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PRISCIANTELLI rescinde, un grande grazie a lui per l'ottimo lavoro svolto! Fusione HELLAS-CEO: MARTINELLI non smentisce e CAMPEDELLI fa l'occhiolino..


Rescissione per PRISCIANTELLI: Forse era inevitabile con l'avvento della nuova dirigenza e l'arrivo del pur bravo FICCADENTI come uomo mercato gialloblù ma la perdita di Riccardo, che tutti dovremmo ringraziare per l'ottimo lavoro svolto, mi dispiace un sacco.

Ancora sulle voci di fusione: MARTINELLI non si espone «In questo momento la mia unica preoccupazione è far tornare grande l’Hellas». Il NORTH SIDE (tifosi CEO) «Noi siamo disorientati, se Campedelli è in difficoltà metta in vendita il club». Mimmo DI CARLO tecnico dei 'pandorini': "Il Chievo è una bellissima favola, sarebbe assurdo cancellarla a tavolino"... Pensi, caro lei, cosa significherebbe cancellare o anche solo 'imbastardire' una società di quasi 30 anni più antica che perdipiù ha vinto uno scudetto!

PADOVA-HELLAS VERONA: Derby brutto come all'andata con risultato diametralmente opposto... Bene così, alla fine tutto si equilibria e la differenza la fanno tecnica, motivazioni ed organizzazione di squadra che questa volta è stata senz'altro a favore degli scaligeri.
Possibilita playoff? REMONDINA «È successo altre volte di non riuscire a fare il salto di qualità al momento opportuno, quindi dobbiamo pensare a una partita per volta e vivere alla giornata». CAMPISI «C'è poco da fare, ormai lo possiamo dire. Per la volata play off ci siamo anche noi. E faremo di tutto per raggiungerli»

Due giornate di squalifica per GIRARDI: ma stavolta, a differenza del 'caso RANTIER', credo che nessuno abbia di che lamentarsi; qualunque cosa l'avversario gli abbia detto il torto è tutto di Mimmo che non doveva cadere nella trappola del biancoscudato come successe anche a TIBONI (proprio contro il PERGOCREMA prossimo avversario dell'HELLAS al BINTI). Per gli amanti dei comunicati ufficiali, qui http://www.lega-calcio-serie-c.it/it/Comunic2009/Campionato/102DIV.pdf trovate quello della Lega in proposito. Diffidati anche MANCINELLI e BELLAVISTA. La Lega ha inoltre disposto l'anticipo per PRO SESTO – MONZA al 21 Febbraio ed il posticipo di SPAL – REGGIANA al 23! Ma che bello il calcio moderno... Partite ogni altro giorno.

Allenamento di ieri: Per i gialloblù riscaldamento tecnico, esercizi sulla mobilità, possesso palla, lavoro aerobico e partitella. Aggregati al gruppo CAMPAGNA e DA DALT, differenziato per CORRENT, RAFAEL e SCAPINI, terapie per ANACLERIO ed HURME.

Padova 0-1 Hellas Verona (foto 640x480 pixel)


I contributi filmati del TGGialloblù
- PADOVA-VERONA: SERVIZIO VIGHINI
- FLASH, LA PUNIZIONE DI PAROLO
- FLASH: IL GOL DI CAMPISI
- PADOVA-VERONA 0-1: LA SINTESI
- REMONDINA: 3 PUNTI VOLUTI
- CAMPISI: PROVA D'ORGOGLIO
- BERGAMELLI: DIFESA PERFETTA
- PAROLO: SIAMO MATURATI



[IN BREVE]
SCONTRI FRA TIFOSI E CON LA POLIZIA in Brasile: un morto e feriti vari...
FORMULA 1: Ancora problematico il rapporto tra le FERRARI ed il Kers.
SERIE A: PREZIOSI minaccia di lasciare a causa della violenza nel calcio (forse avrebbe ottenuto incoraggianti risultati promettendo il contrario).
VOLLEY: BAGNOLI sarà il nuovo cittì della nazionale russa. [COMMENTA]

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GIOCO PRONOSTICI:
... E finalmente arriva anche il turno di Black :!: Arriva pure alla grande visto che non solo 'il nostro' è Campione di giornata ma uguaglia il massimo punteggio ottenuto in questa stagione con 9 :!: :!: :!: Bravo Black complimenti. Al secondo posto ma staccati di 3 lunghezze troviamo Martino, Mister Loyal, MR31032001 e RobRoy.

Bubu77 solo 3 ma gli sfigadoni sono Boro e Gabri:!:


Gioco pronostici B/=\S 2008/2009
GiocatorePunti
RobRoy101
Bruni96
Martino91
MR3103200188
Boro, Bubu77, Gabri, Pose Gialloblu86
Black, Bridget83
Mister Loyal82
Smarso80
Ale90HVr79
RougeHellas77


ALBO D'ORO CAMPIONI
2007/2008 L. Bruni F.C.
2006/2007 Ark (Ex-Alberto)
2005/2006 Ark (Ex-Alberto)
2004/2005 Ark (Ex-Alberto)
2003/2004 Ark (Ex-Alberto)


Puoi commentare questo articolo sul forum BONDOLA/=\SMARSA oppure in coda a questo post per aprire magari uno scambio di opinioni... Con la prima di campionato è ripartito il gioco pronostici B/=\S: l'anno scorso la spuntò BRUNI per un solo, misero punto! (fra l'altro preso alla rubentina) Brucia ancora ma, anche quest'anno ci sarà da giocarsela! Che aspettate dunque? Si potrà giocare fino all'inizio delle partite!



- MA LUNEDÌ SERA COL PERGOCREMA RISCHIA DI ESSERCI UN’EMERGENZA IN ATTACCO
Rotto il tabù-derby, ora i playoff sono a due passi
Tre punti recuperati in un colpo solo. Dopo la vittoria nel derby e la contemporanea sconfitta del Novara a Legnano la distanza tra l’Hellas e l’ultimo posto utile per i playoff, ossia il quinto, si è ridotta a due sole lunghezze. La truppa di Remondina fiuta la preda ed è pronta a riprendere la caccia già da lunedì sera (nel prossimo turno, infatti, il Verona giocherà in posticipo contro il Pergocrema), ma al riguardo il tecnico gialloblù ha già messo le mani avanti: «È successo altre volte di non riuscire a fare il salto di qualità al momento opportuno, quindi dobbiamo pensare a una partita per volta e vivere alla giornata». In attesa di tornare in campo l’Hellas si gode il ritorno alla vittoria in un derbye i buoni segnali arrivatida Padova: Ceccarelli, una volta di più, si è dimostrato indispensabile per dare solidità al reparto difensivo, mentre il rientro di Garzon ha puntellato a dovere il centrocampo. In vista del prossimo impegno, però, Remondina rischia di dover fare i conti con un’emergenza in attacco. Girardi, che domenica è stato espulso, sarà squalificato, Scapini sta recuperando dopo l’operazione e ancora non è pronto, mentre per quanto riguarda Rantier si atttende di conoscere l’esito del ricorso. A oggi, la coppia gol sarebbbe Tiboni-Gomez.


- I TIFOSI SONO D’ACCORDO «LA FUSIONE? NO, GRAZIE»
L’idea non piace>> Contrari sia i supporters del Chievo che quelli dell’Hellas. Il North Side chiede chiarezza «Noi siamo disorientati, se Campedelli è in difficoltà metta in vendita il club». Martinelli non si espone «In questo momento la mia unica preoccupazione è far tornare grande l’Hellas» Non cancellare la storia.
Non c’è pace a Verona per il calcio giocato. Mentre l’Hellas risorge a Padova ed il Chievo stenta nella sua corsa salvezza, la voce di una possibile fusione tra e le due società non smette di tambureggiare tra i tifosi dell’una e dell’altra parte. In particolare la manifestazione di domenica al Bentegodi dei tifosi della diga, coi loro cartelli “no alla fusione”, mostra quanto l’argomento sia d’attualità. Sinora non si registrano dichiarazioni ufficiali delle società, ma solo quelle di esponenti politici. Su tutti il sindaco Flavio Tosi di cui si ricordano due affermazioni. La prima risale allo scorso anno: «Fusione, perché no? Ma la squadra dovrebbe chiamarsi solo Hellas Verona». La seconda uscita del primo cittadino è di qualche giorno fa: «Non vedrei male l’acquisizione del Chievo da parte del Verona». L’assessore allo Sport Federico Sboarina, anche lui tifoso Hellas, ribatte: «Ho una posizione diversa rispetto a quella del sindaco, io non sono per la fusione, credo che ogni squadra debba meritarsi la categoria di appartenenza sul campo». Che siano proprio i tifosi clivensi a fare chiasso con una presa di posizione netta confermerebbe le voci secondo le quali sarebbe più la sponda Campedelli a spingere in tale direzione, data una certa difficoltà economica esistente.

Gino Ferrari, esponente “North Side” dice: «In questo momento noi tifosi siamo disorientati. Vogliamo che il presidente Campedelli faccia chiarezza su questa situazione piuttosto che evitare ogni dialogo con la tifoseria. La fusione sarebbe una sconfitta, soprattutto perché alla lunga cancellerebbe il Chievo - prosegue Ferrari - che rimane un patrimonio del calcio italiano di questi ultimi anni. Se sul piano economico Campedelli non è in grado di portare avanti la società, la cosa migliore è che venda». Il presidente dei Mussi Volanti non parla. Lo fece solo durante la presidenza Arvedi quando non negò l’interesse al progetto ma disse: «I matrimoni si devono fare in due», riferendosi alla posizione del conte Piero che tuonò a più riprese: «Con me la fusione non si farà». A noi raccontò un giorno di aver pure sondato il terreno tra i tifosi Hellas e la risposta fu chiarissima: “Non s’ha da fare né ora né mai”. Giovanni Martinelli, dal canto suo, a volte pare svicolare dall’argomento, in altre si rifugia in un più chiaro: «Ora penso solo a far tornare grande l’Hellas». I buoni uffici tra lui e il padrone della Paluani, tuttavia, mettono sul chi va là la piazza. Il prezzo da pagare sembra troppo alto per le tifoserie, più che mai pronte a dire il loro forte no ad un’operazione che per dare ossigeno ai conti societari andrebbe a cancellare la storia conquistata con la fatica e la passione di intere generazioni di veronesi.

FONTE: DNews.eu


- Passi per lo spettro retrocessione, ma non parlate ai tifosi del Chievo di... FUSIONE CON l'HELLAS! Campedelli si becca la contestazione
Il tecnico Di Carlo sta con la curva gialloblù: "Il Chievo è una bellissima favola, sarebbe assurdo cancellarla a tavolino".
Sette risultati utili consecutivi fanno del Chievo una delle squadre più in salute di questo scorcio di stagione, anche se i numerosi pareggi tengono ancora la squadra gialloblù in penultima posizione. I progressi della gestione Di Carlo sono peraltro palesi, ed ora la salvezza appare a portata di mano. Se poi l'ultimo punto viene strappato con un goal in Zona Cesarini dell'ex dal dente avvelenato - l'epurato catanese Colucci - la tifoseria dei 'mussi volanti' dovrebbe avere soltanto motivi per applaudire... o no?

In realtà, ieri - prima e dopo la partita - una cinquantina di sostenitori clivensi ha contestato il presidente Luca Campedelli in relazione alle voci diffusesi a Verona su una pos­sibile fusione tra il Chievo e l'Hellas. Il patron gialloblù ha tuttavia lasciato lo stadio senza dare risposte ai tifosi che chiedevano con uno striscio­ne "Verità e chiarezza", gridando il loro 'no' all'operazione. Chi una risposta l'ha invece data - pur avendo al riguardo minor voce in capitolo - è il tecnico Mimmo Di Carlo: "Il Chievo è una bellissima favola, sarebbe assurdo cancellarla a tavolino".

FONTE: Goal.com


- Campisi spinge l’Hellas: «Crediamo al salto di qualità»
Il jolly della mediana, eroe del derby a Padova, non pone limiti: «Faremo di tutto per raggiungerlo»
Quando gli si chiede: «Dove le piace giocare?» Lui ti risponde: «Non c’è problema, faccio qualsiasi ruolo a centrocampo». Giocatori così li chiamano jolly. E’ gente che ogni allenatore vorrebbe avere. Pochi discorsi, tanti fatti. E se poi sono risolutivi, come è stato Luisito Campisi nel derby a Padova, allora puoi davvero dire di aver scovato un tesoro.


Già, perché Luisito, ennesimo prodotto del vivaio atalantino, papà milanista, è un talento che l’Hellas si deve tenere stretto. «Sono in comproprietà - spiega - e francamente lascio che a decidere del mio futuro siano le due società. Per quanto mi riguarda penso solo a fare il meglio possibile». Il meglio per Luisito è il derby a Padova. Perfetta, sotto ogni punto di vista. Sette giorni prima, contro la Cremonese, Campisi aveva commesso due, tre errori che lo avevano fatto imbestialire. Puntuale era arrivato il cambio, altrettanto puntuali le critiche e i voti insufficienti nelle pagelle.
Ma una settimana è bastata per rimediare e tornare in campo con tanta rabbia. «Quando non ti riesce qualcosa - dice il centrocampista - mi arrabbio tantissimo. Ci tenevo a fare bene contro il Padova. Ma è stata tutta la squadra a giocare in maniera diversa. Eravamo tutti attenti, sapevamo che non potevamo sbagliare nulla e dove potevamo sorprenderli. Abbiamo giocato un primo tempo in cui li abbiamo studiati, poi quando siamo andati nello spogliatoio ci siano guardati in faccia e ci siamo detti. «Questa è un’occasione da non perdere. Questa gara la possiamo vincere. Così è stato. Abbiamo trovato il gol, e poi senza soffrire più di tanto abbiamo portato in porto la vittoria».

E adesso come la mettiamo? Il Verona si trova nuovamente a ridosso dei play off (due punti) un sogno, una chimera in certi momenti, una realtà in altri. «C'è poco da fare - conclude Campisi -, ormai lo possiamo dire. Per la volata play off ci siamo anche noi. E faremo di tutto per raggiungerli»

FONTE: Leggo.it


- Il Verona vince un derby bruttissimo
Doveva essere la giornata della rinascita biancoscudata in occasione del centenario o quella della prima vittoria di Martinelli da presidente dell’Hellas. Il derby Padova- Verona incorona la formazione scaligera che conquista il terreno dell’Euganeo (0-1) con un gol di pregevole fattura di Campisi al 14° del secondo tempo. La maglia dello storico debutto non porta fortuna ai ragazzi di Tesser, che mettono in campo la peggior prova stagionale, denotando un’incapacità di gioco quasi imbarazzante. Bene il Verona, che in classifica raggiunge proprio i cugini al 7° posto con 30 punti a - 2 dai playoff.

Partita brutta nella prima frazione, coi padroni di casa a tentare qualche sortita in avanti senza essere mai pericolosi e gli scaligeri a difendersi adeguatamente. Poi la ripresa si infiamma in un batter di ciglia. Campisi scaglia dal limite dell’area un diagonale che si insacca alle spalle di Cano al 59°. Due minuti più tardi è Parolo a centrare l’incrocio dei pali, evitando di un niente il possibile colpo del definitivo ko biancorosso. Poi è ordinaria amministrazione. C’è tempo per una doppia espulsione. L’Hellas resta in 10 per un fallo di reazione di Girardi, il Padova per un Di Venanzio particolarmente offensivo nei confronti dell’arbitro. A metà ripresa il tifosi biancoscudati abbandonano squadra e curva, intonando cori contro i giocatori. L’Hellas invece non può festeggiare adeguatamente un risultato fondamentale, vista la totale assenza dei supporters gialloblu.

FONTE: MetroNews.it


- Campedelli e Martinelli, l'unione farebbe la forza?
Confusione o ‘con fusione'? Rivedo le immagini in tv dei tifosi del Chievo che protestano e mi viene in mente un vecchio brano della premiata ditta Battisti-Mogol: ”Confusione” appunto. “Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio, ma è uno sbaglio è petrolio….” recita un brano. Magari, avere alla guida del club della Diga un Moratti che vive di oro-nero da almeno cinquant'anni. Il pandoro, si sa, non ha il mercato del petrolio e forse è arrivato anche alla fine del suo ciclo produttivo, calcistico s'intende. Così, forse, va interpretato il silenzio di Luca Campedelli, che domenica non ha risposto alla contestazione civile dei tifosi della Diga…”Confusione, mi dispiace, tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e più piccola emozione”, recita ancora la canzone. Per Campedelli, forse, Chievolandia è già finita e le emozioni del derby, della vittoria a San Siro con l'Inter, della Champions possono essere appese sul muro, come un trofeo di caccia. Tutti gli sportivi, badate bene, tutti, devono dire grazie alla famiglia Campedelli perché ha dimostrato che le favole possono diventare realtà, perchè a livello nazionale ha tenuto vivo il nome della Verona calcistica, quando il tricolore dall'altra parte si era offuscato e quando la città veniva a torto bistrattata dai pregiudizi di una stampa, schierata contro per professione. Adesso il momento è critico.

Non me ne vogliano i tifosi del Chievo, ma è dovere di ogni cronista raccontare cosa succede, piaccia o non piaccia. Da tempo Luca Campedelli con il valido Renato Tengattini, il ministro delle Finanze dell'intera azienda di famiglia, sta lavorando all'ipotesi della squadra unica. Del resto, anche questo va detto, non ci sono soltanto motivazioni economiche. In fondo, anche Luigi Campedelli, papà di Luca, ai tempi del fallimento dei primi anni '90, aveva a lungo pensato di acquisire l'Hellas. Oggi se ne riparla. Troppi soldi gettati via, per essere ancora una volta a un passo da una nuova retrocessione. Ed è qui però che si genera però un po' di confusione. Perchè non cedere il Chievo a qualcun altro? Perché andare a cercare un patto con Giovanni Martinelli? Perché avventurarsi nella costruzione di un nuovo stadio, che magari non darà gli introiti previsti? Ma soprattutto perché deludere quei tifosi, magari pochi, che si sono sempre distinti in tutti i campi d'Italia per correttezza? E poi se la salvezza non arriverà, converrà ancora al Verona accorpare il Chievo?


Domande diverse che coinvolgono però anche l'altra metà del tavolo della trattativa. Vedo gli occhi di Martinelli in una foto del mio amico Francesco Grigolini e mi regalano l'immagine di un uomo che ha coronato il suo sogno. Acquistare il club che lo ha fatto soffrire e gioire per una vita. Domenica poi è arrivata la prima vittoria. E mi chiedo: perché mai dovrebbe dire di sì a Luca Campedelli? Il Verona, da ottobre scorso a giugno, gli costerà un milione e ottocentomila euro di gestione. Otto milioni li ha già spesi, ma quattro gli verranno restituiti dalla famiglia Arvedi. Altri sei dovrà metterli in cantiere l'anno prossimo per allestire una squadra per salire, totale undici milioni e ottocentomila euro per non avere comunque la certezza di farcela. Davide Bovo, il ministro delle Finanze di Martinelli, qualche riflessione l'ha già fatta del tipo, "l'unione fa la forza", soprattutto in serie A. I tifosi dell'Hellas e del Chievo non ne vogliono sentir parlare e di sicuro anche il sottoscritto. Ma se né io, né altri colleghi ne avessimo parlato, forse, non si sarebbe scatenata tutta questa protesta. Il mio parere conta poco o conta come quello dei tifosi del Chievo e del Verona ed è chiaramente un bel NO alla fusione. Ma nel calcio che conta siete sicuri che valgano ancora le bandiere, i tifosi, i sentimenti e quello che realmente vuole la gente? Io dico di no, ma resto un romantico e basta! Certo che il silenzio dei diretti interessati alimenta davvero la confusione.

Verona, la rotta è giusta E la meta torna alla portata
IL FAVORE DELLE STATISTICHE. TANTI I MOTIVI PER SORRIDERE IN CASA GIALLOBLÙ DOPO L'EXPLOIT GRIFFATO DA CAMPISI A PADOVA
Playoff a due punti mentre cadono tabù e si segnalano fausti precedenti
Benedetta fu Padova! Il Verona torna dalla città del Santo con tre punti d'oro ma anche con una sfilza di conferme e di piacevoli sorprese che alimentano legittimi motivi di ottimismo. I numeri, insomma, dicono che la rotta imboccata dal nocchiero Remondina è quella giusta e che quei due punti (un'inezia, a dodici giornate dalla fine) che separano l'Hellas dall'area play off sono facilmente azzerabili.

IL QUINTO POSTO. Tanto più se si pensa che proprio domenica il calendario propone un impegno alla portata di gialloblù (il confronto interno con il Pergocrema) e il contemporaneo scontro diretto tra Novara e Ravenna, guardacaso le due squadre collocate appena sopra, rispettivamente con due punti e un punto in più.
Battendo i cremaschi il Verona scalerebbe dunque almeno un gradino della classifica addirittura riagganciando - in caso di pareggio in Piemonte - l'agognato quinto posto.

DERBY VINTO. La partita dell'Euganeo ha infranto un tabù scomodissimo con il Verona che, da quando è scivolato in Serie C, si è aggiudicato il primo derby con un'avversaria veneta. Tra lo scorso campionato e quello attuale, infatti, Cittadella, Venezia e ancora Padova si erano garantite sempre i tre punti - sia in casa che in trasferta - con i gialloblù. Un po' meglio stava andando quest'anno, alla luce dei pareggi conquistati all'andata con Portogruaro e Venezia, sempre sul campo avverso. Non basti, perché quello di Luisito Campisi all'Euganeo è anche il primo gol rifilato a un'altra veneta da un anno e mezzo a questa parte.
Al di là del fattore-campanile, un segnale più che incoraggiante in prospettiva anche perché, prima dell'altro ieri, il Padova in casa ne aveva beccati appena cinque in dieci gare.

DAL '68 AL 2009. E per gli incontentabili - sempre in agguato - va sottolineato come il Verona sia tornato a violare il terreno biancoscudato dopo ben quarantuno anni. All'Appiani, il 28 gennaio 1968, toccò a Paolo Nuti (minuto 52) e Gianni Bui (minuto 85) mettere in ginocchio i rivali (2-1 il risultato finale nell'ultima giornata di andata) dando un bel contributo alla promozione in A della compagine scaligera (gli scaramantici sono ovviamente autorizzati a qualsiasi tipo di esorcismo).

PORTA INVIOLATA. E se finalmente il Verona ha timbrato il tabellino nella casella dei gol fatti alle venete, va rilevato come sia riuscito contemporaneamente a mantenere vergine la porta di Rafael. Il che, dopo i sette gol incassati nelle due precedenti esibizioni con Sambenedettese e Cremonese, va senz'altro letto in termini positivi. Anche perché la squadra ha protetto benissimo l'area, disinnescando con efficacia e autorità i frombolieri biancorossi e limitando veramente al minimo le situazioni di reale rischio.

IN TRASFERTA NON SI TREMA. Altro dato statistico da tenere in qualche considerazione nasce dal confronto del percorso compiuto all'andata e al ritorno. Nelle stesse cinque giornate i punti ottenuti sono i medesimi (sette) ma con una partita disputata in trasferta in più. La media inglese, insomma, racconta che anche in questo senso qualche progresso è stato compiuto. Senza considerare che da gennaio a questa parte a chinare la testa sul loro campo sono state due corazzate - entrambe attrezzatissime per il salto di categoria - come Spal e Padova. Ancora più clamoroso è l'esito del raffronto tra l'attuale stagione e quella passata (che provocò peraltro non poche sofferenze). Perché i punti messi in cascina a tutt'oggi sono esattamente il doppio di quelli di allora per una media pari a 1,36 lunghezze riferita al campionato in corso. Il primo exploit dell'era Martinelli si rivela così pesantissimo: c'è la sensazione che la quadratura del cerchio sia vicinissima. E a questo punto correggere i difetti di continuità - vero tallone d'Achille dei gialloblù quest'anno - potrebbe certificare il definitivo rilancio verso il grande sogno.

- I ragazzi di Dall'Oglio corsari Poker degli Allievi regionali

FONTE: LArena.it


- Difesa perfetta, cura del particolare, grande maturità: a Padova è nato un nuovo Verona
La vittoria nel derby non è stata solo un successo che ha portato tre (importanti) punti in classifica. E' stata anche e soprattutto una gara che ha segnato un decisivo salto di qualità sia dal punto di vista tattico sia da quello psicologico della squadra di Remondina
Ci sono vittorie e partite che non sono uguali. Ci sono momenti del campionato che fanno da spartiacque. E momenti di una partita che decidono un campionato. La vittoria del Verona nel derby di Padova, è probabilmente uno di questi. Una vittoria non particolarmente bella dal punto di vista spettacolare, non particolarmente emozionante, ma in realtà tre punti che vanno molto al di là dell'importanza intrinseca che assumono in classifica.

LA CURA DEL PARTICOLARE. Il successo di Padova arriva dopo la sconfitta casalinga con la Cremonese. Lì si era vista una squadra approssimativa, una squadra punita da errori individuali e tattici, svagata in certi momenti, poco concentrata, ma anche poco allenata durante la settimana, momento sempre fondamentale nella crescita di una formazione. A fare da contrappasso la gara con i biancoscudati. Dove è successo esattamente il contrario. Il Verona distratto e poco preciso che ha giocato con la Cremonese ha lasciato il posto ad una squadra precisa, quadrata, perfetta soprattutto nel reparto difensivo dove l'inserimento di un giocatore come Ceccarelli ha avuto il magico effetto di far lievitare il rendimento di tutti. Sabato la seduta di rifinitura, solitamente un momento che gli allenatori usano come ripasso generale della lezione settimanale, è durata oltre un'ora e un quarto. Sintomo che anche mister Remondina ha scelto (finalmente) di scendere in profondità con i concetti, conscio lui per primo che in questo momento del campionato tutto fa la differenza.

DIFESA MA NON SOLO. Giustamente da un po' di anni si preferisce parlare della difesa non come reparto ma di "fase difensiva" che serve a spiegare meglio che nel calcio moderno tutti i giocatori, dagli attaccanti al portiere hanno responsabilità quando la palla è tra i piedi degli avversari. E' stata proprio la fase difensiva il grosso tallone d'Achille del Verona contro la Cremonese. Campisi che ha stretto troppo la diagonale (secondo gol) lasciando sguarnita la fascia destra, Rafael che accorcia male in occasione del primo gol, l'errore collettivo (oltre alla prodezza di Coda) sulla terza rete. Anche qui fa da contrappasso la gara con il Padova. Campisi, perfetto, ha tamponato, rilanciato, crossato, tirato e fatto gol. Garzon ha chiuso e si è inserito fino a sfiorare la rete. Bellavista si è dedicato al suo sport preferito: tamponare e ripartire. Parolo si è prima sacrificato e poi ha liberato la sua ispirazione (sebbene con i consueti problemi di continuità). Il risultato è che la difesa, sempre perfettamente registrata, non è stata costretta a "scollarsi", la linea non ha "ballato" e il Verona non ha preso gol dopo i sette delle due partite precedenti.

MATURITA'. Mezzo tempo sì, mezzo tempo no. Squadra a intermittenza. Un Verona bellissimo solo per venti minuti. Erano questi i principali difetti imputati all'Hellas prima di Padova. Il motivo? Facile: squadra immatura, troppo giovane e quindi incapace di gestire il risultato. A Padova, viceversa, il Verona ha fatto un enorme salto di qualità. Se la squadra di casa non ha brillato è stato anche e soprattutto merito della formazione di Remondina che ha costruito con abilità una trappola (anche psicologica) ai padovani, ha assestato il colpo del ko e (finalmente) è riuscita a superare indenne la prevedibile reazione della squadra di Tesser (espulsione di Girardi a parte, ovviamente).

A FUOCO PER IL MOMENTO TOPICO. Arriva adesso il momento topico del campionato. Il Verona ha tutte le carte in mano per poter acciuffare la zona play-off. Il calendario è favorevole. Il Verona giocherà due delle prossime quattro partite al Bentegodi. Occasione ghiotta per consolidare questo buon momento, ad iniziare dalla sfida di domenica con il Pergocrema che nel posticipo di lunedì sera ha battuto la Pro Patria per 2-1. A patto che si dia continuità alla grande applicazione avuta per preparare il derby. Remondina ha trovato la strada giusta: tocca a lui adesso non smarrirla.

- La regola di Luisito: migliore in campo, e il Verona vince fuori
Decisivo a Padova, migliore in campo a Ferrara. C'è l'autografo di Luisito Campisi nei due successi esterni che hanno rilanciato il Verona nella corsa ai playoff. "Se ci crediamo? Dobbiamo crederci. Siamo a due punti...".
Il 18 gennaio, a Ferrara, giocò forse la sua migliore partita della stagione, e il Verona vinse la sua prima gara esterna sul campo della Spal. Domenica, a Padova, altro “garone” ma questa volta anche il gol che ha permesso all’Hellas di rivincere il derby dopo 41 anni. Questo, in sintesi, il momento d’oro di Luisito Campisi.


LA SCHEDA. Milanese, 22 anni tra pochi giorni (torta e candeline da spegnere giovedì prossimo, il 19 febbraio), Luisito Campisi è uno dei pochissimi classe ‘87 al terzo campionato da protagonista in C. Prima dell’Hellas (18 presenze, 1 gol, 1.092 minuti giocati) Campisi ha giocato nella Massese (stagione 2007/08, 27 presenze, 1 gol, 1.414 minuti giocati) e nel Pizzighettone (stagione 2006/07, 27 presenze, 1,703 minuti giocati). Da quest’anno è in comproprietà tra Atalanta e Verona.

IL “PESO” DELLA MAGLIA. Campisi è uno dei giovani a cui il Bentegodi non ha mai fatto paura. “Stai scherzando. E’ una cosa incredibile quando senti la carica della gente. L’urlo trascina, è un’emozione unica”. Partito in silenzio, con il passare delle settimane Campisi ha convinto Remondina a dargli un chances. Fallito clamorosamente l’esame da vice Bellavista a Reggio, il giovane milanese si è imposto come esterno sinistro nel tridente di centrocampo, sfilando la maglia da titolare al suo capitano, Nicola Corrent.

L’UOMO DELL’EQUILIBRIO. “Campisi da più equilibrio al centrocampo. Garantisce più copertura” spiegava Remondina qualche settimana fa, quando la maglia numero 10 cambiò definitivamente proprietario. Una crescita continua, in entrambi le fasi (difensiva e offensiva) con un solo incidente di percorso: due domeniche fa contro la Cremonese e un cambio alla fine del primo tempo che proprio non ha digerito. “Vuol dire che ci tengo…” ha spiegato sorridendo nel post-match dell’Euganeo.

LA PARTITA PERFETTA. “Cerchiamo sempre di lavorare sul particolare, sul dettaglio. Stavolta evidentemente siamo stati più bravi del solito perché non abbiamo sbagliato niente” ha spiegato ancora Campisi. “I reparti sono stati stretti, gli attaccanti hanno fatto movimento, la difesa è stata perfetta. L’uno a zero è il risultato più bello. Quello che ti fa gustare di più la vittoria, perché lo strappi con i denti, lo soffri”.

IL FUTURO. Al terzo anno lontano dalla casa-madre (l’Atalanta lo ha dato due volte in prestito e quest’anno ne ha ceduto la metà al Verona) Campisi potrebbe trovare la definitiva consacrazione nell’Hellas. L’operazione è possibile. Massimo Ficcadenti, l’uomo mercato del presidente Martinelli, ne parlerà con il d.s. dei nerazzurri, Carlo Osti. Ma prima, Luisito vuole centrare un altro traguardo: quello dei playoff. “Dobbiamo crederci, siamo a due punti. Domenica c’è il Pergocrema, poi andiamo a Ravenna. Il calendario adesso è dalla nostra. E con la spinta del Bentegodi possiamo andare veramente lontano”.

FONTE: TGGialloblu.it


- Rescissione del contratto per Riccardo Prisciantelli
Martedì mattina è stata formalizzata la risoluzione consensuale dell'accordo
Hellas Verona Football Club rende nota la risoluzione consensuale del contratto del Direttore Sportivo Riccardo Prisciantelli. La decisione è stata definita in ogni suo particolare nella mattinata di martedì. Tutta la società, nel ringraziare Prisciantelli per il lavoro svolto, gli formula i più affettuosi auguri per il suo futuro.

- Antistadio, prima seduta in vista del Pergocrema
Per i gialloblù riscaldamento tecnico, esercizi sulla mobilità, possesso palla, lavoro aerobico e partitella
Martedì pomeriggio, sul campo dell’antistadio, gli uomini di Remondina hanno affrontato la prima seduta di lavoro in vista sfida di campionato col Pergocrema. Per i gialloblù riscaldamento tecnico, esercizi sulla mobilità, possesso palla, lavoro aerobico e partitella. Aggregati al gruppo Campagna e Da Dalt, differenziato per Corrent, Rafael e Scapini, terapie per Anaclerio ed Hurme. Mercoledì doppia seduta, sempre all’antistadio.

- Giudice Sportivo, due giornate di squalifica a Girardi
L'attaccante campano salterà le sfide con Pergocrema e Ravenna; in diffida Antonio Bellavista e Marco Mancinelli

- Cinque vittorie e due pareggi per le giovanili
Poker degli Allievi Regionali a Romano d’Ezzelino, tris degli Esordienti ’97 al Castelnuovo Sandrà

FONTE: HellasVerona.it



[OFFTOPIC]
SCONTRI FRA TIFOSI E CON LA POLIZIA in Brasile: un morto e feriti vari... FORMULA 1: Ancora problematico il rapporto tra le FERRARI ed il Kers. SERIE A: PREZIOSI minaccia di lasciare a causa della violenza nel calcio (forse avrebbe ottenuto incoraggianti risultati promettendo il contrario). VOLLEY: BAGNOLI sarà il nuovo cittì della nazionale russa.
SCONTRI FRA TIFOSI E CON LA POLIZIA in Brasile: un morto e feriti vari... FORMULA 1: Ancora problematico il rapporto tra le FERRARI ed il Kers. SERIE A: PREZIOSI minaccia di lasciare a causa della violenza nel calcio (forse avrebbe ottenuto incoraggianti risultati promettendo il contrario). VOLLEY: BAGNOLI sarà il nuovo cittì della nazionale russa.
- Brasile, domenica bestiale. Un morto e tanti incidenti
Nell'ultima giornata di campionato è successo di tutto: un tifoso dell'Atletico Mineiro ucciso a colpi d'arma da fuoco, rissa in tribuna tra tifosi del Corinthians e la polizia

- Ferrari, il Kers fa le bizze
L'ultima giornata di test in Bahrain per Kimi Raikkonen è stata condizionata da un problema al circuito di raffreddamento del sistema di recupero dell'energia cinetica. La squadra ha comunque riparato il guasto. Trulli velocissimo con la Toyota


- Preziosi: "Basta violenza o potrei lasciare il calcio"
Il presidente del Genoa è ancora segnato dalla vicenda di Gabriele Amato: "Speriamo che possa salvarsi, ma domenica sera ero distrutto e chiedo ai tifosi rossoblù di evitare certi atteggiamenti. Altrimenti potrei molare tutto"

- Bagnoli c.t. della Russia "Sarà una grande sfida"
Il 56enne ex Modena e Treviso nominato allenatore della nazionale maschile fino al 2010. "E' una grande emozione" dice il tecnico, che a fine stagione lascerà la sua squadra attuale, la Dinamo Mosca

FONTE: Gazzetta.it