BARI-VERONA
BARI decimato tra infortuni e squalifiche, non saranno della gara FORESTIERI, CRESCENZI, GAROFALO, DONATI, POLENTA e BOGLIACINO ma in difesa rientrerà BORGHESE dopo la squalifica e anche SINI.
Conferma a centrocampo per RIVALDO e SCAVONE, ballottaggio DE FALCO-BELLOMO per la terza maglia.
Tridente d'attacco che non dovrebbe cambiare rispetto all'ultima gara con STOIAN ed il recuperato RIVAS che però contenderebbero a DEFENDI la partenza dal primo minuto...
Assenti forzati ESPOSITO, BERRETTONI e BJELANOVIC MANDORLINI ritrova GALLI (ancora non al meglio) ed insieme al recuperato RUSSO convoca anche DONINELLI dopo la buonissima prova contro il BRESCIA, si va verso la riconferma del centrocampo a tre con TACHTSIDIS vertice basso tra HALLFREDSSON e RUSSO.
In attacco tridente con FERRARI centrale, GOMEZ a sinistra e D'ALESSANDRO a destra.
Questi i 20 selezionati dal mister:
Portieri: 12 Nicolas, 1 Rafael;
Difensori: 13 Abbate, 23 Cangi, 5 Ceccarelli, 22 Maietta, 17 Mareco, 33 Pugliese, 25 Scaglia;
Centrocampisti: 14 D'Alessandro, 20 Doninelli, 16 Galli, 10 Hallfredsson, 19 Jorginho, 7 Mancini, 8 Russo, 77 Tachtsidis;
Attaccanti: 9 Ferrari, 21 Gomez Taleb, 11 Pichlmann
Dopo la vittoria esterna contro il GROSSETO di GIANNINI di Martedì il BARI, che si dibatte tra preoccupanti problemi societari, si trova ad un passo dalla zona playoff immediatamente dietro l'altalenante DORIA ed un punto sopra il VERONA.
Al 'San Nicola' i galletti sembrano far fatica visto che hanno vinto solo in 2 occasioni su 6 (la metà di quante ne hanno vinte fuori) raggranellando 8 punti contro i 12 presi lontano da casa.
Il bilancio totale, in ogni caso, è nettamente favorevole ai biancorossi che contro gli scaligeri in Puglia hanno vinto 13 volte su 20 ma nell'ultima gara fra le due compagini (27 gennaio 2007) a spuntarla fu l'HELLAS di miter VENTURA grazie ad un gol di bomber FERRANTE
QUI BARI
Buona notizia per TORRENTE tecnico del Bari: L'esterno di centrocampo RIVAS è tornato regolarmente in gruppo e dovrebbe essere pronto a scendere in campo contro l'HELLAS.
Ancora acciaccati restano il terzino GAROFALO, il difensore centrale Polenta ed il fantasista BOGLIACINO: dei tre solo il mancino ex SIENA e TORINO sembra essere recuprabile per il posticipo di Lunedì.
Nella formazione pugliese milita anche l'ex gialloblù Christian CONTI, tornato al 'San Nicola' dopo due stagioni in Lega Pro col COMO, ma non ancora sceso in campo con la maglia dei galletti nelle precedenti 13 giornate e l'attaccante Marcos Ariel DE PAULA, ex CHIEVO e PADOVA, 12 presenze e 2 gol fino ad ora.
Occhio poi a Marino DEFENDI, attaccante di scuola ATALANTA di cui si era detto un gran bene fino a qualche anno fa ma he poi si è un po' perso per strada anche a causa di quache infortunio di troppo: Martedì col GROSSETO a fornito l'assist determinante per la vittoria dei biancorossi contro i toscani.
QUI VERONA
Infermeria ancora affollata per gli scaligeri con BJELANOVIĆ e BERRETTONI fuori causa, ESPOSITO a riposo causa frattura ad un dito del piede sinistro, RUSSO uscito malconcio dalla gara col BRESCIA e GALLI che, appena rientrato, non garantisce ancora la tenuta fisica necessaria...
Poco male dato che TACHTSIDIS, scontata la squalifica, è regolarmente a disposizione ed il DONINELLI ammirato contro le 'Rondinelle' è pronto a stupire ancora...
Il gol vittoria di Martedì ha dato poi nuova 'linfa' alle motivazioni di Thomas PICHLMANN che ora, dopo un periodo molto difficile ai margini della squadra, si candida come valida alternativa a FERRARI
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DICONO
MAIETTA «Non siamo inferiori a nessuno, l'abbiamo dimostrato con le prime della classe. Sappiamo che il Bari sta bene, perchè reduce da un successo esterno. Giocare in casa per loro non è semplice, il pubblico vuole sempre qualcosa di più, ma conosciamo l'importanza della rosa biancorossa. Andremo al "San Nicola" per giocarcela. Siamo una formazione ambiziosa, sempre alla ricerca della vittoria - continua il difensore -, in certe circostanze ci è andata male, ma non molliamo. Ultimamente è stato espresso maggior carattere e sono stati vinti due derby. La classifica è corta, bisogna sempre mantenere alto il livello di concentrazione in vista del rush finale».
L'Hellas ha ritrovato un attaccante di spessore come Thomas Pichlmann: «Ho sempre detto che credevo in lui, lo tranquillizzavo dicendogli che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato. Sono davvero contento per il mio compagno» HellasVerona.it
Victo Hugo MARECO: 'Continuare così!' «Dobbiamo continuare su questa strada, stiamo facendo bene. L’obiettivo è quello di restare uniti e lavorare, la compattezza può rivelarsi determinante per un gruppo come il nostro. Non è detto che questa squadra non possa raggiungere traguardi importanti, personalmente cerco di fornire il mio contributo anche attraverso l’impegno quotidiano nella speranza di poter arrivare più in alto possibile» SerieBNews.com
MANDORLINI «Dobbiamo continuare così, essendo pratici e soffrendo. L'importante è conquistare punti, in un campionato non si possono giocare 40 partite benissimo. Bisogna sempre ottenere il massimo, come fatto nelle ultime due gare. Conta solo il risultato. Grazie alle vittorie ti alleni meglio, i successi aiutano tutti. I tre punti ci mancavano, ma non soffermiamoci troppo: lunedì ci aspetta un'avversaria dotata di valori importanti. Possiamo far bene, non so dove arriveremo. Stiamo dando vita a cose egregie, nessuno si può accontentare. I pugliesi sono appena retrocessi, vorranno subito risalire. Ho grande fiducia come sempre».
A due mesi dall'infortunio, Galli sembra pienamente recuperato: «E' rientrato ma la condizione è da migliorare, penso sia presto per pensare a più alternative. Bjelanovic e Berrettoni staranno un pò fuori, l'importante è scegliere bene» HellasVerona.it
Marino DEFENDI attaccante del BARI autore dell'assist che ha sconfitto il GROSSETO «Vogliamo fare bene anche in casa davanti ai nostri tifosi. Anche col Verona dobbiamo giocare così come abbiamo fatto martedì. Dobbiamo cercare di dare continuità a questa vittoria» Goal.com
Silenzio! Parla 'Genio' FASCETTI doppio ex veronese e barese che alla guida del VERONA conquistò la promozione in Serie A, volle STOJKOVIC ma rifiutò BATISTUTA: «Il Bari gioca meglio fuori, eh... Ha fatto più punti lontano da casa, perchè l'ambiente è un po' particolare. Non va molta gente allo stadio, è una piazza difficile... Come Verona? No a Verona, il pubblico era con noi. Verona è speciale, anche adesso, quindicimila spettatori, in B non succede spesso. Ecco, il fattore campo, per il Verona è importante, si fa sentire, ti dà qualcosa in più. Lì, c'è fame di calcio, c'è passione, quell'anno andammo in A nonostante il fallimento della società, perchè si lottò tutti assieme. Spesso le difficoltà aiutano, fanno gruppo, ti fanno dare qualcosa in più, come successe a noi quell'anno. Però, diciamolo, eravamo anche una squadra forte».
Grandi ricordi... «Grandi ricordi e qualcosa qui sullo stomaco, eh... Pensa te che c'è ancora chi mi rimprovera di non aver voluto Batistuta... La verità è che se Stojkovic fosse stato bene, saremmo rimasti in A. Punto. Stojkovic era un fuoriclasse vero, le tre-quattro partite in cui giocò da Stojkovic, trascinò il Verona. E comunque, quando mi mandarono via, eravamo ancora vivi. Io non sono retrocesso, eh...» LArena.it
...E CANGI si prende una rivincita: «E' bello prendersi queste soddisfazioni, farsi trovare pronti e rispondere sul campo a troppe voci che si sono sentite negli ultimi tempi. Da titolare o da riserva ho sempre cercato di lavorare duro per mettere in difficoltà il mister, e continuerò a farlo per dare tanto a questa società» TuttoMercatoWeb.com
Il difensore del BARI CEPPITELLI rivanga la polemica anti-meridionali di MANDORLINI: Vuole mettere pressione al mister e alla squadra scaligera? «Non riesco a trovare un aggettivo per quello che ha detto il tecnico Mandorlini ad inizio campionato - ricordiamo la polemica nata da frasi contro i meridionali - sono discorsi assurdi, senza senso...» TuttoB.com
Gianluca FALSINI ex terzino sinistro scaligero ed attuale tecnico della squadra Allievi Nazionali gialloblù: «Quest'anno la società ha investito davvero tanto per comprare giovani provenienti da altre squadre. Con un settore giovanile efficiente, questi quattrini si sarebbero potuti risparmiare per puntare su giocatori allevati da noi. Con i giovani bisogna avere pazienza, seguendo un lavoro come quello atalantino o bresciano per costruire un progetto a lungo termine. Il presidente Martinelli ha capito che il settore giovanile è il futuro della società, e per questo sta dando molta fiducia a noi tecnici e a tutto il movimento» TuttoMercatoWeb.com
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...A SCUOLA DI HELLAS! Bella iniziativa del presidente MARTINELLI da un'idea di Zaccaria Tommasi, in collaborazione col settore giovanile gialloblù...
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ALTRA MULTA PER L'HELLAS, Stavolta 2.500€ per avere suoi sostenitori, al 44° del secondo tempo, lanciato un bengala nel recinto di giuoco; entità della sanzione attenuata ex art. 13 – co. 1 – lett. a) e b), e co. 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza. Il totale supera al momento i 22.000€!
Billy Sharp scores cracking volley after tragic death of 2-day-old son | Immoral Celebration 1 Nosrati Sheys Rezaei |
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RASSEGNA STAMPA
L'Hellas vuole "infilzare" i Galletti con le sue ripartenze
Il tecnico del Bari Torrente in vista della gara di oggi: "Non facciamoli andare in contropiede"
07 nov | SPORT PAG 07 Gabriele Vattolo
Posticipo tra due nobili decadute stasera a Bari. L'Hellas, in piena striscia positiva con due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite, prova a farsi prendere dall'entusiasmo e tornare a casa con i tre punti. I biancorossi, infatti, non sono in ottime condizioni: infermeria piena e convocati per le nazionali costringono il tecnico dei pugliesi Vincenzo Torrente a fare a meno di sette giocatori. Crescenzi è indisponibile perché convocato dall'under 21 di Ferrara, Forestieri è squalificato e altri cinque affollano l'infermeria, tra cui capitan Donati.
Un'occasione da non farsi scappare stasera al San Nicola per i gialloblù. Alle 19.00, quando l'arbitro fischierà il calcio d'inizio, verrà fugato l'unico dubbio di formazione per l'Hellas. Pichlmann, infatti, dopo il gol vittoria contro il Brescia, scalpita e insidia il posto di attaccante titolarea Ferrari. A guidare il centrocampo, invece, torna Tachtsidis. Indisponibili nelle file gialloblù Berrettoni, Bjelanovic, Esposito e Lepiller fermi ai box per infortunio.
L'organizzazione di gioco mostrata in questa prima parte di campionato dalla squadra di Mandorlini proccupa i galletti baresi: "Mi aspetto un Verona che giocherà con le ripartenze - ha dichiarato Torrente ai cronisti pugliesi - da quello che ho potuto vedere è una squadra che si chiude molto bene, si difende molto bene, tutti sotto la linea della palla e poi ripartono con gente veloce come D'Alessandro, Gomez e Ferrari. Il Verona è una squadra che sta facendo bene. Fuori casa ha già ottenuto quattro successi. Bisognerà stare attenti a non concedere loro le ripartenze perché su queste sono davvero bravi".
FONTE: VeronaSera.it
domenica, 6 novembre 2011 ore 16:33
Bari calcio, Torrente: il San Nicola deve intimorire gli avversari
Nella consueta conferenza stampa di presentazione per Bari-Verona, il tecnico ha fatto il punto sul non facile posticipo di lunedì
di Marco Beltrami
Bari - Un week-end da spettatori per i giocatori del Bari che, nell'insolito posticipo di domani 7 novembre alle 19, affronteranno la neo-promossa Verona.
Una sfida tutt'altro che agevole per la compagine pugliese che, reduce dalla bella affermazione di Grosseto, vuol ritrovare la vittoria casalinga dopo il flop interno con il Pescara. Mister Torrente nella consueta conferenza stampa pre-gara ha fatto il punto sull'imminente impegno dei suoi: "Mi aspetto continuità di atteggiamento e di prestazione, da parte della mia squadra - riporta il sito ufficiale dei biancorossi - Abbiamo tante assenze, direi che siamo davvero in emergenza. Aggressività e personalità, ci vogliono per fare bene. Affronteremo una suadra organizzata, brava a sfruttare le ripartenze. Loro, hanno giocatori rapidi e sono molto bravi dalla metà campo in su."
Il mister ben conosce la squadra avversaria e soprattutto quel Gomez che ha già allenato a Gubbio e avrebbe voluto portare a Bari: "So che può fare benissimo la differenza, anzi, avrebbe meritato ben prima il salto di categoria e sono convinto che potrà approdare presto in serie A. Avrei voluto portarlo qui ma non è stato possibile. Dovremo comunque stare attenti a tutta la squadra avversaria non solo a Gomez".
In conclusione l'allenatore, seguendo le orme del suo bomber Marotta, ha voluto lanciare un messaggio ai tifosi baresi: "Questa squadra va aiutata, anche perchè il San Nicola non deve diventare un campo di conquista per gli altri. Mi ricordo che quando venni a giocare io al San Nicola, entrai in uno stadio che faceva paura. Chi ci gioca contro deve sentirsi intimorito e non agevolato. Certo noi dobbiamo fare il nostro in campo, impegnandoci sempre di più. Mi auguro, tuttavia, che i tifosi rispondano sempre più positivamente, già a partire dalla gara di domani”.
FONTE: Go-Bari.it
Bari, contro il Verona si attendono conferme in una gara da amarcord
Lunedì sera i biancorossi dovranno dimostrare di essersi messi alle spalle le recenti prestazioni negative
06/11/2011
di Mauro Solazzo
Torna a distanza di quasi cinque anni una partita che da queste parti, nel passato, ha rappresentato quasi un classico. Parliamo di Bari–Hellas Verona, o meglio di Bari–Verona, perché ai tempi delle sfide con poste in palio altissime tra biancorossi e gialloblù, Chievo era null’altro che un quartiere periferico della città scaligera.
SPAREGGIO DA SERIE A - Il libro dei ricordi si apre alla pagina relativa al campionato di Serie B 1957-58, quando i galletti piallarono i veronesi nella doppia sfida di spareggio che valeva la Serie A: l’eroe delle due gare fu Paolo Erba, che segnò i tre gol che caratterizzarono gli incontri (a Bologna la gara terminò sull’1-0, a Roma sul 2-0).
LIBERA E GAUDINO K.O. - Molto meno piacevole è il ricordo della gara del “Bentegodi” datata 9 dicembre 1979. In quell’occasione il Bari di Mimmo Renna, squadra che fino a quel momento aveva giocato un ruolo da protagonista nel torneo cadetto (15 punti conquistati nelle prime 12 giornate, ma vigevano ancora i due punti per vittoria), perse (quasi definitivamente, purtroppo) due attaccanti di assoluto valore quali Giacomo Libera e Luciano Gaudino, entrambi azzoppati dai difensori scaligeri con interventi da censura; la conseguente sconfitta, decretata dai gol di Bergamaschi e D’Ottavio, sarà il preludio all’addio alle ambizioni di promozione dei biancorossi.
DUE “ICS” INUTILI - Non meno funesto è il ricordo della doppia sfida di vertice del campionato 1981-82. A Verona, i galletti guidati dal compianto maestro Enrico Catuzzi andarono sul doppio vantaggio grazie ad un autogol di Oddi e un gol del piccolo centrocampista barese purosangue (uno dei tanti di quel Bari) Luigi De Rosa; Odorizzi e Gibellini riportarono le due squadre in parità, ma fu ancora il terzino Ronzani a portare i biancorossi avanti, prima del definitivo 3-3 firmato ancora da Gibellini. Al ritorno, in un “Della Vittoria” stipato in ogni ordine di posto, i sogni dei 40.000 tifosi furono infranti dal classico gol dell’ex siglato da Nico Penzo; il pareggio nel finale, firmato da Carlo Bresciani, servì solo ad evitare la sconfitta interna. Il doppio pareggio fu determinante ai fini della classifica finale: il Verona terminò primo con 48 punti, il Bari quarto con 45; sarebbe bastata una sola vittoria, per regalare ai galletti una promozione assolutamente meritata.
L’ULTIMO PRECEDENTE – Molto meno nobile è l’ultimo precedente tra biancorossi e gialloblù. Siamo nel campionato 2006-2007: il Bari è quello triste di Roberto Maran, quello che l’ultimo giorno del mercato di gennaio con un colpo da maestro del diesse fausto Pari si vide privato di Alessandro Gazzi; il Verona aveva la faccia libidinosa (ma un rendimento tutt’altro che eccitante) di un mister che da queste parti poi scriverà pagine importanti: Giampiero Ventura. A Bari si giocò nell’ultimo turno di andata, il 27 gennaio 2007, e la gara fu decisa da un gol di Fabio Ferrante. La gara di ritorno (sulla panchina barese era subentrato Giuseppe Materazzi) sancì la salvezza veronese con un 4-2 firmato da Pulzetti, un autogol di Allegrini, Turati e il solito Ferrante (per il Bari in gol andarono i baby Fiorentino e Strambelli).
A CACCIA DI CONFERME – E veniamo ai giorni nostri. Il Bari di Torrente, reduce dal preziosissimo e meritato successo colto sul campo del Grosseto, deve confermare le buone indicazioni che sono venute dallo “Zecchini” in termini di solidità difensiva e cattiveria agonistica. I biancorossi riavranno nelle loro fila il difensore Martino Borghese ma potrebbero non poter contare sull’impiego del capitano Massimo Donati, alle prese con una contrattura. Chiunque scenderà in campo, comunque, dovrà giocare con lo stesso spirito che ha caratterizzato la sfida in terra toscana. Magari impreziosendo la partita con qualche sprazzo di bel gioco che, da queste parti, in questo scorcio di stagione si è visto solo nelle gare di Tim Cup.
FONTE: BariLive.it
sabato, 5 novembre 2011 ore 15:25
Marotta chiama a raccolta i tifosi per Bari-Verona
Il bomber partenopeo spera di tornare al gol davanti al proprio pubblico
di Marco Beltrami
Bari - Alessandro Marotta in questa prima fase del campionato di Serie B è stato colui il quale meglio di tutti ha incarnato lo spirito del nuovo Bari di Vincenzo Torrente: una squadra volenterosa, generosa non sempre lucidissima e con tanto da migliorare dal punto di vista del gioco, anche se con un bottino di ben 20 punti in classifica.
Il centravanti ex eugubino finora ha segnato 3 reti (2 su rigore contro il Sassuolo e una, bella ma purtroppo inutile, nella sfortunata sfida di Reggio Calabria), facendosi apprezzare soprattutto per la generosità in attesa di ritrovare con continuità la via del gol.
Intervenuto in conferenza stampa il bomber napoletano ha fatto il punto sulla bella vittoria di Grosseto che non ha coinciso con una buona prestazione del giocatore che ha ammesso: "E' stata una giornata da dimenticare per me. Non sono riuscito a tenere alta la squadra, ad essere incisivo. Una giornata storta che credo capiti ogni tanto. L'importante è la vittoria alla fine".
Oltre al gioco che, eccezion fatta per la trasferta in terra maremmana è latitato, uno dei "mali" di questo bari è una certa sterilità offensiva che Marotta analizza così: "Sapete che sono obiettivo, il Bari non ha fatto molti gol finora. Vinciamo le partite 1-0 non esprimendo un bel gioco. Stiamo lavorando proprio in questo senso per trovare anche una manovra più fluida che ci permetta di chiudere le partite con maggiore tranquillità".
Sarà un week-end da spettatori per il Bari che, tornerà in campo nell'insolito posticipo di lunedì 7 novembre alle ore 19 contro il Verona, squadra che Marotta conosce bene: "I prossimi nostri avversari non sono da sottovalutare. Hanno buone individualità, come Gomez. Lo conosco bene è un bravo finalizzatore e gioca molto per i compagni".
Proprio il bomber non vede l'ora di tornare a giocare davanti ai propri tifosi dopo la "sfortunata" ultima uscita casalinga contro il Pescara: "La curva ci è sempre stata vicina e continuerà a farlo. Mi è dispiaciuto solo sentire da alcune parti dello stadio gli 'olè' quando eravamo in difficoltà con il Pescara. Non è giusto fare ricadere su di noi quanto avvenuto in passato e la retrocessione. Siamo una squadra nuova e giovane e chiediamo il supporto di tutti".
In conclusione la punta spera di festeggiare con un gol la delicata sfida contro il Verona, con l'obiettivo di tornare a far esultare lo stadio del capoluogo pugliese: "Sarebbe bellissimo per me poter andare a gioire sotto la curva, strillare con loro. Sappiamo che dobbiamo conquistare i nostri tifosi e possiamo farlo solo con i risultati".
Questo articolo è sotto licenza Creative Commons
FONTE: GoBari.it
Bari, bisogna accelerare in casa
3 nov 2011
BARI – Dopo due vittorie, due pareggi e due sconfitte in casa, il Bari contro il Verona ha la possibilità di portare in positivo il bilancio tra le mura amiche, dove finora non ha brillato.
L’ottima classifica biancorossa è merito soprattutto del rendimento esterno, dove con 4 vittorie i biancorossi hanno conquistato 12 dei 20 punti in classifica. Al San Nicola finora solo 8 punti, che con un successo lunedì nel posticipo diventerebbero 11.
Ma attenzione al Verona, perchè la squadra di Mandorlini ha già conquistato tre successi esterni, e dunque si presenta come avversario temibile in formato trasferta.
Marino Defendi, rilanciato da Torrente contro il Grosseto, è stato autore di una buona prestazione coronata dall’assist decisivo per il gol partita di Caputo: “Dopo due sconfitte e due brutte partite ci voleva una partita così. Siamo contenti di essere riusciti a vincere e di aver portato a casa tre punti importanti. Questa vittoria rappresenta un pò la nostra personale rivincita con noi stessi. Siamo stati bravi a restare concentrati fino alla fine senza mai mollare. Volevamo questa vittoria e l’abbiamo ottenuta.”
Sul ritorno al 4-3-3: “Il mister ha voluto riproporre questo modulo e le scelte gli hanno dato ragione. Ho visto una squadra corta e compatta. Questo è quello che vuole lui, oltre che dobbiamo scendere in campo sempre con una gran fame di vittoria”. Sul Verona: “Vogliamo fare bene anche in casa davanti ai nostri tifosi, dunque anche con il Verona dobbiamo giocare così come abbiamo fatto ieri, dobbiamo cercare di dare continuità a questa vittoria”.
Dopo il successo casalingo contro il Brescia il Verona è tornato in campo al centro sportivo di Sandrà per dare il via alla preparazione in vista della sfida di Bari.
La squadra scaligera ha svolto una seduta pomeridiana caratterizzata da esercizi di scarico per gli atleti impiegati contro la formazione di Scienza, potenza aerobica e partitelle a pressione per il resto del gruppo.
Bjelanovic ha iniziato la riabilitazione al centro Isokinetic di Arbizzano; insieme a Berrettoni e Lepiller ha affrontato lavoro differenziato (a scopo precauzionale) Gennaro Esposito. A riposo Giuseppe Russo, reduce da una contusione alla caviglia. Arbitrerà Pinzani.
Sul fronte societario ancora nessuna novità. Dopo l’acquisizione dei documenti da parte della Meleam nell’incontro con la società As Bari, non ci sono stati altri sviluppi. E la data del 15 novembre con la scadenza dei restanti due stipendi relativi al primo trimestre della stagione in corso si avvicina sempre più.
Sergio De Napoli
FONTE: BariSera.net
Alla vigilia di Bari-Verona Torrente fa un appello ai tifosi "I giocatori hanno bisogno di essere sostenuti, altrimenti..."
"Domani non sarà facile - ha affermato il tecnico -. Dovremo usare la testa visto anche il momento di emergenza". In caso di vittoria sarà piena zona playoff.
06/nov/2011 23.38.00
di Micol Tortora
Quella di domani non sarà di certo una gara facile per il Bari. La squadra di Torrente affronterà una squadra esperta e con importanti qualità. Il tecnico di Cetara dovrà fare a meno di giocatori importanti come Donati, Garofalo, Crescenzi e forse anche di De Paula non in perfette condizioni fisiche.
Alla vigilia di una gara che, se vinta, proietterebbe i biancorossi in zona playoff, il tecnico biancorosso si aspetta dai suoi ragazzi una partita dove tutti quelli che scenderanno in campo dovranno usare la testa. "Il Verona è una squadra che rispetto all'anno scorso ha cambiato poco. Ha inserito giocatori di qualità come Gomez che io conosco bene e D'Alessandro e Marino. Quella veronese è una squadra esperta che ha qualità da metà campo in su".
Il tecnico biancorosso si aspetta un Verona che giocherà con le ripartenze. "Mi aspetto un Verona che giocherà con le ripartenze. da quello che ho potuto vedere è una squadra che si chiude molto bene, si difende molto bene, tutti sotto la linea della palla e poi ripartono con gente veloce come D'Alessandro, Gomez e Ferrari. Il Verona è una squadra che sta facendo bene. Fuori casa ha già ottenuto quattro successi. Quella di domani sarà una partita non facile. Bisognerà stare attenti a non concedere loro le ripartenze perché su queste sono davvero bravi".
Torrente in vista di questa difficile gara chiede ai suoi giocatori quella personalità già vista contro il Grosseto. "Chiedo ai miei ragazzi quella personalità che ho visto a Grosseto. Voglio una conferma da quei giocatori che ho chiamato in causa la scorsa settimana e chiedo anche una conferma nel modo di giocare. Voglio che la squadra sia corta, che sia aggressiva sia in difesa che in attacco.
Contro il Verona dovremo aver pazienza e usare la testa, soprattutto in casa. Ci sono state delle partite giocate in casa dove noi abbiamo dato troppo campo agli avversari anche per generosità. In quelle occasioni abbiamo subito le loro ripartenze che ci hanno fatto davvero male".
Il mister ancora non ha deciso chi mandare in campo, dubbi dati dal momento di emergenza nel quale si trova la squadra. "Per la formazione che dovrà scendere in campo contro il Verona ho ancora dei dubbi, dubbi sorti anche per le varie assenze. Domani ci saranno diverse assenze e staremo in emergenza.
Forestieri è squalificato, Donati e Garofalo mancheranno per infortunio, Crescenzi non sarà con noi perché convocato in Nazionale, De paula non so se riuscirò a portarlo in panchina perché in questa settimana non si è allenato, Polenta e Bogliacino sono infortunati. Domani saremo in emergenza. Ci saranno delle novità in qualche zona del campo dovute proprio alle assenze".
Per contrastare i veneti il centrocampo del Bari dovrà tentare di fare filtro e quindi avrà maggiore peso rispetto agli altri reparti. "Per quanto riguarda il centrocampo - ha continuato il mister - le alternative sono Bellomo, De Falco e Kopunek. Ancora non ho deciso, dipenderà tutto dalla partita che vorrò fare. Dovrò decidere su uno di questi giocatori".
Per domani Torrente si aspetta una giocata particolare da parte di tutta la squadra. "Più che una giocata singola, mi aspetto una giocata particolare da parte di tutta la squadra. A me interessa che si faccia goal, non mi importa chi segni. L'importante è fare goal. Ieri ho visto la partita tra Sassuolo e Torino. E'stata una partita tattica, una partita non bella dove alla fine contava il risultato. Ho visto che il Sassuolo ha cambiato atteggiamento tattico. Contro il Torino ha giocato con un 5 - 3 - 2.
Non vedo squadre, a parte il Pescara che mi ha fatto un'ottima impressione, che possano prendere il largo. C'è un equilibrio incredibile. A grosseto seembrava che noi avessimo vinto una partita contro una squadra in difficoltà e invece il Grosseto ha confermato di essere una squadra competitiva. E' andata a vincere su un campo difficile come quello di Nocera contro una Nocerina che sia fisicamente che come squadra è già collaudata. In casa avevano battuto la Sampdoria. Quello di serie B è un campionato difficile che come tutti gli anni conferma che se non hai le giuste motivazioni e la giusta fame e la giusta determinazione non arrivi al successo".
Con una vittoria il Bari potrebbe avvicinarsi alle prime in classifica. Ma Torrente predica cautela. "Noi dobbiamo solo pensare a noi stessi. Dobbiamo dare continuità. Quando parlo di continuità intendo continuità nei risultati. Mi piacerebbe vedere la squadra crescere come è successo a Grosseto dove ho visto una squadra corta, aggressiva e che non ha concesso nulla agli avversari e che alla fine ha fatto goal e ha creato tre - quattro occasioni da rete".
Il Bari di Torrente ha una dote, quella di far giocare male gli avversari e Torrente ha spiegato così questa cosa. "Non è che riusciamo sempre a far giocare male gli avversari. A volte si dimentica facilmente di come è nata questa squadra. E' una squadra che è stata allestita, pur nelle difficoltà in cui si trova la società, con prestiti, prendendo giovani validi dalla serie C. Al contrario ci sono state delle squadre che hanno fatto degli investimenti importanti e sono ad un punto avanti a noi.
Noi non siamo riusciti ad acquistare un attaccante a fine mercato per i problemi che sappiamo. Si dimenticano in fretta queste cose. Non bisogna fare i paragoni con il passato. Nel passato sono stati fatti investimenti importantissimi che forse il bari sta pagando anche oggi. Non guardiamo al passato perché è stato fatto con una programmazione e investimenti importantissimi con giocatori di qualità che hanno fatto la differenza.
Questi ragazzi di questa squadra si stanno dando da fare, stanno cercando di applicarsi per migliorare sotto l'aspetto del gioco e dei risultati. Questo l'ho voluto ricordare perché alla fine sembra che questi ragazzi a volte non facciano niente. Questi ragazzi hanno bisogno d'affetto e di aiuto, soprattutto in casa. questi ragazzi hanno bisogno di essere sostenuti. Questi ragazzi stanno dando tutto. In casa abbiamo bisogno del nostro pubblico.
Non bisogna dare dei vantaggi agli avversari, magari sostenendoli pure, perché così ci fanno solo un danno. Questo chiedo ai tifosi. Noi dobbiamo migliorare però chiedo a tutti quelli che vengono allo stadio un aiuto altrimenti il san nicola potrebbe diventare terra di conquista e, questo, non deve succedere.
In passato è capitato a me, da giocatore, di venire a giocare al San Nicola ed era veramente dura. Adesso, invece, sembra tutto facile per gli avversari. Tutto dipenderà da noi che andremo in campo e dall'aiuto che i nostri tifosi ci daranno".
Defendi soddisfatto e contento del Bari vittorioso a Grosseto: "Dopo due sconfitte consecutive ci voleva una partita così. E ora il Verona...
L'attaccante bergamasco, insieme al capitano Donati, al brasiliano Rivaldo e al centrocampista Scavone, è stato uno dei migliori in campo nella vittoriosa trasferta di Grosseto.
03/nov/2011 17.36.00
di Micol Tortora
Contro il Grosseto è tornato ad essere titolare e a meritarsi un bel sette e mezzo in pagella. Mariano Defendi oltre ad essere stato uno dei migliori in campo è stato anche l'autore del cross che ha servito su un piatto d'argento a Caputo la chance di siglare il goal-partita per il Bari.
L'attaccante bergamasco è tornato nuovamente sulla gara in terra toscana, come si legge anche sul sito ufficiale del club biancorosso: "Dopo due sconfitte e due brutte gare ci voleva una partita così. Siamo contenti di essere riusciti a vincere e di aver portato a casa tre punti importanti. Questa vittoria rappresenta un pò la nostra personale rivincita con noi stessi. A Grosseto siamo stati bravi a restare concentrati fino alla fine senza mai mollare. Volevamo questa vittoria e l'abbiamo ottenuta".
Defendi ha parlato anche del modulo, il 4-3-3, già adottato durante tutto il pre-campionato: "Il mister ha voluto riproporre questo modulo e le scelte gli hanno dato ragione. Ho visto una squadra corta e compatta. Questo è ciò che vuole lui, oltre al fatto che dobbiamo scendere in campo sempre con una gran fame di vittoria".
L'attaccante bergamasco si è soffermato anche sulla prossima gara di campionato, lunedì sera al San Nicola, contro il temibile Verona: "Vogliamo fare bene anche in casa davanti ai nostri tifosi. Anche col Verona dobbiamo giocare così come abbiamo fatto martedì. Dobbiamo cercare di dare continuità a questa vittoria".
FONTE: Goal.com
Striscioni bipartisan ma finisce a «sassate»
ALLO STADIO «BENTEGODI». La pace «armata» è durata solo 90 minuti
Allo stadio tifoserie unite nel nome di Scaroni Poi il lancio di sassi verso i pullman dei biancoblù
02/11/2011
Vincenzo Corbetta
VERONA
Elicotteri che sorvolano lo stadio come nei film di guerra, un ingente spiegamento di camionette di polizia e carabinieri fin da mezzogiorno. Verona-Brescia si gioca prima di tutto fuori dal «Bentegodi», sul piano dell'ordine pubblico. Dentro, quando i tifosi iniziano ad affollare gli spalti dello stadio scaligero, è guerra di insulti e parolacce verso l'avversario, di cori e rime per i colori del cuore. Tutto come al solito.
A UNIRE i tifosi di Verona e Brescia dovrebbe essere Paolo Scaroni. Nella curva ospiti campeggia uno striscione, firmato Brescia Curva Nord, il gruppo nato in estate dalla fusione della Sud, che lo scorso anno in serie A tifava dalla gradinata. C'è scritto semplicemente «Paolo Scaroni» e dice tutto. Non è l'unico. Nella gradinata, di fronte alla tribuna centrale, un gruppo di sostenitori dell'Hellas espone un «giustizia per Paolo» non troppo gigantesco, ma comunque visibile.
Ma la solidarietà tra tifoserie finisce qui. La curva bresciana, con 700 tifosi che hanno raggiunto Verona con 10 pullman e numerose auto private, intona un paio di cori per Paolo, uno nel primo e uno nel secondo tempo. E la risposta dei dirimpettai gialloblù, in una curva imbandierata, piena di striscioni dei club dell'Hellas esattamente come appariva nei servizi dal «Bentegodi» delle Domeniche Sportive anni '80, è un «Brescia vaff...».
FUORI dallo stadio, al termine della gara, non tutto fila liscio. Poteva essere una buona occasione per dimostrare che anche tifoserie nemiche possono lavorare insieme quando l'obiettivo è nobile come in questo caso, invece alcuni ultrà gialloblù hanno aspettato che i pullman dei tifosi bresciani arrivassero a Verona Nord e hanno tirato, forse con delle fionde, sassi al loro indirizzo. Un cristallo è andato in pezzi, danneggiata la portiera di un altro mezzo. Così i pullman si sono fermati, i tifosi bresciani sono scesi. C'è stato qualche momento di tensione, ma non si è andati oltre.
Momenti che cancellano in un sol colpo il pomeriggio di «gemellaggio» nel nome di Paolo Scaroni. Ma anche questo era stato messo in preventivo dalla questura di Verona che, avendo paura che la situazione potesse degenerare, ha preventivamente vietato la manifestazione del gruppo «Brescia 1911» e blindato l'intera area della stazione. Evidentemente gli agenti avevano capito che non tutto sarebbe filato liscio e che le due tifoserie non avrebbero rispettato la «pace» chiesta nel nome del tifoso bresciano, gravemente ferito sei anni fa dopo un altro derby.
«Ho chiesto io di rinunciare alla trasferta senza permessi»
IL RETROSCENA. Paolo ha convinto gli amici ultras a non partire per Verona e sfidare apertamente la questura
«Inutile rischiare manganellate per sfidare il divieto del questore Il processo? Tutti responsabili ma il rischio prescrizione è alto»
02/11/2011
«Ne basta uno ridotto come me...». Paolo Scaroni ha subito cercato di sdrammatizzare e gettare acqua sul fuoco. Lui, che da sei anni lotta per avere giustizia, non ha voluto che i «suoi amici» rischiassero qualcosa sfidando il diniego della questura scaligera a manifestare. Così ieri mattina ha chiamato a raccolta i compagni bresciani parlando schiettamente. «Non volevo che per difendere me qualcuno rischiasse la mia stessa fine - ha spiegato Paolo durante la contromanifestazione organizzata ieri in stazione a Brescia -. Sarebbe stato stupido sfidare il provvedimento del questore scaligero e presentarsi a Verona senza permessi. Capisco l'animo e la voglia di aiutarmi, ma non sarebbe stato il caso. Meglio rimanere a Brescia e non andare a cercarsi guai inutili».
UN CONSIGLIO che gli amici della curva hanno fatto loro. «Mi hanno capito e assecondato - continua Scaroni guardando lo striscione in cui si chiede giustizia per il suo caso -. Dire che sono contento per il mio stato di salute sarebbe assurdo. Certo, miglioro e mi ritengo un sopravvissuto. Ma vorrei evitare che per difendere la mia causa qualcuno finisca come me. Quindi la ragione deve prevalere su ogni sentimento». Poi il pensiero va subito al processo e all'udienza fissata per il prossimo 13 gennaio. «Abbiamo evitato per tre volte l'archiviazione - racconta Scaroni -. L'udienza è fissata per il 13 gennaio. Spero di ottenere giustizia, facendo emergere la verità. Ma il rischio concreto è quello della prescrizione dei reati. Vorrei chiudere la partita, o almeno giocarla ad armi pari fino alla fine. Ho cercato di riprendermi la vita strappatami da quella carica di polizia per troppi anni. Adesso il Tribunale dovrà chiarire, una volta per tutte, chi mi ha ridotto così. Ma per ottenere giustizia non occorre alzare troppo la voce, calpestare le regole. Ho spiegato a Diego e agli altri ragazzi che era inutile sfidare gli agenti. Cosa ne avrebbero guadagnato? Forse l'ennesima diffida o, peggio, qualche carica di polizia».
E POI il pensiero va ai «colleghi» tifosi che alla prima udienza lo hanno sostenuto sventolando sciarpe di colori e «fedi calcistiche» diverse. «Il mio caso ha unito l'Italia - dice soddisfatto prima di tornare a casa -. Per la prima volta in strada, gomito a gomito, si sono ritrovati tifosi, avversari di curve. Questo perchè la violenza non paga. Siamo innamorati delle nostre squadre e le sosteniamo anche a gran voce. Ma il tifo non può prescindere dal rispetto dell'uomo. La più grande dimostrazione di affetto l'ho avuta proprio in questi anni, con mille attestati di stima arrivati da ogni curva della penisola. E' questa la migliore manifestazione. L'ho detto a tutti e gli ho implorato di usare il cervello. Mi hanno ascoltato, per fortuna, anche se ognuno, poi, ragiona con la sua testa».
MA IL SIT-IN sarà solo rimandato, almeno secondo le dichiarazioni dei capi ultras. «Non posso evitare che qualcuno chieda giustizia per me - ribatte Scaroni -. Io voglio solo giustizia, quella vera. Null'altro. Sono consapevole che non sarà facile, ma grazie ai miei avvocati e all'appoggio di tutti gli amici, in questi anni sono riuscito a fare tanti piccoli passi. Molti altri ne dovrò fare prima di avere una sentenza e sentirla leggere in aula. Ma questa sarà tutta un'altra storia ancora da scrivere. Da gennaio ci penseremo».
Il processo è iniziato il 23 settembre. Luca Iodice, Antonio Tota, Massimo Coppola, Michele Granieri, Bartolomeo Nemolato, Ivano Pangione, Vladimiro Rulli e Giuseppe Valente, all'epoca in servizio al VII reparto Mobile di Bologna, sono accusati di lesioni aggravate.
Giuseppe Spatola
FONTE: BresciaOggi.it
PIANETA BRESCIA CALCIO
di Gianluca Magro & Cristiano Tognoli
Gianlu&Cris, afoni ma non per i gol del Brescia...
Due partite da raccontare. Due partite perché dopo la Reggina (3 sberle al Rigamonti) io e Cris abbiamo pensato: aspettiamo martedì, la trasferta a Verona, che magari va meglio. Invece no, se è possibile è andata anche peggio. Se state leggendo il blog sapete benissimo come si è sviluppata la partita, che comunque si può riassumere brevemente: il Brescia fa la partita, tiene il pallino del gioco, crea i presupposti per andare a rete ma... non segna. Niente, la palla non la butta dentro. Gli avversari aspettano, giocano di rimessa, hanno due occasioni ma una la sfruttano. E immagino sia stato brutto per i tifosi del Brescia arrivati al Bentegodi vedere quel sinistro di Pichlmann insaccarsi all'incrocio dei pali a duie minuti dalla fine. Sapete quanto aveva giocato Pichlmann prima di martedì? Leggete domani il Giornale di Brescia e mordetevi le mani...
Perdere così un derby fa male, dall'altra parte vincere così un derby è una goduria. Mi aspettavo dei messaggi in tal senso da amici di Verona, amici veri che domani sera rivedrò a cena, messaggi che sono puntualmente arrivati. "Questo è il calcio" ha detto Scienza in sala stampa; la ruota gira, dico agli amici scaligeri! :-)
Verona è una trasferta sempre particolare: io la ricordo quando la facevo da tifoso, in auto più che in treno, esattamente come oggi che al posto di andare in curva mi siedo in tribuna stampa. Verona mi fa tornare alla mente il giorno nefasto in cui Paolo venne massacrato di botte in stazione. Quella sera ero al giornale con altri colleghi, intorno alle 23 un gruppo di tifosi del Brescia chiese di poter parlare con noi della redazione sportiva. Ci aspettavano fuori dal cancello di via Solferino, dentro di me sapevo che era successo qualcosa di "straordinario". Un pochino conosco il mondo ultrà, le cose preferiscono risolverle tra loro. Tranne in casi eccezionali, come quello di Verona.
Trovai ragazzi ma anche persone sui cinquant'anni e tante donne. Tutti, indistintamente, piedi di lividi. Ancora oggi quell'immagine mi mette i brividi, vedere delle signore avere dei segni neri sulle braccia, sulla schiena, sul petto è stato forte. Per questo, al di là della manifestazione in stazione dei Brescia 1911, mi è piaicuto vedere quello strisicone dedicato a Paolo in mezzo alla curva ospiti, all'altezza del terzo anello. Messo lì, con i ragazzi a cantare nell'anello sopra, nel vuoto e nel silenzio della curva, ha senza dubbio lasciato il segno.
Forse anche per questo la trasferta a Verona continua ad avere un sapore particolare, forse per questo io e Cris abbiamo "sofferto" quando, per cercare l'entrata del parcheggio stampa, siamo transitati tre volte sotto la curva degli ultrà veronesi con la macchina. Per fortuna non è accaduto nulla, né a noi né tra le due tifoserie. E non pensate sia retorica, ma così dovrebbe sempre essere. Perché rivalità e sfottò rappresentano uno degli ingredienti che danno sapore al calcio, la violenza dà solo ragione a chi pensa di risolvere tutto con la tessera del tifoso, strumento che senza dubbio serve. Sì, a tenere sempre più gente a casa davanti al televisore.
Sono passate le 18 quando riprendiamo la A4, trafficatissima, per tornare a casa. In auto regna il silenzio, ma perché io e Cris siamo afoni; il sottoscritto perché canta in un gruppo e non ha ancora imparato a usare il diaframma per non sforzare la gola (piccolo spot pubblicitario, venerdì 11 novembre all'Orso Furioso di S. Eufemia potete vedermi in veste cantante). Cris perché a forza di radiocronache del Brescia e della Centrale del Latte sta sforzando voce e non solo. Ecco perché il ritorno a Brescia è senza voce e... senza parole.
Saluto con l'immagine del coniglio, spesso evocata proprio durante i derby da una curva nei confronti dell'altra. L'altro giorno, camminando al laghetto di Montirone, mi sono imbattuto in questo splendido musetto bianco, che "passeggiava" da solo rispetto ad un gruppo di cinque, 20 metri più indietro. Ho pensato al Brescia, ai maghi che dal cilindro per sorprendere il pubblico estraggono dal cilindro proprio il coniglio bianco. Non mi resta che relagare il cappello a Beppe Scienza e portarlo a Montirone...
In alto i cuori, oggi più che mai,
Gianluca Magro
Pubblicato: 2 novembre 2011
FONTE: GiornaleDiBrescia.it
ALTRE NOTIZIE
Verona, Cangi: "E' bello prendersi queste soddisfazioni"
02.11.2011 18.18 di Elisabetta Zampieri
Il difensore del Verona Francesco Cangi ha spiegato attraverso le pagine del quotidiano L'Arena la propria soddisfazione per la buona prestazione nella vittoria di ieri contro il Brescia: "E' bello prendersi queste soddisfazioni, farsi trovare pronti e rispondere sul campo a troppe voci che si sono sentite negli ultimi tempi. Da titolare o da riserva ho sempre cercato di lavorare duro per mettere in difficoltà il mister, e continuerò a farlo per dare tanto a questa società".
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Verona, Tachtsidis miglior centrocampista della Serie B
03.11.2011 16.39 di Elisabetta Zampieri
Fonte: TuttoHellasVerona.it
Secondo i dati "IVG" (Indice di Valutazione Giocatore; e' un indice espresso in trentesimi che non esprime un voto ma il contributo quantitativo che il giocatore apporta alla propria squadra), Panagiotis Tachtsidis fino ad oggi è il miglior centrocampista del campionato, con un valore pari a 22.0; dietro di lui Missiroli della Reggina con un 21.8, Milanetto del Padova a 21.5 e Manuel Iori del Torino a 21.1.
ALTRE NOTIZIE
Verona, Falsini: "Il presidente Martinelli ha molto a cuore il vivaio"
01.11.2011 18.45 di Matteo Bursi
Fonte: Alberto Pecchio per TuttoHellasVerona.it
L'ex terzino di Verona e Catania Gianluca Falsini, attualmente impegnato nel settore giovanile dell'Hellas Verona, in qualità di tecnico degli Allievi Nazionali, fa il punto sull'attenzione del club scaligero sul proprio vivaio, ai microfoni di TuttoHellasVerona.it: "Quest'anno la società ha investito davvero tanto per comprare giovani provenienti da altre squadre. Con un settore giovanile efficiente - analizza Falsini -, questi quattrini si sarebbero potuti risparmiare per puntare su giocatori allevati da noi. Con i giovani bisogna avere pazienza, seguendo un lavoro come quello atalantino o bresciano per costruire un progetto a lungo termine. Il presidente Martinelli ha capito che il settore giovanile è il futuro della società, e per questo sta dando molta fiducia a noi tecnici e a tutto il movimento".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
BARI
Bari: Donati, Garofalo e Polenta saltano l'Hellas
07.11.2011 13:00 di Renato Chieppa
Fonte: Gaetano Nacci per TuttoBari.com
Il Bari ha svolto, come di consueto, una seduta a porte chiuse all'interno del San Nicola. Sarà una squadra piuttosto decimata quella che si appresta ad affrontare, domani sera alle 19, l'Hellas Verona. Oltre allo squalificato Forestieri e all'indisponibile Crescenzi, non saranno della gara Garofalo, Donati, Polenta e Bogliacino.
In difesa rientrerà Borghese, dopo aver saltato la sfida di Grosseto per squalifica, così come si rivedrà Sini, che non è stato più impiegato dopo l'esordio con il Varese. A centrocampo si va verso la conferma di Rivaldo e Scavone, mentre c'è un ballottaggio tra De Falco e Bellomo per una maglia da titolare.
Infine, in avanti potrebbe essere schierato lo stesso tridente visto martedì, anche se Stoian e Rivas insidiano Defendi per la partenza dal 1'.
LE INTERVISTE
Bari, Borghese: "Servirà cattiveria ed incitamento per battere il Verona"
07.11.2011 09:00 di Marco Fornaro
Fonte: pugliacalcio24.it
Prima della gara con il Verona ha parlato, per il Bari, Martino Borghese, centrale difensivo del galletto che ha regalato un commento sull'attacco scaligero: "Non temo Gomez e compagni- riporta solobarinews-, ma ho comunque rispetto come sempre per l’avversaria che è una buona squadra. Il nostro dovere è quello di preparare la gara meticolosamente durante la settimana, studiare l’avversaria di turno e poi durante la gara, restare concentrati sino al triplice fischio dell’arbitro. Per vincere servirà cattiveria agonistica e continuare a dimostrare la nostra voglia di essere squadra e compatti”.
Argomento caldo, oramai, riguardante i supporters biancorossi, su cui l'ex Gubbio afferma: “Sappiamo benissimo che i tifosi siano delusi dalla retrocessione del campionato scorso. Capiamo bene che, anche se vinciamo in trasferta, in casa al primo errore c’è la paura di vedere spettri del passato. Ma noi abbiamo bisogno del loro tifo perché questo stadio, uno dei migliori in assoluto, deve far valere il suo peso contro i nostri avversari. Vogliamo regalare soddisfazioni alla tifoseria barese, però, per farlo ci serve il loro supporto”.
Nonostante il ruolo, la sua altezza permette di essere schierato in avanti nei minuti finali, per cercare di dare un aiuto sui palloni alti: “Quando ho l’occasione di dare il mio apporto davanti, mi viene una voglia matta di far gol non per me stesso, ma piuttosto per regalare una gioia alla squadra, perché avverto molto la maglia che indosso ed il gruppo per me, viene prima di tutto. In ogni caso, il mio ruolo è quello di difensore centrale, e so bene che devo migliorarmi e ricordarmi che prima di tutto, sono un difensore con un ruolo fondamentale e delle responsabilità”.
BARI
Bari, il Verona non sarà "fatal" ma "rivelatore"
06.11.2011 15:00 di Federico Errante
Fonte: tuttobari.com
Tutti ne parlano, tanto da arrivare a mettere in discussione un allenatore. Ma nessuno, di preciso, sa dire dove sia. Anzi, è bastata una partita per illuminare di nuova luce la classifica. La crisi del Bari è sempre più un mistero. Perché i biancorossi sono settimi, ad un solo, piccolo passo dalla corazzata Sampdoria e dalla zona play-off. Eppure, certo non si può dire che i tanti delusi dal rendimento di queste prime giornate e da Torrente siano un popolo di visionari. In un calcio sempre più dominato dalla logica del risultato ad ogni costo, la Serie B di quest'anno sembra segnare una sorprendente inversione di tendenza: il gioco perdona classifiche deficitarie o “contesta” allenatori sorretti da numeri dignitosi.
Quest'ultimo è senz'altro il caso del Bari e di Torrente. Ciò che non convince è il modo in cui la squadra tiene il campo: le scelte del mister, sempre diverse, spesso contraddittorie, comunicano solo insicurezza; e la difficoltà nel creare qualcosa – qualsiasi cosa – in avanti è a tratti desolante. Martedì è arrivata la vittoria di Grosseto, vitale per gli equilibri psicologici di tutto l'ambiente. Si riparte da qui, e dal 4-3-3, l'unico modulo veramente adatto per le attitudini di questa rosa. La convalescenza, però, è appena iniziata: il Bari ha avuto la fortuna di incontrare una squadra precipitata in una crisi di gioco e d'identità ancor più cupa della sua; fresco di esonero, il Grosseto davvero non aveva molto da offrire oltre allo schema parrocchiale del lancio lungo in cerca delle torri Sforzini-Gerardi, uno la brutta copia dell'altro. È al cospetto di questo nulla cosmico che il Bari ha vinto: ma anche sofferto, sprecato, stentato.
Ora c'è il Verona. Una sfida interessante, non solo per gli sfizi che i tifosi biancorossi avranno da togliersi nei confronti di Mandorlini e dei suoi “simpatici” cori rivolti qualche mese fa agli amici salernitani. I tre punti di martedì – vera e propria boccata d'ossigeno - fanno sì che il Verona sicuramente non sarà “fatal”, come da nomea e come in molti pensavano in caso di sconfitta a Grosseto. Ma senza dubbio potrà essere rivelatore delle reali condizioni del Bari: per scacciare definitivamente la cappa di pessimismo che gravita sul San Nicola si dovrà innanzitutto convincere l'ambiente; un obiettivo che passa dalla conquista dei tre punti, ma non solo.
Perché la crisi del Bari non si vede e non si tocca, è un'entita eterea, pronta a svanire e riapparire subitaneamente. Almeno fino a quando la squadra non avrà una sua precisa fisionomia. E proprio come uno striminzito 1-0 è stato in grado di trasformare in coraggio le incertezze di Torrente, un risultato negativo esigerebbe immediata rettifica, con i dovuti interessi. Il calcio, si sa, è volubile.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, Gomez Taleb: "Sarò sempre grato a Torrente e Simoni. Il Bari? Quest'estate..."
06.11.2011 00:30 di Renato Chieppa
Fonte: Gaetano Nacci per TuttoBari.com
Nel primo dei due posticipi del quattordicesimo turno del campionato cadetto il Bari sarà impegnato in casa contro l'Hellas Verona. La formazione di Andrea Mandorlini, finora, è andata sempre a punti con le grandi squadre, tranne che con Pescara e Torino. Nelle fila dei gialloblu c'è un giocatore che Vincenzo Torrente conosce molto bene. Stiamo parlando di Juan Ignacio Gomez Taleb, centravanti del famoso Gubbio dei miracoli.
In occasione della sfida di lunedì sera la redazione di TuttoBari.com ha intervistato in esclusiva l'attaccante argentino. Ecco, qui di seguito, il testo dell'intervista.
Lunedì sera troverai di fronte alcuni ex compagni, come Lamanna e Borghese, nonchè mister Torrente, che è stato uno che ti ha lanciato nel calcio italiano nelle fila del Gubbio. E' per te questa una partita dal sapore particolare o è una gara come le altre? “Sicuramente quella di lunedì sarà una partita dal sapore particolare, ritrovo dei compagni con cui ho passato 2 anni stupendi, vincendo i play-off di Seconda Divisione ed il campionato di Prima. Si tratta di bravi giocatori e bravissimi ragazzi. Sarò sempre grato a Torrente ed a Gigi Simoni per avermi dato una grande mano ai tempi del Gubbio, aiutandomi a crescere. Certo che tra due giorni fare un piccolo dispetto, calcisticamente parlando, al mister del Bari, non mi dispiacerebbe”.
In estate sei stato accostato spesso al Bari. C'è stata in realtà questa possibilità di venire in Puglia o no? “Si era presentata la possibilità, me ne parlò Torrente a fine del campionato scorso. Ne rimasi entusiasta, poi però trovai l’accordo con l’Hellas e la grande fiducia di mister Mandorlini. Sono veramente felice per come sono andate le cose, voglio far bene con questa maglia”.
Veniamo al Verona. Finora l'Hellas è la neopromossa che ha fatto meglio delle altre squadre che sono salite dalla I divisione. Vi aspettavate di iniziare il campionato in questo modo? “Cerco sempre di pensare positivo, tuttavia è presto per dare dei giudizi o delle indicazioni sul futuro. L’ambizione di raggiungere traguardi importanti esiste, abbiamo già incontrato le prime della classe ben figurando. Siamo contenti, bisogna proseguire su questa strada”.
Scorrendo tra i risultati finora ottenuti, avete perso soltanto contro le prime due della classe, ovvero Pescara e Torino. Siete una squadra che si deve salvare, ma finora un po' di soddisfazioni ve le siete già tolte. In cos'altro avvertite l'esigenza di migliorarvi? “Sta al mister dire dove dobbiamo migliorare, noi dobbiamo impegnarci quotidianamente perché quello di Serie B è un campionato lungo e complicato. Veniamo da due successi consecutivi, c’è tanto entusiasmo, speriamo di continuare così”.
Infine, lunedì c'è la difficile trasferta di Bari. Che partita ti aspetti? “Ci aspetta una gara difficile, di fronte ad una squadra che sa difendersi bene, con giocatori capaci di cambiare le sorti del match da un momento all’altro. Noi non siamo da meno, l’Hellas ha buoni valori per cui sarà una sfida combattuta e con pochi spazi”.
BARI
Mariano Adrian Bogliacino
Bari, in tre fermi ai box
05.11.2011 21:30 di Renato Chieppa
Fonte: Guglielmo Amoruso per TuttoBari.com
Sabato mattina di allenamento per gli uomini di Torrente, in vista del posticipo di lunedì contro il Verona. Non hanno partecipato alla seduta De Paula, Bogliacino e Donati, quest'ultimo alle prese con un affaticamento agli adduttori.
Lavoro differenziato, invece, per Polenta e Sini.
BARI
Bari, Marotta: "Non vedo l'ora di segnare al San Nicola. I tifosi? Splendidi, anche se..."
Le parole dell'attaccante biancorosso tratte da asbari.it
05.11.2011 18:00 di Renato Chieppa
Fonte: Andrea Dipalo per TuttoBari.com
Sempre titolare ma, almeno sino a questo momento, poco efficace in zona gol. Stiamo parlando dell'attaccante del Bari, Alessandro Marotta, sempre in campo dal primo minuto in questa stagione.
La punta napoletana non è riuscita a dare ancora quel contributo realizzativo lecitamente atteso da tutti. Sin'ora, solo tre le reti messe a segno dall'ex Lucchese, di cui due su rigore nella vittoriosa trasferta di Modena contro il Sassuolo (1-2). Fatto curioso, il numero ventinove del galletto non è riuscito ancora a segnare, in campionato, in casa davanti ai suoi tifosi. Cosa che, come lo stesso Marotta ha confidato oggi in sala stampa, spera di poter fare presto: "Sarebbe bellissimo per me poter andare a gioire sotto la curva, strillare con loro. Sappiamo che dobbiamo conquistare i nostri tifosi e possiamo farlo solo con i risultati. Il Bari non ha fatto molti gol finora. Vinciamo le partite 1-0 non esprimendo un bel gioco. Stiamo lavorando proprio in questo senso per trovare anche una manovra più fluida che ci permetta di chiudere le partite con maggiore tranquillità".
L'attaccante, poi, ha così analizzato la sua prestazione nella trasferta di Grosseto di martedi scorso: "E' stata una giornata da dimenticare per me. Non sono riuscito a tenere alta la squadra, ad essere incisivo. Una giornata storta che credo capiti ogni tanto. L'importante è la vittoria alla fine".
Un giudizio sul prossimo impegno di campionato. Al San Nicola, lunedi prossimo, arriva Il Verona dell'ex D'Alessandro. Un impegno difficile, che l'attaccante biancorosso presenta così: "I prossimi nostri avversari non sono da sottovalutare. Hanno buone individualità, come Gomez. Lo conosco bene è un bravo finalizzatore e gioca molto per i compagni".
Chiosa finale, sui tifosi del galletto. Ecco il Marotta pensiero: "La curva ci è sempre stata vicina e continuerà a farlo. Mi è dispiaciuto solo sentire da alcune parti dello stadio gli 'olè' quando eravamo in difficoltà con il Pescara. Non è giusto fare ricadere su di noi quanto avvenuto in passato e la retrocessione. Siamo una squadra nuova e giovane e chiediamo il supporto di tutti".
BARI
Bari, si ferma Donati
Affaticamento muscolare per il capitano. Bogliacino ancora fermo.
05.11.2011 09:18 di Renato Chieppa articolo letto 100 volte
Fonte: Andrea Dipalo per TuttoBari.com
Continuano i lavori in casa Bari in vista del prossimo match contro l'Hellas Verona, in programma llunedi prossimo allo stadio San Nicola.
Seduta pomeridiana per gli uomini di mister Torrente, a cui non hanno partecipato, stando a quanto riportato da ilsitodibari.it, nè Bogliacino nè Polenta. A quanto si apprende dalla società, la loro condizione fisica è in fase di miglioramento. Brutte notizie, invece, arrivano da Massimo Donati: il capitano, alle prese con un leggero affaticamento muscolare, si è dovuto fermare ed ha dovuto lavorare in maniera differenziata, assieme all'ex Lecce Sini, anch'egli vittima di problemi muscolari.
BARI
Bari, Rivas torna in gruppo
04.11.2011 08:30 di Mattia Vavassori
Fonte: www.tuttobari.com
Dopo aver beneficiato di una giornata di riposo, il Bari ha ripreso le sue fatiche ieri pomeriggio presso l'antistadio, per iniziare la preparazione della gara in programma lunedì contro l'Hellas Verona. Buone notizie per Vincenzo Torrente, che, quest'oggi ha potuto contare anche su Emanuel Benito Rivas, il quale ha smaltito il problema muscolare che gli ha impedito di prendere parte alla trasferta di Grosseto. Hanno, invece, lavorato a parte Garofalo, Bogliacino e Polenta. Solo il terzino ex Torino potrebbe recuperare per lunedì.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, Cangi: "Ho sempre cercato di lavorare duro"
02.11.2011 20:15 di Mattia Vavassori
Fonte: L'Arena/www.tuttohellasverona.it
La vittoria del gruppo. Così si può intitolare la partita andata in scena ieri al Bentegodi. Attori protagonisti due giocatori che, ultimamente, non avevano trovato molto spazio nello scacchiere tattico di Mandorlini: Cangi e Pichlmann. Dell'austriaco si è già detto molto, ma una forte risposta è arrivata anche dal fluidificante umbro, il quale si esprime così sulle pagine de L'Arena: "E' bello prendersi queste soddisfazioni, farsi trovare pronti e rispondere sul campo a troppe voci che si sono sentite negli ultimi tempi. Da titolare o da riserva ho sempre cercato di lavorare duro per mettere in difficoltà il mister, e continuerò a farlo per dare tanto a questa società".
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Tachtsidis miglior centrocampista della Bwin
03.11.2011 18:50 di Federico Errante
Fonte: Tuttohellasverona.it
Secondo i dati "IVG" (Indice di Valutazione Giocatore; e' un indice espresso in trentesimi che non esprime un voto ma il contributo quantitativo che il giocatore apporta alla propria squadra), Panagiotis Tachtsidis fino ad oggi è il miglior centrocampista del campionato, con un valore pari a 22.0; dietro di lui giocatori come Missiroli della Reggina con un 21.8, Milanetto centrocampista del Padova a 21.5 e Manuel Iori del Torino a 21.1, soltanto al quindicesimo posto Gennaro Esposito con un 19.6. Per quanto riguarda invece il reparto degli attaccanti, per l'Hellas al nono posto possiamo trovare Juanito Gomez con un valore pari a 20.3, poco sotto a Cacia (20.6) e a Rolando Bianchi (20.8). Un eccellente dato se si pensa che il giocatore è al suo primo anno in cadetteria e fino ad ora ha messo a segno soltanto 3 reti, superando addirittura giocatori più prolifici di lui sotto porta, infatti alle sue spalle ci sono Sansovini che ad oggi ha realizzato 9 gol ed assieme a Tavano è il capocannoniere del campionato, Cocco dell'Albinoleffe con 7 reti all'attivo e la coppia Sforzini-Pozzi che hanno messo a segno 5 reti a testa. Un dato statistico che fa capire quanto il giocatore sia importante per le prestazioni della squadra al di là di quanti gol possa realizzare.
FLASH NEWS
Hellas Verona, tifosi in cella e la Curva si mobilita
03.11.2011 11:36 di Federico Errante
Fonte: L'Arena
Il tribunale del riesame di Venezia ha negato ieri la scarcerazione dei quattro tifosi gialloblu, arrestati durante gli scontri tra 200 ultrà e le forze dell'ordine del 21 ottobre dopo la partita tra il Verona e la Nocerina. La decisione rappresenta una doccia fredda per Nicolò Banterla, 20 anni, Antonio Drago, 29, Marco Marchesini, 28, e Luca Martinatti, 28, in cella da quella notte, accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale oltre che di lancio d'oggetti. A convalidare il loro arresto, toccò al gip Laura Donati.
A parere del il giudice, per i quattro giovani arrestati, difesi da Mirko Zambaldo, Federico Lugoboni, Renzo Segala e Giuseppe Trimeloni, c'è il pericolo di reiterazione del reato così come, d'altro canto, aveva già ipotizzato il pm Francesco Rombaldoni nella richiesta della misura cautelare. E ciò emerge per il gip «dalle modalità del fatto (particolarmente odiose) e dalla personalità dei prevenuti (il cui comportamento è stato quello di sminuire al massimo i fatti)», riporta l'ordinanza.
Nell'udienza di ieri, i difensori hanno prodotto una testimonianza scritta di un amico degli arrestati che negava l'uso della violenza nei confronti dei militari da parte degli arrestati. Questa deposizione, però, non ha ha sortito alcun effetto. Gli avvocati stanno cercando altri testimoni per provare che i loro assistiti non si sono opposti alle manette dei carabinieri.
La decisione del tribunale di Venezia ha mandato su tutte le furie i butei della curva sud di Verona. Ieri in un e mail, inviata la nostro giornale, hanno annunciato «una protesta clamorosa nei prossimi giorni». E ancora: «Anche il tribunale del riesame di Venezia così come la procura di Verona», scrive una nota firmata da Luca Castellini, ha mostrato «il classico atteggiamento persecutorio di uno Stato di polizia». Per i butei «la procura dimostra ancora una volta l'assoluta e prevenuta faziosità fuori da qualsiasi normale tempo e modo decisionale giudiziario». La nota si conclude con l' annuncio delle prossime iniziative: «La risposta della curva sud sarà nell'unico posto dove dovrà essere: nelle strade e nelle piazze».
Nel frattempo, continuano le indagini degli agenti della Digos per verificare le responsabilità di altri supporter gialloblu con la visione dei filmati e immagini, riprese dai poliziotti durante gli scontri dopo la partita tra il Verona e la Nocerina.
BARI
Bari, Ceppitelli: "A Grosseto la mia prestazione migliore. Spero di mettere in difficoltà il mister"
Le parole del difensore biancorosso tratte da asbari.it
03.11.2011 19:30 di Renato Chieppa
Sceso in campo a Grosseto per via della doppia assenza di Borghese e Polenta, Luca Ceppitelli si è reso protagonista di una gara pressochè perfetta, risultando, alla fine del match, uno dei migliori in campo della squadra biancorossa.
L'ex difensore dell'Andria, oggi presente in conferenza stampa, ha commentato sia la vittoriosa trasferta del galletto in terra toscana sia la sua prestazione in campo: "Con un po' di attenzione siamo riusciti a portare via i tre punti dalla trasferta toscana. Sto cercando di mettere il tecnico in difficoltà - aggiunge - ma credo sia l'obiettivo di qualsiasi giocatore. A Grosseto credo sia stata la mia migliore prestazione. La vittoria? E' arrivata al termine di una gara dove abbiamo giocato accorciando le distanze fra i reparti, così come vuole il mister. Abbiamo concesso poco. Ora serve continuità già da lunedì con il Verona".
Prima di abbandonare la sala stampa dello stadio San Nicola, Ceppitelli ha dedicato un pensiero affettuoso allo sfortunato Cassano, ed un altro, meno tenero, al tecnico del Verona, Mandorlini: "Non si riesco a trovare un aggettivo per quello che ha detto il tecnico Mandorlini ad inizio campionato (ricordiamo la polemica nata da frasi contro i meridionali). Sono discorsi assurdi, senza senso". Su Cassano: "Mi auguro che possa tornare presto a giocare, ma in questo momento quello che conta è che lui stia bene".
FONTE: TuttoB.com
lunedì, novembre 7th, 2011 | Posted by Orru
Bari-Verona, ultime dai campi e probabili formazioni
Bari-Verona è il primo dei due posticipi di stasera della 14^giornata di Serie B. Si gioca allo stadio San Nicola alle ore 19.00. Vediamo insieme le ultime dai campi e le probabili formazioni:
Bari: Torrente in piena emergenza. Mancano gli acciaccati Donati, Garofalo, Bogliacino e Polenta, Crescenzi convocato in Nazionale Under 21 e Forestieri squalificato. Ceppitelli e Sini come terzini e Bellomo in vantaggio su De Falco per il ruolo di mezz’ala. Defendi-Marotta-Caputo il trio d’attacco.
Verona: Mandorlini non ha particolari problemi di formazione. Cangi-Abbate è il ballotaggio per il ruolo di terzino destro, Doninelli favorito su Russo come mezz’ala destra e D’Alessandro-Ferrari-Gomez davanti. Pichlmann, decisivo contro il Brescia, prima alternativa al trio offensivo.
Probabili formazioni:
Bari (4-3-3) Lamanna; Ceppitelli, Dos Santos, Borghese, Sini; Bellomo, Rivaldo, Scavone; Scavone, Defendi, Marotta, Caputo. A disposizione: Koprivec, Masi, De Falco, De Paula, Stoian, Rivas, Galano. Allenatore: Torrente
Verona (4-3-3) Rafael; Cangi, Mareco, Maietta, Scaglia; Doninelli, Tachtsidis, Halfredsson; D’Alessandro, Ferrari, Gomez. A disposizione: Nicolas, Abbate, Ceccarelli, Russo, Mancini, Galli, Pichlmann. Allenatore: Mandorlini
di Marco Orrù
lunedì, novembre 7th, 2011 | Posted by Orru
Bari, Torrente:”Aggressività e personalità per battere il Verona”
Il primo dei due posticipi in programma questa sera vedrà di fronte Bari e Verona allo stadio San Nicola alle ore 19.00. Ecco le parole del mister dei pugliesei in conferenza stampa:”Abbiamo qualche assenza di troppo, ma mi aspetto continuità di rultati. Ci vorranno aggressività e personalità per battere il Verona. La squadra di Mandorlini è brava nelle ripartenze ed ha dei giocatori bravi e rapidi in attacco. Gomez? L’ho allenato a Gubbio, so che può fare la differenza, tant’è che l’avrei voluto qua con me quest’anno, anche se non è stato possibile. Il San Nicola deve tornare ad essere una bolgia come quando venivo io da giocatore, non dev’essere terreno di conquista per tutti, ma dev’essere il nostro punto di forza. I tifosi ci stiano vicini”.
di Marco Orrù
domenica, novembre 6th, 2011 | Posted by Matteop
Bari-Hellas Verona, quanti assenti per Torrente. Donati, De Paula e Bogliacino out
Rischiano di essere tre le pesanti assenze per Vincenzo Torrente in vista di Bari-Hellas Verona. I galletti infatti dovranno probabilmente fare a meno di Bogliacino, Donati e De Paula. I tre non hanno sostenuto l’allenamento di ieri e quindi potrebbero rimanere anche fuori dalle convocazioni ufficiali.
I pugliesi vogliono ritrovare la continuità nei risultati e nelle prestazioni, dopo un periodo di alti e bassi. Davanti Torrente farà affidamento ancora su Marotta, che vive un momento di ottima forma.
Dall’altra parte un Verona che ha trovato i risultati e che vuole continuare a giocare ad alti livelli. Bari-Verona si giocherà domani alle ore 19.00, promettendo spettacolo e numeri. Staremo a vedere.
Matteo Fantozzi
giovedì, novembre 3rd, 2011 | Posted by Matteop
Hellas Verona, ESCLUSIVO/ Victor Mareco: “Sono felice di vestire la maglia gialloblù”
L’Hellas Verona ha sorpreso un pò tutti, con vittorie importanti e un gioco frizzante. Certo i risultati non sono sempre arrivati e Mandorlini dovrà lavorare ancora molto sulla continuità. Ma il gruppo è unito e la squadra può fare davvero bene.
E’ intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com Victor Mareco, che ha commentato l’inizio della sua avventura all’Hellas Verona.
Come ti senti a Verona? Sei felice di questa tua nuova avventura?
“Sono davvero felice di vestire la maglia gialloblù, Verona è una città importante e una piazza importante anche a livello calcistico”.
Come si comportano i tifosi con voi? Sono importanti durante le partite con il loro sostegno?
“Per noi i tifosi sono uno stimolo ulteriore, si tratta di una componente di spessore che fa parte dell’ambiente. Soprattutto in casa si sente il loro supporto, danno una spinta in più nella nostra ricerca della vittoria”.
Cosa pensi si possa ancora migliorare per il futuro?
“Dobbiamo continuare su questa strada, stiamo facendo bene. L’obiettivo è quello di restare uniti e lavorare, la compattezza può rivelarsi determinante per un gruppo come il nostro. Non è detto che questa squadra non possa raggiungere traguardi importanti, personalmente cerco di fornire il mio contributo anche attraverso l’impegno quotidiano nella speranza di poter arrivare più in alto possibile”.
Matteo Fantozzi
FONTE: SerieBNews.com
Ecco il Bari, l'Hellas vuole mettere la freccia
L'APPUNTAMENTO. Un viaggio agitato per Ceccarelli e compagni che sono arrivati in ritiro in tarda serata. Il volo che doveva atterrare a Bari è stato dirottato su Brindisi. Mandorlini spinge in alto il Verona: «Al San Nicola possiamo giocarcela». Il tecnico convoca venti giocatori, torna in gruppo anche Galli
07/11/2011 E-MAILPRINT
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I giocatori gialloblù dopo l’atterraggio all’aeroporto di Brindisi
Verona. Ci mancava un po' di adrenalina per «caricare» ancor di più la sfida del San Nicola. Viaggio agitato per l'Hellas. Il volo che doveva atterrare a Bari è stato dirottato a Brindisi per il maltempo che ha colpito il capoluogo pugliese. Ceccarelli e compagni sono arrivati in ritiro in tarda serata, solo poche ore di sonno per preparare la partita che si giocherà questa sera, alle 19, contro i «galletti pugliesi». Un esame importante per la truppa di Mandorlini. In pochi giorni il Verona ha invertito la tendenza negativa che l'aveva frenato nelle prime settimane di ottobre, le vittorie con Cittadella e Brescia hanno riportato la squadra gialloblù a un passo dai quartieri alti della classifica, a un punto dal Bari che si è risvegliato con la vittoria in trasferta sul campo del Grosseto. Una vittoria al San Nicola regalerebbe all'Hellas il sorpasso ma in questo momento potrebbe bastare anche un pareggio per dare continuità ai risultati positivi e aspettare con un po' di ottimismo in più la partita di domenica prossima con il Crotone.
«Adesso conta soprattutto il risultato - ammette Andrea Mandorlini - mi rendo conto che non sempre in questo campionato puoi giocare bene e portare a casa punti. Per questo ho sempre avuto fiducia in questa squadra, anche quando abbiamo raccolto solo tre punti in cinque partite. Le due vittorie con Cittadella e Brescia mi hanno dato un po' di sicurezza in più, ho capito che non mi ero sbagliato sulle qualità della mia squadra, ho sempre avuto grande fiducia nei miei ragazzi».
Mandorlini ha convocato venti giocatori. Il tecnico recupera Abbate e Tachtsidis che hanno scontato il turno di squalifica, torna in gruppo Niccolò Galli, non può contare su Berrettoni, Bjelanovic, Esposito e Lepiller fermi al box per infortunio. Intoccabile in porta Rafael, al centro della difesa ancora Maietta e Mareco, c'è sempre un ballottaggio sulle fasce con Abbate e Cangi a destra, Scaglia e Pugliese a sinistra. Tachtsidis riprende in mano la bacchetta di direttore d'orchestra, a sostegno Russo e Hallfredsson, in avanti Ferrari con D'Alessandro a destra e Gomez a sinistra. In settimana, però, Mandorlini ha provato e riprovato anche un centrocampo a rombo come s'era visto a Castellammare di Stabia con la possibilità di vedere Niccolò Galli o Manuel Mancini alle spalle delle due punte. In questo caso il «sacrificato» potrebbe essere il giovane D'Alessandro che, quando entra a partita in corso, ha tutte le qualità per regalare dinamismo e fantasia alla manovra offensiva dei gialloblù. «Andiamo a Bari per giocarcela, per provare a vincere - spiega il tecnico - come abbiamo fatto nelle altre partite. Il Bari è appena retrocesso, ha voglia di risalire, ha tenuto giocatori di qualità e ha preso giovani interessanti. Ha qualche problema in casa ma ha fatto bene in trasferta e questo conferma che va preso con le molle». Pronto alla battaglia anche Mimmo Maietta, un punto di riferimento al centro della difesa del Verona. «Non siamo inferiori a nessuno - taglia corto - l'abbiamo dimostrato proprio con le prime della classe. Sappiamo che il Bari sta bene, perchè reduce da un successo esterno ma per loro non sarà facile giocare in casa, il pubblico vuole sempre qualcosa di più. Daremo il massimo per strappare un risultato positivo».
Luca Mantovani
Mandorlini riporta tutti a terra «Adesso contano solo i punti»
LA PALLA AL MISTER. Sei punti nelle ultime due gare e la squadra rivede i «quartieri alti» ma il tecnico frena
«Qualche volta abbiamo giocato anche troppo bene e raccolto poco Il nostro campionato è in sospeso, è presto per parlare di obiettivi»
06/11/2011
Essenziale come sempre. Pratico come il suo Verona. Meglio non andare troppo per il sottile, soprattutto di questi tempi. Dai pugni al cielo dopo il Brescia alla voce dura prima di Bari. Senza troppi fronzoli o ricami inutili. Andrea Mandorlini va dritto al nocciolo della questione, senza dribbling o finte superflue. La sostanza prima di tutto, secondo il teorema dei vincenti.
«Contano i punti, contano solo i risultati. Questa è la verità. Se poi li ottieni facendo altre buone cose meglio, altrimenti fa niente. Qualche volta abbiamo giocato troppo bene e raccolto troppo poco. In un campionato lungo come la serie B non si possono giocare 40 partite tutte benissimo. Adesso lo abbiamo capito tutti, importante è cercare di ottenere il massimo sempre. Col Cittadella e il Brescia ci siamo riusciti, prima no. Il Verona però è sempre stato il Verona. Con le sue idee, le sue convinzioni ed una precisa fisionomia di gioco. Magari di periodi così ne avremo altri. Fondamentale però è restare tranquilli, come lo siamo stati noi prima del Cittadella».
VERSO IL SAN NICOLA. Il Bari gli consegnerà altre risposte, ultima tappa di un miniciclo di tre contese cominciato bene e proseguito ancora meglio. «Troviamo una squadra appena retrocessa, con valori importanti. Speriamo non si sveglino con noi. Magari non è partito benissimo il Bari, ma ha un obiettivo dichiarato e tutta l'intenzione di risalire in fretta. È una partita che va approcciata al meglio, soprattutto dal punto di vista mentale. Di sicuro la vittoria col Brescia ci ha dato molto. Ha fatto bene al morale. È servita a tutti, a chi gioca spesso e anche a chi gioca meno».
PROSSIMI PENSIERI. Non ha mai fatto una grinza Mandorlini, neanche quando il campo sparava sentenze non troppo gradevoli. Solo tre punti in cinque partite, una frenata pericolosa. «Pure allora le mie certezze non sono mai venute meno - racconta il tecnico gialloblù -. La serenità non ci è mai mancata, bisognava avere solo un po' di pazienza. Il nostro campionato è ancora in sospeso, di sicuro è presto per parlare di obiettivi finali. Almeno questo mi dice l'esperienza. Non so dove arriveremo, fino a che punto potremo spingerci. So solo che l'Hellas ha ancora molti margini di miglioramento, caratteriali e tecnici. Tutti possiamo e dobbiamo dare di più. Abbiamo fatto vedere cose più importanti di chi in classifica è molto più avanti di noi. Che ci manca ancora? Proprio nulla, dobbiamo solo continuare così».
PIKI A METÀ. Le soluzioni non gli mancano, compreso un Pichlmann ritrovato dopo la prodezza al Brescia. Mandorlini però ci va coi piedi di piombo. E puntualizza: «Thomas si è fatto trovare pronto, molte volte non lo era. Un po' ci ha messo del suo, un po' ci ho messo io del mio. Questo però non conta molto, non mi va di parlarne più di tanto. Il bene dell'Hellas viene prima di tutto. Punto e basta. Davanti possiamo contare su numerose opzioni, importante è averle e saperle sfruttare al momento opportuno. Peccato solo per le assenze di Berrettoni e Bjelanovic. Galli? È recuperato ma non ancora prontissimo, vedremo più avanti».
MISTER INSAZIABILE. Diciannove punti, i playoff lontani appena due. Il Verona regge il passo delle grandi o pseudotali, anche se Mandorlini quest'estate la firma non ce l'avrebbe messa. «Non firmo nulla a priori - conclude l'allenatore gialloblù - sapevo che l'Hellas poteva recitare un certo ruolo in serie B e così è stato fino ad ora. Alcuni passaggi a vuoto ci stanno, bisogna considerarlo un processo di maturazione, non dimentichiamo che siamo una matricola anche se la società ha tradizione, se la piazza ha passione. Stiamo facendo qualcosa di egregio, nessuno però deve e vuole accontentarsi. Tantomeno io».
Alessandro De Pietro
Maietta, c'è un guerriero nell'area gialloblù
INSOSTITUIBILE. Ha giocato tutte le partite, adesso ha la febbre ma non vuole mancare nella partita di Bari. «Sono cresciuto dentro, a Verona mi trovo benissimo». «Dobbiamo costruire una difesa molto solida e arrivare bene a gennaio. Lì si decide il campionato. Il numero 22 sulla maglia? Quel giorno è nata Angela»
05/11/2011
Insostituibile. Perché un altro difensore così il Verona non ce l'ha. Si sente a casa Mimmo Maietta. Un contratto fino al 2016 firmato da poco, il matrimonio con Angela in arrivo, un posto fra gli intoccabili, mesi da probabile protagonista. Basta fare in fretta.
«Dobbiamo costruire una difesa bella solida, arrivare pronti a gennaio. Il campionato inizia a decidersi in quei mesi. E i successi li costruisci dalle basi. Prendere pochi gol sarà fondamentale». Di sicuro il Verona si sta godendo il miglior Maietta di sempre, dai recuperi prodigiosi alle folate in avanti quando la partita entra nei momenti più caldi. «Anche a Crotone e Frosinone ho giocato buone annate, ma ora sono cresciuto dentro. È vero, così bene non mi sono mai sentito. Adesso all'allenamento arrivo dieci minuti prima e me ne vado dieci minuti dopo. Curo di più certi particolari, una volta non lo facevo. Merito anche dell'ambiente, in una piazza come questa ti viene naturale dare il meglio».
La A è un pensiero fisso, anche se non necessariamente immediato. Un punto d'arrivo che Mimmo ha spesso sfiorato. «Ci sono andato vicino più di una volta. Potevo firmare per squadre di A, ma il timore di non giocare mi ha sempre frenato. E poi il massimo sarebbe arrivarci con le proprie gambe, con una promozione sul campo e non perché una società ti compra».
Piove, l'allenamento del mattino a Sandrà è appena finito. Mimmo ha trentotto di febbre e un po' di medicine in tasca. Malanno passeggero, niente per uno come lui. Soprattutto prima di una partita difficile come quella col Bari. «Stanno bene, hanno una rosa competitiva. Per loro però giocare in casa non è facile. Noi ci proveremo, non ci sentiamo inferiori a nessuno. L'abbiamo già dimostrato, anche con le più forti. Importante è rimanere ambiziosi e provare ad arrivare il più in alto possibile. La classifica è corta, per ora basta restare incollati a certe posizioni».
Maietta guarda anche più in là. «A tanti di noi la B sta stretta. Penso ad uno come Hallfredsson, a Gomez, a Ferrari, a Rafael. E ai nostri giovani. Così bravi non ce ne sono in giro, ve lo dico io. Vedi Tachtsidis, dove lo trovi a vent'anni uno con quella forza?». Presente e passato. A casa Mimmo conserva maglia e scarpette di Zinedine Zidane, preziosa eredità dei tempi juventini. Uno giovane promessa, l'altro stella affermata. «È tutto nella mia stanza dei ricordi, partendo dal settore giovanile della Juve per arrivare al Verona. Ma voglio aggiungerci tanto altro, di posto ce n'è ancora parecchio».
Occasioni da cogliere al volo, anche aggrappandosi alla scaramanzia. C'è un numero che più di altri accompagna la sua vita, quel 22 che porta sulle spalle. «Il giorno 22 è nata Angela, con il Verona sono stato promosso alla ventiduesima presenza. Mi ha sempre portato fortuna». Non a caso il 22 (giugno) è anche la data più probabile del suo matrimonio. Più che alle nozze però i pensieri di Mimmo corrono al prossimo ostacolo. «Ci serve una prestazione di carattere, quello ci ha aiutato molto con Cittadella e Brescia. Non molliamo mai noi. Sarà così a Bari e fino all'ultima giornata. Parola mia».
A.D.P.
«A Bari tira brutta aria Verona, puoi farcela...» Il pubblico contesta
EUGENIO FASCETTI
04/11/2011
Il signore sì che se ne intende. "Qualcosina, via...". Il signore si chiama Eugenio Fascetti, 73 anni portati alla grande, nonno felice, "ex allenatore" come tiene a dire, "per scelta, mica perchè non avessi richieste, eh...". Succede, un giorno, che ti senti con le pile scariche e allora capisci che il gong è suonato. «Mica mi andava di rubare lo stipendio...". Fascetti è il solito, non cambia mai. Va dritto allo scopo, anche a costo di essere scomodo, di andare controcorrente. Fate le debite proporzioni, ma lui è stato, per certi versi, il Mourinho degli anni '80. Lui si difendeva attaccando, proteggeva la squadra, spostava il tiro, faceva casino con la stampa per deviare le critiche. Le attirava su di sè, si divertiva, teneva testa a tutti, "molti nemici, molto onore", come diceva qualcuno. Gli interessava poco o niente essere simpatico al di fuori, contavano i rapporti all'interno, i risultati. "Qualche campionato l'ho vinto...". Cinque volte la B, giusto per dire. Una a Bari, una a Verona. Bari-Verona è, anche, la sua partita.
"Il Bari gioca meglio fuori, eh... Ha fatto più punti lontano da casa, perchè l'ambiente è un po' particolare. Non va molta gente allo stadio, è una piazza difficile, ma non era facile neanche ai miei tempi..."
Perchè?
"Mi ricordo che la curva contestava, anche se eravamo comunque al vertice. In certe partite stavano fuori e noi si vinceva. Allora io "state fuori" gli dicevo. State fuori, che si vince. Infatti vincemmo, andammo in A..."
Anche a Verona...
"Ma a Verona, il pubblico era con noi. Verona è speciale, anche adesso, quindicimila spettatori, in B non succede spesso. Ecco, il fattore campo, per il Verona è importante, si fa sentire, ti dà qualcosa in più. Lì, c'è fame di calcio, c'è passione, quell'anno andammo in A nonostante il fallimento della società, perchè si lottò tutti assieme. Spesso le difficoltà aiutano, fanno gruppo, ti fanno dare qualcosa in più, come successe a noi quell'anno. Però, diciamolo, eravamo anche una squadra forte".
Grandi ricordi...
"Grandi ricordi e qualcosa qui sullo stomaco, eh...Non pensare che mi sia passata, ogni tanto ci penso e penso sempre mi abbiano fatto una bastardata..."
L'anno dopo, vuol dire...
"Sì, l'anno dopo, serie A. Pensa te che c'è ancora chi mi rimprovera di non aver voluto Batistuta... La verità è che se Stojkovic fosse stato bene, saremmo rimasti in A. Punto. Stojkovic era un fuoriclasse vero, le tre-quattro partite in cui giocò da Stojkovic, trascinò il Verona. E comunque, quando mi mandarono via, eravamo ancora vivi. Io non sono retrocesso, eh..."
Come andò, Fascetti?
"Andò che si perse a Roma con la Lazio, 2-0, e si vede che avevano già deciso di farmi fuori. Qualcuno non si comportò benissimo con me, mi dissero, grazie e arrivederci. Potevamo farcela, quando ci penso mi fa ancora incazzare".
Senta Fascetti, che calcio vede, da fuori?
"Vedo una bella serie B, intanto. Mi sembra migliore degli altri anni, come gioco e come pubblico. Anche le tivù aiutano: Sky, SportItalia, la Rai, fanno bei programmi, c'è più visibilità, più interesse".
Bari e Verona, pensieri da serie A?
"Mah, posso sbagliarmi, ma non le vedo attrezzate per andarci quest'anno. Non direttamente, questo è sicuro. Magari per i play off ci sono anche loro, per la A ci vuole dell'altro. Il Verona sta facendo bene, viene dalla C, ci vuole tempo, pazienza. Ma ha l'allenatore giusto, uno che sa il fatto suo".
Che cosa serve per la A?
"Il giusto mix tra giocatori esperti e ragazzi in gamba. E poi, serve continuità, equilibrio, non ci vogliono impennate e cadute, alla lunga la continuità paga sempre, soprattutto in un campionato così lungo".
Il fenomeno Zeman?
"Lui è il solito. Il più bravo, a insegnare calcio offensivo, perchè certi "tagli" li ha inventati lui. E poi, pensate a Immobile e Insigne. Gli attaccanti, con Zeman, diventano grandi, chissà perchè. Però, il calcio non è solo attaccare. E quando c'è da difendere, il Pescara qualcosa concede sempre. E' come se a pallavolo, tu pensassi solo a schiacciare e non far muro...".
Ha visto qualcosa di nuovo?
"Ah no, non c'è più niente da inventare, anche se ogni tanto esce qualche termine nuovo. Oggi si difendono tutti con nove giocatori sotto la linea della palla, come dicono quelli bravi. E poi, sperano nelle ripartenze, che poi sono il vecchio contropiede. Novità? Ma dai...".
E gli arbitri?
"Oh, lasciamo perdere. Guarda, qui a Viareggio mi hanno invitato a una festa degli arbitri. Non ci vengo, ho risposto, grazie, ma sto a casa mia... No, ne ho viste troppe, mi dispiace. Se penso all'ultimo anno di Como e a certi arbitri, che girano ancora sui campi..."
Nomi, prego...
"No, non faccio neanche i cognomi, meglio... Dico solo che quell'anno, al Messina, che girava in una certa orbita, diedero 17-18 rigori... Di Napoli respirava e gli fischiavano un rigore a favore. Pazzesco..."
E oggi, tutto uguale?
"No, qualcosa è cambiato. C'è più visibilità, c'è meno spazio per porcherie, ti vedono tutti. Se penso a quando giocavo io... Allora, tutto finiva in campo, poteva succedere di tutto e non lo sapeva nessuno".
Nostalgia?
"No, neanche un po'. Quando ho smesso, l'ho fatto perchè non avevo più voglia. Non mi divertivo più... E io non ho mai rubato stipendi".
Andiamo a scuola di Hellas
L'INIZIATIVA. Da un'idea di Zaccaria Tommasi, in collaborazione col settore giovanile
04/11/2011
A scuola di…Hellas. Magari in mezzo tra un'ora di matematica e una di italiano, in un percorso tutto dedicato ai colori gialloblu del Verona. Diventa realtà il progetto del settore giovanile scaligero che tra poche settimane inizierà un percorso con tanti alunni delle scuole veronesi: saranno quasi 700 infatti a partecipare al progetto "Gioca con la tua classe Hellas Verona", organizzato dalla società veronese in collaborazione con la facoltà di scienze motorie dell'ateneo scaligero.
Un'idea portata avanti da Zaccaria Tommasi con il responsabile del settore giovanile Stefano Ghisleni e gli altri collaboratori del vivaio, che prevede incontri nelle scuole partner dell'iniziativa per avvicinare tanti alunni al mondo Hellas: la prima fase sarà quella delle lezioni pratiche in palestra che riguarderanno alcuni aspetti dell'attività sportivo-calcistica, come lo sviluppo degli schemi motori di base, le capacità coordinative e la propriocettività, seguendo le linee guida del settore giovanile che mirano all'educazione e alla formazione della persona e del calciatore.
Tanti giochi quindi, progettati e sviluppati da personale esperto e qualificato con tanta voglia di regalare tempo e piccole grandi emozioni ai giovani protagonisti delle scuole elementari.
Nella seconda fase gli alunni delle classi terza, quarta e quinta delle scuole primarie a cui è rivolto il progetto, saranno i protagonisti nell'intervallo delle gare casalinghe del Verona al Bentegodi, quando si cimenteranno davanti a migliaia di persone in percorsi proposti dagli esperti del settore giovanile gialloblu ed i genitori potranno assistere alla gara al costo ridotto di 5 euro.
Con la possibilità di vivere emozioni uniche giocando sul terreno verde dello stadio veronese. Un'iniziativa proposta in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Educazione Fisica di Verona, a conferma della validità del progetto del vivaio scaligero.
Dopo l'ok del progetto dato dai massimo dirigenti del Verona e dall'assessorato allo sport del Comune l'appuntamento adesso è per le prossime settimane quando inizieranno i primi incontri nelle scuole veronesi, un'occasione importante e di divertimento per tanti bambini all'insegna dei colori gialloblù dell'Hellas Verona.
Luca Mazzara
Hellas col vento in poppa
Parte la campagna di Bari
A FARI SPENTI. La squadra vive alla giornata ma la classifica permette di cullare qualche sogno. Le ultime due vittorie caricano la truppa gialloblù, che resta a due punti dalla zona play off, dove si accende la bagarre alle spalle del Torino
03/11/2011
C'è un dominatore riconosciuto, praticamente un tiranno, che detta legge e guarda al campionato da un punto di osservazione sempre più privilegiato. Poi ci sono una serie di concorrenti a rimorchio, non tutte dichiaratamente costruite per ambire a traguardi sublimi. In fondo c'è pure qualcuno che ha già un piede sul patibolo nonostante la corsa sia ancora lunga e disseminata di opportunità e ostacoli.
Ma in apparenza la Serie B, a un terzo del percorso, pare aver già definito una sua fisionomia di massima, nominato forti e deboli, indicato chi può puntare al vertice e chi invece dovrà combattere per confermarsi in cadetteria.
Più o meno nel mezzo della bagarre, viaggiando a fari quasi spenti, al riparo - per ora - dalle urla di addetti ai lavori, critici e parolai assortiti, c'è il Verona di Andrea Mandorlini. Che però ultimamente ha messo le marce alte e scaldato la piazza. Il popolo scaligero inizia a sognare.
OCCHI APERTI. Il Verona in effetti ha appena assestato un paio di pedate a clienti appiccicosi - sistemati al momento a distanza di sicurezza - e tiene in mano qualche carta buona per accedere alla stanza dei play off. Luminosa, intrigante, affascinante. Ma anche infida. Perché per sentirsi grandi c'è sempre tempo e perché, come ha ricordato Andrea Mandorlini dopo la sfida col Brescia, «il periodo brutto dovremmo averlo superato ma è meglio non parlarne troppo perché a finirci ancora dentro basta niente».
Di sicuro, sbrigate con fatica - ma grande soddisfazione - le pratiche Cittadella e Brescia, il Verona può guardare al futuro con una certa serenità. «Viviamo alla giornata», ha ricordato ancora Mandorlini, «gara per gara. Se più avanti ci sarà la possibilità di mirare in alto ne parleremo. Per ora non guardo la classifica», giura.
Sarà vero? Forse. Però la matematica non è un'opinione e l'attacco dei gialloblù al sesto posto (posizione minima per accedere agli spareggi-promozione) potrebbe rivelarsi prossimo. Bari, tappa imminente, potrebbe svelare tante verità ancora seminascoste.
LA REGINA. Sul piano nobile della Serie B c'è il Toro che - al di là di qualche inatteso svenimento - pare aver davvero messo le mani sul torneo.
La solidità del gruppo granata non è davvero in discussione. Lo testimoniano soprattutto gli appena sette gol subiti finora (praticamente mezzo gol a gara) e le sei vittorie colte su campi esterni.
Il vantaggio sulla seconda (5 punti) è ancora relativamente modesto, quello sulla sesta piazza (11 punti) più robusto. Mancano ben 29 turni alla fine ma l'avvertimento dato al campionato è rumoroso.
GLI INSEGUITORI. Dietro si sgomita. Ognuno con i propri meriti e le proprie qualità. Ma si sgomita. Davanti a tutti scalpita il Pescara di Zdenek Zeman, la più bella sorpresa di questo avvio di torneo.
Si era intuito, già alla prima, proprio al Bentegodi, che i biancazzurri avevano potenzialità, ma pensare di ritrovarseli davanti a Samp e Padova - per dire - pareva troppo.
E invece la corazzata gioiosa del ceco (32 gol segnati, quasi due e mezzo a partita, per l'attacco più tosto del torneo) procede a ritmo speditissimo. In salute è anche il Sassuolo, che dopo l'avvio circospetto pare aver scoperto le intenzioni: il pokerissimo rifilato nel derby al Modena è un bel segnale dato alle rivali. Poco sotto si confermano, tra alti e bassi, le candidature di Padova e Sampdoria. In mezzo si infila la Reggina, appena scottata dal Torino dopo quattro successi di fila. Tutte hanno le risorse per resistere a lungo al vertice.
OUTSIDER. Chiamatelo limbo, chiamatela sala d'attesa.
Comunque la vogliate definire oltre il sesto posto si apre un'area tutta da scoprire. Meglio: da scoprire ci sono le mire dei singoli protagonisti alcuni dei quali - non fosse altro che per il blasone - avrebbero tutto il diritto di reclamare attenzioni e un bel salto in avanti. Tra queste ci sono sicuramente il Bari e il Verona, prossime rivali lunedì in Puglia.
Ma anche Livorno e Brescia - squadre giovani, fatalmente inesperte ma attrezzate - e magari anche il Varese, il cui passo regolare potrebbe supplire alle carenze d'organico.
Più difficile ipotizzare un futuro roseo per il Grosseto: la sensazione è che la scelta, singolare, di licenziare mister Ugolotti con la squadra settima in graduatoria, possa provocare danni più che fortune.
LE PERICOLANTI. A scendere la battaglia resta altrettanto incandescente, anche se cambia l'obiettivo. Non tutte le rivali nella lotta per la salvezza hanno gli stessi valori, ovvio.
Al momento quota 15 punti sembra poter segnare il confine ideale tra i lidi tranquilli e quelli più o meno agitati.
La Nocerina e il Gubbio di Simoni sembrano viaggiare col vento in poppa, il Cittadella è atteso a un pronto recupero dopo la doppia batosta incassata mentre il Crotone conta sul tradizionale apporto del fattore campo. Le altre - più o meno - si barcamenano tra i marosi. Fa eccezione il derelitto Ascoli, bastonato sul campo e mortificato dalle penalizzazioni: due mesi ed è già alla deriva. Chi lo salva più?
Francesco Arioli
Tosi interviene su i tifosi arrestati «Giudicare i fatti, non il passato»
Il sindaco in un comunicato stampa parla dei tifosi arrestati dopo l'incontro con la Nocerina. «Se il motivo per cui sono ancora trattenuti in carcere i tifosi dell’Hellas è la certezza di gravi atti da loro compiuti ai danni delle forze dell’ordine, allora si può considerare corretto e condivisibile. Se invece, come si è letto su qualche organo d’informazione, la motivazione o quantomeno l’aggravante, fosse dovuta al fatto che, in passato, Verona sarebbe stata una piazza violenta, la decisione risulterebbe ingiusta»
03/11/2011
Verona. «Se il motivo per cui sono ancora trattenuti in carcere i tifosi dell’Hellas è la certezza di gravi atti da loro compiuti ai danni delle forze dell’ordine, allora si può considerare corretto e condivisibile. Se invece, come si è letto su qualche organo d’informazione, la motivazione o quantomeno l’aggravante, fosse dovuta al fatto che, in passato, Verona sarebbe stata una piazza violenta, la decisione risulterebbe ingiusta verso i quattro ragazzi e anche incomprensibile. Verona infatti da anni non è più una piazza violenta, ma forse una delle più tranquille nel panorama nazionale: le persone vanno giudicate per quello che hanno fatto, non per ciò che è stato fatto da altri in altri tempi. Inoltre il trattamento riservato ai giovani veronesi è sorprendentemente diverso da quello riservato dalla magistratura, per i medesimi episodi, agli appartenenti della tifoseria contrapposta, che invece sono liberi da diversi giorni. Ci auguriamo, quindi, che i magistrati soppesino attentamente questi fatti, considerando che vi sono persone incensurate in carcere preventivo ormai da diversi giorni».
«Ma la priorità assoluta è recuperare energie»
03/11/2011
Priorità al recupero della condizione fisica, così pesantemente stressata nell'ultima settimana. Poi si può pure pensare alla partita di lunedì a Bari, ennesimo crocevia di una stagione che ancora non pare aver svelato virtù e obiettivi del Verona: «Bari? Di già?», la battuta del tecnico nell'immediato dopo-gara di martedì, appena messo sotto il Brescia. «La mia preoccupazione adesso riguarda il recupero della squadra. Prima di incontrare il Brescia eravamo veramente cotti, con cinque, sei giocatori che sono sempre in campo. Penso a Maietta, Hallfredsson, Scaglia... Ero molto preoccupato prima della partita», ha ammesso ancora Mandorlini, «però la tenuta dei ragazzi nel finale contro il Brescia è stata buona. Ora dobbiamo tirare il fiato e recuperare in questi due giorni. E da venerdì ricominceremo a pensare al campionato e alla trasferta di lunedì prossimo a Bari».
L'allenatore scaligero spiega come le imperfette condizioni di forma dell'Hellas avessero condizionato anche le strategie prima della sfida di Ognissanti.
Lasciare il pallino alle rondinelle, insomma, faceva parte degli accorgimenti tattici: «Avevamo pensata di giocare un po' più bassi, di aspettarli un po'. Se dài degli spazi al Brescia può essere pericoloso. Lo sapevamo. Ma noi volevamo una partita un po' più... calma, più ragionata».
Poi, racconta ancora il tecnico, «nell'intervallo mi sono un po' arrabbiato perché anche dal punto di vista nervoso dovevamo tirare fuori qualcosa di più, qualcosa che hai dentro e che non eravamo riusciti a tirare fuori nella prima parte. Serviva una scossa e la scossa è arrivata». F.AR.
Brescia, la scelta ultrà: «A casa per Paolo»
TRASFERTA ANNULLATA. A Verona Nord qualche esagitato scaligero ha tirato sassi contro gli autobus degli ospiti
Il tifoso ferito nel 2005, Paolo Scaroni, li ha convinti: «Non andate a Verona. Ne basta uno ridotto come me...»
02/11/2011
Dovevano venire a manifestare per Paolo. Non sono venuti per Paolo. È stato infatti merito di Paolo Scaroni, il tifoso ferito nel 2005 dopo la partita Verona-Brescia (imputati per le sue lesioni ci sono otto poliziotti), se ieri non c'è stata la manifestazione di solidarietà organizzata dal club Brescia 1911. Paolo s'è presentato con i familiari in stazione a Brescia dov'era prevista una conferenza stampa dei tifosi prima della partenza per Verona per chiedere agli amici di lasciar perdere la trasferta dopo che il questore Michele Rosato aveva vietato la manifestazione nello scalo ferroviario di Porta Nuova.
«Ce lo ha chiesto Paolo perchè temeva per la nostra incolumità», ha detto il portavoce della tifoseria Diego Piccinelli, «ma siamo stati umiliati e censurati, ci è stato negato il diritto di manifestare che un Paese democratico e civile dovrebbe essere garantito».
Le manifestazioni di solidarietà per Scaroni, quindi, continueranno. I tifosi bresciani hanno annunciato che protesteranno davanti alla questura di Verona.
«Ne basta uno ridotto come me...». Scaroni ieri ha cercato di sdrammatizzare. Lui, che da sei anni lotta per avere giustizia, non ha voluto che i «suoi amici» rischiassero qualcosa sfidando il diniego della questura scaligera a manifestare. Così ieri mattina ha chiamato a raccolta i compagni bresciani parlando schiettamente. «Non volevo che per difendere me qualcuno rischiasse la mia stessa fine», ha spiegato Paolo durante la contromanifestazione organizzata ieri in stazione a Brescia, «sarebbe stato stupido sfidare il provvedimento del questore scaligero e presentarsi a Verona senza permessi. Capisco l'animo e la voglia di aiutarmi, ma non sarebbe stato il caso».
Un consiglio che gli amici della curva hanno fatto loro. «Mi hanno capito e assecondato», continua Scaroni guardando lo striscione in cui si chiede giustizia per il suo caso. Dire che sono contento per il mio stato di salute sarebbe assurdo. Certo, miglioro e mi ritengo un sopravvissuto. Però voglio evitare che per difendere la mia causa qualcuno finisca come me. Quindi la ragione deve prevalere su ogni sentimento». Poi il pensiero va subito al processo e all'udienza fissata per il prossimo 13 gennaio. «Abbiamo evitato per tre volte l'archiviazione», racconta Scaroni. La prossima udienza è fissata per il 13 gennaio.
Ieri anche al Bentegodi, oltre allo striscione esposto dagli ultrà bresciani nel loro settore c'era anche quello esposto da un gruppo di ultrà veronesi con la scritta «Giustizia per Paolo».
Poteva essere una buona occasione per dimostrare che anche tifoserie nemiche possono lavorare insieme quando l'obiettivo è nobile, invece alcuni ultrà hanno aspettato che i pullman dei tifosi bresciani arrivassero a Verona Nord e hanno tirato, forse con delle fionde, dei sassi al loro indirizzo. Un cristallo è andato in pezzi, danneggiata la portiera di un altro. Così i pullman si sono fermati e i tifosi sono scesi. C'è stato qualche momento di tensione, poi gli ultrà sono stati fatti risalire e ripartire
Alessandra Vaccari
I baby di Falsini vincono il derby con il Padova
02/11/2011
Titoli e copertina per gli Allievi Nazionali di Gianluca Falsini che contro il Padova vincono in rimonta due a uno. Chiuso il primo tempo sotto di un gol, i gialloblù reagiscono alla grande, e nella ripresa mettono in costante e seria difficoltà i patavini incapaci a contenere la supremazia dei padroni di casa. La truppa di Falsini infatti non dà tregua agli avversari e dopo il pareggio ottenuto da Manarin conquista con Formigoni, proprio allo scadere, il meritato successo. Buono e lusinghiero anche il pari - due a due il risultato finale - dei Giovanissimi Nazionali '97. Ospiti della capolista Udinese, i gialloblù di Leonardo Ventura non dimostrano alcun timore riverenziale e, alla fine, grazie alla doppietta di Varano tornano dal Friuli con un punto prezioso.
Niente da fare invece, per i Giovanissimi Nazionali di Stefano Ghirardello che disputano una gara decisamente sotto tono e vengono sconfitti - cinque a uno con il gol della bandiera segnato da Rossi - da una Triestina non trascendentale. Prestazione non certo all'altezza neppure per i Giovanissimi Regionali di Maurizio Beverari che nel derby contro il Vicenza incassano due gol e sono costretti alla resa al termine di una partita scarsa di contenuti. Pollice verso anche per i Giovanissimi Professionisti '99 superati dal Chievo nel derby stracittadino per 3-1 (1-1/1-0/1-0).F.L.
FONTE: LArena.it
Bari-Hellas Verona: 20 convocati
06/11/2011 - 13:14
Due portieri, sette difensori, otto centrocampisti e tre attaccanti per la 14a giornata del campionato bwin
SANDRA' - Il tecnico dell'Hellas Verona Andrea Mandorlini ha convocato 20 giocatori per la 14a di campionato, in programma domani alle 19 al "San Nicola" di Bari.
Portieri: 12 Nicolas, 1 Rafael;
Difensori: 13 Abbate, 23 Cangi, 5 Ceccarelli, 22 Maietta, 17 Mareco, 33 Pugliese, 25 Scaglia;
Centrocampisti: 14 D'Alessandro, 20 Doninelli, 16 Galli, 10 Hallfredsson, 19 Jorginho, 7 Mancini, 8 Russo, 77 Tachtsidis;
Attaccanti: 9 Ferrari, 21 Gomez Taleb, 11 Pichlmann.
Ufficio Stampa
Sandrà: verso Bari, penultima seduta
05/11/2011 - 17:57
Sabato pomeriggio allenamento caratterizzato da riscaldamento, esercitazioni tecniche per reparto e partitella
SANDRA' - Sabato pomeriggio la squadra scaligera ha affrontato la penultima seduta di lavoro in vista della gara esterna col Bari.
Presso il centro sportivo di Sandrà riscaldamento, esercitazioni tecniche per reparto e partitella.
Domenica alle 10:30 la rifinitura a porte chiuse, poi il pranzo e la partenza per il ritiro.
Ufficio Stampa
Sandrà: ripresi gli allenamenti dei gialloblù
04/11/2011 - 14:14
Berrettoni e Bjelanovic proseguono nel proprio programma personalizzato, riposo per Esposito a causa della frattura del 5° dito del piede sinistro
SANDRA' - Venerdì mattina la squadra scaligera ha ripreso gli allenamenti in vista della trasferta di Bari.
Presso il centro sportivo di Sandrà seduta caratterizzata da riscaldamento, tattica per reparti e partitella. Berrettoni e Bjelanovic proseguono nel proprio programma personalizzato, mentre Esposito è rimasto a riposo a causa della frattura del 5° dito del piede sinistro.
Ufficio Stampa
Maietta: "Al "San Nicola" per giocarcela"
04/11/2011 - 15:11
"Non siamo inferiori a nessuno, l'abbiamo dimostrato con le prime della classe. Ultimamente è stato espresso maggior carattere e sono stati vinti due derby"
SANDRA' - "Non siamo inferiori a nessuno, l'abbiamo dimostrato con le prime della classe. Sappiamo che il Bari sta bene, perchè reduce da un successo esterno. Giocare in casa per loro non è semplice, il pubblico vuole sempre qualcosa di più, ma conosciamo l'importanza della rosa biancorossa. Andremo al "San Nicola" per giocarcela". Interviene così nello spazio interviste di venerdì Domenico Maietta.
"Siamo una formazione ambiziosa, sempre alla ricerca della vittoria - continua il difensore -, in certe circostanze ci è andata male, ma non molliamo. Ultimamente è stato espresso maggior carattere e sono stati vinti due derby. La classifica è corta, bisogna sempre mantenere alto il livello di concentrazione in vista del rush finale".
L'Hellas ha ritrovato un attaccante di spessore come Thomas Pichlmann: "Ho sempre detto che credevo in lui, lo tranquillizzavo dicendogli che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato. Sono davvero contento per il mio compagno".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Conta solo il risultato"
04/11/2011 - 14:51
"Grazie alle vittorie ti alleni meglio, i successi aiutano tutti. I tre punti ci mancavano, ma non soffermiamoci troppo: lunedì ci aspetta un'avversaria con valori importanti"
SANDRA' - "Dobbiamo continuare così, essendo pratici e soffrendo. L'importante è conquistare punti, in un campionato non si possono giocare 40 partite benissimo. Bisogna sempre ottenere il massimo, come fatto nelle ultime due gare. Conta solo il risultato". Inizia così Andrea Mandorlini l'analisi del momento dei gialloblù a pochi giorni di distanza dalla 14a di campionato.
"Grazie alle vittorie ti alleni meglio - prosegue il tecnico a Sandrà -, i successi aiutano tutti. I tre punti ci mancavano, ma non soffermiamoci troppo: lunedì ci aspetta un'avversaria dotata di valori importanti. Possiamo far bene, non so dove arriveremo. Stiamo dando vita a cose egregie, nessuno si può accontentare. I pugliesi sono appena retrocessi, vorranno subito risalire. Ho grande fiducia come sempre".
A due mesi dall'infortunio, Galli sembra pienamente recuperato: "E' rientrato ma la condizione è da migliorare, penso sia presto per pensare a più alternative. Bjelanovic e Berrettoni staranno un pò fuori, l'importante è scegliere bene".
Ufficio Stampa
A Bari 31 precedenti per i gialloblù
03/11/2011 - 17:43
Bilancio favorevole alla formazione pugliese: 13 affermazioni contro le 7 scaligere. Nell'ultimo incontro, datato 27 gennaio 2007, Ferrante regalò i tre punti
VERONA - Lunedì alle 19 i gialloblù saranno impegnati allo stadio "San Nicola" in uno dei due posticipi della 14a giornata di campionato.
31 i precedenti totali a Bari: il bilancio parla di 7 vittorie per la formazione scaligera, 11 pareggi e 13 affermazioni pugliesi. Il 27 gennaio 2007, nell'ultimo incontro in casa dei biancorossi, gli uomini di Ventura ebbero la meglio grazie alla rete nella prima frazione di Ferrante; poco più di un anno prima il pari più recente, 1-1 con Maah a rispondere a Sforzini. Il 20 febbraio 2005 fu invece Dionigi a regalare il successo alla squadra allora guidata da Carboni.
Ufficio Stampa
Bari-Hellas Verona: info per il settore ospiti
02/11/2011 - 11:59
Tagliandi disponibili, per i possessori di tessera del tifoso, presso il circuito Ticket One fino alle 19 di domenica al costo di 15€
VERONA - Tramite il proprio sito ufficiale, il Bari ha reso noto che sono in vendita presso il circuito Ticket One i biglietti per la sfida in programma lunedì 7 novembre alle 19.
Per il settore ospiti tagliandi disponibili fino alle 19 di domenica, per i possessori di tessera del tifoso, al costo di 15€.
Ufficio Stampa
Giudice Sportivo, ammenda di 2.500€ al club scaligero
02/11/2011 - 20:50
Punito il lancio di un bengala al 44' del secondo tempo. Entità della sanzione attenuata per avere la società concretamente operato con le forze dell'ordine
VERONA - A seguito della 13a di campionato il Giudice Sportivo ha inflitto un'ammenda di 2.500€ all'Hellas Verona "per avere suoi sostenitori, al 44° del secondo tempo, lanciato un bengala nel recinto di giuoco; entità della sanzione attenuata ex art. 13 – co. 1 – lett. a) e b), e co. 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".
Ufficio Stampa
02/11/2011 - 21:01
Giovedì giorno di riposo per i gialloblù
La ripresa degli allenamenti da parte della formazione scaligera è prevista per venerdì alle 10:30
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIO IRAN: Esultanza immorale dopo il gol! 40mila euro di multa e squalificati a vita...
EUROPA LEAGUE: Brutta scoppola subita dall'UDINESE ad opera dell'ATLETICO...
MOTOGP: Tributo di Valentino al 58 di 'Sic'
VITA DA EX: Gigi ANACLERIO, ora in Eccellenza col BISCEGLIE, ma doppio ex di VERONA e BARI pronostica 1 fisso...
SERIE B INGLESE: Gol con dedica al figlio morto 3 giorni prima...
MOTOCICLISMO: CAPIROSSI 'Triste dare l'addio alle piste così...', il circuito di Misano sarà intitolato a Marco 'Sic' SIMONCELLI...
CALCIO FEMMINILE: Il VERONA asfalta il FIRENZE 4 a 0 con doppietta della brasileira DA ROCHA
MALORE CASSANO: Si prospetta un intervento al cuore per il fantasista barese?
CHAMPIONS LEAGUE: BARÇA agli ottavi insieme al REAL, pari di CHELSEA e MILAN... GOMEZ irresistibile NAPOLI battuto 3 a 2 dal BAYERN, il CITY vola con 'SuperMario' BALOTELLI, INTER di misura sul LILLA con MILITO che torna al gol...
IRAN, ESULTANZA 'IMMORALE': SQUALIFICATI A VITA -VIDEO
Venerdì 04 Novembre 2011 - 09:20
Ultimo aggiornamento: 09:23
TEHERAN - L'esultanza dei giocatori che si abbracciano uno sopra l'altro dopo il gol è "immorale", gli atleti vanno espulsi a vita. È la decisione irremovibile della federazione calcistica iraniana, che ha inflitto ai giocatori, inoltre, una multa di 40mila euro. La partita incriminata è quella fra Persepolis e Damash Gilan. Quando la squadra di casa segna una rete,i giocatori festeggiano con qualche pacca "generosa", che non è stata tollerata: sono stati sospesi a tempo indeterminato gli atleti Mohammed Nosrati e Sheys Rezaei per un’esultanza giudicata immorale.
MOTOGP: ROSSI COL 58. TRIBUTO A SIMONCELLI
Venerdì 04 Novembre 2011 - 10:13
VALENCIA - Valentino Rossi renderà omaggio all'amico Marco Simoncelli nel corso dell'utlimo Gp dela stagione. È entrato nella notte nel box, Valentino Rossi, per attaccare il suo tributo a Marco Simoncelli sulla sua Ducati. Il nove volte campione del mondo, che ha postato poi su twitter la foto della moto, ha messo il 58 con la scritta «Sic» sotto, all'interno del suo famoso 46 sulla parte frontale della Desmosedici. Non è solo questo, l'omaggio di Rossi all'amico scomparso, c'è anche un casco speciale, probabilmente una replica di quello usato in gara da Marco Simoncelli, che dovrebbe essere usato o questo pomeriggio o domani nelle prove ufficiali.
UDINESE, SCIVOLONE IN EUROPA: ATLETICO MADRID CALA IL POKER
Giovedì 03 Novembre 2011 - 23:27
MADRID - È stato uno «scivolone» in senso figurato e fisico, quello che l'Udinese ha rimediato stasera nella gara di ritorno contro l'Atletico Madrid. Anche se i bianconeri friulani restano in testa al Girone I di Europa League, sono stati umiliati dai 'Colchoneros' con quattro gol che appaiono ingenerosi per le cose che hanno fatto vedere finora. A completare il quadro, una gara che ha visto i friulani più a terra che in piedi, in un campo bagnato sì dalla pioggia ma sul quale gli avversari sono apparsi ben più a proprio agio. Problemi di tacchetti che hanno lasciato perplessi i tifosi accorsi al Vicente Calderon.
GB, DEDICA UN GOL AL FIGLIO MORTO 3 GIORNI PRIMA VIDEO
Giovedì 03 Novembre 2011 - 18:33
Ultimo aggiornamento: 18:48
ROMA - Per del Doncaster Billy Sharp quella con il Middlesbrough non era una partita come le altre. Lui che non era stato neanche convocato per quel match della Football League Championship, la seconda divisione del campionato inglese, disputato il primo novembre. Il suo nome non compariva tra la rosa dei convocati per non causargli tensione dopo la morte di suo figlio Luey Jacob, deceduto il 29 ottobre dopo soli due giorni di vita.
Eppure è stato proprio lui a voler giocare, perchè quella partita fosse un modo per rendere omaggio al suo bambino.
Dean Saunders, dirigente della sua squadra, ha raccontato di essere stato contattato da Sharp che gli avrebbe chiesto di poter giocare: "Ha voluto giocare per segnare un gol da dedicare al figlio e alla sua famiglia. Quando me lo ha chiesto, non mi sono opposto…”.
Sharp ha giocato con la fascia di capitano e alla fine ce l'ha fatta, ha realizzato un gol, quello da lui definito come il più importante della sua carriera. Prima del calcio d’inizio ha voluto leggere inoltre un messaggio al pubblico, in cui chiedeva un minuto di applausi per celebrare la breve vita di Jacob.
Gli sono bastati i primi 14 minuti di gara per mettere a segno una rete con un tiro potente. La sua forza, derivata dalla sofferenenza, non è bastata comunque a garantire la vittoria della sua squadra, che alla fine ha perso, ma anche il tecnico del Middlesbrough non ha potuto fare a meno di commentare: “Sono felice per il ragazzo che ha assegnato un gol fantastico in un’occasione particolare per lui. I titoli per la sua meravigliosa rete dovrebbero essere ‘Un gol dal cielo’”. Quello di Sharp è un gesto in controtendenza, se si pensa ai giocatori che recentemente hanno preferito non scendere in campo come segno di protesta.
In Inghilterra, nello specifico, è scoppiato il caso Carlos Tevez dopo che il multimilionario calciatore della Premier League si è rifiutato di giocare a partita iniziata come segno di protesta verso l’allenatore che lo aveva escluso.
L'INTER STENDE 2-1 IL LILLA: TORNA AL GOL ANCHE MILITO
Giovedì 03 Novembre 2011 - 08:18
di Massimo Sarti
MILANO - Continua la doppia vita dell’Inter. Campionato da pianto greco: 8 punti in 9 gare e quartultimo posto in classifica. In Champions League, invece, dopo la caduta all’esordio con il Trabzonspor, i nerazzurri centrano a San Siro con il Lille (2-1) la terza vittoria consecutiva europea. I gol di Samuel e Milito consentono a Ranieri di fare filotto in coppa, 9 punti su 9. Primo posto nel gruppo B, 4 lunghezze di vantaggio sulla coppia Trabzonspor-Cska e la possibilità di centrare gli ottavi di finale in Turchia il prossimo 22 novembre. «Questa squadra ha avuto grande grinta e determinazione. Ha grossi sentimenti e un notevole orgoglio. In Champions siamo vicini alla meta, anche se dovremo soffrire ancora», sottolinea il tecnico di Testaccio.
GOMEZ SHOW, CHE TRIPLETTA: NAPOLI BATTUTO 3-2 A MONACO
Giovedì 03 Novembre 2011 - 00:31
Ultimo aggiornamento: 19:09
MONACO - Fine del sogno. Il Napoli sbatte contro un muro all'Allianz Arena e soprattutto si infrange contro la potenza fisica di Mario Gomez, l'uomo del giorno. Una tripletta dell'inafferrabile centravanti del Bayern Monaco messa a segno a raffica nel primo tempo stende un Napoli troppo debole in difesa. Gli azzurri, però, vendono cara la pelle e con due gol di Fernandez costringono i tedeschi a stringere i denti fino alla fine. Un atteggiamento che dimostra comunque la vitalità dei partenopei ed il loro carattere indomabile. Tuttavia, alla fine della quarta giornata della fase a gironi, i valori reali del 'gruppo della mortè si vanno assestando. Ora il Bayern, con dieci punti, è quasi qualificato, il Manchester City, vittorioso a Villarreal, è secondo a sette punti, mentre il Napoli è al terzo posto a cinque.
SIMONCELLI, CIRCUITO MISANO INTITOLATO A SUPERSIC
Giovedì 03 Novembre 2011 - 16:25
RIMINI - Il Misano world circuit, l'autodromo della riviera riminese che da anni ospita una gara del motomondiale, porterà il nome di Marco Simoncelli. Lo ha deciso il consiglio d'amministrazione della Santa Monica Spa che, all'unanimità, ha accolto la proposta di associare il nome dell'impianto al pilota morto in un incidente a Sepang. «Lo dobbiamo alla memoria di Sic - ha detto il presidente Luca Colaiacovo - alla sua famiglia, alle centinaia di migliaia di fan che ne ammiravano il coraggio e l'umanità».
Una decisione dovuta, ha spiegato Colaiacovo, anche «alle tante personalità del mondo sportivo e dei media che si erano fatti interpreti di questo vero e proprio moto popolare, spontaneo e commovente. Siamo quindi felici e orgogliosi di associare l'impianto di Misano a Marco Simoncelli, un fuoriclasse nello sport e nella vita». «Nelle prossime ore - ha proseguito Colaiacovo - incontrerò la famiglia per annunciare la nostra decisione e per ringraziarla sia della disponibilità nei nostri confronti, sia dell'amore che ha saputo comunicare a tutti noi in questo momento terribile. Dirò loro che Marco continuerà a stare con noi per sempre, anche grazie alle iniziative che insieme assumeremo nei prossimi mesi». «Infatti da oggi - ha concluso - comincerà un lavoro che dovrà declinare la decisione assunta in iniziative concrete; un lavoro che vogliamo condurre insieme alla famiglia Simoncelli e alla neonata fondazione intestata al pilota e che vogliamo sia il più possibile partecipato e ampio, coinvolgendo fan club e appassionati». Il cda della Santa Monica Spa, nel dare mandato agli organi statutari di approfondire la questione anche sotto l'aspetto giuridico, ha fin d'ora assunto l'impegno di non utilizzare in alcun modo il nome di Simoncelli per iniziative di marketing e commerciali relative al brand Misano World Circuit.
CAPIROSSI, ADDIO MOTO: "NON VOLEVO FINIRE COSÌ"
Giovedì 03 Novembre 2011 - 19:03
ROMA - Il motomondiale fa tappa a Valencia per l'ultimo appuntamento della stagione a due settimane dalla scomparsa di Marco Simoncelli a cui, sarà intitolato il circuito di Misano Adriatico come annunciato proprio oggi dal presidente del consiglio d'amministrazione della Santa Monica Spa, Luca Colaiacovo. La decisione di associare il circuito di Misano al nome di Simoncelli è stata presa all'unanimità. «Lo dobbiamo alla memoria di Sic -le parole di Colaiacovo - alla sua famiglia, alle centinaia di migliaia di fan che ne ammiravano il coraggio e l'umanità». Il Gp di Valencia di domenica, intanto sarà l'ultima gara di Loris Capirossi che sulle piste ha passato 22 anni e ha corso 328 volte. «Per me questa è l'ultima gara ma sto finendo la carriera proprio come non volevo».
Capirossi è commosso, nel ricordo di Marco Simoncelli. «Marco era spontaneo e genuino - ha detto il veterano della Motogp - e in lui io mi rivedevo perchè anche io sono così. Quello che è successo ha colpito tutti noi. È difficile risalire in moto, è passato talmente poco tempo, ma devo dire che questo stato d'animo l'hanno anche tutti gli altri piloti, andremo avanti». Nel futuro di Loris Capirossi c'è un ruolo operativo per quanto riguarda la tutela della sicurezza dei piloti, cosa che al pilota italiano è sempre stata a cuore. «Lavoro nella safety commission da quando è stata creata - ha detto Capirossi - non ho mai perso un meeting. In questi anni abbiamo fatto veramente tantissimo. L'incidente di Marco è stato, se si può dire 'stupido', che la sorte ha portato a quello che è successo. In altri casi, dopo la scivolata avrebbe potuto riprendere la moto e continuare la sua gara. Non dimentichiamoci che siamo umani e gli errori se ne possono fare. Se vuoi essere un pilota e un campione devi durare nel tempo e devi sapere che non si finisce mai di imparare e questo vale anche nella sicurezza. Dobbiamo essere consapevoli che tutto può accadere ma dobbiamo lavorare ancora per migliorare tutti gli aspetti delle corse. Per il momento stiamo lavorando per rendere l'airbag nelle tute obbligatorio per tutti. Ma ricordiamoci che il collo è una parte che difficilmente verrà protetta come si deve, poichè noi al contrario di quanto accade in altri sport abbiamo bisogno di tantissima mobilità. Anche per la protezione delle leve dei freni, abbiamo valutato un paio di soluzioni e renderemo anche questo aspetto obbligatorio su tutte le moto».
Nella stagione in corso, in molti hanno puntato il dito verso le gomme, colpevoli di non essere sempre adatte alle Motogp. Gli pneumatici della Bridgestone, che serve tutti i team della classe regina, sono troppo spesso rei di non entrare in temperatura come si deve. Lo scorso anno, l'esempio più eclatante, è l'incidente di Valentino Rossi al Mugello, causato anche dal prematuro raffreddamento delle gomme. «Dal Gp della Germania - ha detto Capirossi - ho iniziato a fare meeting con la Bridgestone per migliorare la situazione attuale. Loro sono una potenza industriale e loro possono risolvere molti problemi se ci sono. Sono convinto che il prossimo anno che le cose saranno diverse. Sono certo che ci saranno delle gomme meno industriali e più specifiche per queste moto, ci stiamo lavorando».
IBRA NON BASTA, MILAN PARI. ROSSONERI AGLI OTTAVI VIDEO
Martedì 01 Novembre 2011 - 22:45
MINSK - Ibrahimovic doubleface, un rigore molto dubbio, molte palle sciupate, ansia e paura per il compagno Antonio Cassano in ospedale: sono gli elementi di una serata storta del Milan che ha pareggiato contro il Bate Borisov, dominando praticamente per un'ora. Complice un campo difficile, quello del Dinamo Stadium, letteralmente gremito, un catino di tifosi forsennati dove il Milan è stato in parte beffato. La qualificazione non è matematica ma non è in discussione. Di certo, la vicenda di cassano deve aver destabilizzato la squadra, emotivamente colpita. Lo tsunami mediatico non ha aiutato. In ogni caso, il Milan ha ceduto forse più sul piano fisico, lasciando troppi spazi al Bate Borisov che sulle ripartenze si è resto pericoloso. Il Bate si conferma una compagine ostica, arcigna, combattiva: in casa può creare più di un problema agli avversari. Arrivati a San Siro con un pullman turistico, si sono presi questa sera la loro rivincita. Il pareggio è stato salutato come una vittoria dallo scatenato tifo locale. La partita era iniziata nel migliore dei modi per il Milan che parte alla grande: ci prova Aquilani con il destro, ribatte Skavyc sull'altro fronte. Al 16' salva Bordachev su Aquilani, due minuti dopo 'sassatà di Ibrahimovic. È il prologo del gol che cade al 22': lo svedese è abile nel pressare Simic e propiziare la giocata di Robinho che avanza sulla destra e mette la palla al centro per il destro rasoterra di Ibrahimovic, imprendibile per Gutor. La goia del gol è composta ed è chiaro che è dedicato ad Antonio Cassano. Boateng si alza la maglietta, sotto porta quella del compagno, la numero 99. La strada sembra spianata verso una vittoria rotonda, corroborante in una serata rigida e grigia come il morale della vigilia. Robinho tenta con un bel destro a giro, parato con la mano. I rossoneri schiacciano i bielorussi nella loro area: al 39' clamoroso palo di Robinho. Si va al riposo con la fiducia di poter mettere al sicuro il risultato e, infatti, si riprende ed è sempre Robinho a sciupare altre occasioni. E, come sempre, la legge del calcio è implacabile. Subito dopo, accade l'incredibile: Abate duella con Kotsevoy in area. L'arbitro Rasmussen non ha dubbio: rigore per Bate. Renan Bressan dal dischetto batte Abbiati. Il Milan trema e va in confusione, Baga è pericolosissimo, mentre Ibrahimovic mostra buona volontà, si danna ma non fa la differenza. Il risultato non cambia più e il portiere rossonero salva il risultato a tempo quasi scaduto e riesce a bloccare ancora Baga che si invola in contropiede. Boateng tenta il tutto per tutto a tempo scaduto ma l'arbitro fischia. È finita. Si torna a casa e si conclude una trasferta complicata, il morale era sicuramente messo a dura prova dal malore di Antonio Cassano che ha interrotto una sorta di luna di miele dopo la vittoria di Roma. Non bisogna piangersi addosso anche perchè la qualificazione è in tasca. Domani si chiarerà la vicenda di Fantantonio, un tassello importante per preservare la serenità del gruppo. Di certo, Ibrahimovic ha bisogno di una squadra che giri attorno a lui: oggi Robinho non lo ha aiutato più di tanto. Le assenze sono pesanti e determinanti. In campo anche Ganz, il futuro, per esordio in Champions a soli 18 anni.
IL TABELLINO Bate Borisov e Milan 1-1 (0-1) gara valida per il girone H di Champions League.
Bate Borisov (4-2-3-1): Gutor 6.5, Yurevich 6, Radzkov 6.5, Bordachev 6, Simic 6, A.Volodko 6, Likhtarovich 6 (18' st Olekhnovich 5.5), Kontsenvoy 6.5 (38' st Gordeychuk 6), Baga 6.5 (30' st Pavlov 6), Renan Bressan 6.5, Skavish 6.5(35 Chesnoski, 29 M.Volodko, 77 Rudik, Kezman). All: Goncharenko 6.
Milan (4-3-1-2): Abbiati 7, Abate 6, Nesta 5.5 (21' st Bonera 5.5), Thiago Silva 6, Taiwo 5, Ambrosini 6, Aquilani 6 (23' st Seedorf 6), Nocerino 5, Boateng 6, Robinho 5 (37' st Ganz sv), Ibrahimovic 6.5 (1 Amelia, 76 Yepes, 28 Emanuelson, 52 De Sciglio). All: Allegri 5.5
Arbitro: Rasmussen (Danimarca) 5.
Reti: nel pt 22' Ibrahimovic; nel st 10' Bressan (rigore).
Angoli: 5-4 per il Milan
Recupero: 0 e 3'.
Ammoniti: Olekhnovich e Ambrosini per gioco falloso
Spettatori: 40 mila.
** I GOL: - 22' pt: Ibrahimovic ruba palla a centrocampo, triangola sul lato destro con Robinho, il quale serve l'attaccante svedese libero in area che fa partire un diagonale di destro imparabile per Gutor.
- 10' st: Abate non riesce a contenere la percussione di Kontsenvoy, sulla sinistra: Rasmussen vede una spinta in area e assegna il calcio di rigore. Si incarica dell'esecuzione Bressan: forte tiro angolato sulla destra, Abbiati intuisce ma non ci arriva.
IL CITY VOLA CON BALOTELLI. IL REAL MADRID È AGLI OTTAVI
Mercoledì 02 Novembre 2011 - 23:30
ROMA - Balotelli, Rooney, Ronaldo, Gomez. Molti i "big" del calcio europeo a segno nella quarta giornata di Champions League. Innanzitutto l'italiano del Manchester City, protagonista nella vittoria del suo Manchester City in casa del Villarreal, per 3-0 (doppietta di Yaya Tourè). Pareggio a reti bianche per Trabzonspor e Cska Mosca nell'altro match che interessa le italiane.
Solo un pari per il Benfica in casa col Basilea, 1-1 il risultato (Rodrigo e Huggel), mentre il Real Madrid di Mourinho stende il Lione con due gol del portoghese Cristiano Ronaldo e festeggia la qualificazione agli ottavi. Vittoria anche per il Manchester United, che all'Old Trafford batte 2-0 l'Otelul Galati (Valencia e Rooney) e per l'Ajax, che asfalta la Dinamo Zagabria 4-0 (Van der Wiel, Sulejmani, De Jong e Lodeiro).
I RISULTATI
Manchester City-Villarreal 3-0. Nel pt al 30' Toure, 48' Balotelli (rigore); nel st, 26' Toure.
Trabzonspor-Cska Mosca 0-0.
Benfica-Basilea 1-1 Al 4' pt Rodrigo; al 19' st Huggel.
Manchester United-Otelul Galati 2-0. All'8' pt Valencia, al 42' st Rooney.
Ajax-Dinamo Zagabria 4-0. Nel pt, 20' Van der Wiel, 25' Sulejmani; nel st, 20' De Jong, 47' Lodeiro.
Real Madrid-Olympique Lione 2-0. Nel pt, al 24' Ronaldo; nel st, 24' Ronaldo (rigore).
CLASSIFICHE Classifiche dei gironi di Champions League nei quali si è giocato stasera:
Gruppo A:
Pti G V N P gf gs dif
1. Bayern Monaco 10 4 3 1 0 8 3 5
2. Manchester City 7 4 2 1 1 6 4 2
3. Napoli 5 4 1 2 1 6 5 1
4. Villarreal 0 4 0 0 4 1 9 -8
Prossimo turno (22 novembre)
Napoli-Manchester City
Bayern Monaco-Villarreal
Gruppo B
1. Inter 9 4 3 0 1 6 4 2
2. Cska Mosca 5 4 1 2 1 7 5 2
3. Trabzonspor 5 4 1 2 1 2 4 -2
4. Lilla 2 4 0 2 2 4 6 -2
Prossimo turno (22 novembre)
Cska Mosca-Lilla
Trabzonspor-Inter
Gruppo C
1. Manchester United 8 4 2 2 0 8 4 4
2. Benfica 8 4 2 2 0 5 2 3
3. Basilea 5 4 1 2 1 6 7 -1
4. Otelul Galati 0 4 0 0 4 1 7 -6
Prossimo turno (22 novembre)
Manchester United-Benfica
Otelul Galati-Basilea
Gruppo D
1. Real Madrid 12 4 4 0 0 10 0 10
2. Ajax Amsterdam 7 4 2 1 1 6 3 3
3. Lione 4 4 1 1 2 2 6 -4
4. Dinamo Zagabria 0 4 0 0 4 0 9 -9
Prossimo turno (22 novembre)
Lione-Ajax Amsterdam
Real Madrid-Dinamo Zagabria.
MESSI OK, BARÇA AGLI OTTAVI. IL CHELSEA FA PARI IN BELGIO
Martedì 01 Novembre 2011 - 22:29
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 02 Novembre - 01:31
ROMA - Barcellona e Milan agli ottavi, il Chelsea si ferma in Belgio, l'Apoel Nicosia batte il Porto. Non mancano le sorprese nella quarta giornata della Champions League. I rossoneri non vanno oltre il pareggio a Minsk contro il Bate Borisov (Ibrahimovic e rigore di Bressan), ma si qualificano matematicamente al secondo turno, così come il Barcellona, vittorioso per 4-0 in casa del Viktoria Plzen (tripletta di Messi e gol di Fabregas).
Nelle altre partite, il Chelsea pareggia a Genk 1-1 (Ramires e Vossen), mentre il Valencia torna alla vittoria, per 3-1 contro i tedeschi del Bayer Leverkusen (Jonas, Soldado e Rami per gli spagnoli, Kiessling per il Bayer). Pari a reti bianche per Arsenal e Marsiglia, che guidano il girone F, mentre il Borussia batte l'Olympiacos con una rete in apertura di Grosskreutz.
Nel girone G, i ciprioti dell'Apoel Nicosia battono il Porto al 90° e ipotecano la qualificazione matematica, grazie ai gol di Ailton nel primo tempo e di Manduca allo scadere, un minuto dopo il gol del pareggio, su rigore, di Hulk. Vittoria anche per lo Zenit di Spalletti, che stende gli ucraini dello Shakhtar Donetsk con un gol di Lombaerts allo scadere del primo tempo.
I RISULTATI
Genk-Chelsea 1-1. 25' pt Ramires, 16' st Vossen.
Valencia-Bayer Leverkusen 3-1. 1' pt Jonas, 31' pt Kiessling, 20' st Soldado, 29' st Rami.
Arsenal-Marsiglia 0-0.
Borussia Dortmund-Olympiacos Pireo 1-0. Grosskreutz al 7' pt.
Apoel Nicosia-Porto 2-1. Nel pt 42' Ailton (rigore), nel st 44' Hulk (rigore), 45' Manduca.
Zenit San Pietroburgo-Shakhtar Donetsk 1-0. Lombaerts al 46' pt.
Viktoria Plzen- Barcellona 0-4 Nel pt 24' (rigore) e 47' Messi; nel st 27' Fabregas, 46' Messi.
Bate Borisov-Milan 1-1. 28' pt Ibrahimovic, 13' st Bressan su rig.
CLASSIFICHE Classifiche dei gironi di Champions League nei quali si è giocato stasera:
Gruppo E:
Pti G V N P gf gs dif
1. Chelsea 8 4 2 2 0 9 2 7
2. Bayer Leverkusen 6 4 2 0 2 5 6 -1
3. Valencia 5 4 1 2 1 5 4 1
4. Genk 2 4 0 2 2 1 8 -7
- prossimo turno (23 novembre):
Bayer Leverkusen-Chelsea
Valencia-Genk
Gruppo F:
1. Arsenal 8 4 2 2 0 4 2 2
2. Marsiglia 7 4 2 1 1 4 1 3
3. Borussia Dortmund 4 4 1 1 2 3 7 -4
4. Olympiacos 3 4 1 0 3 4 5 -1
- prossimo turno (23 novembre):
Arsenal-Borussia Dortmund
Marsiglia-Olympiacos
Gruppo G:
1. Apoel Nicosia 8 4 2 2 0 6 4 2
2. Zenit San Pietroburgo 7 4 2 1 1 7 5 2
3. Porto 4 4 1 1 2 5 7 -2
4. Shakhtar Donetsk 2 4 0 2 2 4 6 -2
- prossimo turno (23 novembre):
Zenit-Apoel Nicosia
Shakhtar Donetsk-Porto
Gruppo H:
1. Barcellona 10 4 3 1 0 13 2 11
2. Milan 8 4 2 2 0 7 3 4
3. Bate Borisov 2 4 0 2 2 2 9 -7
4. Viktoria Plzen 1 4 0 1 3 1 9 -8
- prossimo turno (23 novembre):
Milan-Barcellona
Bate Borisov-Viktoria Plzen.
CASSANO, CONFERMA ICTUS: "SARÀ OPERATO AL CUORE". IBRAHIMOVIC IN OSPEDALE
Mercoledì 02 Novembre 2011 - 13:55
MILANO - «Antonio Cassano ha manifestato una sofferenza cerebrale su base ischemica». È quanto comunica il Milan precisando che il calciatore verrà sottoposto nei prossimi giorni a un piccolo intervento di cardiologia interventistica (chiusura del forame ovale).
"RECUPERO IN POCHI MESI" «I tempi di recupero per il ritorno all'attività agonistica saranno meglio definiti dopo l'intervento, ma verosimilmente saranno di qualche mese». Lo afferma il Milan nel comunicato diffuso sulle condizioni di Antonio Cassano, ricoverato al Policlinico di Milano.
MARADONA Le condizioni di Antonio Cassano hanno scosso tutto il mondo del calcio e anche "El Pibe de Oro" Diego Armando Maradona ha voluto comunicare i suoi auguri al campione del Milan con una lettera al Corriere dello Sport. I due si incontrarono nel 2005, quando Cassano giocava nella Roma e Maradona fece una visita a Trigoria. Fantantonio gli disse subito «sei il mio idolo» e il fenomeno argentino rimase molto felice di questa affermazione e fu colpito dalla sia simpatia ed allegria.
LA LETTERA Non so se è possibile scindere l’uomo dal calciatore e viceversa. Credo di no. Credo sia complicato per chi, facendo questo nostro magnifico mestiere, spesso è cresciuto più con la compagnia di un pallone che di un po’ amici. Però, ci sono momenti in cui l’uomo, più che il calciatore, deve essere forte. Per se stesso, per i suoi figli, per la sua famiglia. Sono i momenti della sofferenza. Anche quella fisica. So di che cosa parlo e so che in questo momento, caro Antonio, capisci bene quel che voglio dire.A te, sto pensando molto in questi giorni. L’accidente che ti è capitato mi ha colpito nel profondo. So quali sono i pensieri, le paure, i tormenti che si stanno rincorrendo nella tua mente. Conosco quel senso di smarrimento, e perché no anche di solitudine che all’improvviso ti fa vedere tutto nero. Lo so, lo so bene e anche per questo mi sento assai vicino e te e a Rino Gattuso, il quale pure sta vivendo un periodo triste. Ma, caro Antonio, sono anche convinto che il tuo carattere positivo che ricordo bene da quel giorno in cui ci incontrammo a Roma, il tuo fisico forte e l’aiuto e l’affetto di chi ti sta vicino e ti vuole bene ti aiuteranno a superare quest’avversità. E allora, in attesa di saperti presto di nuovo in bella forma e sereno in famiglia, mi auguro di rivederti in tempi brevi ancora felice a rincorrere un pallone.E lo auguro anche al calcio, perché la fantasia che sanno offrire talenti come te non basta mai. In bocca al lupo, amico mio.
GALLIANI AL POLICLINICO L'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, rientrato nella notte dalla trasferta di Minsk, è appena arrivato nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano dove da domenica è ricoverato Antonio Cassano. Galliani è sceso dall'auto e si è infilato nel padiglione sede del reparto limitandosi a un saluto nei confronti dei giornalisti. Tra le visite ricevute in mattinata da Cassano c'è stata anche quella di Ilary Blasi, la moglie del capitano della Roma Francesco Totti. Circa mezz'ora è rimasto con Cassano Zlatan Ibrahimovic: come quando è arrivato, anche quando è andato via la sua auto è stata circondata dai fotografi, che poì però sono stati allontanati dall'ufficio comunicazioni dell'ospedale e ora all'esterno del padiglione Monteggia sono presenti alcuni agenti delle forze dell'ordine, compresi un paio di carabinieri e alcuni agenti in borghese.
IBRA IN OSPEDALE Di ritorno la scorsa notte dalla trasferta di Champions League a Minsk, l'attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic poco fa è arrivato al Policlinico di Milano per fare visita al suo amico e compagno di squadra Antonio Cassano, ricoverato nel reparto di Neurologia. L'arrivo di Ibrahimovic, accompagnato dal suo agente Mino Raiola, ha scatenato la decina di fotografi presenti all'esterno del padiglione Monteggia, che hanno provato a prendere qualche scatto dell'attaccante svedese nascosto dietro i finestrini dell'auto. L'ufficio stampa del Policlinico, che sin da domenica ha vietato la presenza di operatori tv e fotografi all'interno dell'area ospedaliera, ha provato ad allontanarli e c'è stato qualche momento di tensione quando l'addetta a provato a coprire con la mano l'obiettivo di una fotocamera.
OGGI IL BOLLETTINO Di primo mattino il medico del Milan Rodolfo Tavana è arrivato nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano dove da domenica pomeriggio è ricoverato Antonio Cassano. Rientrato dalla trasferta di Minsk con la squadra verso la una di notte, Tavana assieme al primario Nereo Bresolin valuterà gli esiti dei controlli svolti dall'attaccante del Milan negli ultimi giorni e anche in mattinata, quindi nella giornata di oggi è atteso un bollettino congiunto da parte di Milan e Policlinico. Per circa un quarto d'ora ha fatto visita a Cassano anche il capitano del Milan, Massimo Ambrosini, e più tardi è arrivato anche l'ex rossonero Stefano Eranio.
IPOTESI OPERAZIONE AL CUORE Quarta notte in ospedale per Cassano e oggi (finalmente) ci sarà il primo comunicato congiunto del Policlinico di Milano per sgomberare tutte le nubi sul futuro di Fantantonio. Arriva nel giorno in cui rientrerà in Italia anche il medico sportivo rossonero, Rodolfo Tavana: sarà il momento della verità. Ieri l’ad milanista Adriano Galliani da Minsk, dove il Milan è sceso in campo in Champions senza il numero 99 che ha seguito il match in tv, chiedeva ancora «un po’ di pazienza, faremo chiarezza su quello che è successo. Ma quello che mi preme molto dire ai tanti tifosi e alle tante persone che vogliono bene a Cassano, che Antonio sta bene e che le cose, mi sembra, evolvono bene». Dalla Bielorussia il messaggio della società di via Turati è ancora rassicurante. «Non ci sono misteri, la situazione è chiara: aspettiamo un quadro definitivo e forniremo un’informazione netta».
Dopo la prima diagnosi non ufficiale, ictus ischemico transitorio, in ossequio alla privacy nessuno ha voluto confermare o smentire. Di certo il problema iniziale che ha colpito Cassano si è risolto nelle prime 24 ore. Mamma Giovanna ha smesso di piangere, proprio come la moglie Carolina, sempre al suo fianco, la donna che gli ha cambiato la vita. Ma tutto quello che è successo ad Antonio da quando è sceso dall’aereo a Malpensa sabato notte di ritorno da Roma potrebbe essere un campanello d’allarme di un’altra patologia: nella giornata di ieri, tra una visita di cortesia e l’altra, sarebbe stato sottoposto ad un nuovo esame approfondito: un elettrocardiogramma transesofageo per individuare e confermare probabilmente una patologia definita forame ovale pelvio, un difetto congenito al cuore. Un problema che consente a una persona normale di trascorrere una vita assolutamente tranquilla. Problema che, invece, per un calciatore professionista del Milan e della Nazionale potrebbe rappresentare un intralcio alla carriera futura.
Inutile nascondere questa possibilità. Decidere se tornare a giocare oppure no potrebbe dipendere, oltre che dalla volontà del giocatore, anche e soprattutto dai medici sportivi del Milan. Insomma, Cassano, come anticipato dal presidente Silvio Berlusconi, potrebbe soffrire di un difetto cardiaco congenito che stranamente nessuno ha mai rilevato, nemmeno Milan Lab. Una delle ipotesi adesso sarebbe quella di intervenire sul cuore di Cassano per correggere il difetto con un cosiddetto ombrellino metallico. È un intervento in anestesia locale, con due o tre giorni di ricovero, a cui segue una terapia di anticoagulanti.
LE VISITE DI AMICI E COLLEGHI. Ibra segna, Boateng esulta, mostra la maglia numero 99, quella di Antonio Cassano. Messaggio della squadra volata in Bielorussia senza il solito sorriso. Anche la Curva Sud del Milan ha voluto lasciare il suo messaggio d’amore sia a Minsk («Cassano non mollare, ti aspettiamo») sia sulla cancellata del Policlinico con un maxi-striscione.
Tifosi, curiosi, la famiglia e Lapo Elkann che ha visitato Antonio nel primo pomeriggio. Poi l’amico del cuore Marco Materazzi, i suoi compagni Antonini e Pato, l’ex gemello blucerchiato Pazzini e il cantante Gigi D’Alessio. «L’ho trovato meglio di quanto mi aspettassi», ha detto il Pazzo all’uscita. Sulla stessa linea Materazzi: «Sta bene, come volete che stia?». Massimo Moratti non è andato a fare visita di persona a Cassano, ma gli ha espresso la sua vicinanza con una telefonata.
FORSE INTERVENTO AL CUORE Mentre Ibrahimovic segnava il vantaggio del Milan a Minsk e Boateng festeggiava mostrando una maglia con il numero 99, ad Antonio Cassano veniva servita le cena nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano dove è ricoverato dopo l'ictus ischemico che lo ha colpito sabato sera. E dove resterà almeno fino a domani, quando il medico del Milan Rodolfo Tavana e il primario Nereo Bresolin valuteranno insieme gli esami di questi giorni e decideranno come procedere. Non si scarta l'operazione per sanare un difetto cardiaco, come già anticipato dal patron del Milan Silvio Berlusconi, e non sarebbero esaurite le speranze di rivederlo in campo. Per tutta la giornata sono rimaste stabili e senza sintomi le condizioni di Cassano - il cui primo desiderio del mattino è stato di poter vedere la partita - che fra un accertamento e l'altro ha avuto accanto a sè mamma Giovanna e la moglie Carolina, apparsa in tarda mattinata meno tesa di ieri. Tranquillità è lo stato d'animo che ha fatto trasparire l'ambiente milanista a Minsk. Adriano Galliani chiede «un minimo di pazienza». «Cassano sta bene, la situazione si sta evolvendo bene, siamo moderatamente ottimisti - ha fatto sapere dalla Bielorussia l'ad rossonero -. Domani ci sarà un comunicato congiunto del Policlinico di Milano, che ringraziamo per tutto quello che sta facendo, e del Milan, che farà chiarezza». Intanto analisi cliniche e procedure diagnostiche si ripetono, i medici continuano a indagare sulle possibili cause dell'ictus che ha colpito il 29enne attaccante della Nazionale. Una di queste potrebbe essere la formazione di un piccolo embolo (un grumo di sangue) che ha raggiunto un piccolo vaso del cervello con la complicità di un lieve difetto cardiaco presente circa nel 20% della popolazione senza manifestarsi. Si chiama Forame ovale pelvio (Pfo) ed è un foro di meno di 2 millimetri di diametro fra i due atri del cuore, che può passare inosservato anche negli esami a cui è sottoposto un atleta come Cassano. Ma lo avrebbe rilevato l' elettrocardiogramma transesofageo dopo il ricovero dell' attaccante del Milan. Ogni decisione sarà presa dopo il ritorno a Milano dalla trasferta di Minsk di Tavana, che sabato sera appena ha colto i sintomi di Cassano ha deciso di portarlo al pronto soccorso. In casi simili è prassi intervenire con la tecnica a 'ombrellinò: partendo da una vena nella gamba si applica attraverso un catetere un ombrellino metallico che 'tappa il bocò. È un intervento in anestesia locale, con due o tre giorni di ricovero, a cui segue una terapia di anticoagulanti. Era più grave la disfunzione cardiaca di Kanu, che dopo l'intervento ha giocato ancora ad alti livelli, in Inghilterra. In Italia i parametri per l'idoneità agonistica sono più rigidi, ma Cassano spera comunque di tornare in campo a giocare con i compagni di squadra Alexandre Pato e Luca Antonini, che sono passati a trovarlo nel pomeriggio come gli amici Giampaolo Pazzini («L'ho trovato meglio di quanto pensassi», ha raccontato l'interista), Marco Materazzi, Lapo Elkann e Gigi D'Alessio. Tanti i messaggi ricevuti da Cassano, anche una telefonata di auguri dal presidente dell'Inter Massimo Moratti, da sempre suo ammiratore. E nel pomeriggio una ventina di tifosi milanisti della Curva Sud ha appeso fuori dall'ospedale uno striscione: «Antonio non mollare, sotto la Sud torna a segnare».
LA SOLIDARIETA' SUL WEB In tempi di social network, l'affetto degli amici e dei tifosi di Antonio Cassano trova canale privilegiato di espressione nei post di Facebook o attraverso i cinguettii di twitter. Sono migliaia, e probabilmente non c'è modo di contarli tutti, i messaggi di auguri, di sostegno, di incoraggiamento dedicato al fantasista del Milan che hanno trovato spazio nella rete negli ultimi due giorni. Sostenitori del Milan o solo del suo fantasista, colleghi calciatori, sportivi e uomini di spettacolo hanno digitato un pensiero per 'Fantantoniò, che avrà sicuramente difficoltà a registrarli tutti. Al modaiolo twitter si erano affidati già ieri il compagno di squadra Kevin Boateng, il collega di nazionale Giuseppe Rossi e del campione dell'Nba Danilo Gallinari. Anche l'ex fuoriclasse Ronaldo gli ha dedicato un breve ma efficace «Forza Cassanò. Il cinguettio oggi si è intensificato e ha coinvolto gli juventini Alessandro Matri e Paolo De Ceglie e il centrocampista del Malaga Enzo Maresca. Un tweet particolare, rivolto anche a Rino Gattuso, è giunto da Enrico Ruggeri, punto di forza della nazionale cantanti: »Un abbraccio per Antonio e Rino - ha digitato il cantautore-presentatore -. Sono due ragazzi eccezionali, sensibili ai temi della solidarietà. Forza: c'è ancora bisogno di voi. Gli amici vi stanno aspettandò. Immancabile l'intervento di Fiorello, interista come Ruggeri, nella rassegna stampa realizzata con il video pubblicato su Twitter: «Ti voglio bene Antonio». Impossibile valutare la massa dei messaggi su Facebook, ma colpisce che tanti messaggi di incoraggiamento, quasi la metà del totale, vengano dall'estero, dall'Europa ma anche dal Medio Oriente e dal Sud America.
FONTE: Leggo.it
Da Rocha bomber, il Verona fa poker
CALCIO FEMMINILE, SERIE A. Netto successo su Firenze, nel turno infrasettimanale sul sintetico di via Sogare
Doppietta brasiliana, poi De Stefano e Gabbiadini completano il tabellino. L'applauso di Longega
02/11/2011
Vittoria per il Verona che schiaccia il Firenze per 4 reti a 0 riportandosi al secondo posto in classifica. Le gialloblù vanno vicino alla rete già al 2' con De Stefano che colpisce di testa un cross di Toselli in area ma la sfera sorvola la traversa.
Risponde il Firenze al 4' con un tentativo di Orlandi dalla lunga distanza ma la palla esce. Al 7' il Verona si porta in vantaggio con Da Rocha che, servita in area rasoterra da Toselli, infila in porta. Tenta subito il raddoppio Gabbiadini: dopo una rapida incursione supera il portiere ospite e sola in area cerca l'appoggio delle compagne ma non lo trova.
Ribatte la squadra ospite con una conclusione di Ferrati, al 23' dal limite, parata senza difficoltà da Ohrstrom. Al 32' arriva la seconda rete scaligera: tacco di Gabbiadini per Da Rocha, palla filtrante per De Stefano che batte abilmente Leoni. Ci riprova subito dopo Toselli dal limite ma la sfera esce per un soffio. La prima frazione si chiude con Binazzi che cerca di dimezzare lo svantaggio ma spara alto. Secondo tempo più equilibrato con un Firenze più agguerrito che tuttavia non riesce a raddrizzare la partita. Azione pericolosa per le padrone di casa nei primissimi minuti con Gabbiadini che serve Da Rocha, cross a tagliare l'area piccola per De Stefano che non riesce a calciare ma passa dietro a Pini che tira a colpo sicuro ma viene respinta dalla difesa toscana. Al 29' terza rete scaligera: triangolazione con De Stefano che restituisce magistralmente a Gabbiadini che infila in porta. Le veronesi insaziabili realizzano la quarta rete con una fucilata di Da Rocha dai 25 metri che non lascia scampo al portiere viola.
"La squadra ha reagito bene alla sconfitta di sabato scorso"-commenta mister Longega- "abbiamo giocato bene soprattutto nel primo tempo e posso affermare che stiamo tornando in forma. Sabato ci aspetta un'altra trasferta, noi andiamo a Roma per vincere, questa è la nostra filosofia, cercheremo di sfruttare al meglio tutte le nostre potenzialità".
Ludovica Purgato
Per Cassano c'è l'ipotesi dell'intervento al cuore
02/11/2011
Mentre Ibrahimovic segnava a Minsk e Boateng festeggiava mostrando una maglia con il numero 99, Antonio Cassano cenava nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano dove è ricoverato dopo l'ictus ischemico che lo ha colpito sabato sera. E dove resterà almeno fino a oggi, quando il medico del Milan Rodolfo Tavana e il primario Nereo Bresolin valuteranno insieme gli esami effettuati e decideranno come procedere. Non si scarta l'operazione per sanare un difetto cardiaco, come anticipato dal patron del Milan Silvio Berlusconi, e non sarebbero esaurite le speranze di rivederlo in campo.
Per tutto il giorno le condizioni di Cassano - il cui primo desiderio è stato di poter vedere la partita - sono rimaste stabili e senza sintomi. Fra un accertamento e l'altro ha avuto vicino mamma Giovanna e la moglie Carolina, apparsa ieri meno tesa. Tranquillità è lo stato d'animo fatto trasparire dai rossoneri a Minsk. Adriano Galliani chiede «un minimo di pazienza... Cassano sta bene, la situazione si sta evolvendo bene, siamo moderatamente ottimisti», ha detto l'ad rossonero. «In ogni caso domani (oggi-NdR) ci sarà un comunicato congiunto del Policlinico e del Milan che farà chiarezza su quanto successo».
Intanto analisi e procedure diagnostiche si ripetono, per indagare sulle possibili cause dell'ictus che ha colpito il 29enne attaccante. Una potrebbe essere la formazione di un piccolo embolo (un grumo di sangue) che ha raggiunto un piccolo vaso del cervello con la complicità di un lieve difetto cardiaco.
FONTE: LArena.it
BARI
Bari, Luigi Anaclerio: "E' una squadra che lotta"
03.11.2011 15:00 di Renato Chieppa
Fonte: TuttoBari.com
Trent’anni compiuti a marzo ed ora il palcoscenico dell’Eccellenza col Bisceglie per rientrare in forma. Dopo due stagioni ad Andria (Lega Pro) Luigi Anaclerio cerca il suo rilancio. Il “Rivaldo” fascettiano, un autentico lusso per questa categoria, vuol ripartire dalla provincia in cerca di quella continuità che spesso mancandogli gli ha frenato la carriera. Con Bari e Como soltanto assaggi di A per l’attaccante barese, poi esperienze in B con Treviso e Verona e la Lega Pro vissuta per un anno anche a Perugia (2007-08). Ma è comunque in biancorosso che Gigi ha disputato sin qui la maggior parte della carriera da professionista: cinque stagioni giocate in due riprese (1999-03 e 2004-06), cogliendo in totale 100 presenze e ben 18 reti fra coppa e campionato rappresentano lo score raggiunto col club di via Torrebella.
TuttoBari.com ha voluto salutare il giocatore ripercorrendone in esclusiva il cammino col galletto fra aneddoti e considerazioni. Non è ovviamente mancato il suo parere sul Bari targato Vincenzo Torrente ed il pronostico, essendo ex di ambo le formazioni, sul posticipo di lunedì col Verona.
Al di là della vittoria di Grosseto che Bari ti sembra quest’anno? “Non è un brutto Bari… Ci sono dei ragazzi interessanti e la squadra lotta su tutti i palloni. Certo, non c’è un gioco spettacolare, ma il gruppo si sta impegnando e secondo me sta facendo bene”.
Cinque stagioni al Bari, seppur in due riprese: ritrovi delle analogie fra questa ed una delle formazioni in cui hai militato? “Sinceramente no perché i campionati sono diversi: adesso infatti ci sono più giovani e si gioca un calcio più veloce. Decisamente no”.
C’è un elemento che ti sta piacendo particolarmente? “Lamanna mi piace molto, è un ottimo portiere. Donati vabbé… E’ un giocatore rappresentativo ed è colui che può dare quel qualcosa in più a questa squadra. Forestieri è uno che invece ha bisogno di giocare: se gioca i 90’ può dare di più. Marotta è invece uno che lotta su tutti i palloni, solo che ora è un po’ sfortunato e (forse) il salto di categoria lo frena un po’, però è un giocatore che s’impegna ogni domenica”.
Dopo l’ottimo settore giovanile non sei poi però esploso appieno. Cosa ti ha frenato (sin qui) nella tua carriera? “Un po’ la continuità. Non sono mai stato molto continuo nelle mie prestazioni: alternavo prove eccellenti ad altre meno. Poi, il fatto di avere avuto qualche infortunio serio mi ha bloccato. Principalmente avevo bisogno di gente come Fascetti e Perotti che puntavano su di me”.
Chi, fra i vari allenatori avuti nell’esperienza barese, ti ha trasmesso quel qualcosa in più? “Come dicevo prima, Fascetti e Perotti sono stati coloro che mi hanno trasmesso qualcosa d’importante non soltanto sotto l’aspetto calcistico: ero un ragazzino di 20 anni, loro più di tutti mi hanno insegnato tanto ed io ascoltavo tutto ciò che mi dicevano, sapendo che lo facevano per il mio bene. Non mi dimentico però di tutti gli allenatori che ho avuto nel settore giovanile, gente che vedevo più come zii che come mister!”.
13 ottobre del 2002. Cosa ti ricorda questa data? “Bari-Lecce, bellissima partita. Entrai nel secondo tempo e, forse, era una delle poche partite in cui c’erano almeno 30 mila persone. Vedere tutta quella gente allo stadio dopo la retrocessione era una spinta in più, poi il gol… E’ il sogno di ogni barese fare gol nel derby”.
E la maglietta già messa da sotto? Segno che il gol te lo sentivi? “Si ce l’avevo già addosso ed era pronta per quella partita. Non vedevo l’ora di segnare…”.
Ora sei a Bisceglie in Eccellenza. Come mai proprio lì e che obiettivi hai? “Dopo i due anni ad Andria ero rimasto senza squadra. un mese fa poi sono venuto qui in nome di un’amicizia che c’è con la presidenza e con diversi ragazzi che giocano qui. Per il momento sono qui fino a dicembre e do il massimo per loro…”.
Lunedì Bari-Verona. Da ex di ambo i lati dacci il tuo pronostico. “Sono sempre stato tifoso del Bari, quindi non c’è nemmeno da chiederlo. Ora che non gioco più nel Bari questo senso d’appartenenza lo sento maggiormente. Dico uno fisso e spero in almeno un gol degli attaccanti”.
Chiudiamo con una piccola curiosità. Chi ti affibbiò il soprannome “Rivaldo”? “Fu Fascetti che, quando mi vide giocare con la Primavera, mi disse che assomigliavo a Rivaldo nelle movenze”.
FONTE: TuttoB.com