...COM'È, COME NON È
Fattostà che anche dopo il recupero col SORRENTO siamo qui a recriminare su quello che poteva essere e non è stato, sul 'tabù Bentegodi' che, iniziato alla fine dell'era REMONDINA, è continuato con il periodo GIANNINI e stà (ahinoi) proseguendo con MANDORLINI (3 gare 3 pari).
Si possono cercare scusanti, addurre la malasorte, considerare pure le 'ostilità' di palazzo ma da una cosa non si può prescindere: i numeri! E i numeri sottolineano impietosi che aldilà del gioco, aldilà delle occasioni costruite e aldilà della tattica e di chi la attua, se non la butti dentro (come minimo) non vinci.
In fondo è semplice... Semplice e spietato: il VERONA ha vinto meno di tutti nel suo Girone in casa (una volta sola, come il PERGOCREMA ed è quantomai paradossale considerato il non indiferente vantaggio di avere il pubblico più numeroso della C1 con un bacino-abbonati da fare invidia a squadre di fascia medioalta di Serie A) e segna col contagocce; se a questo aggiungiamo che la difesa non è più quella dell'anno scorso i conti sono presto fatti e al momento dicono di guardarsi attentamente dietro e di ritenersi fortunati se, con un filotto al momento tanto imprevedibile quano improbabile, l'HELLAS riuscirà a Maggio ad agganciare un quinto posto...
Highlights Hellas Verona-Sorrento
LUMEZZANE-HELLAS VERONA: LE ULTIME
Fra i padroni di casa fino a Venerdì ancora fermo il centrale difensivo EMERSON mentre il suo compagno di reparto PINI ha lavorato a parte: il primo è stato convocato, il secondo no...
Per i gialloblù fuori il secondo portiere CAROPPO, al suo posto DAVIÀ.
Out oltre a CAMPAGNA e BERRETTONI anche MAIETTA, PAGHERA e RUSSO; 'solito' 4-3-3 con SELVA al posto di FERRARI per MANDORLINI?
QUI LUMEZZANE
Assenza importante per i rossoblù lombardi: il portiere titolare GAGGIOTTI è stato squalificato per comportamento offensivo verso un assistente arbitrale e salterà quindi la 16^ di campionato contro i gialloblù; in fortissimo dubbio anche il centrale difensivo EMERSON (quest'estate associato anche all'HELLAS ma poi rimasto in lombardia) per un infortunio patito in trasferta a Bolzano col SUDTIROL verrà probabilmente sostituito da LUCIANI.
Mister NICOLA recupera il portiere TRINI, il centrocampista ghanese DADSON e l'esperto attaccante FERRARI (68 gol in tre stagioni in Serie D al MONTICHIARI) capocannoniere dei rossoblù insieme al compagno di reparto GALABINOV con 3 gol.
Il LUME non viaggia benissimo in casa (3 vittorie e 3 pareggi in 8 partite) ma, sui 14 gol fatti fino ad ora, ben 10 sono tati realizzati tra le mura amiche...
QUI VERONA
Gialloblù con le quotazioni in rialzo dopo la 'cura-MANDORLINI': alla terza partita diretta dal tecnico ex CLUJI si sono visti pure sprazzi di bel gioco dopo il cambio di grinta e mentalità ma ancora non ci siamo... Per risalire la china bisogna vincere e gli scaligeri sono al terzo pari in tre partite, situazione che ha portato l'HELLAS in piena zona playout 3 punti sotto gli avversari di Domenica prossima.
È pur vero che i playoff sono a 6 punti ma per il momento appare azzardato perfino pensarci: giusto guardarsi prima dietro le spalle come ha ammesso il mister dopo la gara con il PAVIA incalzato da CECCARELLI dopo il recupero di Mercoldì.
Giovedì lavoro di scarico per chi ha giocato col SORRENTO, differenziato per BERRETTONI, MARTINA RINI e RUSSO, terapie per PAGHERA, a riposo CAMPAGNA e MAIETTA.
(92,4 km – 1 ora e 14 min. circa - Tempo previsto: Coperto 3°C)
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[DICONO]
Per CECCARELLI è difficile pure trovare le parole... «Ci manca una vittoria che rincorriamo da tempo. Nelle ultime tre partite abbiamo dato vita ad altrettante prestazioni importanti, cambiando marcia rispetto all'inizio del campionato. Stiamo lavorando per ottenere i risultati mancati in precedenza. Diventa difficile anche commentare, è mancato sempre qualcosa per arrivare a dei successi meritati. Abbiamo mancato chissà quante palle gol, dobbiamo essere più cattivi ed avere maggior voglia di gonfiare la rete. Cominciamo ad essere un pò stufi di giocare in condizioni non facili e non riuscire a portare a casa i punti che ci servono tantissimo».
Giunti a questo punto, serve una decisa sterzata per non rimanere invischiati nella lotta per non retrocedere: «Ora ci interessa solo migliorare la situazione di classifica, bisogna crescere continuando ad impegnarsi. La graduatoria è corta, riuscire a centrare qualche vittoria di fila permetterebbe di scavalcare altre formazioni ed affrontare il girone di ritorno in modo diverso».
Nella ripresa qualche episodio dubbio ha fatto nascere le proteste degli uomini di Mandorlini: «Mi dispiace perchè ritenevo che il gol fosse nato da una punizione che non c'era. I rigori non ce li fischiano, i numeri parlano chiaro. Cerchiamo di essere più forti anche di questo, perchè la strada intrapresa è quella giusta. Servono prestazioni come quella odierna e concretezza in fase realizzativa» (HellasVerona.it)
A CANGI non tornano i conti «Gol bello ma troppo poco per quello fatto da noi. I tre punti sarebbero stati la cosa migliore per il lavoro fatto. Quella di adesso non è la posizione che meritiamo. Cosa succede? Per fare gol dobbiamo creare tanto, faticare più di altri. Abbiamo anche sfortuna, come oggi con una punizione che si infila all’incrocio. E’ dura. Creiamo tanto e dobbiamo essere più cinici e crederci sempre come oggi fino alla fine. Il modulo? Ci dà continuità ed equilibrio con il mister che ha le idee chiare: il suo lavoro si vede. Ma ci mancano tre punti che meritiamo» (Leggo.it)
MANDORLINI insoddisfatto, ma solo dal risultato «Sono qui da tre settimane, e puntualmente ci rammarichiamo. Inutile piangersi addosso, non lo facciamo ma andiamo avanti. Sono venuto qua per il futuro, il presente lo vorrei diverso. Non sono contento del risultato, la gente meriterebbe i tre punti allo stesso modo dei ragazzi».
Garzon e compagni hanno creato varie occasione per raddoppiare, tuttavia sono stati i campani ad andare a segno: «Il gol l'abbiamo sfiorato diverse volte, contro la Spal e coi giallorossi abbiamo subìto due tiri in porta in centottanta minuti. Ci resta in mano un pugno di mosche, l'urlo della vittoria rimane strozzato in gola. Dobbiamo cercare di fare di più perchè quanto espresso finora non basta, giocare contro squadre di vertice in campi come questo ed evidenziare superiorità non è comunque poco» (HellasVerona.it)
Per SIMONELLI, tecnico del SORRENTO, il pareggio è perfino stretto «Pareggio strameritato con tanto cuore, una bella dose di carattere ed un discreto gioco. Ma non c’è dubbio che se avessimo avuto un po’ più di fortuna, potevamo strappare pure un risultato diverso dall’1-1. Comunque, va benissimo così. Abbiamo fatto una grande gara, soprattutto nella ripresa. Ed io sono contento. Ora, sotto con lo Spezia».
Così il tecnico del Sorrento Gianni Simonelli ha commentato ai microfoni di Solo Sorrento il prezioso pareggio nel recupero del "Bentegodi" contro l'Hellas Verona. «Sono molto contento perché nella squadra ho visto la mentalità giusta, umiltà, determinazione, carattere. E’ lo spirito che chiedo sempre, ogni giorno. Un punto giusto, che ci dà ulteriore continuità: non abbiamo avuto alcun timore reverenziale dinanzi ad un avversario di blasone. Abbiamo affrontato il Verona col piglio che serviva. Brava la squadra a non calare d’intensità, sia sotto il profilo emotivo che mentale, soprattutto dopo aver subìto il gol dello svantaggio» (TuttoLegaPro.com)
GIOCO PRONOSTICI:
Non considerate le gare annullate GUBBIO-SORRENTO e RAVENNA-SPAL, il più bravo è CIRI: Campione di Giornata con 6 punti.
Dietro di lui SANDRO e, al terzo posto, ARK insieme a POSE.
Sfigadoni oltre a me BRIDGET e GEDE.
In classifica generale 'tiene' ARK ma POSE non molla! BRIDGET scende al terzo posto...
Qui trovate i pronostici per la 16^ di andata: In bocca al lupo!
CLASSIFICA DI GIORNATA
6 - Ciri
5 - Sandro
3 - Ark, Pose
2 - Bruni, Martino, Mister Loyal
1 - Bridget, Gede, Smarso
CLASSIFICA GENERALE
69 - Ark
67 - Pose
65 - Bridget
62 - Bruni
61 - Sandro
55 - Smarso
51 - Ciri
49 - Mister Loyal
47 - Martino
46 - Gede
CLASSIFICA PRECEDENTE
66 - Ark
64 - Bridget, Pose
60 - Bruni
56 - Sandro
54 - Smarso
47 - Mister Loyal
45 - Ciri, Gede, Martino
RECORD DI STAGIONE
Punteggio massimo in una giocata: Martino (10)
Max. numero di pronostici azzeccati: Ark, Bridget, Mister Loyal (7)
Max. numero di risultati azzeccati: Martino, Pose (4)
Punteggio minimo in una giocata: Ark, Bruni, Sandro (0)
ALBO D'ORO CAMPIONI |
2009/2010 Martino |
2008/2009 RobRoy |
2007/2008 L. Bruni F.C. |
2006/2007 Ark (Ex-Alberto) |
2005/2006 Ark (Ex-Alberto) |
2004/2005 Ark (Ex-Alberto) |
2003/2004 Ark (Ex-Alberto) |
[ALTRE NEWS IN ALLEGATO]
ACCADE ANCHE A VERONA: 1.500€ di multa alla società di via Torricelli «perchè persona non identificata ma riconducibile alla società indebitamente presente negli spogliatoi, al termine della gara, rivolgeva all'arbitro una frase offensiva». Sale così a 14.500€ la somma che il patròn Martinelli ha dovuto sborsare dal'inizio del campionato in ammende comminate dal giudice della Lega Pro...
ANCHE COL LUMEZZANE trasferta vietata a tifosi residenti in veneto per la sfida contro la locale formazione; il divieto ovviamente non si applica ai possessori di Tessera dl Tifoso.
MALTEMPO&TERRENO DEL 'BINTI': Polemiche a non finire...
[IN BREVE A PIÉ PAGINA]
NBA: Crisi era per gli HORNETS sconfitti anche dai THUNDER, sconfitte anche per i LAKERS e gli SPURS, risorgono i KNICKS...
EUROPA LEAGUE: SAMP e JUVE eliminate.
LIGA SPAGNOLA: I media celebrano la grande vittoria del BARÇA sul REAL!
VITA DA EX: 'Genio' CORINI nuovo mister del CROTONE! Tanti auguri per la sua carriera da allenatore...
MONDIALI 2018 ALLA RUSSIA: E' la prima volta per i russi che superanole concorrenze di INGHILTERRA, SPAGNA-PORTOGALLO e BELGIO-OLANDA.
[RASSEGNA STAMPA]
Calcio - Sorrento sempre più su, un altro punto d’oro!!!
di Serena Di Capua StabiaChannel.it
Sport 02/12/2010
Gianni Simonelli
Un punto importantissimo quello conquistato al Bentegodi dal Sorrento, che esce indenne anche a Verona con uno straordinario 1 a 1. Un punto che consente ai rossoneri di allungare il loro vantaggio in vetta, portandosi a +2 dal Gubbio. È un pareggio, quello in terra veronese, frutto della prestazione rossonera, capace di imbrigliare le manovre offensive avversarie, a testimonianza che il primato in classifica non è una pura casualità. Una grande prova di carattere, anche con l’assenza di un grande elemento come Paulinho fermato per un turno dal giudice sportivo, messa in campo contro un avversario deciso a far bene, che invano ha tentato di abbattere il muro difensivo rossonero. Alla prima occasione, però, i padroni di casa passano in vantaggio in contropiede, con una zampata vincente di Cangi (9’). Per un tempo i rossoneri sono così in balia del Verona, soffrono sulle incursioni e sulla velocità dei veronesi, dove la retroguardia non è perfetta nei movimenti sui cross dal fondo. Il Verona ha ottimi spunti e impaurisce la difesa del Sorrento. Ci prova prima Pichlmann, che da distanza ravvicinata sciupa una ghiotta occasione. Poi è Le Noci che, su una ribattuta, scaglia un tiro pericoloso mettendo i brividi ai 50 tifosi giunti da Sorrento. La squadra rossonera però non ci sta, avanza il proprio baricentro mettendo pressione agli avversari con un maggior possesso palla. In questo modo la manovra offensiva del Sorrento riesce ad avere qualche spunto da Togni che inizia a dettare legge in mezzo al campo, servendo Erpen. L’argentino sulla fascia sinistra macina chilometri proponendosi spesso in attacco, crossando in area palloni pericolosi, ma non sfruttati a pieno, e allo stesso tempo impedisce agli avversari di creare grattacapi al reparto difensivo. Il Sorrento, quindi, spinge sull’acceleratore ribattendo colpo su colpo senza sosta. Il Verona tira il freno e si mette sulla difensiva concedendo spazi ai costieri,che ne approfittano prendendo le contromisure in difesa e in attacco, dove Pignalosa è implacabile nel pressing, lottando su ogni pallone, senza però pungere più di tanto.
Nella ripresa però le cose cambiano. Ferrari, servito in profondità da Le Noci, si invola tutto solo verso la porta e giunto in area conclude ma Gegè Rossi è super e salva il gol del ko. Dopo il gol sbagliato ecco che arriva il gol del pareggio che punisce il Verona. Punizione per i rossoneri dal limite dell’area, che Togni con una traiettoria stupenda non sbaglia spiazzando il portiere Rafael, siglando la rete del definitivo 1 a 1. Con il passare dei minuti l’incontro cala d’intensità e le idee sono smarrite, i gialloblù accusano un po’di stanchezza giocando senza lucidità, la capolista si carica e cerca addirittura il colpaccio. Ma il tempo vola ed entrambe le squadre abbassano i ritmi, senza alcun sussulto fino alla chiusura. La compagine rossonera si conferma una squadra solida e in ottima forma con pochi fronzoli, tante idee e molta corsa, che resta così al comando in classifica. Un punto può andare bene, più che bene. Ora il prossimo obiettivo sarà vincere contro lo Spezia per salire sempre di più.
Nel dopo gara il tecnico Gianni Simonelli mostra tutta la sua soddisfazione per il pareggio ottenuto contro il Verona. “Sono molto contento- afferma il mister- perché la squadra ha dimostrato anche oggi di possedere una mentalità vincente, giocando con umiltà, grinta e determinazione. Un punto giusto e meritato, che ci dà ulteriore fiducia nelle nostre capacità. Abbiamo affrontato una squadra di blasone – continua il tecnico costiero - ma nonostante tutto la squadra è rimasta compatta, senza calare d’intensità, fornendo una buona prestazione sia sotto il profilo tecnico che mentale, soprattutto dopo lo svantaggio iniziale”. Sorrento che ora affronterà domenica al Campo Italia lo Spezia: “Sarebbe un errore da parte nostra soffermarci su questo pareggio – puntualizza Simonelli - la cosa fondamentale è andare avanti su questa linea, ovvero lavorare giorno dopo giorno al cammino che ci attende, senza guardarci alle spalle, concentrando l’attenzione solo sulla prossima partita”.
FONTE: StabiaChannel.it
01/12/2010
Il Lumezzane verso il Verona: Emerson no, tifosi ospiti sì
LEGA PRO. Si avvicina la sfida di domenica al «Comunale»
Sale la febbre Verona in casa Lumezzane. A due giorni dal pari in bianco con il Sud Tirol, conquistato su un campo innevato e ai limiti della praticabilità, i rossoblù hanno ripreso ieri la preparazione in vista del big match di domenica, quando al «Comunale» saliranno i gialloblù dell'Hellas. A preoccupare in queste ore sono le condizioni di Emerson, uscito malconcio dalla gara giocata al Druso di Bolzano. L'infortunio che ha costretto il centrale brasiliano ad abbandonare il campo al 24' del primo tempo si è infatti rivelato più grave del previsto. Sono stati necessari 10 punti per suturare la ferita rimediata dal giocatore all'alluce del piede destro in uno scontro di gioco. Fino a domani il capitano rossoblù dovrà restare a riposo. Poi, in base alle risposte che arriveranno dall'impatto con il campo, si deciderà, ma il suo impiego è davvero improbabile. Se non dovesse farcela, toccherà a Luciani prendere il il suo posto. Per un giocatore che rischia di non esserci, tre saranno invece recuperati rispetto all'ultima uscita. Nicola potrà di nuovo contare su Ferrari e Trini, che hanno scontato le due giornate di squalifica rimediate dopo Ravenna, e su Dadson, costretto a saltare la trasferta di Bolzano per un improvviso attacco influenzale.
Per quel che riguarda gli ospiti, l'Hellas di Mandorlini sarà impegnata oggi nel recupero della super sfida con la capolista Sorrento, in programma al Bentegodi alle 17. Un piccolo vantaggio per il Lume, che potrà affrontare un avversario reduce da un impegno infrasettimanale. Un avversario che però potrà contare su un nutrito drappello di sostenitori al seguito. Si parla di qualche centinaio, forse un migliaio di supporters gialloblù pronti a invadere la Valgobbia. E questo nonostante il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Veneto imposto dal Casms (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive) e ratificato ieri dal Prefetto di Brescia. Il divieto non è infatti applicabile ai poco meno di 7000 tifosi gialloblù in possesso della tessera del tifoso, che così potranno acquistare il tagliando. Oltre che con l'avversario, dunque, il Lume dovrà fare i conti con il fattore campo annullato dalla presenza del pubblico veronese. Pubblico veronese che non potrà però accedere alla tribuna, ma soltanto al settore riservato ai tifosi ospiti.L.C.
FONTE: BresciaOggi.it
Calcio: Verona-Sorrento 1-1. I rossoneri aumentano il vantaggio
Scritto da: Antonio Abbate - Paese: Sorrento
Verona-Sorrento 1-1) Su un campo al limite della praticabilità Verona e Sorrento si dividono la posta. Al gol di Cangi in apertura risponde Togni con una punizione delle sue. Nel finale Armellino e Pignalosa sfiorano la rete della vittoria. I rossoneri conquistano un prezioso punticino e aumentano il vantaggio sulle inseguitrici.
Verona: Rafael Pinheiro; Cangi, Vergini, Ceccarelli, Scaglia; Hallfredsson, Esposito, Mancini (78’ Torregrossa); Ferrari (70’ Selva), Le Noci (61’ Garzon), Pichlmann. A disposizione: Caroppo, Abbate, Anderson, Viviani. Allenatore: Mandorlini.
Sorrento: Rossi; Vanin, Terra, Lo Monaco, Angeli; Erpen, Armellino, Togni, Manco (77’ Di Nunzio); Carlini (87’ Nicodemo), Pignalosa (91’ Vaccaro). A disposizione Mancinelli, De Giosa, Esposito, Corsetti. Allenatore: Simonelli.
Arbitro: Marco Di Bello di Brindisi. Assistenti Salvato e Perrone.
Marcatore: Cangi (V) 9’ Togni (S) 51’
Amminito Erpen (S) 41’ Cangi (V), Ceccarelli (V) Armellino (S), Scaglia (V) 70’, Rossi (S) 83’
Finalmente il Sorrento riesce a giocare una partita. Dopo la sospensione di Gubbio oggi si è temuto nuovamente di non poter giocare causa le cattive condizioni del campo. Diversi giorni di pioggia hanno ridotto il tanto osannato Bentegodi ad un campo patate dove è difficile rimanere in piedi. La parte centrale che va da porta a porta (quella su cui per l’incontro di rugby fu dipinto il logo di Cariparma) è ridotta ad una serie di pozzanghere e accumuli di fango. Alla fine però si gioca.
Il Verona parte forte e Le Noci su assist di Hallfredsson impegna Rossi. I padroni di casa continuano a spingere e al 9' trovano la rete del vantaggio. Cangi scambia lungo l'out destro con Le Noci e scatta verso il centro area, riceve l'assist di ritorno del compagno e, in colpevole solitudine, batte Rossi con un tiro non potente ma preciso. Trovato il vantaggio il Verona cala il ritmo preoccupandosi principalmente di controllare il gioco.
Il Sorrento tenta una reazione ma l’attacco rossonero composto da pesi piuma fatica a rendersi pericoloso su un campo dove servirebbe più la clava che il fioretto. Pignalosa si batte come un leone, Erpen e Carlini cercano di operare scambi veloci per sfondare centralmente ma il fango è spesso alleato degli scaligeri. La primo conclusione pericolosa della capolista arriva solo al 35’ ad opera di Manco, che da fuori area costringe Rafael, ad una parata in due tempi.
Dopo il vantaggio il Verona si rende pericoloso solo con un’azione che porta al tiro Pichlmann ma il panzer austriaco si impappina e la sua conclusione finisce nelle mani di Rossi.
Il primo tempo termina senza nessun ulteriore sussulto. Alla ripresa del gioco il Sorrento accelera la manovra e cinge di assedio la retroguardia gialloblu ma la prima vera occasione della ripresa è dei padroni di casa con Ferrari che, solo davanti a Rossi, si lascia ipnotizzare e gli calcia addosso il pallone. La palla si trasferisce sul fronte opposto, Erpen scambia con Vanin e viene atterrato al limite dell’area in posizione centrale. Togni si porta al tiro è indovina una parabola degna del miglior Platini che si insacca all’incrocio dei pali fuori dalla portata di Rafael. Siamo al sesto della ripresa e il risultato torna in parità.
Da qui in avanti inizia un’altra partita. Il Sorrento rinvigorito dal gol segnato continua a spingere. Il Verona appare stanco e incapace di reagire. Al 61' sugli sviluppi di un corner la palla arriva fuori area ad Armellino. Il ragazzo di Seiano spara in porta, Rafael Pinheiro si fa trovare pronto e respinge il tiro. Carlini si avventa sulla palla a colpo sicuro ma il portiere riesce miracolosamente a mettere in angolo.
Mandorlini, corre ai ripari: toglie l’attaccante, Le Noci, e mette dentro il centrocampista Garzon poi successivamente sostituisce pure Ferrari con il pari ruolo Selva. Simonelli decide anche lui di operare la prima sostituzione. Toglie Manco e mette Di Nunzio, passando dal 4-4-2 al 3-5-2 con Vanin e Angeli esterni di centrocampo e Togni ed Erpen in posizione interna. Mandorlini crede di intravvedere un segnale di paura e mette la punta Torregrossa al posto del centrocampista Mancini.
Il Sorrento però vuole provare a conquistare i tre punti. Vanin e Angeli imperversano sulle fasce e mettono al centro palloni allettanti ma prima Carlini e poi Pignalosa non riescono a trovare la deviazione vincente.
Nei minuti finali il Verona ha una reazione di orgoglio e si rende pericoloso con Cangi che non riesce a girare in porta una punizione battuta dall'out destro. Poi Simonelli opera gli ultimi due cambi mettendo Nicodemo e Vaccaro al posto di Carlini e Pignalosa. La partita termina senza ulteriori sussulti e il Sorrento conquista un prezioso punticino che gli permette di aumentare il vantaggio sulle inseguitrici. Poi i rossoneri vanno di corsa all’aeroporto per imbarcarsi sull’aereo che li riporterà a casa. Da domani bisogna già pensare al match interno con lo Spezia che si annuncia come la squadra più in forma del momento.
Articolo Aggiunto il: 01/12/2010
FONTE: SorrentoEDintorni.it
ALTRE NEWS
Sorrento, Simonelli: "Bravi a non perdere la testa dopo lo svantaggio"
02.12.2010 09:50 di Claudio Gallaro
“Pareggio strameritato con tanto cuore, una bella dose di carattere ed un discreto gioco. Ma non c’è dubbio che se avessimo avuto un po’ più di fortuna, potevamo strappare pure un risultato diverso dall’1-1. Comunque, va benissimo così. Abbiamo fatto una grande gara, soprattutto nella ripresa. Ed io sono contento. Ora, sotto con lo Spezia”. Così il tecnico del Sorrento Gianni Simonelli ha commentato ai microfoni di Solo Sorrento il prezioso pareggio nel recupero del "Bentegodi" contro l'Hellas Verona. “Sono molto contento perché nella squadra ho visto la mentalità giusta, umiltà, determinazione, carattere. E’ lo spirito che chiedo sempre, ogni giorno. Un punto giusto, che ci dà ulteriore continuità: non abbiamo avuto alcun timore reverenziale dinanzi ad un avversario di blasone. Abbiamo affrontato il Verona col piglio che serviva. Brava la squadra a non calare d’intensità, sia sotto il profilo emotivo che mentale, soprattutto dopo aver subìto il gol dello svantaggio”. Un punto che si carica ancor di più di significato se si considera che è stato ottenuto senza il contributo dello squalificato Paulinho. “Tutti hanno fatto bene ed ora puntiamo subito al prossimo impegno, contro lo Spezia”. Il "professore" non vuole però sentir parlare di fuga. “Lo ripeto per l’ennesima volta, non me ne importa praticamente niente. Io e la squadra siamo solamente concentrati su ciò che c’è da fare, ovvero prepararsi giorno dopo giorno al cammino che ci attende, senza commettere l’errore di guardare al di là della prossima partita”.
RISULTATI E CLASSIFICHE
Recupero 1^ Divisione, Hellas Verona e Sorrento si dividono la posta
Hellas Verona-Sorrento 1-1
01.12.2010 18:50 di Corrado Della Bruna
Per il recupero della 13a giornata (non giocata per la quasi concomitante disputa della gara della nazionale di rugby, ndr) si affrontano al "Bentegodi" l'Hellas Verona e il Sorrento per una gara che si prospetta carica di significati. I campani vogliono tornare a "volare", distanziando ancora le dirette inseguitrici, mentre i padroni di casa cercano di aggiungere anche punti pesanti alle proprie buone prove (Spal e Pavia, le ultime gare che hanno fruttato solo applausi e due punti). Terreno di gioco in condizioni pessime, con tutta la parte centrale che va da porta a porta ridotta ad una serie di pozzanghere e accumuli di fango.
Partono fortissimo i padroni di casa con ben tre conclusioni nell'arco di 5': le prime due, di Ferrari al 2' e di Hallfredsson al 4' hanno fruttato solo due corner, l'ultima, di Le Noci al 5' è stata neutralizzata da Generoso Rossi. Il frutto di tanta pressione arriva al 9', quando Cangi scambia lungo l'out destro con Le Noci e scatta verso il centro area, riceve l'assist di ritorno del compagno e, in colpevole solitudine, batte l'estremo difensore ospite con un tiro non potente ma preciso.
Il Sorrento da i primi segnali di risveglio, anche se non riesce mai a rendersi realmente pericoloso. E' invece l'Hellas Verona a sfiorare il raddoppio al 21': azione magistrale di Halfredsson e Mancini con quest'ultimo, liberato in area, che mette in mezzo rasoterra per Pichlmann. Il gigante austriaco si complica però la vita nel controllo ed è costretto a tentare un'improbabile rovesciata ravvicinata, la respinta di Rossi viene intercettata da Le Noci, contratto da un difensore, poi la retroguardia campana spazza. Il primo tiro di marca ospite arriva al 35' con Manco, che da fuori area riesce solo a sporcare i guantoni a Rafael, che arresta la palla in due tempi.
Gli scaligeri controllano gli attacchi, invero abbastanza sterili, dei campani e non disdegnano di tentare di pungere ulteriormente. Anche per loro, tuttavia, manca sempre l'ultimo passaggio buono, complice anche un campo su cui risulta davvero difficile giocare palla a terra.
Senza alcun recupero si chiude la prima frazione che vede l'Hellas Verona meritatamente in vantaggio per 1-0 sul Sorrento grazie a un avvio importante di match e a una condotta di gara molto buona nei successivi minuti.
Riprende la partita con gli stessi ventidue del primo tempo in campo. Il Sorrento appare maggiormente convinto in questa seconda parte del match, spostando in avanti il proprio baricentro. Ma la prima occasione è dei gialloblù di casa con Ferrari che, solo davanti a Rossi, calcia addosso all'estremo difensore e la difesa riesce ad allontanare. Per la legge del calcio "gol sbagliato, gol subito", arriva il pareggio dei sorrentini nella prosecuzione dell'azione: Togni riesce a trovare la parabola quasi perfetta che si insacca alle spalle di Rafael (apparso incolpevole, ndr) su una punizione dal limite dell'area, in posizione centrale. E' il 51' e il risultato torna in parità.
Il Sorrento continua a spingere e al 61' arriva davvero vicino a ribaltare il risultato: sugli sviluppi di un corner la palla arriva fuori area ad Armellino che spara in porta, Rafael è già bravo a respingere ma diventa quasi miracoloso nel rintuzzare in angolo la replica da distanza ravvicinata di Carlini.
Al 62' il tecnico di casa, Mandorlini, ridisegna la sua squadra dalla cintola in su: dentro Garzon al posto di Le Noci e veneti schierati ora con un 4-3-1-2 che vede Mancini dietro le due punte "pesanti" Pichlmann e Ferrari.
Al 68' si rivede il Verona ma sull'ottimo cross di Mancini dalla destra Ferrari viene anticipato provvidenzialmente da Vanin nell'area piccola. In questo secondo tempo sono gli ospiti a giocar meglio ma i gialloblu colpiscono di rimessa, come al 75' con Pichlmann che, al termine di una sgroppata, batte addosso a Rossi. Sul successivo corner è Vergini a colpire di testa insieme a un difensore ospite con palla nuovamente in angolo.
All'84' Selva prova a emulare Togni su punizione ma la palla si perde sul fondo dopo aver oltrepassato la traversa. Un minuto dopo la replica dei campani porta Carlini a di testa in area, ma la palla viene sbucciata e Vergini riesce ad anticipare gli avanti del Sorrento. E' un finale davvero infiammato, con azioni da una parte e dall'altra: all'88' Cangi non riesce a girare in porta per poco una punizione battuta dall'out destro. Cambio di fronte e Togni fa lo stesso con la porta difesa da Rafael.
Al 91' Vergini calcia troppo alto appena dentro l'area di rigore dopo una corta respinta su calcio d'angolo veronese. E', di fatto, l'azioe su cui si chiude la gara.
Un gol per parte e continua la "maledizione del Bentegodi" per l'Hellas Verona, che inanella buone prove ma consuntiva solo pareggi. Il Sorrento, risvegliatosi nella ripresa, riesce a portare in Campania un punto importante al termine di una prova dai due volti.
HELLAS VERONA-SORRENTO 1-1
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Ceccarelli, Vergini, Scaglia; Mancini (79' Torregrossa), Esposito G., Hallfredsson; Ferrari (70' Selva), Pichlmann, Le Noci (62' Garzon). (A disp. Caroppo, Anderson, Abbate, Viviani). All. Mandorlini
SORRENTO (4-4-2): Rossi; Vanin, Lo Monaco, Terra, Angeli; Erpen, Togni, Armellino, Manco (77' Di Nunzio); Carlini (88' Nicodemo), Pignalosa (92' Vaccaro).(A disp. Mancinelli, De Giosa, Esposito A., Corsetti). All. Simonelli
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Marcatori: 9' Cangi (HV), 51' Togni (S)
Note: Spettatori 9.119 (di cui 7.958 abbonati). Ammoniti Herpen, Rossi e Armellino (S); Ceccarelli, Scaglia e Cangi (HV). Angoli 9-4. Recupero: nessuno pt e 3' st.
CLASSIFICA: Sorrento* 27, Gubbio* 25, Alessandria, Spal* 24, Reggiana, Salernitana, Spezia 22, Sud Tirol 20, Bassano Virtus, Cremonese, Lumezzane 19, Pergocrema 17, Como, Hellas Verona, Pavia 16, Ravenna* 15, Monza 14, Paganese 11. (* una gara in meno; Salernitana due punti di penalizzazione, Spal e Lumezzane uno)
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NOTIZIE
Prima Divisione, Verona bloccato dal Sorrento
01.12.2010 18.49 di Stefano Sica
Il Sorrento pareggia a Verona nel recupero della 13/a giornata della Prima Divisione girone A (1-1). Al gol di Cangi al 9' ha risposto una magistrale punizione dello specialista Togni, al quinto gol stagionale, nella ripresa (51'). Terreno di gioco ai limiti della praticabilità per le incessanti pioggie abbattutesi sulla città scaligera. Gialloblu brillanti nel primo tempo dinanzi a circa 10mila spettatori (di cui 80 sorrentini), mentre nel secondo sono venuti fuori di prepotenza i rossoneri che avrebbero potuto anche operare il sorpasso.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Venerdì 03 Dicembre 2010
Mandorlini dopo tre pari consecutivi cerca di invertire la rotta
L’Hellas vuole ripartire: «A Lumezzane si vince»
di Gianluca Vighini
VERONA - I risultati non vengono, ma Mandorlini è soddisfatto. «Di più non posso chiedere a questi ragazzi». Ma l’Hellas non vince più. Gioca bene, crea molto, ma la classifica piange. «Il presente è questo - spiega Mandorlini - ma il futuro è nostro. Riporterò il Verona dove merita». E il futuro per il tecnico romagnolo parte proprio domenica da Lumezzane. «Sì, ricominciamo da lì, sperando che le cose inizino a girare anche per noi», sorride (un po’ amaramente) Mandorlini.
Arbitri contro. «Non ce ne fischiano una a favore». L’accusa è di capitan Ceccarelli stanco di avere arbitraggi sfavorevoli. «Ormai siamo una barzelletta. Sapete tutti la statistica (un rigore a favore l’anno scorso, zero in questo, ndr): una cosa che non sta né in cielo, né in terra. Ma dobbiamo essere più forti anche di questo».
Oggi la ripresa. Il Verona riprende oggi ad allenarsi (ieri allenamento solo per chi non ha giocato ieri). Mandorlini ha poche alternative. Da valutare le condizioni di Mancini, uscito a cinque dalla fine contro la capolista. Selva, che ha giocato solo uno scampolo col Sorrento potrebbe tornare titolare al centro dell’attacco.
Polemica terreno. Continua feroce la polemica sullo stato pietoso del campo del Bentegodi. Ieri l’assessore allo Sport Sboarina ha attaccato il Verona che nei giorni scorsi aveva attaccato proprio Sboarina per le condizioni del campo. «E’ strumentale, poco corretto e risibile l’atteggiamento adottato dal consigliere delegato dell’Hellas Benito Siciliano sulla questione. L’amministrazione non è responsabile dello stato in cui si trova il terreno del Bentegodi», ha spiegato Sboarina. (ass)
Giovedì 02 Dicembre 2010
Ceccarelli: «Difficile commentare queste partite, ma arriveranno tempi migliori»
Bomber triste: «Non riesco a godermi la rete»
VERONA - Goleador triste. Francesco Cangi è felice a metà. «Gol bello ma troppo poco per quello fatto da noi. I tre punti sarebbero stati la cosa migliore per il lavoro fatto. Quella di adesso non è la posizione che meritiamo. Cosa succede? Per fare gol dobbiamo creare tanto, faticare più di altri. Abbiamo anche sfortuna, come oggi con una punizione che si infila all’incrocio. E’ dura. Creiamo tanto e dobbiamo essere più cinici e crederci sempre come oggi fino alla fine. Il modulo? Ci dà continuità ed equilibrio con il mister che ha le idee chiare: il suo lavoro si vede. Ma ci mancano tre punti che meritiamo».
Idem per Luca Ceccarelli. «Diventa difficile anche commentare queste partite. Meritiamo altro, per la grinta che mettiamo in campo, anche contro la capolista. So che arriveranno tempi migliori». (M.Oxi./ass)
Giovedì 02 Dicembre 2010
Rafael miracoloso salva i gialloblù
RAFAEL 7
Nella ripresa compie un doppio miracolo.
CANGI 6,5
Segna un gol illusorio. Spinge e cerca di dare brio alla manovra.
CECCARELLI 6,5
Sicuro e bravo ad arginare le folate offensive del Sorrento soprattutto dalla fine del primo tempo.
VERGINI 6
Fa il suo dovere senza eccedere.
SCAGLIA 6,5
Spinge e prova a creare superiorità numerica in mezzo.
MANCINI 7
Corre, lancia, imposta. Dà tutto per i suoi provando un paio di inserimenti importanti (dal 34’ st Torregrossa ng).
ESPOSITO 6,5
Una regia puntuale e grintosa.
HALLFREDSSON 5
Impreciso in una prestazione che, corsa a parte, non incide.
LE NOCI 6
Prova inserimenti laterali, gioca di sponda ma non riesce a fare male (dal 16’ st Garzon 6: fisicità ma nulla di più).
PICHLMANN 5,5
Torna nella sua posizione naturale ma non riesce a lasciare il sigillo.
FERRARI 6
Fischiato, sbaglia molto, ma si danna in attacco per creare occasioni (dal 25’ st Selva ng). (M.Oxi./ass)
Giovedì 02 Dicembre 2010
Hellas, altro pari con la capolista
Cangi illude in avvio il Verona, poi arriva il gol di Togni
Mandorlini: «Erano cotti, ma non li abbiamo cucinati»
di Matteo Oxilia
VERONA – Non va. Il Verona sbatte contro il circo Togni nella palude del Bentegodi: 1-1 con la capolista Sorrento, squadra vera, abile e concreta, trascinata dalla rete del numero 8 che pareggia Cangi.
Hellas che passa ma si scarica troppo presto dopo il pareggio e un bel primo tempo. Il 4-3-3 di Mandorlini è subito pungente. Bene sulla sinistra il movimento di Ferrari, che dopo 5 minuti si mangia un gol da buona posizione.
Ma Pichlmann sembra ispirato e al 9’ apre sulla destra per Le Noci che crossa in area dove c’è Cangi: stop di destro davanti al portiere e gol del vantaggio. Un buon Verona che gestisce bene il gioco, cerca veloci ripartenze e aperture sulle fasce. Tra i migliori Mancini, abile nel velocizzare la manovra che non decolla.
Il Sorrento sta bene e si vede: abituati al terreno sintetico sono comunque agili e veloci. Ma non riescono a pungere: il Verona ha la partita in mano e non la chiude, nonostante la buona volontà delle punte che provano inserimenti laterali, sterili. Nella ripresa l’Hellas cerca il colpo del kappao ma gli ospiti guadagnano terreno e al 7’ arriva il pareggio: Togni si inventa una punizione circense che si infila all’incrocio e La Mandorlini- band sbanda di brutto.
C’è solo il Sorrento, con la linea difensiva alta e aggressiva ed un pressing asfissiante. Da capolista. Il Verona invece perde la bussola. Attacca a testa bassa nel finale ma porta a casa solo un punto. Pichlmann, da posizione defilata (30’) prova la conclusione, ma trova la risposta di Rossi. Hallfredsson (37’) cerca di potenza il bersaglio, ma la mira è alta. Quindi rasoiata di Selva (41’), con Torregrossa che al centro dell’area non trova l’attimo fuggente. Finisce 1-1: la vetta per l’Hellas è sempre lontana 11 punti.
«Sono moderatamente soddisfatto - dice il tecnico Mandorlini -. Abbiamo giocato bene, sbagliato molto. Erano sulla graticola ma li abbiamo solo scottati, non cucinati. Sono venuto qui per il futuro, guardo già alla prossima sfida, ma so che porterò questa squadra e questa società dove meritano». (ass)
FONTE: Leggo.it
02/12/2010
Cangi, un gol amaro «Volevamo vincere»
A BOTTA CALDA. Il terzino ha realizzato la rete del vantaggio. Capitan Ceccarelli se la prende anche con gli arbitri «Negli ultimi due campionati solo un rigore a favore»
Ancora un gol senza gioia. Senza la possibilità di essere felice per davvero. Un'altra buona prestazione e soprattutto la rete del vantaggio non possono bastare a Francesco Cangi. Perché l'Hellas nonostante la bella gara contro il Sorrento resta ancora a secco di vittorie. «Siamo qui a ripetere le stesse cose di domenica - conferma il difensore gialloblù - pieni di amarezza dopo una partita in cui sicuramente meritavamo di più. Volevamo i tre punti e lo abbiamo dimostrato, purtroppo però ci manca sempre qualcosa». Concretezza, fortuna ma soprattutto il gol, anche se l'Hellas ha costruito buone occasioni per segnare. «Se fossimo andati sul due a zero la partita era praticamente chiusa - continua - purtroppo paghiamo ancora una volta cari dei nostri errori, ed anche la bravura del portiere avversario che in un paio di occasioni ha salvato la loro porta». Difficile trovare altri commenti per analizzare una situazione che sembra sempre uguale. «Ci serve la vittoria, quella e basta. Perché con il nuovo mister stiamo lavorando bene, abbiamo ritrovato fiducia e convinzione ma adesso per tirarci fuori bisogna tornare a vincere». Continuando a guardarsi dietro le spalle prima ancora di pensare alle prime posizioni. «Di sicuro la cosa da fare è uscire da questa situazione complicata, vincere e ritrovare serenità. Poi - ammette Cangi - si potrà eventualmente guardare in alto ma per adesso sappiamo bene che c'è da continuare a lavorare. E prima o poi la fortuna girerà anche per noi».
Senza attaccarsi a possibili errori arbitrali, anche se gli episodi dubbi sembrano aumentare. «È da un anno e mezzo che sono a Verona e ho contato credo un rigore a nostro favore, non vogliamo di certo attaccarci a questo o trovare scuse, siamo noi che dobbiamo essere più concreti nel fare gol, però ogni domenica ci sono troppi episodi dubbi. Credo - conclude l'esterno del Verona - che statisticamente almeno ogni tanto qualche decisione potrebbe favorire anche noi». Non cambia di molto il pensiero del suo compagno di reparto Luca Ceccarelli nell'analisi degli episodi dubbi delle ultime gare. «Non voglio cercare scuse - chiarisce subito il centrale - se siamo in questa situazione dobbiamo dare di più e basta. Però a prescindere da tutto è innegabile che non ci sia mai un episodio a nostro favore. Io sono qui da 3 anni ormai e di rigori credo di averne contati 5, non molti mi sembra in 3 campionati». Impossibile però non pensare alle tante occasioni sprecate dai gialloblu. «Sono tre partite che facciamo gli stessi discorsi alla fine della gara - commenta Ceccarelli - raccogliamo meno di quanto dovremmo. Se le altre formazioni creassero tante occasioni come facciamo noi perderemmo tutte le partite con diversi gol di scarto». Per uscire da questa situazione la soluzione sembra essere solo una. «Ci manca la vittoria. Per il resto abbiamo ritrovato fiducia, compattezza, gioco e voglia di non mollare, adesso però ci servono i tre punti nella prossima partita». Nonostante un pareggio che lascia l'amaro in bocca a fine gara sono arrivati gli applausi dai novemila del Bentegodi. «I tifosi hanno capito che ce l'abbiamo messa tutta - continua il capitano dell'Hellas - però non basta, dobbiamo fare di più. Con il Sorrento s'è visto un gran Verona, ma le parole non servono se no saremo sempre qui a commentare risultati come questo». Un Verona trasformato però dopo l'arrivo del nuovo tecnico. «Quando un allenatore viene esonerato la colpa è di tutti e paga solo lui - ammette - non sarebbe giusto dire che era colpa di Giannini, le colpe erano anche e soprattutto nostre. Adesso però abbiamo ritrovato fiducia e un nuovo entusiasmo ma non sta pagando a livello di punti».
Luca Mazzara
02/12/2010
«Il presente ci dice male ma riuscirò a portare il Verona dove merita»
ANDREA MANDORLINI
Andrea Mandorlini esibisce la solita espressione. Quella di Ferrara, quella del Pavia. Il sorriso tirato ovvia al presumibile giramento di scatole seguito al terzo pareggio in tre gare.
Un'abitudine che inizia a seccare parecchio, dal momento che anche stavolta le occasioni per fare il pieno non sono mancate:
«Un bel Verona e un solo punto? Siete voi a riconoscerlo per primi. C'è poco da aggiungere».
Proviamoci.
«Abbiamo giocato un'altra volta con la capolista dopo l'1-1 con la Spal, abbiamo creato tre, quattro volte le loro occasioni ma non siamo riusciti a vincere».
Quanta amarezza ha dentro?
«Dico semplicemente che io sono venuto qua per il futuro del Verona. Il futuro che si può chiamare Lumezzane ma anche oltre... E state certi: ce la farò a portare questa squadra dove merita. Il futuro sarà diverso».
Non perde l'ottimismo.
«Sono moderatamente soddisfatto, anche se mi rimane in gola l'urlo della vittoria, perché la squadra si meritava i tre punti come se li meritava a Ferrara. Non vengono? Pazienza. Bisogna perseverare e pensare a un futuro diverso».
Impressiona il numero di opportunità sprecate, un po' per sfortuna e un po' per incapacità.
«Sì, c'è un po' l'una e un po' l'altra componente. Di sicuro sentiamo la pressione di dover vincere a tutti i costi. Si sente l'ansia di dover arrivare per forza. Insomma, abbiamo avuto almeno due volte la palla del 2-0 e poi invece abbiamo preso il pari su una palla da fermo».
Si sente vittima di un'ingiustizia calcistica?
«Torno a quello che dicevo prima: contro Spal e Sorrento, le prime della classe, abbiamo preso due tiri in porta in 180' e ci sono costati quattro punti. Noi magari abbiamo costruito dieci, dodici occasioni limpide ma non siamo stati capaci di concretizzarle».
Peccato grave?
«Sarebbe peggio se non fossimo neppure capaci di fare gioco. Ma mi vengono in mente tante situazioni da rete in cui abbiamo pagato l'ansia, la frenesia. Il Sorrento era sulla graticola ma l'abbiamo appena scottato senza riuscire a cucinarlo».
Ai suoi ragazzi cosa può dire?
«Siamo alle solite: io non ho niente da imputare alla squadra neanche stavolta. Mi girano anche un po' perché mi piacerebbe pure potergli dire qualcosa. Questa è una squadra che sta lavorando, sudando... Noi dobbiamo soltanto pensare al meglio».
Si è pentito delle scelte fatte in attacco? A posteriori non ripenserebbe a Selva?
«No, avevo già parlato con lui: era stanco dopo avere giocato tre partite di fila - compresa quella con la Nazionale - e volevo anche approfittare del rientro di Ferrari. Ci stava di mettere uno un po' più potente su un campo così».
Tanti calci d'angolo anche in questa gara non sfruttati: perché il Verona non sa capitalizzare le palle inattive?
«Qualche piccolo difetto ce l'abbiamo. Magari è nelle caratteristiche. Magari verrà il momento che creeremo di meno ma vinceremo. Ma la crescita c'è stata. L'idea è quella. La squadra sa quello che deve fare. E si vede. La squadra c'è e mi piace».
Quanto la penalizza il fatto di avere ereditato una squadra costruita da altri?
«Quello che è stato prima non mi interessa. Io guardo al presente e al futuro. Cercando di dare il massimo. Devo stare qui un altro anno e mezzo. Poi tirerò le conclusioni».
Il campo, malridotto, non vi ha certo agevolato: nella lista della spesa non ci metterebbe un campo sintetico?
«Il futuro sembra indirizzato lì, ma io sono per la tradizione e per il campo in erba, magari tenuto bene. Mi sorprende lo stato del Bentegodi. E penso che qui si gioca anche la Serie A: la condizione è indegna per quella categoria».
30/11/2010
Stadio, spunta l'idea del campo sintetico
CALCIO E MALTEMPO. Il rinvio per neve di Bologna-Chievo e le condizioni del terreno del Bentegodi ripropongono l'emergenza invernale. E l'urgenza di trovare soluzioni. Sboarina lancia l'assist: «Si risolverebbe una volta per tutte il problema di acqua e fango». L'esempio di Novara e Sorrento
Verona. Un campo di gioco in erba sintetica allo stadio Bentegodi. L'assessore allo sport Federico Sboarina lancia l'assist. Tanto più dopo la partita di domenica fra Verona e Pavia, terminata 0-0, disputatasi nel fango. «Perché no? Ragioniamoci su, analizzando bene le varie possibilità tecniche, peraltro a Verona già utilizzate in vari impianti», dice, dopo un sopralluogo per verificare le condizioni del prato, ora più simile a una palude. «Certo, con il sintetico il problema delle condizioni del terreno verrebbe risolto una volta per tutte, sia che piova sia che ci sia siccità. Sarebbe un investimento, che potrebbe rientrare nel giro di due anni».
TORNA A GALLA dunque l'idea dell'erba finta al Bentegodi (ma solo: Bologna-Chievo di domenica è stata rinviata per neve). L'impianto è del Comune, ma la manutenzione del campo spetta alla due squadre di calcio che vi giocano, cioè il Chievo Verona, in Serie A, e l'Hellas Verona in Lega Pro-Prima divisione (entrambe fra l'altro sognano un proprio stadio, di proprietà). Le società di affidano, per tenere in ordine il campo, alla ditta Fontana.
Il campo del Bentegodi viene usato una volta alla settimana. A renderlo quasi inutilizzabile ci si è messa anche la pioggia di questo novembre che oggi si chiude, durante il quale sono caduti 175 millimetri d'acqua, contro una media mensile (per novembre) di 82. Quasi il doppio. Sempre stando alla media abituale, da inizio anno sino a oggi dovrebbero essere caduti circa 750 millimetri, mentre siamo arrivati a 1.120, un terzo in più. E da sette domeniche di fila piove a dirotto.
COMUNQUE il problema del fondo del campo dissestato si è presentato anche in periodi in cui è piovuto poco. Chievo-Inter del 6 gennaio scorso si giocò su un campo sabbioso, secco come le dune del deserto del Sahara, adatto più per un'esercitazione militare che per una partita di calcio. Il nodo del Bentegodi «campo di patate» era scoppiato in quei giorni, al punto che si intervenne con l'Amia per gettare nuove zolle provvisorie, fino a primavera. Poi il nuovo campo. Ci sono stadi comunque, in Germania dove fa molto freddo ma anche in Spagna dove domina il caldo siccitoso, in cui i terreni di gioco in erba sono come biliardi.
In ogni caso ? sottolineato che rispetto ai problemi degli alluvionati dell'Est veronese quelli del campo del Bentegodi sono un'inezia ? l'ipotesi del terreno sintetico torna d'attualità. «C'è chi addirittura dà la colpa del campo dissestato alla partita di rugby fra Italia e Argentina del 13 novembre, ma davvero qui stiamo andando fuori strada, perché una sola partita non può certo causare certi danni», commenta Sboarina. «E poi i punti in cui nel match di rugby ci sono state più mischie, ora sono quelli messi meglio, perché in quei punti batte il sole». Il fatto è, aggiunge, «che un campo in erba, come in altre città italiane e anche all'estero, va curato di continuo, e questo non spetta al Comune».
ADDIO allora alla poesia del campo con l'erba sconnessa, quando si bagna? Ma che regala al pubblico partite nella melma, tali da riportare il calcio alla sua dimensione epica di metafora di una battaglia? «Mi sono confrontato con le società di calcio e so che bisogna studiare la migliore soluzione», puntualizza Sboarina, «perché campi sintetici troppo duri, come quelli di qualche anno fa, o troppo molli come certi di ultima generazione, possono causare danni muscolari o articolari ai calciatori».
In città ci sono tanti esempi, come il campo del ministadio di via Sogare, alla Spianà, e altri di varie dimensioni nei quartieri, come quello fra Santo Stefano e la Valdonega, utilizzati anche quando diluvia. Nello stadio di San Marino, invece, c'è addirittura un sistema misto, con fili d'erba vera e finta. «Sarà un caso, ma sia il Sorrento che guida la classifica di Prima divisione in cui gioca il Verona, sia il Novara in testa alla serie B, giocano su un campo in erba sintetica», conclude Sboarina. «Se non altro, almeno in casa, hanno un vantaggio rispetto a chi non gioca sempre su quel materiale».
Enrico Giardini
30/11/2010
Il tridente non va Mandorlini prepara un nuovo modulo
SINDROME PAREGGIO. Il cambio del mister non ha rilanciato la squadra
Pichlmann sembra un «corpo estraneo» sulla fascia Nella sfida contro il Sorrento, l'allenatore potrebbe riproporre un fantasista alle spalle delle due punte
Mandorlini ci ha provato già negli ultimi minuti contro il Pavia. Ha rinunciato al tridente, ha irrobustito il centrocampo con Garzon, ha spostato Mancini più avanti alle spalle di Le Noci e Selva.
Perchè è vero che l'Hellas non ha mai gli arbitri a favore, è vero che il terreno di gioco del Bentegodi assomiglia a un campo di patate ma è anche vero che non la butta mai dentro, soprattutto in casa.
Ci ha provato in tutti i modi Giannini a trovare una soluzione. Lui che era arrivato a Verona con l'idea di far giocare un 3-5-2 ha cambiato idea dopo la sconfitta di Pagani e ha proposto tre attaccanti leggeri, due punte e un fantasista, un bomber come Pichlmann in area e un altro alle sue spalle, Mancini come centravanti «civetta» con Pichlmann e Le Noci sulle fasce. Il risultato? Delusioni in serie fino all'esonero del tecnico romano. Mandorlini è arrivato e ha detto subito di avere le idee chiare sul modulo. «Gioco con il 4-3-3», non si discute. Lui ci crede e ha cercato di farlo credere a tutti ma le prime due partite hanno confermato che non è facile puntare su questo modulo. Andy Selva può fare il punto di riferimento centrale, l'ha sempre fatto, Beppe Le Noci può anche partire dalla fascia - anche se, vista la sua costituzione fisica, non può certo battagliare per novanta minuti in mezzo al fango com'è successo con il Pavia - ma il «corpo estraneo» della squadra è sicuramente Thomas Pichlmann. Acquistato a fine mercato e pagato a peso d'oro per fare la differenza, l'attaccante austriaco ha offerto qualche spunto di classe nelle prime partite poi si è defilato, lontano dall'area, isolato sulla fascia, senza la possibilità di entrare nel vivo dell'azione. Un momento difficile per Piki, non c'è niente da dire. Era arrivato per «spaccare il mondo e riportare l'Hellas in B», si ritrova depresso e senza stimoli. Dopo aver rigenerato gente come Esposito e Mancini, Maietta e Cangi, ora Mandorlini dovrà lavorare sulla testa di Pichlmann per ritrovare il bomber che ha regalato due anni di soddisfazioni ai tifosi del Grosseto. Archiviato il pareggio con il Pavia, i gialloblù sono tornati subito al lavoro in vista della partita con il Sorrento, in programma domani pomeriggio ancora al Bentegodi. Non finiscono mai i problemi per Mandorlini che, con ogni probabilità, dovrà rinunciare anche a Domenico Maietta. L'ecografia ha evidenziato un trauma distrattivo di prima grado alla coscia destra del difensore, al suo posto il tecnico potrà impiegare Luca Ceccarelli al rientro dopo la squalifica. Ancora infortunato Matteo Abbate non ci saranno altre alternative per il reparto arretrato, ancora una volta in panchina andranno i ragazzi della Berretti.
FONTE: LArena.it
04/12/2010 - 13:03
Lumezzane-Hellas Verona: 19 convocati
Due portieri, sei difensori, cinque centrocampisti e sei attaccanti per la 16a giornata di campionato
04/12/2010 - 12:14
Berretti, rinviato il match col Rodengo Saiano
L'impraticabilità del campo impedisce ai ragazzi di Colella di affrontare la formazione bresciana, reduce dalla vittoria in casa della Sacilese
03/12/2010 - 14:58
Pichlmann: "Approfittare delle occasioni"
"Abbiamo giocato contro formazioni di vertice, centrando solo due pareggi ma mostrando di essere più forti di Spal e Sorrento"
SANDRA' - "Con le due sfide casalinghe avremmo voluto raggiungere una diversa posizione di classifica, ci mancano quattro punti. Il campo non era in condizioni ottimali, tuttavia la squadra ha cercato fino all'ultimo di centrare il bottino pieno. A me manca il gol, nelle ultime partita ho avuto diverse occasioni ma la palla non è mai entrata. Stessa cosa è accaduta a Selva e Ferrari". Ha lasciato l'amaro in bocca l'1-1 di mercoledì contro il Sorrento, che non ha permesso ai gialloblù di scalare posizioni in graduatoria. Oggetto di discussione da parte degli addetti ai lavori è la collocazione di Thomas Pichlmann, che alla stampa locale ha espresso il suo pensiero: "La posizione non influisce più di tanto. Contro Cremonese e Ravenna ho giocato da esterno realizzando due reti, quando si presenta l'opportunità una punta dev'essere pronta ad approfittarne. Lavoriamo ogni giorno per sbloccarci a livello mentale, alla fine per un attaccante contano solo i gol".
Garzon e compagni hanno comunque tenuto testa ad avversari di valore: "Abbiamo giocato contro formazioni di vertice, centrando solo due pareggi ma mostrando di essere più forti di Spal e Sorrento. Il possesso palla è stato superiore, i tiri in porta sono stati di più. Purtroppo la classifica è questa, se non vinci le cose si complicano".
A Lumezzane l'ennesima possibilità per cambiare passo: "Ogni gara è difficile, contro l'Hellas tutti vogliono vincere. Il gioco espresso fa ben sperare, il gruppo ha evidenziato grinta e fame di vittorie. Mancano piccole cose, riproviamoci domenica".
Ufficio Stampa
03/12/2010 - 15:47
Mandorlini: "Proviamo soluzioni diverse"
"I giocatori del Sorrento festeggiavano il pari, mentre sui giornali nazionali si leggeva un'altra storia. Al di là di questo ci manca la vittoria, dobbiamo fare di più"
SANDRA' - In vista della 16a giornata di campionato, in programma domenica 5 dicembre a Lumezzane, presso il centro sportivo di Sandrà Andrea Mandorlini ha incontrato la stampa in occasione dello spazio interviste di fine settimana. "Mercoledì la squadra ha dato vita ad una buona prestazione, i giocatori del Sorrento festeggiavano come se avessero vinto il torneo, si vede che gli è andata bene. Vorrei un pò più di obiettività rispetto a quanto fatto, visto che dai giornali nazionali si apprendeva un'altra storia. Questo aspetto mi lascia amarezza. Al di là di tutto ci manca la vittoria, dobbiamo provare soluzioni diverse e fare di più. Abbiamo proposto varie situazioni da gol, servono maggior lucidità e concretezza".
Il tecnico romagnolo riconosce alla formazione scaligera i propri meriti per il gioco espresso: "Non sono nè arrabbiato nè felice. Mi ritengo soddisfatto dell'impegno dei ragazzi, tatticamente ci sono state cose egregie nonostante le condizioni del campo. Attualmente manca la precisione in fase offensiva".
I rossoblù sono stati analizzati in settimana: "Ho visto qualche registrazione, ma penso solo che quanto visto finora non basta. Serve di più. L'emergenza va avanti da un pò, chi è sceso in campo si è comunque dimostrato pronto. Spero che questa situazione finisca, prima dell'anno nuovo ci sono tre partite importanti. Vogliamo il risultato".
Ufficio Stampa
03/12/2010 - 16:26
Verso Lumezzane, penultima seduta per i gialloblù
Venerdì Garzon e compagni hanno affrontato riscaldamento, torello, andature, tattica, ripetute e partitella
03/12/2010 - 14:57
Lumezzane-Hellas Verona, arbitra Irrati di Prato
In occasione della 16a giornata di campionato il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Sani e Pignone
02/12/2010 - 16:34
Sandrà: lavoro di scarico per chi ha giocato col Sorrento
Lavoro di forza in palestra, trasformazione sul campo e conclusioni a rete per il resto del gruppo
SANDRA' - Archiviato il pareggio casalingo col Sorrento, ottenuto in occasione del recupero della 13a giornata di campionato, i gialloblù si sono rimessi subito al lavoro per preparare la trasferta di Lumezzane.
Giovedì pomeriggio a Sandrà lavoro di scarico per gli atleti impiegati nella sfida coi campani, lavoro di forza in palestra, trasformazione sul campo e conclusioni a rete per il resto del gruppo. Differenziato per Berrettoni, Martina Rini e Russo, terapie per Paghera, a riposo Campagna e Maietta.
Ufficio Stampa
02/12/2010 - 15:40
Sabato inaugura Hellas Verona Store
Il club di via Torricelli si appresta ad aprire un nuovo negozio in pieno centro storico, per offrire una vetrina d'eccezione ai propri prodotti ufficiali
02/12/2010 - 15:25
Giovanili: la Berretti fa visita al Rodengo Saiano
Dopo il rinvio delle rispettive gare nello scorso weekend, i ragazzi di Colella, Allievi Regionali e Giovanissimi Nazionali tornano in campo per sfide ufficiali
01/12/2010 - 20:35
Ceccarelli: "Migliorare questa classifica"
"Ci manca una vittoria che rincorriamo da tempo. Nelle ultime tre partite abbiamo dato vita ad altrettante prestazioni importanti, cambiando marcia"
VERONA - Ad analizzare il pari interno col Sorrento, presso la sala stampa del "Bentegodi", Luca Ceccarelli: "Ci manca una vittoria che rincorriamo da tempo. Nelle ultime tre partite abbiamo dato vita ad altrettante prestazioni importanti, cambiando marcia rispetto all'inizio del campionato. Stiamo lavorando per ottenere i risultati mancati in precedenza. Diventa difficile anche commentare, è mancato sempre qualcosa per arrivare a dei successi meritati. Abbiamo mancato chissà quante palle gol, dobbiamo essere più cattivi ed avere maggior voglia di gonfiare la rete. Cominciamo ad essere un pò stufi di giocare in condizioni non facili e non riuscire a portare a casa i punti che ci servono tantissimo".
Giunti a questo punto, serve una decisa sterzata per non rimanere invischiati nella lotta per non retrocedere: "Ora ci interessa solo migliorare la situazione di classifica, bisogna crescere continuando ad impegnarsi. La graduatoria è corta, riuscire a centrare qualche vittoria di fila permetterebbe di scavalcare altre formazioni ed affrontare il girone di ritorno in modo diverso".
Nella ripresa qualche episodio dubbio ha fatto nascere le proteste degli uomini di Mandorlini: "Mi dispiace perchè ritenevo che il gol fosse nato da una punizione che non c'era. I rigori non ce li fischiano, i numeri parlano chiaro. Cerchiamo di essere più forti anche di questo, perchè la strada intrapresa è quella giusta. Servono prestazioni come quella odierna e concretezza in fase realizzativa".
Ufficio Stampa
01/12/2010 - 20:23
Mandorlini: "Vorrei un presente diverso"
"Quanto espresso finora non basta, giocare contro squadre di vertice in campi come questo ed evidenziare superiorità non è comunque poco"
VERONA - Nonostante il buon atteggiamento mostrato contro la capolista Sorrento, l'Hellas Verona recrimina nuovamente per le occasioni da rete fallite: "Sono qui da tre settimane, e puntualmente ci rammarichiamo. Inutile piangersi addosso, non lo facciamo ma andiamo avanti. Sono venuto qua per il futuro, il presente lo vorrei diverso. Non sono contento del risultato, la gente meriterebbe i tre punti allo stesso modo dei ragazzi". Queste le prime parole di Andrea Mandorlini dopo l'1-1 casalingo ottenuto nel recupero della 13a di campionato.
Garzon e compagni hanno creato varie occasione per raddoppiare, tuttavia sono stati i campani ad andare a segno: "Il gol l'abbiamo sfiorato diverse volte, contro la Spal e coi giallorossi abbiamo subìto due tiri in porta in centottanta minuti. Ci resta in mano un pugno di mosche, l'urlo della vittoria rimane strozzato in gola. Dobbiamo cercare di fare di più perchè quanto espresso finora non basta, giocare contro squadre di vertice in campi come questo ed evidenziare superiorità non è comunque poco".
Ufficio Stampa
01/12/2010 - 18:34
Hellas Verona-Sorrento 1-1
Terzo pari di fila per Mandorlini sulla panchina gialloblù: al vantaggio iniziale di Cangi (9') risponde Togni su calcio di punizione nella ripresa (51')
VERONA - Terzo pareggio di fila per l'Hellas targato Mandorlini: col Sorrento capolista è soltanto 1-1. I gialloblù trovano il gol durante le prime battute con Cangi, sfiorano poi il raddoppio, ma gli ospiti raggiungono il pari grazie ad una punizione di Togni ad inizio ripresa.
Si gioca di mercoledì, ad un orario insolito, il recupero della 13a giornata di campionato, rinviata a causa dell'utilizzo del "Bentegodi" da parte della Nazionale di rugby. Mandorlini conferma 9 degli undici scesi in campo dall'inizio contro il Pavia: Ceccarelli sostituisce l'infortunato Maietta, Ferrari a comporre il trio d'attacco con Pichlmann e Le Noci al posto di Selva, che si accomoda in panchina. Simonelli, costretto a rinunciare al bomber Paulinho (11 centri finora), si affida in avanti al tandem Carlini-Pignalosa.
Dopo 2' fuga di Scaglia sulla sinistra che resiste a Vanin ed appoggia per Pichlmann, la doppia conclusione dell'austriaco termina in corner. Traversone dalla destra di Cangi (4'), Hallfredsson batte da fuori area, tiro nuovamente deviato in angolo dalla retroguardia campana. Il forcing iniziale della formazione gialloblù porta al vantaggio di Francesco Cangi (9'), che con un tocco sottomisura mette rete. Scaligeri galvanizzati dal gol dell'ex Gallipoli: al 14' Hallfredsson vede l'estremo difensore avversario fuori dai pali e tenta il mancino dai quaranta metri, Rossi va in presa. Ferrari stoppa di petto un servizio di Le Noci e da fuori area prova il destro a giro, il portiere del Sorrento controlla (18'). Contropiede ospite al 19' con Manco che spalle alla porta controlla e conclude verso il primo palo, Ceccarelli devia sul fondo.
L'Hellas manca clamorosamente il raddoppio al 21': triangolazione Mancini-Hallfredsson col centrocampista romano che dal fondo mette al centro per Pichlmann, libero dalla marcatura, tentativo in acrobazia da due passi ribattuto da Rossi. Alla mezzora avanzata centrale di Mancini, tiro potente dai venti metri bloccato dal numero uno rossonero. All'altezza della trequarti Manco si guarda intorno e scocca il destro verso la porta di Rafael, il brasiliano blocca in presa alta (35'). Passaggio filtrante di Erpen per l'accorrente Carlini (44'), Rafael in uscita anticipa l'attaccante.
Lancio in profondita di Scaglia (49') addomesticato da Ferrari, che di prima intenzione batte di sinistro, Rossi respinge. La squadra ospite trova l'1-1 con Togni, bravo a superare Rafael con un calcio di punizione dai venti metri (51'). Al quarto d'ora botta dal limite di Armellino su cui Rafael si allunga, Carlini tenta il tap-in ma il portiere scaligero salva il risultato. Manco converge dalla sinistra e punta il secondo palo, tiro bloccato dal numero uno gialloblù. Servizio col contagiri di Garzon per Pichlmann (75'), cavalcata solitaria dell'ex Grosseto che da posizione defilata trova la risposta di Rossi.
Il destro dal vertice dell'area di rigore di Selva viene contrato da Vanin (82'), Hallfredsson va di potenza ma la mira è sbagliata. Traversone dalla destra di Erpen (85'), Carlini di testa appoggia al centro, Vergini spazza via. Rasoiata di Selva (86'), Torregrossa a centro area non trova la deviazione decisiva. All'88' punizione dalla trequarti di Esposito, Pichlmann arriva prima di tutti senza impattare, palla sul fondo. Traversone basso di Erpen, Pignalosa batte sul tempo la marcatura gialloblù, destro a lato. Scade il 90' ed il corner di Esposito è respinto dalla difesa, Vergini tenta il tiro, sfera alta sopra la traversa.
HELLAS VERONA-SORRENTO 1-1
Marcatori: 9' Cangi, 51' Togni
Hellas Verona: Rafael; Cangi, Ceccarelli, Vergini, Scaglia; Mancini (79' Torregrossa), Esposito, Hallfredsson; Pichlmann, Ferrari (70' Selva), Le Noci (62' Garzon).
A disposizione: Caroppo, Anderson, Abbate, Viviani.
Allenatore: Andrea Mandorlini
Sorrento: Rossi; Vanin, Terra, Lo Monaco, Angeli; Erpen, Togni, Armellino, Manco (77' Di Nunzio); Pignalosa (91' Vaccaro), Carlini (88' Nicodemo).
A disposizione: Mancinelli, De Giosa, Esposito, Corsetti.
Allenatore: Giovanni Simonelli
Arbitro: Marco Di Bello (Sez. arbitrale di Brindisi)
Note. Ammoniti: Erpen, Ceccarelli, Cangi, Armellino, Scaglia, Rossi. Espulsi: -. Recupero: 0'-3'. Spettatori: 9.119
Ufficio Stampa
01/12/2010 - 10:18
Lumezzane-Hellas Verona: info per il settore ospiti
I tagliandi per la 16a giornata di campionato possono essere acquistati presso i punti vendita del circuito Lottomatica al costo di 11,50€
01/12/2010 - 10:13
Casms, limitazioni per Lumezzane-Hellas Verona
Disposto il divieto di vendita dei tagliandi di accesso ai residenti nella Regione Veneto. Esenti dalla limitazione indicata i possessori della tessera del tifoso
30/11/2010 - 15:43
Giudice Sportivo, 1.500€ di ammenda al club scaligero
Punito con due giornate di squalifica il portiere classe '92 del Lumezzane Gianluca Gaggiotti, che salterà quindi la sfida coi gialloblù, in programma domenica 5 dicembre
VERONA - A seguito della 15a giornata di campionato, disputata domenica scorsa, il Giudice Sportivo ha sanzionato il club scaligero con 1.500€ di ammenda "perchè persona non identificata ma riconducibile alla società indebitamente presente negli spogliatoi, al termine della gara, rivolgeva all'arbitro una frase offensiva".
Punito con due giornate di squalifica il portiere classe '92 del Lumezzane Gianluca Gaggiotti ("per comportamento offensivo verso un assistente arbitrale"), che salterà quindi la sfida coi gialloblù, in programma domenica 5 dicembre.
Ufficio Stampa
30/11/2010 - 16:01
Mandorlini: "Ora serve concretezza"
"Sono contento della prestazione di domenica, ma ci manca il risultato. Dobbiamo fare di tutto per portare a casa punti importanti"
SANDRA' - "Sono contento della prestazione, ci manca il risultato. Dobbiamo fare di tutto per portare a casa punti importanti, alla lunga contano. Il Sorrento è in testa da tanto tempo, ma pensiamo a noi". Va direttamente al sodo Andrea Mandorlini nell'introdurre il recupero della 13a giornata di campionato, in programma mercoledì alle 17.
Riflettori puntati sul ruolo di Thomas Pichlmann: "Non l'ho mai visto largo a destra nè triste, quelle lette in questi giorni sono tutte supposizioni fornite da altri. Sa di dover fare meglio, ai numeri che indicano schematicamente i moduli credo relativamente. Nelle mie squadre gli attaccanti si comportano come tali".
Gli addetti ai lavori sottolineano la crescita di condizione di Cangi ed Esposito: "Stanno facendo bene, mi auguro che accada pure a tutti gli altri. E' difficile ottenere in due settimane quanto non è stato centrato i cinque mesi, resto comunque soddisfatto. Non amo piangere, ma molti episodi sono stati controversi".
Out per qualche tempo Domenico Maietta, reduce da un trauma distrattivo alla coscia: "L'ex Frosinone ha accusato un problema muscolare che lo terrà fuori per almeno tre settimane, mentre rientrano Ceccarelli e Ferrari dalla squalifica. Abbate è ancora in forse, siamo contati. Si tratta di un momento di grande emergenza, bisogna dare sempre di più. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, anche in un campo difficile hanno fatto molto. I pareri negativi non mi trovano d'accordo, stiamo lavorando e facendo bene. Ora serve concretezza".
Fra i campani, prossimi avversari dei gialloblù, assente la punta brasiliana Paulinho. Tuttavia il tecnico romagnolo mantiene alta la guardia: "Ultimamente vantiamo un buon equilibrio difensivo, domenica non abbiamo subito nemmeno un tiro. Ogni partita ha storia diversa, speriamo di ripetere quanto visto nelle gare con Spal e Pavia".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
NBA: Crisi era per gli HORNETS sconfitti anche dai THUNDER, sconfitte anche per i LAKERS e gli SPURS, risorgono i KNICKS... EUROPA LEAGUE: SAMP e JUVE eliminate. LIGA SPAGNOLA: I media celebrano la grande vittoria del BARÇA sul REAL! VITA DA EX: 'Genio' CORINI nuovo mister del CROTONE! Tanti auguri per la sua carriera da allenatore... MONDIALI 2018 ALLA RUSSIA: E' la prima volta per i russi che superanole concorrenze di INGHILTERRA, SPAGNA-PORTOGALLO e BELGIO-OLANDA.
LAKERS E SPURS PERDONO, TORONTO PASSEGGIA -VIDEO
Andrea Bargnani segna 18 punti e Toronto passeggia. I Raptors, alla miglior prestazione offensiva della stagione, travolgono 128-107 i Washington Wizards in una gara senza storia. I canadesi tirano con il 58% dal campo e con il 54% da 3 punti: all'intervallo (72-52) i giochi sono già fatti. Toronto domina a rimbalzo (52-30) nonostante l'assenza di Reggie Evans, fuori per 2 mesi dopo un'operazione al piede. Il coach Jay Triano può permettersi di dare spazio a tutto il roster e chiude con 7 uomini doppia cifra. Bargnani, in campo per 26 minuti, mette a referto un buon 8/13 al tiro (0/2 da 2 punti) e raccoglie 8 rimbalzi. I Raptors, con DeMar DeRozan top scorer (20 punti), centrano la settima vittoria stagionale (7/11) e salutano l'esordio assoluto del rookie Ed Davis (11 punti), finalmente a disposizione dopo l'intervento al ginocchio subito a settembre.
«Un paio di settimane fa abbiamo incassato una brutta sconfitta a Washington e volevamo rifarci. Abbiamo difeso molto bene e questo ci ha dato la possibilità di giocare benissimo in attacco. Se riusciamo a correre in contropiede, possiamo sfruttare al meglio le nostre qualità. Ecco perchè oggi sono arrivati tanti punti», dice Bargnani. Meglio stendere un velo sulla prestazione di Washington (5-2), al nono k.o. di fila in trasferta. I Wizards, che sprofondano nonostante i 21 punti di Javale McGee, non hanno nulla di magico, soprattutto quando si tratta di difendere. «Sembrava di essere in un videogame», dice John Wall (19 punti) commentando le percentuali dei Raptors al tiro. «Potevano segnare qualsiasi tiro, schiacciata dopo schiacciata e layup dopo layup. Sembrava di essere in un videogame che loro conoscevano alla perfezione. Noi, invece, giravamo per il campo come se non volessimo far nulla».
Difendono, eccome, i New Orleans Hornets (13-5) di Marco Belinelli che sul proprio campo piegano 89-73 i Charlotte Bobcats (6-12). I padroni di casa concedono solo 31 punti ai rivali nella ripresa e riprendono confidenza con la vittoria, chiudendo la parentesi negativa caratterizzata da 4 sconfitte nelle precedenti 5 gare. Belinelli gioca poco (19'43«) e segna pochissimo (6 punti con 2/6 dal campo e 1/ 4 da 3 punti). New Orleans si affida a David West (22 punti) e a Emeka Okafor (14 punti e 13 rimbalzi). Le cifre di Chris Paul (9 punti, 14 assist e 5 rimbalzi) non fanno notizia.
Sono diventate incredibilmente normali anche le sconfitte dei campioni in carica. I Los Angeles Lakers (13-6) vengono battuti a Houston (109-99) e collezionano il quarto stop consecutivo: per i gialloviola si tratta della striscia peggiore negli ultimi 3 anni. I Lakers, avanti anche di 12 punti, si spengono nel quarto periodo. Kobe Bryant segna 27 punti ma tira con un modesto 10/24. Lamar Odom (25 punti con 11/16) è impeccabile per gran parte della serata ma nell'ultimo periodo non trova più il canestro, proprio come Pau Gasol (8 punti e 9 rimbalzi). Houston, sempre priva di Yao Ming e di Aaron Brooks, cambia marcia dopo l'intervallo. Kevin Martin segna 20 dei suoi 22 punti nella ripresa, Shane Battier (17 punti) nel firma 11 nei 3 minuti conclusivi e la rimonta è servita. «Gli ultimi 5 minuti -dice soddisfatto il coach texano Rick Adelman- sono stati i nostri 5 minuti».
Al Texas sono legati altri due titoli della serata. I Dallas Mavericks (14-4) piegano i Minnesota Timberwolves per 100-86 e centrano il settimo successo di fila. I San Antonio Spurs (15-3), invece, rimangono la miglior squadra della lega nonostante il passo falso per 90-85 sul parquet dei Los Angeles Clippers, il peggior team del campionato. In attesa di tornare a Cleveland, dove stanotte sfiderà i 'suoì Cavs, LeBron James si scalda con 18 punti nell'agevole successo per 97-72 che i Miami Heat colgono sui Detroit Pistons. Menzione speciale, infine, per gli Oklahoma City Thunder (13-6). Senza Kevin Durant, vanno a vincere la maratona con 3 overtime sul campo dei New Jersey Nets per 123-120.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Atlanta Hawks-Memphis Grizzlies 112-109; New Jersey Nets-Oklahoma City Thunder 120-123 (3 overtime); Boston Celtics-Portland Trail Blazers 99-95; Toronto Raptors-Washington Wizards 99-95; Miami Heat-Detroit Pistons 97-72; Chicago Bulls-Orlando Magic 78-107; New Orleans Hornets-Charlotte Bobcats 89-73; Dallas Mavericks-Minnesota Timberwolves 100-86; Houston Rockets-Los Angeles Lakers 109-99; Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 105-94; Utah Jazz-Indiana Pcers 110-88; Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 90-85.
IN RUSSIA I MONDIALI DEL 2018. OBAMA: "LA FIFA HA SBAGLIATO"
Per la prima volta nella sua storia, la Russia organizzerà i campionati mondiali di calcio del 2018. Lo ha annunciato Jopeh Blatter, presidente della Fifa, a Zurigo. La Russia, è riuscita a battere le candidature di Inghilterra, Spagna-Portogallo e Belgio-Olanda.
OBAMA: "LA FIFA HA SBAGLIATO" Duro il commento del presidente degli Stati Uniti Barack Obama in merito alla scelta della Fifa. «Penso che sia stata una decisione sbagliata», ha detto il presidente degli Stati Uniti, che ricordiamo hanno già perso la candidatura di Chicago contro Rio de Janeiro per le Olimpiadi del 2016.
NEL 2022 SARANNO IN QATAR Il Qatar organizzerà i Mondiali 2018. Lo ha annunciato Joseph Blatter, presidente della Fifa, a Zurigo. La candidatura qatariota è stata preferita a quelle di Stati Uniti, Australia, Giappone e Corea del Sud.
I MONDIALI DEI RICCHI Prima in Russia, poi in Qatar: i Mondiali di calcio del 2018 e del 2022 sposteranno verso Est le nuove frontiere del pallone. La disponibilità praticamente illimitata di risorse ha determinato il successo delle due candidature, premiate oggi dal voto dell'esecutivo della Fifa. La Russia ha avuto la meglio su Inghilterra, Portogallo-Spagna e Olanda-Belgio in una competizione tutta europea. «Possiamo garantire che non vi lamenterete, facciamo la storia insieme», ha detto raggiante Igor Shuvalov, il vicepremier russo presente a Zurigo. Nonostante l'assenza del primo ministro Vladimir Putin, la delegazione è riuscita a convincere i 22 dirigenti della federcalcio internazionale chiamati ad esprimersi. Le perplessità esposte dagli ispettori della Fifa nel rapporto di valutazione, alla fine, non hanno pesato in maniera determinante. La Russia, come ha detto lo stesso Blatter, è un «continente più che un paese». A Mosca e dintorni, però, sono sicuri di poter allestire un torneo relativamente compatto e appetibile per le tv, con una programmazione che non dovrebbe essere sconvolta dalla 'spalmaturà su diversi fusi orari. «Avremo 13 città, 13 gioielli», ha detto Alexey Sorokin, direttore generale della candidatura. «La maggior parte delle sedi saranno ad appena un'ora di viaggio da Mosca».Trasporti e stadi al momento sono lontani dalla perfezione, ma il denaro non manca per colmare le lacune.
RUSSIA SOGNA FINALE CON GOL A BUFFON Mondiali 2018 in Russia, i padroni di casa in finale contro l'Italia e Gigi Buffon trafitto su punizione nel match decisivo. La Russia sogna di ospitare la World Cup in programma tra 8 anni e per convincere la Fifa, chiamato oggi ad assegnare il torneo, si affida anche al video suggestivo che racconta il sogno di Sasha. Il bambino, appassionato di calcio come tutti i suoi coetanei, immagina di giocare la finale dei Mondiali contro l'Italia e di far gol ad un 'eternò Gigi Buffon. Per la cronaca, tra 8 anni il portiere azzurro avrebbe 40 anni. «Abbiamo due opzioni: potremmo annoiarvi a morte con il nostro dossier o potremmo mostrarvi cosa c'è nei nostri cuori», dice Alexey Sorokin, direttore generale della candidatura rivolgendosi ai membri dell'esecutivo della Fifa. La Russia è convinta di poter offrire infrastrutture all'altezza e di garantire ottime entrate commerciali, sfruttando la scia delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. I rischi di un Mondiale troppo 'spalmatò su un territorio sterminato sono infondati, anche se il presidente della Fifa, Joseph Blatter, parla di «continente» e non di «paese»: «Avremo 13 città, 13 gioielli -dice Sorokin- e la maggior parte saranno ad appena un'ora di viaggio da Mosca». A rappresentare lo stato è il ministro dello Sport, Vitaly Mutko. L'assenza di un 'peso massimò in ambito istituzionale si avverte. In compenso, la Russia schiera due testimonial sportivi di livello assoluto. Il volto del calcio è Andrei Arshavin, stella dell'Arsenal, che affianca Yelena Isinbayeva, regina indiscussa del salto con l'asta. «Amo il calcio!», dice la Isinbayeva che, come tutti i membri della delegazione, si esprime in inglese. I sentimenti lasciano spazio soprattutto al business negli altri interventi. «Abbiamo già un miliardo di dollari in sponsorizzazioni per i Giochi di Sochi. Immaginate quando potremmo raccogliere con ii Mondiali di calcio, lo sport più popolare», dice Mutko. «Se ci scegliete, non ve ne pentirete. Ve lo assicuro», aggiunge. «Stiamo costruendo una nuova Russia -è il messaggio del vicepremier Igor Shuvalov-. Facciamo insieme la storia, avrete il partner che mai avete avuto finora».
SPAGNA CELEBRA IL BARÇA: "MOURINHO UMILIATO" -FOTO
Nella notte stellare del Camp Nou ieri ha vinto il calcio più bello, quello da 'marzianì del Barca di Pep Guardiola, e ha perso, ridimensionandosi, Josè Mourinho, scrive oggi in sintesi la stampa spagnola dopo il 5-0 stellare dei blaugrana al 'nuovò Real Madrid targato Mou. Anche la stampa della capitale, tradizionalmente più vicina ai merengue, esce con titoli osannanti per il club catalano e il suo allenatore. «Guardiola umilia Mourinho» titola in prima pagina Abc, e nelle pagine interne «Un diluvio cade sul Real Madrid». «Il Real investito dal Barca» annuncia El Pais, che parla di «una superba lezione di gioco della squadra blaugrana, che smonta un Madrid impotente»: «non c'è squadra migliore del Barcellona, e quando lo si mette in dubbio il rivale corre il serio rischio, come è successo ieri al famoso Real Madrid, di essere ridicolizzato». Il quotidiano madrileno ironizza anche sulle ripetute provocazioni di Mourinho contro il Barca: «quando la propaganda cede il passo al calcio - scrive El Pais - trionfa il Barca, per ora infinito, e non resta nulla degli eccessi verbali di Mou e dei suoi numerosi portavoce, surclassati, lui e loro, nel Gran Clasico». Lo stesso Mourinho, rileva il giornale, «sotto la pioggia è rimasto senza altre consegne» ai suoi giocatori che di «arrangiarsi come potevano». «Il calcio umilia Mourinho», titola l'altro grande quotidiano generalista di Madrid, El Mundo.
Il Real ieri sera, scrive, ha mostrato la sua «triste incapacità a coabitare con un Barcellona eccelso, sublime. Una squadra senza pietà nella realizzazione e deliziosa nelle forme, che ha inflitto al madridismo una delle maggiori umiliazioni della sua storia». «Orgasmo en blaugrana» titola As, che nell'editoriale conferma che «il Barca rimane molto al di sopra». La sfida annunciata fra Messi e Ronaldo si è conclusa, conferma il quotidiano sportivo di Madrid, a netto vantaggio della 'Pulcè: «l'argentino ha dissanguato il Madrid, il portoghese si è sgonfiato». Una «Memorabile sinfonia» il titolo di Marca, il quotidiano di solito più vicino al Real, che parla di una «lezione di classe, intelligenza e precisione» e rende omaggio a Xavi, autore di un primo gol da antologia, che «ha rotto la partita con 20 minuti di genio». Ovviamente ditirambica la stampa catalana. «Il ruggito del leone» titola La Vanguardia, che parla di «una lezione tecnica di Pep a Mou» e spiega che il Barca ha «umiliato il Madrid con un recital meraviglioso». «Il Barca di Guardiola umilia il Real di Mourinho e fa impazzire il Camp Nou» scrive anche El Periodico: «Messi ha zittito Ronaldo», sottolinea. Anche per Mundo Deportivo il Barca di ieri è stato «l'orgasmo team». Per il giornale di Barcellona le brutalità di Ronaldo, Ramos e Carvalho durante la partita dimostrano che «non sanno perdere». «Dio ha inventato il calcio», sintetiza l'altro sportivo catalano, Sport, «e il Barca ha messo il pallone».
JUVE E SAMP ELIMINATE DALL'EUROPA LEAGUE -VIDEO
Ancora un pari in Europa League e questa volta è fatale alla Juventus: niente miracolo, i bianconeri sono fuori dalla competizione, che hanno buttato via nel match di andata, quando si sono fatti raggiungere al 94' dal Lech a Torino. Oggi, nella bufera di neve di Poznan, nessuno ha tirato indietro la gamba, si è lottato fino alla fine e sfiorata la vittoria, quando Libertazzi ha schiacciato in modo debole una palla di testa che sembrava già gol fatto, davanti al portiere avversario. Colpiti a freddo da Rudnevs (quattro gol in due partite ai bianconeri), che ha approfittato di una disattenzione aerea di Chiellini, la squadra di Del Neri ha giocato meglio dell'avversario, creando tre occasioni tra cui quella clamorosa di Bonucci, da un metro, su respinta del portiere. Nella ripresa si è assistito a un autentico scandalo perpetrato dall'arbitro spagnolo Vitienes, che non si sa per quale ragione ha fatto giocare su un campo con dieci centimetri di neve, le linee invisibili e i giocatori a rischio a ogni intervento. In simili condizioni la Juve, tuttavia, ha giocato a calcio ed è arrivata al pari con Iaquinta poco dopo la mezzora. Il forcing finale non è bastato, perchè il terreno non era più un campo da calcio e la Juve ha sprecato troppo. Tra le note negative, eliminazione a parte, l'errore di Chiellini sul gol polacco, mentre di positivo c'è il sollievo di non avere più impegni europei per cercare di concentrarsi meglio sulla corsa scudetto. Buono l'esordio di Camilleri, discreta la conferma di Traore e Krasic è sempre in grado di fare la differenza anche per pochi minuti. Ma soprattutto, Del Neri tira comunque un sospirone perchè nessuno si è fatto male e si ritorna a Torino senza il solito infortunio di routine. Ma resta l'amarezza per essere stati eliminati in un girone assolutamente abbordabile. Se la Juventus fosse il Palermo, avrebbe già comprato Rudnevs, come fecero i siciliani con Ilicic e Bacinovic proprio dopo un match di Europa League: il giovane lettone si è rivelato giocatore vero, devastante in tutti i movimenti d'attacco e soprattutto acquistabile con pochissimi soldi. Del Neri rimprovera i suoi perchè dovevano sfruttare meglio le occasioni, ma sostiene con grande forza che il campo era impraticabile e che non si doveva giocare.
DEL NERI: "SIAMO USCITI LE SCORSE PARTITE" «C'è amarezza perchè non siamo usciti oggi, ma nelle partite precedenti»: così ai microfoni di Mediaset Premium il tecnico della Juventus Luigi Del Neri. «Abbiamo sbagliato molti gol davanti alla porta - ha aggiunto - e quando si sbaglia poi si paga, al di là del campo, che comunque per noi resta impraticabile. Dovevamo sfruttare meglio le situazioni che si erano create, il calcio è spietato e delle volte non ti dà quello che meriti». «C'è amarezza perchè non siamo usciti oggi, ma nelle partite precedenti: ora dobbiamo ricominciare a pensare al campionato - ha concluso - non avremo più trasferte infrasettimanali. La squadra è forte e adatta ad entrare in corsa per una Champions League che società e tifosi meritano».
SAMP, ADDIO EUROPA Addio sogni d'Europa. Pazzini illude la Sampdoria con uno splendido gol di testa ma il Psv, che pure carbura in ritardo, con uno strepitoso Toivonen spegne i sogni degli oltre 12 mila che hanno sfidato il freddo polare per assistere alla partita. Il primo tempo è tutto della Samp che va all'arrembaggio dell'area olandese con triangolazioni perfette, buon ritmo, convinzione e cattiveria. Gli uomini di Di Carlo sembrano voler dettare i ritmi della partita e già dopo 8' Marilungo spara un sinistro che si spiaccica sul palo esterno a destra di Isaksson. Il PSV gioca all'italiana: centrocampo di tenuta ma difesa non imbattibile. Inoltre Poli e Ziegler alternativamente si aggrappano ai polpacci di Afellaj, sostanzialmente bloccandolo. Il freddo che cala su Marassi gela anche il galleggiante del serbatoio che alimenta il generatore e al 21' le luci si affievoliscono. L'arbitro Strombergsson sospende per 9' minuti la partita che farà recuperare al termine del primo tempo. La Samp insiste nel martellare gli olandesi che si fanno vedere proprio con Afellaj al 12': un cross teso per Toivonen che miseramente cicca. Poco dopo Lucchini si fa male, probabile problema al ginocchio destro. Ma non c'è tempo da perdere e la Samp insiste. Al 32' Pazzini chiede un rigore per una manina di Marcelo che devia il tiro ma non viene concesso. Koman e Marilungo vengono pizzicati due volte in fuorigioco. E alla fine ci pensa il Pazzo: cross di Ziegler in area, Pazzini spicca il volo, torsione, colpo di testa che anticipa Engelaar e palla in rete. Il Ferraris esplode anche perchè arriva la notizia che il Debrecen sta battendo il Metalist per 1-0. Nel secondo tempo però sarà altra partita. Gli olandesi non inghiottono il rospo e rispondono al 6' st con Toivonen il primo tiro in porta degli ospiti si tramuta in gol. Cross di Afellay per Toivonen, lasciato andare a spasso da Cacciatore, il nazionale svedese è libero di staccare di testa e batte Curci. D'ora in poi è un'altra storia. In pochi minuti la Samp spreca, sbaglia, sciupa.
Di Carlo fa uscire Koman per Guberti che può fare da cerniera tra centrocampo e punta. Poi decide di tornare al 4-4-2: dentro Mannini, fuori Poli. La partita si fa nervosa e fisica, la Samp continua a sbagliare, i guardalinee anche, l'arbitro in due minuti ammonisce due giocatori del Psv e uno della Samp. Cresce il nervosismo e per logica conseguenza cala la concentrazione. Solo al 40' st la Samp sembra riprendersi e grazie al solito, eccellente Curci, spera: Ispirata verticalizzazione di Pazzini per Marilungo con l'esterno destro, dubbio il fuorigioco fischiato all'attaccante doriano. Un minuto dopo Delizioso appoggio dalla linea di fondo di Mannini verso Palombo, il capitano prova a calciare al volo col destro ma il pallone gi rimane sotto il piede La Samp non gira più e s'innervosisce. Arriva un eccellete Dzudzek proprio davanti a Curci che para, ma la palla rotola piano fino alla linea della porta. Il portiere doriano, praticamente gattoni, salva. Marilungo viene espulso per doppia ammonizione e la Samp resta in 10. È qui che matura il secondo gol degli olandesi: Toivonen appoggia per Berg, liberissimo, Curci respinge il suo tiro in uscita ma il rimpallo su Volta favorisce ancora Toivonen. Lo svedese a porta vuota spegne i sogni blucerchiati.
DI CARLO: "MERITAVAMO DI PIÙ" Palpabile in casa Sampdoria la delusione per la sconfitta con il Psv che significa eliminazione dall'Europa League. «Negli spogliatoi eravamo tutti arrabbiati e delusi per il risultato. Il nostro rimpianto maggiore - ha spiegato Di Carlo - è di aver fatto tante cose buone e di aver avuto tante occasioni anche nelle altre gare giocate e alla fine aver raccolto meno del dovuto. Oggi abbiamo disputato un buon primo tempo poi al primo tiro subito abbiamo preso gol. Lo ripeto, il rimpianto maggiore è non essere riusciti a concretizzare il lavoro fatto». Una Sampdoria di altissimo livello nella prima frazione ma calata nella ripresa. «È vero, avevamo chiesto ai ragazzi di continuare a tenere i ritmi alti ma il loro pareggio è stata per noi una legnata. Il Psv è stato più concreto e nel secondo tempo è riuscito a fare un possesso palla che noi non siamo stati in grado di replicare. Quella di oggi comunque - ha proseguito il tecnico blucerchiato - è stata una prestazione importante , purtroppo quando sono calati i ritmi è uscita la qualità dei nostri avversari, noi abbiamo cercato la vittoria sino al novantesimo ma vorrei dire che i ragazzi non meritavano questa sconfitta». Per la Samp adesso la parola d'ordine è una sola: ripartire. «Dobbiamo essere forti e riprenderci sul campo quello che non abbiamo concretizzato. Adesso ci concentreremo sul campionato e sulla coppa Italia. Dobbiamo ripartire e provare sempre a migliorarci». Al decimo tentativo il Psv riesce a vincere una gara in Italia e con i tre punti di questa sera si guadagna la qualificazione al turno successivo. «All'inizio la Sampdoria ha tenuto un ritmo altissimo - spiega Fred Rutten, tecnico dei biancorossi - e per noi era difficile riuscire a fare il nostro gioco, eravamo nel pallone. Poi nel secondo tempo abbiamo prevalso fisicamente, avevamo più fiato ed è stato più facile. Comunque per le occasioni avute abbiamo meritato di vincere».
PALOMBO: "CASSANO INSOSTITUIBILE" Giocatori sampdoriani delusi nel dopo gara della sfida con il Psv. Su tutti Angelo Palombo, ma il capitano non si è tirato indietro neanche quando l'argomento è diventato Cassano: «Ci manca Cassano? Antonio è un giocatore insostituibile, ma è in particolare a livello numerico che abbiamo bisogno di giocatori. Credo che sia necessario un intervento sul mercato della società».
DISTORSIONE PER LUCCHINI Trauma distorsivo contusivo al ginocchio destro per Stefano Lucchini. Il difensore centrale della Sampdoria che si è infortunato stasera al 21' del primo tempo della partita Samp-Psv durante un contrasto di gioco con Reis, sarà domani al centro clinico per le indagini diagnostiche. Si allunga così l'elenco degli infortunati in casa Sampdoria: oltre a Lucchini, non recuperano Semioli, Zauri e Padalino. Lo stato di Pozzi, che in sede di rifinitura oggi ha lamentato ancora problemi muscolari, verrà vagliato nei prossimi giorni.
RISULTATI E CLASSIFICHE Risultati delle partite della quinta giornata dell'Europa League giocate oggi. Gruppo A Manchester City (Ing) - Salisburgo (Aut) 3 - 0 Lech Poznan (Pol) - Juventus (Ita) 1 - 1 Classifica: Manchester City 10 punti (qualificato); Lech Poznan 8; Juventus 5; Salisburgo 2. Prossimo turno (16/12): Salisburgo - Lech Poznan Juventus - Manchester City. - Gruppo B Atletico Madrid (Spa) - Aris Salonicco (Gre) 2 - 3 Rosenborg (Nor) - Bayer Leverkusen (Ger) 0 - 1 Classifica: Bayer Leverkusen 11 punti (qualificato); Salonicco e Atletico Madrid 7; Rosenborg 3. Prossimo turno (16/12): Bayer Leverkusen-Atletico Madrid Aris Salonicco - Rosenborg. - Gruppo C: Sporting Portugal (Por) - Lilla (Fra) 1 - 0 La Gantoise (Bel) - Levski Sofia (Bul) 1 - 0. Classifica: Sporting Portugal 12 punti (qualificato); La Gantoise 7; Lilla 5; Levski Sofia 4. Prossimo turno (16/12): Lilla - La Gantoise Levski Sofia - Sporting Portugal. - Gruppo G Hajduk Spalato (Cro) - AEK Atene (Gre) 1 - 3 Zenit S.Pietroburgo (Rus) - Anderlecht (Bel) 3 - 1 Classifica Zenit S.Pietroburgo 15 punti (Qualificato), Aek 7, Anderlecht 4, Hajduk Spalato 3. Prossimo turno (16/12): Anderlecht - Hajduk AEK Atene - Zenit S.Pietroburgo. - Gruppo H Odense (Dan) - Getafe (Spa) 1 - 1 Young Boys (Svi) - Stoccarda (Ger) 4 - 2 Classifica: Stoccarda 12 punti (qualificato); Young Boys 9 (qualificato); Getafe e Odense 4. Prossimo turno (16/12): Getafe - Young Boys Stoccarda - Odense - Gruppo I Sampdoria (Ita) - PSV Eindhoven (Ola) 1 - 2 Metalist Kharkov (Ucr) - Debrecen (Ung) 2 - 1 Classifica: PSV Eindhoven 13 punti; Metalist Kharkov 10, Sampdoria 5, Debrecen 0. Prossimo turno (16/12): PSV Eindhoven - Metalist Kharkov Debrecen - Sampdoria.
HORNETS IN CRISI, SCONFITTI ANCHE DAI THUNDER -VIDEO
Marco Belinelli non brilla e New Orleans cade ancora. Gli Hornets perdono 95-89 sul campo di Oklahoma City e incassano la quinta sconfitta in 17 partite. Gli Hornets si spengono nel finale del match: subiscono un mortifero parziale di 20-8 negli ultimi 5'50«, in cui segnano solo 2 tiri dal campo. Belinelli, titolare per 29'39», mette a segno 10 punti con un modesto 3/10 dal campo (2/6 da 3 punti). A New Orleans non bastano la consueta regia di Chris Paul (17 punti, 14 assist e 5 recuperi) e le cifre di Emeka Okafor (13 punti e 11 rimbalzi) e di David West (20 punti e 7 assist). Oklahoma (12-6) esibisce ancora una volta il talento dei suoi giovani stellari. Kevin Durant mette a referto 26 punti e 11 rimbalzi, Russell Westbrook fa ampiamente la sua parte con 25 punti e 11 assist.
Tabellini gonfi, proprio come quelli delle star che riportano il sorriso a Miami. Gli Heat superano in casa i Washington Wizards per 104-95 grazie alle prestazioni dei 'big three'. LeBron James conduce le danze (30 punti, 6 rimbalzi e 5 assist), Chris Bosh non stecca (20 punti e 7 rimbalzi) e Dwyane Wade si unisce alla festa nel secondo tempo, quando realizza 22 dei 26 punti totali, a cui si aggiungono anche 8 rimbalzi. Nello spogliatoio degli Heat, che hanno un record di 10-8, torna almeno in parte il sereno dopo gli spifferi relativi alla tensione tra i giocatori e il coach Erik Spoelstra, che per qualche ora può godersi la 100esima vittoria della carriera. Il successo sui mediocri Wizards (5-11), per giunta privi dell'infortunato rookie John Wall, è solo un segnale che necessita di conferme.
Servirebbe una striscia positiva, simile a quella che Dallas sta portando avanti. I Mavericks (13-4) vincono il derby texano con gli Houston Rockets (5-12) per 101-91 e centrano il sesto successo di fila. Dirk Nowitzki (20 punti e 10 rimbalzi) è il migliore di una squadra che ha trovato la quadratura. Anche Utah (14-5) colleziona la sesta vittoria consecutiva. I Jazz non hanno problemi a stendere i Milwaukee Bucks (6-11) per 109-88. Sugli scudi Deron Williams (22 punti, 10 assist, 5 rimbalzi) e Al Jefferson (22 punti e 11 rimbalzi).
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Miami Heat-Washington Wizards 105-94; Oklahoma City Thunder-New Orleans Hornets 95-89; Dallas Mavericks-Houston Rockets 101-91; Utah Jazz-Milwaukee Bucks 109-88.
FONTE: Leggo.it
30/11/2010
Crotone, colpo di Genio: un biennale per Corini
BANDIERE GIALLOBLÙ. Primo ingaggio dopo il «no» al Portogruaro
L'ex centrocampista rivela: «Sono carico, darò tutto me stesso: voglio ridare entusiasmo al pubblico»
La partita comincia. Cambiano gli orizzonti. Non più in mezzo al campo a dettare il gioco. Ma ai bordi della battaglia, munito di giacca, cravatta e nuova strategia Eugenio Corini è il nuovo allenatore del Crotone. Il matrimonio si poteva fare già la scorsa estate. Ma non se ne fece niente.
Genio aveva scelto il Portogruaro. Matrimonio mai consumato, visto che le parti si separarono ancora prima di incominciare. Ma stavolta Corini partirà per davvero. La società calabrese gli ha sottoposto un contratto biennale con opzione per il terzo anno.
Domenica, giusto per non farsi mancare nulla, si troverà ad affrontare la capolista Novara. Bell'inizio per l'ex cervello gialloblù. Al suo fianco ci sarà Salvatore Giunta come vice.
Corini sostituisce Leonardo Menichini, all'indomani della sconfitta casalinga patita dal Crotone contro il Vicenza. La posizione di classifica, comunque, è buona. Ventidue punti e idee ambiziose, perché la zona play dista appena quattro punti. Ieri le prime parola da nuovo allenatore del Crotone. «Sono arrivato per unire», ha detto Genio, «e voglio che tutti insieme si riesca a costruire un Crotone sempre più forte. Ho accettato questa sfida sospinto da un grande entusiasmo. E spero che questo mio stato d'essere venga percepito subito anche dai giocatori. Inizio un'avventura tutta nuova, nella quale metterà tutto me stesso. Attraverso il gioco si può arrivare ad avere un clima positivo intorno alla squadra. Spero, inoltre, di vedere uno stadio con più gente sugli spalti sospinta da maggiore entusiasmo. Cercheremo di aiutarli proponendo un calcio dinamico. Qui a Crotone sposo una filosofia applicata al calcio. Al Portogruaro non ho nemmeno iniziato. Credo sia facile capire quale voglia mi sento addosso adesso». S.ANT.
FONTE: LArena.it