fatto è che ci crediamo sempre e anche col Crotone, subito il pareggio, non abbiamo perso la speranza" dicono tutti. L'emblema è Mimmo Maietta, che a cambiare il finale di una partita ci prova sempre. Ricordate Gubbio? Se non lo buttavano giù in area, magari, sarebbe già a quota 2...
A SPASSO TRA I RICORDI. Non è la prima volta, quest'anno. Ma non è la prima volta neppure che il Verona centra grandi traguardi, in "zona Hellas". Senza troppa fatica, un passo indietro, stagione maledetta dei play out per non andare in C2. Finale con la Pro Patria: all'andata, 1-0 al Bentegodi, gol (l'unico) di Ciccio Morante al 90' o giù di lì. Sette giorni dopo a Busto Arsizio, finisce 1-1, il gol è firmato Zeytulaev, minuto 44 del secondo tempo. Come dire, in sette giorni abbiamo riscritto la storia, quando ormai sembrava già finita. E senza andare troppo lontano, impossibile dimenticare lo storico gol di Cossato, nello "spareggio" di Reggio Calabria. Minuto 85, valeva la serie A. SuperMike è nella storia per questo.
LUPPI SPECIALISTA. Dal passato, un nome su tutti. Quello di Livio Luppi, indimenticata spalla del mitico Zigogol. Uno che teneva antenne dritte fino alla fine e non mollava mai. La storia lo sbatte spesso in copertina per quei gol che già all'epoca spinsero i cronisti a parlare di "zona Luppi". Almeno una decina i suoi gol negli ultimi minuti. La perla, nella stagione '76-'77. Tre gol. Uno alla Juve (90'), uno a Cesena (86'), un altro al Foggia (88'). Ma anche prima aveva spesso lasciato il segno nei minuti finali. Quando qualcuno se n'era già andato...
Raffaele Tomelleri
Verona «abbraccia» Prandelli L'Ussi premia il ct degli azzurri
CAMPIONE NELLA VITA, CAMPIONE NELLO SPORT... L'ex tecnico dell'Hellas succede nell'albo d'oro a Pistorius e Albertini
La grande soddisfazione del presidente Nuvolari «Un grande personaggio, non solo per le sue qualità tecniche ma per i suoi valori umani e morali»
16/11/2011
Lui non può essere uno come tanti. Per nessun italiano e ancora di più per un veronese. Cesare Prandelli ripete da anni di aver lasciato un pezzo di cuore a Verona ma di sicuro anche lui ha lasciato tanto negli amanti del pallone gialloblu e non solo. Mister di razza, persona splendida e difficile da dimenticare, innamorato perso della città scaligera e dei tifosi dell'Hellas che si tengono stretti i ricordi della straordinaria promozione in serie A e del nono posto nella massima serie raggiunto un anno dopo. Il ct della nazionale italiana tornerà a Verona, per la gioia di tanti amanti del pallone, tifosi e tutti quelli che vorranno incontrare di nuovo un allenatore mai dimenticato. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 26 novembre, quando nell'auditorium della Gran Guardia Prandelli ritirerà il premio «Campione della vita, campione nello sport» assegnato come da tradizione dall'Unione Stampa Sportiva Italiana Gruppo Veneto. Un riconoscimento importante che negli anni ha visto premiati atleti del calibro di Damiano Tommasi, Alex Zanardi, Oscar Pistorius e Demetrio Albertini, vincitore dell'edizione 2010. Un grande evento aperto a tutti quelli che a partire dalle 9.30 del mattino vorranno regalarsi una giornata di grande sport, di ricordi e di tante emozioni vissute quando Cesare Prandelli aveva regalato al Verona due stagioni indimenticabili. «Siamo riusciti a portare a Verona un personaggio incredibile, non solo per la qualità come tecnico ma anche e soprattutto per i suoi valori umani e morali – sottolinea Alberto Nuvolari, presidente dell'Ussi Veneto e promotore dell'iniziativa – la filosofia di questo premio è proprio quella di promuovere i veri valori dello sport. Questo vale per tutte le discipline ma è significativo che in diverse occasioni siano stati premiati dei calciatori o degli allenatori, è un segnale importante per ridare credibilità ad un mondo che troppe volte negli ultimi anni è stato protagonista di situazioni poco piacevoli».
Nell'occasione verrà approfondito il tema «Educare attraverso lo sport», che avrà come relatori oltre allo stesso tecnico della nazionale italiana anche Damiano Tommasi, da qualche mese presidente dell'associazione italiana dei calciatori, Paolo Vanoli, indimenticato ex terzino dell'Hellas ed oggi osservatore per le selezioni azzurre giovanili, in un incontro moderato dal capo redattore della Gazzetta dello Sport Daniele Redaelli. Un parterre d'eccezione quindi che richiamerà tanta gente, con in primis diversi studenti di Verona e provincia che parteciperanno al concorso giornalistico-grafico «Educare attraverso lo sport» organizzato in collaborazione con l'Ufficio Scolastico provinciale. Sarà presente al completo l'istituto Seghetti, che con l'Ussi ha proposto una serie di incontri su diversi temi di attualità legati al mondo dello sport. «Credo che Cesare Prandelli rappresenti al meglio la filosofia di questo premio – continua Nuvolari – che intende sottolineare le imprese non solo agonistiche ma soprattutto il comportamento etico, il rispetto del regole ed il fair play». Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all'Associazione Ex Gialloblu presieduta da Franco Nanni, che racchiude personaggi come Osvaldo Bagnoli, Piero Fanna, Emiliano Mascetti e tanti altri e che da anni si occupa di solidarietà: «questo è possibile grazie al sostegno di tanti soggetti – chiude Nuvolari – istituzioni come Comune, Provincia e Regione, e di sponsor che credono nella filosofia del premio come Unicredit, AIC, Pegaso, Hartmann, Nuova Veronauto, Lachiver Alimenti, FGP, Ottica Valverde, tutti accomunati dal pensiero di uno sport all'insegna di quei valori che una persona come Cesare Prandelli rappresenta a meraviglia». L.M.
FONTE: LArena.it
Lettera aperta del presidente Martinelli
15/11/2011 - 17:26
“In occasione della sfida coi calabresi lo stadio era caratterizzato da una tifoseria quasi perfetta. Parlavo di tifoseria quasi perfetta perché..."
VERONA - A due giorni dalla vittoria casalinga col Crotone, il presidente dell’Hellas Verona Giovanni Martinelli scrive una lettera aperta.
“In occasione della sfida coi calabresi lo stadio era caratterizzato da una tifoseria quasi perfetta, consapevole della difficoltà del momento creatosi recentemente, intenta ad incitare la squadra nonostante gli animi fossero alterati dalla presenza in carcere, forse ingiusta, di quattro ragazzi di fede gialloblù, a cui va tutta la mia solidarietà. Parlavo di tifoseria quasi perfetta perché una piccola parte di sostenitori collocati in Poltrone Est forse non ha ancora capito che cantando “voi siete sporchi terroni” la società viene multata in automatico, pur non avendo alcuna colpa: in questo specifico caso la sanzione è stata di 7.000€. Vorrei vedere se l’atteggiamento sarebbe lo stesso se queste persone dovessero tirar fuori di tasca propria la cifra corrispondente all'ammenda. Il club sta facendo già dei sacrifici enormi per far fronte a tutte le incombenze economiche a cui è chiamato a rispondere. Desidero spiegare di persona a questi ragazzi le disposizioni dell’Osservatorio, e per questo li inviteremo a breve presso la nostra sede sociale”.
Ufficio Stampa
B-Italia, successo anche in Russia
16/11/2011 - 10:15
La squadra di Piscedda ha avuto la meglio grazie alle reti di Martignago e Bellomo. Andrea Doninelli è subentrato al 39' al posto di Maiello
ASTRAKHAN - Si è concluso con un successo per 2-1 il test della B-Italia di Massimo Piscedda contro la Russia, disputato ad Astrakhan ad un mese dal match con la Serbia. Gli azzurri hanno avuto la meglio grazie alle reti, realizzate nel secondo tempo, di Martignago e Bellomo.
Il centrocampista gialloblù Andrea Doninelli è subentrato al 39' al posto di Maiello.
Il tabellino
Fnl Russia-B-Italia 1-2
Marcatori: 57’ Khubulov (R), 71’ Martignago, 76’ Bellomo
Fnl Russia: Sinitsyn, Gigolaev, Mischenko, Semenov, Temnikov, Gagloev (62’ Bayryev), Gazinskiy, Chochiev (46’ Belousov), Panchenko (46’ Nikiforov 76’ Svezhov), Khubulov (46’ Ryzhov), Delkin (80’ Krotov). A disposizione: Abakumov.
Allenatore: Shalimov.
B-Italia: Fiorillo (46’ Donnarumma), Masi (39’ Malomo), Regini, Rizzo, Cappelletti, Alcibiade, Raimondi (46’ Martignago), Maiello (39’ Doninelli), Falcinelli (46’ Viola), Bellomo, Misuraca (46’ Giacomelli).
A disposizione: Donnarumma, Martignago, Giacomelli, Viola.
Allenatore: Piscedda.
Arbitro: Bezborodov
Note. Ammoniti: Bellomo, Cappelletti, Nikiforov, Regini, Delkin, Viola. Espulsi: -.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: Dopo l'inevitabile esonero di ATZORI ecco IACHINI alla guida dei blucerchiati; militò nel VERONA dall'87 all'89 dove si distinse come un lottatore della mediana...
INFARTO per Aldo AGROPPI che è stato ricoverato in ospedale così come ZEMAN per il qual si parla di, più banale, colica renale...
ROTTURA DEL CROCIATO PER BURDISSO: Out 6 mesi!
ITALIA 0-1 URUGUAY Gli azzurri vanno sotto dopo 3 minuti e subiscono la terza sconfitta dell'era PRANDELLI che... La prende con filosofia.
NFL: Dopo aver segnato una meta contro Dallas, un giocatore dei BILLS corre a donare la palla alla sua ragazza (che però è una cheerleader dei COWBOYS)...
AUTOMOBILISMO: Incidente choc in Argentina, pilota perde la vita...
USA, AMORE TRA AVVERSARI IN MATCH DI FOOTBALL VIDEO
Lunedì 14 Novembre 2011 - 16:21
Ultimo aggiornamento: 16:36
DALLAS - Una scena romantica, in pieno stile Romeo e Giulietta, con l'unica differenza che è ambientata in un campo di football americano. Siamo a Dallas, durante il match tra i Cowboys, padroni di casa, e la squadra di Buffalo. A un certo punto Nelson, giocatore dei Buffalo, segna una meta e poi corre per tutto il campo per andare a donare il pallone ovale alla sua ragazza, una cheerleader della squadra avversaria.
ARGENTINA, MORTO PILOTA IN INCIDENTE CHOC -VIDEO
Lunedì 14 Novembre 2011 - 16:00
Ultimo aggiornamento: 16:03
BUENOS AIRES - Un pilota argentino della Ford, Guido Falaschi, è morto ieri dopo un terribile incidente durante una gara della categoria 'Turismo competencia', la più nota e popolare dell'Argentina. Falaschi, che aveva 22 anni, è deceduto in un ospedale dove era stato ricoverato a seguito delle ferite subite durante l'incidente avvenuto nell'autodromo 'Juan Manuel Fangio' della città di Balcarce, nella provincia di Buenos Aires. Il giovane pilota era stato investito da un'altra delle auto in competizione dopo che la sua Ford era finita di traverso in mezzo alla pista.
FERNANDEZ STENDE L'ITALIA. PRANDELLI: "OTTIMA PARTITA"
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 07:12
di Romolo Buffoni
ROMA - Non bastava lo spread in orbita che affossa i nostri Btp: l’Italia scossa dalla crisi non riesce a festeggiare nemmeno nell’amichevole dell’Olimpico con l’Uruguay. Match organizzato per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Cavani e compagni, con in bacheca la Coppa America conquistata lo scorso luglio, non fanno sconti e dopo tre minuti bucano Buffon con Fernandez, rovinando un’altra festa: quella delle 112 presenze del portiere che ha raggiunto Zoff. E’ la terza sconfitta dell’era Prandelli, ma il ct non piange. Anzi: «Per me siamo andati meglio che in Polonia - dice convinto -. E’ stata un’ottima partita, ma quando ci si confronta con queste squadre che hanno parecchia autostima è dura. La strada è questa, diventeremo importanti».
Cosa deve fare l’Italia per arrivare preparata agli Europei? «Giocare le amichevoli con questo spirito. Stasera è stata una partita vera. Dobbiamo diventare squadra come l’Uruguay».
Uruguay che ha mandato di traverso anche la festa di De Rossi, che con 70 presenze ha agganciato Sandro Mazzola, ma il romanista in testa ha soprattutto il contratto da rinnovare con il club: «Sono sincero - dice - l’anno scorso ho pensato di andar via, ma voglio restare e troveremo l’accordo perché la Roma mi vuole tenere e io voglio rimanere». Per salutare il suo compagno in giallorosso e i suoi ex compagni in azzurro, Totti è sceso negli spogliatoi prima della gara: «E’ stato divertente e piacevole come sempre - racconta Prandelli - è arrivato in punta di piedi gli ho detto “entra, questa era la tua squadra”. Non so se ha salutato Balotelli (il riferimento è al calcione che il giallorosso rifilò all’allora interista in coppa Italia, ndr), non ho visto ma ho notato che Mario era felice rideva. Balotelli che oggi ha fatto un’ottima partita».
«Quello che accade in campo finisce lì - racconta Balotelli - e con Totti è acqua passata». Prossimo appuntamento azzurro, il 29 febbraio 2012 con gli Usa.
UN'ITALIA IMPACCIATA. Prandelli ha invece dovuto fare a meno dei lungodegenti Giuseppe Rossi e Cassano, ma stavolta non è bastata la verve di Balotelli (e un quarto d'ora finale in superiorità numerica per l'espulsione di Alvaro Pereira) a surrogarli, mentre certi impacci difensivi, soprattutto da parte dei centrali, sono risultati sorprendenti ed avranno sicuramente fatto scattare un campanello d'allarme nella mente del ct. Che chiude male un anno indiscutibilmente positivo. Sei coppe del mondo in bacheca, quattro per l'Italia e due per gli avversari latinoamericani: bastava questo in avvio a dare il senso del prestigio dell'amichevole di stasera. Ma il rango delle due nazionali è stato riaffermato anche da un 2011 buono per gli azzurri e addirittura esaltante per la squadra di Tabarez, capace di imporsi in Coppa America. Fatto sta che la numero 4 della classifica Fifa, l'Uruguay, e la numero 6, l'Italia, si sono affrontate subito all'Olimpico come fosse gara vera e non celebrativa.
È stata lanciata la partenza dell'Italia, con un appoggio in profondità di Osvaldo a Balotelli seguito da tiro fiacco: ma è stata devastante la prima proiezione offensiva della Celeste, al 3', quando Caceres ha superato Balzaretti sulla destra per poi crossare basso: una dormita inaspettata di Ranocchia ha offerto a Fernandez la possibilità di realizzare con un 'piattò destro. La reazione azzurra al colpo avversario è stata un pò macchinosa: perchè la manovra è apparsa subito meno fluida che venerdì scorso a Breslavia, e anche la serata di Balotelli, pure dignitosa, è apparsa di minore vena: così l'inseguimento del pari ha prodotto nella prima mezz'ora di gioco un tiro lemme di Montolivo al 7' e soprattutto un destro fulminante del bad boy, il ragazzo cattivo Balotelli, respinto da Muslera al 17'. In realtà il cattivo di giornata più che l'attaccante azzurro è sembrato il capitano uruguayano, Lugano, che lo ha martellato di falli finendo ammonito con altri tre sudamericani nel primo tempo. In chiusura di tempo la pressione degli esterni azzurri è cresciuta, ma l'unica altra vera opportunità di andare a rete è stata al 35' quando, su angolo di Pirlo, Osvaldo ha colpito di testa indisturbato, ma ha sbagliato la mira mandando la palla a lato.
Nella ripresa Prandelli ha ripresentato gli azzurri con Pepe al posto di Montolivo, trasformando il modulo 4-3-1-2 iniziale in un vero e proprio 4-3-3: Tabarez invece ha preso atto del rischio espulsione per Lugano e lo ha sostituito. Non si è però placato il clima rissaiolo, e Balotelli si è preso la sua vendetta in un contrasto aereo 'aprendò con una gomitata l'arcata sopraccigliare di Perez, e rimediando un cartellino giallo anche lui. Al 7' si è fatto finalmente vivo anche Cavani (colpo di testa parato da Buffon). Un lampo di Pepe, gran destro su cross di Maggio, ha acceso le speranze azzurre al 10', ma la reazione in tuffo di Muslera è stata perfetta. Allora un minuto dopo ci ha provato Maggio, lanciato da De Rossi, ma la botta di destro è finita in curva, come pure qualche minuto dopo un sinistro di Osvaldo su appoggio di Pepe. Prandelli sostituiva allora il romanista, inserendo Matri. Lo juventino èandato subito al tiro dopo scambio con Pepe (fuori di poco). Erano anche fortunati, gli azzurri, quando M.Pereira rimpallava un gran tiro del compagno di squadra Cavani. Ma l'occasionissima azzurra è capitata alla mezz'ora sul piede sbagliato, il destro di Balzaretti, che da solo ha sprecato da un passo. E un minuto dopo un tiro di Matri è stato respinto sulla linea da Cavani. Un fallo di mano su cross di Pepe è costato la seconda ammonizione e conseguente espulsione ad Alvaro Pereira, e così gli azzurri hanno giocato l'ultimo quarto d'orta in superiorità numerica. Prandelli ha tentato il tutto per tutto con Pazzini al posto di Marchisio. Ma è stato ancora Balotelli a provarci, con un destro fuori di poco al 90', che ha dato di fatto l'avvio alla 'fiesta' celeste.
BALOTELLI COMMOSSO Una sconfitta, quella contro l'Uruguay per 1-0, che non cancella quanto di buono ha fatto vedere la Nazionale di Prandelli negli ultimi mesi, in campo e fuori, con la visita di domenica al campo di Rizziconi, sul terreno confiscato alla 'ndrangheta, e poi con quella di ieri mattina dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Particolarmente toccato dall'incontro al Quirinale, Mario Balotelli, immortalato con gli occhi lucidi in una foto nel corso della visita. Seppur amareggiato per il ko contro la 'celestè allo Stadio Olimpico, l'attaccante del City ha voluto ribadire la sua commozione per le parole del presidente della Repubblica sui 'nuovi italianì al termine della sfida con l'Uruguay: «È stata una gran mattinata - ha detto SuperMario - le parole di Napolitano riguardavano soprattutto me e la mia storia. Sono ancora molto emozionato». Poi però torna a parlare di Nazionale e dei prossimi obiettivi, a cominciare dal prossimo Europeo. «Se non vinciamo, finisce il mondo». E ad augurargli un brillante futuro è stato, nell'intervallo dell'amichevole, Francesco Totti, sceso negli spogliatoi a salutare i suoi ex compagni in azzurro. «Mi ha fatto il suo in bocca al lupo - ha confessato Balotelli - Se ho fatto pace con lui? Si si, io ero già a posto con Totti. Sono cose che succedono in campo e finiscono lì», in riferimento al calcione che il capitano della Roma gli aveva rifilato in Coppa Italia nel 2010.
Nel suo futuro, c'è, però, anche il possibile ritorno in Italia. «Adesso no, un giorno vedremo. Inter o Milan va bene». Tra gli azzurri è un coro unanime, la prestazione è stata buona, ma è mancato il risultato. «Peccato, è una sconfitta che fa male perchè è immeritata», ha detto Montolivo, e ha poi ribadito anche De Rossi. «La prestazione è stata convincente, non ho visto tanta distanza tra noi e l'Uruguay. Nel secondo tempo li abbiamo chiusi nella loro metà campo, ma è mancato solo lo spunto finale». Ancora più deciso Osvaldo, al debutto da titolare in azzurro: «Meritavamo di vincere - ha detto - È stata una partita a senso unico». Nel dopopartita c'è spazio anche per la sentenza del Tnas, che si è pronunciato incompetente sul ricorso della Juventus nei confronti della Federcalcio sull'assegnazione dello scudetto 2006 all'Inter. Se Matri e Chiellini pensano solo al campo e alla stagione in corso, («sono cose che riguardano la societa»), il portierone azzurro, Buffon, affronta l'argomento con una battuta. «Se dovessimo vincere il ricorso al Tar (per oltre 440 milioni di euro) - ha concluso - chiederei un aumento di stipendio».
PRANDELLI: "OTTIMA ITALIA CONTRO GRANDE SQUADRA" «È stata un'ottima partita contro una grande squadra». Cesare Prandelli vede il lato positivo nella sconfitta della sua Italia 1-0 con l'Uruguay nell'amichevole giocata a Roma. «Sul piano della prestazione è stata una buona gara - ha spiegato il ct azzurro ai microfoni della Rai -. Abbiamo cercato di recuperare fino all'ultimo momento lo svantaggio, e abbiamo avuto anche buone opportunità. L'importante è aver cercato di creare sempre». Insomma Prandelli non boccia la sua nazionale. «Non ci facevano ripartire ed erano sempre sotto pressione le nostre punte - spiega il ct. Secondo me è stato un buon primo tempo, è chiaro che contro una squadra quarta ai mondiali e che ha vinto la coppa America che ha unàautostima alta non è facile. Il 2012? Dobbiamo lavorare per diventare una squadra più importante»
BUFFON: "MI FERMO A 150 PRESENZE" «A 150 ci fermeremo... Bisogna dare uno sguardo alla carta d'identità, ci sono tante nuove leve». Gigi Buffon festeggia le 112 presenze in azzurro con una sconfitta nell'amichevole con l'Uruguay, ma al microfono di Raisport riesce a sorridere. «Nonostante i tanti infortuni nell'ultimo anno e mezzo sto bene, la testa è libera e mi diverto ancora tanto - aggiunge -. Con un pochino di attenzione in più e di rabbia il gol non lo avremmo preso. Dopo una sconfitta non può passare un messaggio di completa positività, però qualche cosa di buono lo abbiamo comunque fatto. Più che un passo indietro, parlerei di un passo di lato. Abbiamo preso un gol in un modo che in genere evitiamo. Non siamo e non saremo mai una macchina perfetta». A proposito del risarcimento milionario chiesto dalla Juventus alla Federcalcio, Buffon commenta: «Rispondo con un sorriso. Nel caso la Juve riceva questi soldi il giorno dopo chiederò il rinnovo del contratto».
IL TABELLINO
ITALIA (4-3-1-2): Buffon 6, Maggio 6, Ranocchia 5, Chiellini 6, Balzaretti 5, De Rossi 6, Pirlo 6, Marchisio 6 (38' st Pazzini sv), Montolivo 5 (1' st Pepe 6), Osvaldo 5.5 (21' st Matri sv), Balotelli 6.5. (12 Sirigu, 11 Abate, 4 Criscito, 19 Ogbonna, 23 Nocerino, 13 Thiago Motta, 14 Aquilani, 22 De Sanctis). All. Prandelli 6
URUGUAY (4-4-2): Muslera 6.5, Caceres 6.5, Lugano 6,5 (1' st Coates 6), Godin 6, 11 A. Pereira 6.5, M.Pereira 6 (49' st Scotti sv), Perez 6 (5' st Eguren 6), Arevalo 6 Rios, C. Rodriguez 7 (37' st Gonzalez sv), Fernandez 6.5 (37' st Alfaro sv), Cavani 5.5. (12 Silva, 5 D.Rodriguez, 8 Eguren, 14 Lodeiro, 10 Ramirez, 9 Suarez) All. Tabarez 6.5.
Arbitro: Pereira Gomes (Portogallo) 5.5.
Reti: nel pt al 3' Fernandez
Recupero: 2' e 5'
Angoli: 6 a 2 per l'Italia.
Note: Espulso Alvaro Pereira per doppia ammonizione. Ammoniti Caceres per proteste, Balotelli, Chiellini, Cavani e Lugano per gioco falloso, Muslera per comportamento non regolamentare.
Spettatori 42 mila
IL GOL: 3' pt: primo affondo dell'Uruguay, Caceres da destra è lasciato libero da Balzaretti e sul suo cross rasoterra a centro area Fernandez è altrettanto solo per il piatto vincente.
ROMA, GINOCCHIO FA CRACK: BURDISSO OUT 6 MESI -VIDEO
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 12:07
Ultimo aggiornamento: 12:13
ROMA - Pessime notizie per la Roma dall'altra parte dell'oceano. In occasione della gara valida per il girone di qualificazione ai Mondiali del 2014 tra Colombia e Argentina, vinta dalla 'Seleccion' per 2-1 (Messi e Aguero i marcatori), il ginocchio del difensore giallorosso Nicolas Burdisso ha fatto crack. Il giocatore, stando alle prime notizie riportate dalla stampa sudamericana, in seguito a un contrasto di gioco avrebbe riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro con sospetta frattura del piatto tibiale. L'infortunio costringerà Burdisso a un lungo stop che, in patria, quantificano di almeno sei mesi. La Roma, prima di diffondere un bollettino medico, attende comunque di poter vedere il ragazzo. Non appena atterrerà in Italia (ma ancora non è certo che possa viaggiare), Burdisso sarà sottoposto nuovamente a tutti gli esami diagnostici già fatti in Sudamerica, stavolta sotto la supervisione dello staff medico giallorosso, che dovrà valutare gravità dell'infortunio, programmare operazione e successiva riabilitazione, e stabilire quindi una tabella di marcia per il recupero e il ritorno all'attività agonistica. «Forza Burdisso: torna presto, Nicolas!» è intanto il messaggio spedito dal club attraverso i social network 'twitter' e 'facebook'.
ZEMAN, DOLORI E RICOVERO. "SPERO DI USCIRE PRESTO"
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 21:02
PESCARA - Momenti di ansia per Zdenek Zeman. Il tecnico boemo è stato infatti ricoverato oggi pomeriggio presso l'ospedale di Pescara per insistenti dolori addominali. Ma dopo i primi accertamenti la grande paura è passata: l'allenatore del Pescara verrà dimesso nella mattinata di domani. Si è trattato quindi di una 'banalè colica renale. A dare la notizia è stato lo staff medico della società biancazzurra. Zeman è stato sottoposto fino a questa sera a tutti gli accertamenti diagnostici che hanno confermato la diagnosi iniziale di colica per la presenza di un piccolo calcolo. Zeman dopo gli ultimi accertamenti è stato accompagnato in una stanza del reparto di Chirurgia Tre dove resterà fino a domani, quando dopo l'ultimo consulto medico, dovrebbe lasciare l'ospedale. Il tecnico boemo, di buon umore, e senza la voglia di fumare, come da lui stesso confidato, ha scambiato anche qualche parola con alcuni giornalisti, prima di ricevere la visita del suo braccio destro Vincenzo Cangelosi. Nel pomeriggio al fianco del tecnico è rimasto il medico sociale del Pescara Ernesto Sabatini che ha seguito passo passo l'evolversi della situazione. Zeman nel primo pomeriggio aveva accusato, come da lui stesso dichiarato, dei piccoli dolorini all'addome che avevano consigliato i medici dello staff tecnico biancazzurro a ricorrere al ricovero in ospedale. Pescara ha seguito passo passo l'evolversi della situazione, rispettando la privacy prima dell'uomo e poi dell'allenatore. Nessun tifoso si è infatti presentato in ospedale così come atleti e dirigenti della società, considerando anche l'imminente uscita dall'ospedale di Zeman. Secondo i medici, il tecnico potrebbe già dirigere l'allenamento di domani pomeriggio e dunque, al contrario di quanto ipotizzato in un primo momento, andare in panchina per la gara di sabato Pescara-Gubbio.
INFARTO PER ALDO AGROPPI: RICOVERATO IN OSPEDALE
Mercoledì 16 Novembre 2011 - 21:11
LIVORNO - Stava parlando di calcio e stava difendendo il tecnico del Napoli Walter Mazzarri, originario di San Vincenzo, a pochi chilometri dalla sua Piombino. Ma chi lo ascoltava al programma mattutino di Radio Manà Manà Sport ha capito che non era il solito Aldo Agroppi. L'ex calciatore e tecnico, ora commentatore sportivo, 67 anni, è stato infatti colto da infarto subito dopo la trasmissione: ora si trova ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Livorno dopo essere stato operato due volte. A fargli visita, subito, oltre ai familiari, l'amico Walter Novellino, tecnico del Livorno. «Era troppo sintetico, non era da lui» racconta Federica Afflitto, conduttrice di 'Buongiorno calciò, il programma dell'emittente romana in cui Aldo Agroppi è ospite fisso. «Avevo sentito che c'era qualcosa che non andava, aveva quasi cambiato voce - aggiunge la giornalista -. Così ho deciso di salutarlo e di chiudere la trasmissione. Poi però ho voluto chiamarlo a casa per capire cos'era successo e mi ha risposto Nadia, la moglie, che mi ha detto che avevano appena chiamato il 118». Agroppi aveva appena finito di confrontarsi con il giornalista Alfredo Pedullà su vicende che riguardano l'allenatore del Napoli Walter Mazzarri: «Naturalmente Aldo stava difendendo Mazzarri - continua Afflitto - Dopo che Pedullà aveva salutato e riattaccato, Agroppi sembrava quasi fosse stranito per la discussione accesa. E mi sono detta: non è da Aldo». In realtà, infatti, dopo la chiusura del programma, intorno alle 10,30, da casa Agroppi, a Piombino, dove si trovava anche la moglie Nadia, è partita la chiamata al 118. Un'ambulanza ha portato l'ex calciatore all'ospedale Villamarina di Piombino, poi i medici hanno deciso il trasferimento a Livorno. Qui l'opinionista è stato sottoposto a un'angioplastica e poi ad un secondo intervento dopo altri due episodi di aritmia.
La prognosi è riservata e lo resterà per almeno 48 ore. Agroppi ha giocato in serie A con Torino e Genoa, tra le altre, con alcune presenze in Nazionale. Da allenatore ha portato il Pisa alla storica promozione in serie A, nel 1982. Poi la carriera da commentatore che va avanti ormai da molti anni, grazie al suo stile graffiante, schietto, più che pungente. Da anni, per esempio, si apre e si chiude in continuazione un confronto tra lui, marcatamente 'anti-juventinò, e l'ex allenatore della Juventus e della Nazionale Marcello Lippi. «Oggi però dopo la seconda domanda avevo sentito che non era lui - aggiunge Federica Afflitto - Di solito spiega, approfondisce il suo pensiero. Invece stamani era stranamente sintetico, usava frasi troppo brevi e aveva quasi cambiato voce». Nadia, la moglie di Agroppi, è stata raggiunta all'ospedale dai familiari, poi ha ricevuto la telefonata del capitano del Livorno Andrea Luci (peraltro parente di Agroppi). Infine all'ospedale è arrivato anche il tecnico della squadra amaranto Walter Novellino: «Ci siamo subito abbracciati, per me è come un fratello maggiore - ha detto Novellino che è rimasto a lungo con la famiglia di Agroppi - È stato anche il mio testimone di nozze, abbiamo giocato insieme nel Perugia e mi ha anche allenato. L'ho trovato tutto sommato sereno, con lo spirito battagliero che lo contraddistingue».
SAMPDORIA, IACHINI È IL NUOVO ALLENATORE
Lunedì 14 Novembre 2011 - 20:31
GENOVA - In campo era un combattente. La Sampdoria è convinta che Giuseppe Iachini lo sarà altrettanto sulla panchina. È esattamente quella energia che la società va cercando per affrontare il non facile mare della serie B, nel quale la Samp di Atzori stava naufragando domenica dopo domenica. Per la Samp ci sono volute meno delle 36 ore che la società si era data per comunicare il nome del nuovo tecnico. Evidentemente i contatti con Iachini erano già stati avviati, mentre nello stesso tempo la via che poteva portare a Roberto Donadoni era più complicata del previsto: non solo perchè l'ex ct della nazionale in questi giorni è negli Stati Uniti, ma anche perchè il contratto che lo vincola al Cagliari non lo rende immediatamente disponibile. Ecco allora che, nell'arco di meno di 24 ore, il nome di Iachini è stato ufficializzato. «Abbiamo fatto un'attenta valutazione e dopo aver ottenuto la disponibilità dalle parti che avevamo contattato abbiamo optato per Beppe Iachini - ha detto all'ANSA Pasquale Sensibile -. Per noi è una scelta molto convinta e serena». Iachini sarà presentato ufficialmente domani alla stampa, a mezzogiorno. Subito dopo salirà a Bogliasco per guidare il suo primo allenamento da allenatore della Sampdoria. «Ci ha convinto soprattutto la sua determinazione e vorremmo che riuscisse a trasferirla anche ai giocatori» ha spiegato Sensibile. Per la Sampdoria si tratta del quinto tecnico in appena diciotto mesi, dopo l'esonero di Gigi Del Neri, e del quarto del 2011 dopo Mimmo Di Carlo, Alberto Cavasin e Gianluca Atzori. Il primo compito di Iachini sarà quello di trasmettere ai suoi nuovi giocatori quella grinta agonistica che lo ha sempre caratterizzato sia da giocatore sia da allenatore. Ma per il neo tecnico saranno settimane di lavoro impegnative considerando che dovrà valutare con attenzione tutti i giocatori di una rosa molto ampia, anche in vista della riapertura a gennaio del calciomercato che dovrebbe portare ad uno sfoltimento del gruppo. Differenti i commenti nei vari forum da parte dei tifosi sampdoriani. Le recenti prestazioni dei predecessori di Iachini hanno lasciato il segno, ma tutti i tifosi sono concordi nel ritenere Iachini forse il più adatto per cercare di risalire la china. Tutti sono concordi nel ritenerlo un profondo conoscitore del campionato cadetto, campionato difficile per chi non è abituato a combattere.
IACHINI IL COMBATTENTE Un combattente adatto per la serie B, con l'obiettivo di raggiungere prima i play off, poi la serie A: è questa la ragione per cui la Sampdoria ha scelto Beppe Iachini come suo nuovo allenatore. L'ex centrocampista marchigiano di Ascoli, Chievo Verona e Fiorentina, 41 anni, vanta da allenatore una promozione in serie A con il Brescia (2010), ma è stato allontanato l'anno successivo per essere retrocesso con la stessa squadra. In carriera ha collezionato 221 ppresenze in serie A e 8 reti; in serie B 195 presenze e 5 gol. Da allenatore ha esordito con Walter Novellino a Piacenza (2001), quindi, nella stessa stagione, è subentrato sulla panchina del Venezia a Cesare Prandelli, esonerato dall'allora presidente Maurizio Zamparini. Il suo ingaggio causò a suo tempo non poche polemiche, perchè allora Iachini non era ancora in possesso del patentino da allenatore. Proprio per questo nel febbraio dell'anno successivo venne squalificato a tutto il 31 luglio 2002. Rientrato per l'inizio della nuova stagione con tanto di 'patentè, si può dire che per Iachini la prima panchina «regolare» fu a Cesena (2002-2003). Sono poi seguite per lui Vicenza (una stagione), Piacenza (tre stagioni) e Chievo Verona (una stagione), fino all'approdo a Brescia nel 2009-2010, campionato in cui conquista la promozione in A. Nella massima serie, però, viene esonerato l'anno successivo già a dicembre per fare posto a Mario Beretta. Senonchè il 30 gennaio viene richiamato sulla stessa panchina bresciana. Iachini non riesce tuttavia a raggiungere l'obiettivo della salvezza. Ora la chiamata a Genova, una piazza importante, con un unico obiettivo dichiarato: tornare in serie A.
FONTE: Leggo.it
Calcio: Iachini, Sampdoria deve credere in Serie A
ultimo aggiornamento: 15 novembre, ore 15:53
Genova, 15 nov. - (Adnkronos) - ''Io ci credo''. Giuseppe Iachini comincia l'avventura sulla panchina della Sampdoria. Il tecnico, chiamato a sostituire l'esonerato Gianluca Atzori, non rinuncia all'obiettivo della promozione in Serie A. ''Se non credessi a questo non sarei venuto. La Sampdoria, visto come ha operato sul mercato e visto il gruppo di ragazzi che ha a disposizione, credo che abbia il dovere, l'obbligo di vivere da protagonista questo campionato'', dice Iachini nella conferenza di presentazione. ''Non sono un tipo da tanto fumo, alle parole preferisco i fatti. Credo solo nella serieta' e nel lavoro, mi mettero' sotto, io con il mio staff per far si' che la Sampdoria riesca a scalare questa classifica'', aggiunge. Con 22 punti in 15 giornate, la formazione ligure attualmente e' fuori dalla zona playoff Iachini in carriera ha centrato 5 promozioni: e' l'uomo adatto, quindi, per una rincorsa. ''Ho delle idee che mi possono far spostare l'ago della bilancia - dice riferendosi alle scelte tattiche-. Ma i moduli nel calcio li fanno le caratteristiche dei giocatori. Servira' un'identita', un'anima, una fisionomia ben precisa per costruire e dare alla squadra il vestito piu' giusto possibile. Una squadra che deve saper giocare, essere intensa, imprevedibile, per costruirsi e conquistarsi il risultato in casa e in trasferta''. ''Il modulo lo vedremo strada facendo: mi e' capitato di vincere col 4-3-3 a Verona, col 3-5-2 o 3-4-2-1 a Brescia. Dico solo che tutti i giocatori devono dare il 120%, tutti devono sentirsi importanti e partecipi del progetto e lavorare per questo'', dice senza sbilanciarsi.
FONTE: ADNKronos.com