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Anteprima HELLAS VERONA - PERGOCREMA, scaldano le polveri GOMEZ TALEB e TIBONI nell'amichevole, il Conte ARVEDI rimane Presidente Onorario.



HELLAS VERONA - PERGOCREMA: Squalificati GIRARDI e RANTIER contro i lombardi la coppia d'attacco sarà formata quasi certamente da GOMEZ TALEB e TIBONI che è impaziemnte di disputare la prossima sfida interna «Se non vinciamo col Pergocrema l’impresa di Padova verrà vanificata. Ma siamo belli carichi. Non vedo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico».

Speriamo che il TIBO trattenga questa sua carica e la sfoghi solo nella porta avversaria per non cadere nelle provocazioni degli avversari come nella gara d'andata in cui il bomber scaligero venne espulso. L'ariete di Desenzano si lascia poi andare ad una confidenza e dice la sua su una eventuale fusione: «Sono una testa calda, un po' matto. Per questo mi piacciono i veronesi! La fusione? Sinceramente se a Bergamo solo uscisse una voce del genere succederebbe un macello. Ma succederà la stessa cosa qui. Come si fanno ad unire i tifosi dell'Hellas con quelli del Chievo?». Eh già...

Qui PERGOCREMA: Recuperato appieno ROSSI, GHIDOTTI febbricitante mentre BONAVENTURA e BOSCOLO stanno effettuando una preparazione differenziata.

- TIBONI: VI RACCONTO CHI SONO
- TRA I TIFOSI: FUSIONE? NO GRAZIE
- LA FUSIONE VISTA DA PULIERO

Pergocrema 1-1 Hellas Verona 5 Ottobre 2008


[ALTRE NEWS]
ORGANIGRAMMA NUOVO PRESIDENTE VECCHIO! Bel gesto di Giovanni MARTINELLI che ha voluto regalare all'ex patròn gialloblù (sulle condizioni di salute del quale nulla è più dato a sapere) la carica simbolica di Presidente Ad Honorem dell'HELLAS VERONA F.C.
Fusione? Per Verona sarebbe addirittura la terza analizzando la storia calcistica scaligera iniziata nel 1903. Però erano altri tempi e le condizioni del tutto pionieristiche, un'epoca insomma nella quale la gente pensava a come sbarcare il lunario invece che all'arte pedatoria. Il 'miracolo Nord-Est' era molto lontano come l'HELLAS ed i suoi tifosi dalla storia del calcio! Niente a che vedere insomma con ò'odierna situazione anche se... Un famoso adagio recita: "NON C'E' DUE SENZA TRE!"...
Amichevole di ieri: E' finita 7 a 2 contro il CASTELNUOVOSANDRA'. Oltre a Gomez (tripletta) e Tiboni (doppietta), a segno anche Garzon e Rantier (su rigore). Al match non hanno preso parte Anaclerio, Corrent, Girardi, Rafael, Hurme, PUCCIO e SCAPINI, che hanno svolto lavoro differenziato.
Nuove idee per recuperare in qualche modo il vecchio BINTI: Pannelli solari sulle coperture per poi vendere l'energia ricavata! Non male l'idea anche se nutro forti dubbi sul rapporto investimenti/ricavi. Nel frattempo sulla questione interviene anche l’opposizione, contraria al nuovo stadio come vari esponenti del centrodestra ma anche all’annuncio “frettoloso” della giunta: «Non si può lanciare un tema come quello del nuovo impianto sui giornali per poi vedere le reazioni, specie in momenti in cui si discute di temi importanti come il futuro di molti dipendenti comunali».



[IN BREVE]LA SQUADRA DEI SENZA TERRA: Gioca nel campionato di terza categoria, fuori classifica e con i colori dell'ONU. E' composta da rifugiati politici.
CICLISMO: Non toccate VALVERDE! Un magistrato spagnolo intima l'alt al CONI per le passate indagini doping.
CALCIO&RAZZISMO: Anche nella vergogna e nella vigliaccheria tutto il mondoi è paese! In Francia MENSAH è subisce offese di stampo razzista da un avversario per tutto il primo tempo, esce e decide di non tornare in campo, poi convinto dal mister torna viene attaccato ancora e si fa affibbiare una doppia ammonizione per espellere e non dover subire più! Che tristezza...
MALORE PER CANDIDO CANNAVO': L'ex direttore della Gazzetta e noto giornalista sportivo si è sentito male ieri in redazione della 'Rosa' e sarebbe in gravi condizioni.
OPERATO IL TIFOSO travolto dal pulmann della FIORENTINA ma le sue condizioni rimangono gravi.
CICLISMO: Per VALVERDE arriva un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta antidoping nei confronti del corridore iberico dapprima respinta per inaffidabilità delle analisi.
ATLETICA: Morta la SKOLIMOWSKA, campionessa nel lancio del martello e oro a Sydney, aveva solo 26 anni!


GIOCO PRONOSTICI:
... E finalmente arriva anche il turno di Black :!: Arriva pure alla grande visto che non solo 'il nostro' è Campione di giornata ma uguaglia il massimo punteggio ottenuto in questa stagione con 9 :!: :!: :!: Bravo Black complimenti. Al secondo posto ma staccati di 3 lunghezze troviamo Martino, Mister Loyal, MR31032001 e RobRoy.

Bubu77 solo 3 ma gli sfigadoni sono Boro e Gabri:!:


Gioco pronostici B/=\S 2008/2009
GiocatorePunti
RobRoy101
Bruni96
Martino91
MR3103200188
Boro, Bubu77, Gabri, Pose Gialloblu86
Black, Bridget83
Mister Loyal82
Smarso80
Ale90HVr79
RougeHellas77


ALBO D'ORO CAMPIONI
2007/2008 L. Bruni F.C.
2006/2007 Ark (Ex-Alberto)
2005/2006 Ark (Ex-Alberto)
2004/2005 Ark (Ex-Alberto)
2003/2004 Ark (Ex-Alberto)


Puoi commentare questo articolo sul forum BONDOLA/=\SMARSA oppure in coda a questo post per aprire magari uno scambio di opinioni... Con la prima di campionato è ripartito il gioco pronostici B/=\S: l'anno scorso la spuntò BRUNI per un solo, misero punto! (fra l'altro preso alla rubentina) Brucia ancora ma, anche quest'anno ci sarà da giocarsela! Che aspettate dunque? Si potrà giocare fino all'inizio delle partite!





- Stadio, scintille dopo la frenata del Comune
L’impianto sportivoLa giunta rallenta sull’ipotesi, il Pd attacca sui metodi
I primi segnali della “frenata” erano arrivati dagli assessori coinvolti, affrettatisi a specificare che «sullo stadio nessuna decisione è stata presa, alle fine potrebbe anche restare dov’è». Poi, la conferma dalla giunta di mercoledì, con la correzione di rotta: un nuovo stadio ci sarà solo a condizione che i privati, per conto loro, vogliano investire, mentre il Bentegodi - che era divenuto d’improvviso “il vecchio Bentegodi”, un impianto con gravi carenze strutturali - altrettanto d’improvviso sta tornando a mostrare i muscoli, tanto che potrebbero essere realizzati presto i ritocchi alla sua copertura, che la giunta in un primo momento voleva lasciare in stand by mentre si decidevano i destini di un nuovo impianto, da costruire altrove (sempre con i soldi privati). Sulla questione interviene anche l’opposizione, contraria al nuovo stadio (come però vari esponenti del centrodestra, in Comune e in Regione) ma anche all’annuncio “frettoloso” della giunta: «Non si può lanciare un tema come quello del nuovo impianto sui giornali - dice la capogruppo del Pd Stefania Sartori - per poi vedere le reazioni, specie in momenti in cui si discute di temi importanti come il futuro di molti dipendenti comunali».


- «LA FUSIONE COL CHIEVO? NON ESISTONO ACCORDI»
Martinelli fa chiarezza>> Il numero uno dell’Hellas smentisce le voci. Un segnale forte. Ieri una protesta dei tifosi. Un capannello di supporters del Verona si è confrontato con Ficcadenti all’antistadio. E Tosi fa un passo indietro «Devono decidere i privati, l’amministrazione comunale può fare solo da spettatrice»
In riferimento a quanto riportato recentemente dagli organi d’informazione, il presidente Giovanni Martinelli esclude di aver preso accordi con l’A.C. Chievo Verona relativamente a processi di acquisizione o fusione tra i club”. Chiaro, forte e puntuale alle 19.03 di ieri sera arriva il comunicato del presidente del Verona a fare chiarezza su un argomento che aveva scatenato la preoccupazione dei tifosi. I tempi del calcio, dunque, almeno a Verona pare non siano cambiati. Non c’è alcuna urgenza di fondere le casacche di due squadre lontanissime per risultati raggiunti e per la storia che rappresentano, solo per ripararsi da eventuali difficoltà economiche che il mondo del pallone può riservare. Giovanni Martinelli ha dunque preso posizione, smentendo che sia stata pianificata tra lui e Campedelli l'idea della squadra unica, così dettagliatamente raccontata ieri sulle pagine di un quotidiano locale. Storia che ha fatto preoccupare i tifosi dell’Hellas. I più rappresentativi si sono recati ieri pomeriggio all’antistadio, nella speranza di poter parlare con la dirigenza dell’Hellas. Stretto intorno a Massimo Ficcadenti, il capannello di supporters ha avuto un momento di pacato confronto con l’ex allenatore, da cui sono usciti volti abbastanza soddisfatti.

Pare che proprio il nuovo responsabile dell’area tecnica gialloblù (che tuttavia deve ancora essere messo sotto contratto) abbia spinto Martinelli a prendere una posizione chiara. L'aria si stava facendo nuovamente cupa attorno al Verona, cosa assai sgradita dopo le vicissitudini degli ultimi anni e degli ultimi mesi. Non sarà proprio un «con me la fusione mai!» di Arvedi ma l’attuale patron ha ufficialmente parlato, negando il presunto progetto, cosa che ora dovrebbe fare anche il collega Campedelli. Martinelli si è anche spinto oltre: “L’unica motivazione che ha condotto all’acquisizione della società di Via Torricelli - afferma nella seconda parte del comunicato - è quella di voler raggiungere risultati sportivi importanti. Tutto ciò viene inoltre sottolineato al fine di non intaccare la serenità dell’ambiente gialloblù in vista dei prossimi impegni di campionato”. La sollevazione popolare, dall’una e dall'altra parte, delle piazze calcistiche ha spinto anche il sindaco Tosi a rilasciare ulteriori chiarimenti in merito alla sua posizione. Meno possibilista di un tempo, il primo cittadino ha ieri detto «no alla fusione tra le due realtà. Come tifoso dell'Hellas mi andrebbe bene che fosse il Verona ad acquistare il Chievo, chiamandosi poi solo Hellas Verona. Queste sono tuttavia decisioni degli imprenditori privati che sono proprietari delle società calcistiche, l’amministrazione comunale può fare solo da spettatrice».

FONTE: DNews.eu


- Qui Pergocrema
Daniele Ghidotti, febbricitante, era il solo assente all'allenamento pomeridiano di martedì, durato poco meno di due ore. Iniziata con un riscaldamento tecnico - atletico, la seduta è poi proseguita con un lavoro più sostenuto per i giocatori non impiegati nel posticipo di lunedì, mentre ai reduti dal match contro la Pro Patria è stato riservato un "trattamento" di potenza aerobica. Alla fine, sono state disputate partitella a tema tecnico-tattico. Il medico ha dato l'ok anche a Francesco Rossi, che si è quindi potuto aggregare al gruppo, mentre Bonaventura e Boscolo hanno effettuato una preparazione differenziata. Ieri pomeriggio, con inizio sempre alle ore 15, partitella del giovedì in famiglia, con l'aggiunta di qualche elemento della Berretti.

FONTE: USPergocrema.it


- Verona, Tiboni non vede l’ora
Il bomber scalpita: «Dobbiamo raggiungere i play off. Domenica guai fallire col Pergocrema: vinceremo con un mio gol»
Il peso dell’attacco tutto sulle sue spalle. Ma Christian Tiboni è uno che non si tira indietro davanti alle responsabilità. Il giovane bomber dell’Hellas, sette gol fin qui, anzi, non vede l’ora di scendere in campo e affrontare il Pergocrema. Squalificati Girardi e Rantier, al suo fianco ci sarà Gomez, coppia inedita di questo campionato per una sfida delicatissima che per il Verona vale tantissimo.
Stavolta non bisogna sbagliare Tiboni: l’occasione di entrare in zona play off è troppa ghiotta...
«Proprio così. Se non vinciamo col Pergocrema l’impresa di Padova verrà vanificata. Ma siamo belli carichi. Non vedo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico».
Come mai il Bentegodi è così esaltante per lei?
«Sinceramente, tranne a Bergamo dove ho fatto tutte le giovanili, non sono mai stato in una piazza così. Verona è eccezionale. Tifosi straordinari, gente da serie A. Ma vi rendete conto che con la Cremonese erano in quindicimila? Ci sono piazze di serie maggiori che se lo sognano uno stadio così. Questa maglia me la sono subito sentita cucita addosso. Penso che sia incredibile che il Verona sia in questa serie».


Ma tutto è ancora possibile. Ci credete a una promozione?
«Un passo alla volta. Prima di tutto dobbiamo arrivare i play off, il nostro obiettivo. Poi, una raggiunti è come la roulette russa. Ed è lì che potremo far valere la nostra arma in più. Il nostro pubblico e il Bentegodi».
Farebbe ancora il cucchiaio per tirare un rigore?
«Non lo so. Sono uno istintivo, qualcuno dice un po’ matto. Ho deciso lì all’istante. Mi sono detto: il portiere si butterà da una parte o dall’altra e non si aspetterà mai che io faccia una cosa del genere. E’ andata bene».
Resterebbe a Verona dipendesse da lei?
«Adesso non voglio pensare a queste cose. A fine campionato, se volete, ne parliamo anche per un’ora intera. Adesso no. Ora mi interessa solo il Verona e fare tanti gol. A iniziare da domenica con il Pergocrema».

- Il presidente dell’Hellas smentisce le indiscrezioni
Martinelli: «Non ho mai pensato alla fusione»

FONTE: Leggo.it


- Bentegodi, idea per tenerlo in vita
POLITICA E CALCIO. Dopo la frenata del Comune sul nuovo stadio, l'assessore Sboarina ha una proposta per trovare i soldi necessari a sistemare quello esistente. «Sulla copertura pannelli solari per produrre energia e poi venderla». Giorgetti e Conta: «Ottima soluzione»
Dopo la frenata del Comune sull'ipotesi di costruire un nuovo stadio al posto del Bentegodi, annunciata nell'ultima riunione di giunta dal sindaco Flavio Tosi, l'assessore all'ambiente e allo sport, Federico Sboarina, lancia una sua proposta per reperire le risorse necessarie ai lavori di manutenzione straordinaria. «Abbiamo a disposizione», spiega, «ben 17mila metri quadrati di copertura, mettiamoci pannelli fotovoltaici e con il ricavato dalla vendita di energia elettrica potremo anche sistemare la struttura».

L'idea, assicura Sboarina, è «frutto di uno studio per risolvere il problema delle risorse, e una fra queste era anche quella di costruire un nuovo impianto da parte di privati a costo zero per il Comune», sottolinea. «Come assessore all'ambiente mi sento di avanzare una proposta che, tra l'altro, ha il merito di promuovere l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili». Ma Sboarina non si sbilancia sui possibili ricavi dagli impianti: «È prematuro fornire cifre perché vanno fatti calcoli accurati e non si possono sparare dati a casaccio», A Palazzo Barbieri qualcuno parla di ricavi per qualche centinaio di migliaia di euro l'anno. I lavori più urgenti sullo stadio necessitano di quasi un milione di euro.

«Condivido pienamente», tiene a sottolineare l'assessore all'ecologia, «la decisione del sindaco Tosi di mantenere in piedi l'attuale stadio e di non demolirlo, ma ora bisogna pensare seriamente al modo migliore di reperire le risorse per la manutenzione straordinaria e questa idea», ribadisce l'amministratore, «è solo una proposta da discutere nella commissione preposta. Ripeto, a scanso di equivoci: non c'è ancora niente di deciso. Però l'idea è fattibile, non è campata in aria, e in questa settimana dedicata all'energia sostenibile è anche il modo per uscire dalle sterili dichiarazioni d'intenti e per fare veramente qualcosa di concreto».

Le strade, spiega Sboarina, possono essere due: «Affidare l'installazione dei pannelli a una ditta che poi si impegna a impiegare parte del ricavato dalla vendita di energia elettrica per i lavori di rifacimento sulla copertura che richiedono circa 800mila euro e per la manutenzione ordinaria per tutto il tempo della convenzione. Oppure», continua Sboarina, «ci si può rivolgere all'Agsm e mantenere la proprietà pubblica dei pannelli solari. Il risultato sarebbe doppio: produrre una notevole quantità di energia utilizzando la più grande superficie che il Comune ha a disposizione e mettere a posto lo stadio. Spetta all'amministrazione comunale trovare la soluzione migliore».

Soddisfatti dell'idea anche Massimo Giorgetti e Giancarlo Conta, assessori regionali ai lavori pubblici e all'ecologia. Il primo di An, il secondo di Forza Italia. «Prendo atto che il sindaco Tosi ha giustamente cambiato rotta», commenta Giorgetti, «e l'idea dell'installazione dei pannelli fotovoltaici è interessantissima. Quello di Verona sarebbe un progetto pilota a livello veneto che potrebbe essere esteso anche al Palasport e ad altre strutture sportive. Conta, da parte sua, parla di «opportunità per ricavare energia pulita di cui potrebbe beneficiare non solo l'impianto sportivo ma l'intero quartire che così si vedrebbe in parter risarcito per l'impatto del Bntegodi» e offre «piena disponibilità a reperire risorse finanziarie». L'impianto fotovoltaico, aggiunge, «potrebbe beneficiare anche dei certificati verdi»


- Martinelli: «Macché fusione!»
QUI HELLAS. MENTRE CAMPEDELLI TACE, PARLA L'ALTRO PRESIDENTE GIALLOBLÙ, CHE «ALLONTANA» LE VOCI DI QUESTI GIORNI E SI DICE PRONTO A INCONTRARE I TIFOSI
«In questo momento io penso solo alla squadra. In testa non c'è posto per altri progetti, chiaro?»
Non s'ha da fare, la fusione. Giovanni Martinelli esce allo scoperto. E lo fa con la solita eleganza che lo ha accompagnato da quando è alla guida del Verona. Toni pacati, nessuna virgola fuori posto. Il presidente, chiamato in causa dai tifosi dell'Hellas, si è affidato a pochi pensieri per fare chiarezza su una situazione difficile da controllare, se lasciata andare a briglia sciolta troppo a lungo. Martinelli è chiaro. "Vogliamo il bene del Verona, solo il bene. Ho a cuore le sorti di questa società. Ho sentito anch'io voci, parole. Non le condivido. Conoscete ormai da tempo il mio pensiero. Ma ho affidato tutto ad un comunicato. Leggete sul sito". Detto e fatto. Il comunicato appare alle 18,50 sul sito dell'HellasVerona. Recita testualmente: "In riferimento a quanto riportato recentemente dagli organi d' informazione, il presidente Giovanni Martinelli esclude di aver preso accordi con l'A.C. Chievo Verona relativamente a processi di acquisizione o fusione tra i club. L'unica motivazione che ha quindi condotto all'acquisizione della società di Via Torricelli è quella di voler raggiungere risultati sportivi importanti. Tutto ciò viene inoltre sottolineato al fine di non intaccare la serenità dell'ambiente gialloblù in vista dei prossimi impegni di campionato." Aggiunte da fare? Beh, serve domandare a Martinelli la durata temporale di queste dichiarazioni. In questi giorni, infatti, si era parlato di una possibile fusione tra le due squadre in tempi brevissimi, magari già a giugno. E allora presidente? "Le mie dichiarazioni valgono adesso e resteranno valide anche a giugno...". Non servono ulteriori commenti. A posteriori si può descrivere invece la giornata di passione dei tifosi gialloblù.

LA GIORNATA ALL'ANTISTADIO. Era andata così, prima del comunicato. Cuori gialloblù agitati. In questi giorni si è parlato tanto, troppo, di fusione. In mezzo due storie. Quella Centenaria dell'Hellas. E quella entusiasmante del Chievo. Insieme? Proprio no. Almeno questo è emerso dalla voce del popolo. E qui il clima da derby diventa improvvosamente unione d'intenti. Nessuno vuole la fusione. "I tifosi non vogliono la fusione". Una voce, un urlo straziatimpani. Un concetto tornato in emersione anche nella giornata di ieri all'Antistadio. L'idea di creare un'unica realtà calcistica piace davvero a pochi. E allora, come era successo domenica nel dopo partita di Chievo-Catania, quando la North Side aveva inutilmente chiesto chiarimenti a Luca Campedelli in merito proprio alle voci di fusione, anche i 'puristi' dell'Hellas si sono trovati a dibattere sull'argomento più caldo del momento. La sintesi di un pensiero comune è essenzialmente questo. "Teniamoci la nostra storia. Ne andiamo fieri". Martinelli non aveva ancora parlato. E il popolo gialloblù si è sentito in dovere di mettere in chiaro alcune cose. I tifosi uniscono le voci. Il coro diventa richiesta. "Il Verona non si tocca. Adesso vogliamo chiarezza da Martinelli. Pensavamo ad un progetto di rilancio per la nostra società. A noi interessa la salvaguardia dell'identità del nostro club". Pensieri chiari, una presa di posizione netta. E c'è anche chi è già pronto a "scendere in piazza casomai ce ne fosse bisogno. Questo è un momento particolare della storia del Verona. Siamo abituati a soffrire. Se è necessario lo faremo ancora. Ma solo per l'Hellas". Poi il solito refrain scandito all'unisono: "No alla fusione". Aggiunte? "Se Martinelli voleva la serie A poteva prendersi il Chievo. Ha preso il Verona. Faccia il bene del Verona". C'è anche chi non manca di ringraziarlo, ma..."caro presidente ci lasci i nostri ricordi, il nostro passato, il nostro Verona. Una storia non può essere cancellata". Puntuale è arrivata la risposta.

- Il proverbio dice, non c'è due senza tre
L'ARGOMENTO DEL GIORNO. TIENE BANCO LA VOCE RELATIVA ALL'UNIONE TRA LE DUE SOCIETÀ GIALLOBLÙ. E DAGLI ARCHIVI SPUNTANO LE ALTRE DUE UNIONI DEL PASSATO...
La prima avvenne negli anni '20 e portò alla nascita dell'Hellas Verona. La seconda, dieci anni dopo, coinvolse anche la Bentegodi
La fusione? Roba vecchia per il calcio a Verona. Non pensate sia figlia delle inquietudini dei tempi moderni. La storia Centenaria del ‘balon' regala intrecci che si perdono nella notte dei tempi. E che fanno tornare la memoria ai giorni del pionierismo. Quando i campi erano senza erba, il mondo tremava per la Grande Guerra, e a volte ci si trovava a giocare dentro ad un perimetro delimitato da filo spinato. Dunque, la fusione. Anzi sarebbe meglio chiamarle le fusioni. Perché sono state due nel corso degli ultimi 105 anni di storia del calcio veronese, e hanno visto protagoniste ben quattro squadre della città. L'inizio è noto ai più. E non può sfuggire ai ‘puristi' del calcio a tinte giallo e blu. L'Hellas nasce nel 1903 grazie all'iniziativa e alla passione di alcuni ragazzi del liceo ‘Maffei'. Il professor Corrubolo, insegnante di greco, sposa la causa degli allievi e getta le basi della nuova società calcistica. In omaggio alla Grecia la neonata società viene chiamata Hellas. Carlo Fratta Pasini diventa il primo presidente gialloblù. Vengono raccolti pochi soldi, impegnato qualche orologio, e in qualche maniera si superano le prime difficoltà. Il primo fondo sociale è di 32 lire.


LA FUSIONE PER AVERE UN CAMPO DI GIOCO. A contendere le luci della ribalta all'Hellas era in quel tempo la Bentegodi, istituzione di ginnastica e di scherma molto popolare in città. Con il passare degli anni venne a crearsi una contrapposizione talmente forte da generare una frizzante competizione tra le parti. La Bentegodi era società ben organizzata, e dotata soprattutto di un campo di gioco. Aspetto questo non certo di secondo piano visto che l'Hellas era spesso e volentieri costretta a cercare soluzioni di emergenza. Tanto che, proprio per risolvere il problema primario del terreno dove poter giocare le proprie partite, l'Hellas incontra la Bentegodi nel 1913 per parlare di una possibile fusione. Si tratta. Dai dirigenti del sodalizio bentegodino viene posta una condizione che pare subito inaccettabile: la nuova società si dovrà chiamare esclusivamente Bentegodi. Non se ne fa nulla. L'Hellas rivendica la sua identità. Sei anni dopo, siamo nell'immediato dopoguerra, si è nuovamente punto a capo. All'Hellas è stato requisito il campo di gioco approntato a Porta Palio. La Bentegodi offre l'alternativa. Ma le condizioni non sono cambiate. La fusione comporta la soppressione della denominazione Hellas.

NASCE L'HELLAS VERONA. In città, però, è presente una società denominata Verona alla ricerca di una collocazione precisa. Non manca la buona volontà. Anche le idee sono ambiziose. Tuttavia le possibilità tecniche e materiali sembrano essere molto limitate. Siamo a cavallo tra il '19 e il '20. Le esigenze del momento di Hellas e Verona sembrano combaciare e in un battibaleno viene creato il nuovo sodalizio. L'unione d'intenti porta alla nascita dell'Hellas Verona. La fusione viene votata all'Istituto Tecnico di corso Cavour, la nuova sede viene individuata, invece, in un locale dell'hotel Accademia. Hellas Verona è perfetta sintesi dell'identità cttadina fusa con un ormai navigata esperienza sportive portata in dote dal club del conte Fratta Pasini. Nel tempo viene trovato anche il campo di gioco, individuato fuori le mura della città. Il terreno viene completamente livellato e fornito di regolare recinzione grazie alla generosità del generale Zoppi che mette un intero plotone di genieri a disposizione della società. Si rinnova così la contrapposizione tra la neonata Hellas Verona e la Bentegodi.

LA GRANDE FUSIONE. Passano gli anni, si arriva al biennio '28-‘29, quello del grande evento: la seconda fusione. Stavolta c'è spazio per il compromesso tra Hellas Verona e Bentegodi. Alle due realtà cittadine si aggiunge anche la Scaligera squadra giunta in Terza Divisione. Il nome scelto? Verona. Viene risolto completamente il problema dello stadio, tuttavia, il nuovo ‘agglomerato' calcistico di Verona non evita (complice la ristrutturazione dei campionati) la ricollocazione nel campionato di serie B. In mezzo la storia. E le riflessioni del caso: stadio, fusione, unione di intenti. Fateci caso, un po' quello che accade anche oggi. In quell'anno, il '29, nacque anche il Chievo. Sembra trapassato remoto. Invece oggi la questione pare molto simile a quanto avvenuto ottant' anni fa. Un altro secolo, un altro Millennio, un altro calcio. Troppo lontani. Là, soltanto romantico, qui di romantico, purtroppo, non è rimasto più niente. Lontanissimi, eppure così vicini.

Sull'ipotesi di fusione che oggi tiene banco in città , da registrare l'intervento del sindaco Flavio Tosi, che già in altre occasioni aveva espresso in merito il suo pensiero. “Da tifoso mi sono già espresso sull'ipotesi di un'acquisizione – non fusione, sia chiaro! – del Chievo Verona da parte dell'Hellas: unica via per me possibile. Come sindaco, invece, non posso che ribadire una cosa: l'Amministrazione può solo essere spettatrice di ciò che le due società decideranno di fare, trattandosi di una questione puramente sportiva e imprenditoriale che riguarda i presidenti Martinelli e Campedelli. Rimarrebbe, comunque, un problema a complicare l'eventuale esito positivo della vicenda: il nome dell'unica società. Che per me, da tifoso, dovrebbe rimanere solo Hellas Verona. La soluzione inversa sarebbe molto problematica dato che i sostenitori dell'Hellas, oltre ad essere molto più numerosi di quelli del Chievo, mai e poi mai potrebbero accettare un nominativo diverso. Penso comunque che per i presidenti di entrambe le società vi siano problemi molto più importanti all'ordine del giorno e che l'acquisizione, non fusione, sia oggi decisamente in secondo piano. Per quanto riguarda invece la censura dello striscione dei tifosi del Chievo contro l'ipotesi di questa tanto discussa operazione societaria, conoscendo la serietà e la riservatezza di Campedelli, penso che sia stata una reazione, come direbbe Totò, ‘a prescindere', non condizionata cioè da possibili cambiamenti societari”.

Fusione? C'è un caso olandese che fa discutere molto i tifosi. Delusi, arrabbiati, arrivati fino al punto di aprire dei registri di condoglianze virtuali sul web. La storia riguarda addirittura quattro squadre che dovrebbero fondersi per creare un tutt'uno. I club coinvolti sono il Roda, attualmente impegnato nel campionato di prima divisione olandese e il Fortuna Sittard che milita invece nell'Eerste Divisie. Queste due società hanno annunciato l' accordo di fusione in un nuovo club, che rileverà il titolo sportivo del Roda, nel caso quest'ultimo mantenga la categoria. La nuova società dovrebbe chiamarsi Limburgo FC e avrebbe il giallo e il nero come colori sociali. Non è finita qui però. A questi due club, già avanti nella realizzazione del percorso di fusione dovrebbero aggiungersi in un secondo momento anche il VVV Venlo e l' MVV Maastricht. Un'operazione, dunque, in grande stile, che andrebbe a coinvolgere ben quattro squadre. Per fare un esempio più o meno calzante con il panorama italiano è come se si mettessero insieme Verona, Chievo, Vicenza e Padova, a rappresentanza di un bacino d'utenza sicuramente importante. La risposta dei tifosi, rimasti perplessi fin da subito, non è stata certo carica di entusiasmo. E allora è scattata una sorta di appuntamento in rete per manifestare in maniera chiara il dissenso. Ancora non si sa come finirà questa vicenda, nè se la reazione dei tifosi porterà a qualche revisione del progetto. Di sicuro, la prima parte, cioè la nascita del Limburgo, non dovrebbe avere ostacoli. Più complessa appare l'unione alle altre forze calcistiche, che di fatto farebbe sparire il calcio in parecchie città. Questo rappresenta oggi un freno. La storia, però, è solo al suo inizio.


- ...Verona, è l'ora della verità
Parte la volata per i play off e l'Hellas chiede aiuto al Bentegodi. La svolta deve arrivare proprio in casa visto che nelle prossime dodici partite i gialloblù giocheranno ben sette volte davanti al pubblico amico. Si comincia domenica pomeriggio, in riva all'Adige sbarca il Pergocrema rilanciato dopo il successo nel posticipo serale con l'ex regina Pro Patria. Il 1. marzo il Verona va in trasferta sull'Adriatico dove affronterà il Ravenna. La squadra romagnola, ha perso qualche colpo nelle ultime partite del girone d'andata, ma si è ripresa nelle prime gare del 2009. Un test importante per i gialloblù in chiave play off.
Ancora un riposo l'8 marzo prima della volata finale, dieci sfide da vivere trattenendo il fiato. Il 15 marzo Corrent e compagni ancora in casa con la Reggiana, la matricola salita in testa alla classifica in compagnia del Cesena, il 22 marzo trasferta a Lecco poi ancora due impegni consecutivi al Bentegodi, prima con il Portosummaga, poi con la Pro Sesto.

Trasferta a Novara alla vigilia di Pasqua, si gioca sabato 11 aprile, e partita casalinga il 19 aprile con la Pro Patria. Lo spareggio per non affondare in C2 sembra un lontano ricordo, quest'anno il Verona gioca per restare con le prime della classe, i bustocchi puntano alla promozione diretta in serie B.
Il 26 aprile viaggio a Legnano, il 3 maggio si gioca ancora davanti al pubblico amico, arriva il Venezia in riva all'Adige per l'ultimo derby veneto della stagione. Ultima trasferta dell'anno a Monza, in programma il 10 maggio, una settimana dopo si chiude la regular season, il Verona affronterà al Bentegodi il Cesena, un'altra candidata al salto di categoria.

Nelle prime partite del 2009 il Verona ha fatto sicuramente meglio in trasferta. Ha vinto in due campi molto difficili come Ferrara e Padova e perso a San Benedetto del Tronto dopo aver fatto quaranta minuti di buon calcio ed essere passato in vantaggio per due a uno. In casa solo il pari con il Lumezzane e l'amara sconfitta con la Cremonese nell'esordio di Giovanni Martinelli da presidente. Adesso la zona play off è ancora lì e l'Hellas può sfruttare l'incontro casalingo con il Pergocrema per ridurre le distanze. «Viviamo alla giornata, di domenica in domenica - ha detto Gian Marco Remondina dopo la vittoria con il Padova - abbiamo capito che possiamo giocare alla pari con tutte, anche con le migliori ma tutto dipende da noi. Solo quando la squadra dà il centodieci per cento può portare a casa il risultato positivo, il campionato è molto equilibrato, l'atteggiamento può fare la differenza».

L'obiettivo non va oltre il Pergocrema, Remondina pensa solo alla sfida di domenica prossima con il Pergocrema. «Questa è una buona squadra anche se si tratta di una neopromossa - ammette il tecnico - hanno tenuto un buon organico e inserito cinque o sei elementi importanti, non solo ragazzi di categoria ma anche giocatori di qualità come Brambilla, per esempio. Ci hanno messo in difficoltà all'andata, sono caricati dopo il successo con la Pro Patria, dobbiamo stare attenti»

FONTE: LArena.it


- Arvedi presidente onorario del Verona
Martinelli ha voluto mantenere una carica anche per l'ex proprietario che figura ancora nell'organigramma societario. Proprio Arvedi si è sempre opposto con forza ad ogni possibile fusione con il Chievo
Piero Arvedi è il presidente onorario del Verona. La notizia la si scopre scorrendo il sito della società scaligera dove nella pagina relativa all'organigramma societario si leggono le nuove cariche. Accanto al nome del presidente Martinelli e degli amministratori Bovo e Siciliano c'è anche quello di Arvedi, un riconoscimento voluto da Martinelli dopo la lunghissima trattativa per acquistare il Verona. Proprio in questi giorni in cui si parla di fusione con il Chievo, vale la pena ricordare cosa ha sempre detto a tal proposito Arvedi: "Finchè ci sarò io alla guida del Verona non si faranno fusioni". Ora Arvedi non è più alla guida ma è pur sempre presidente. Forse anche questa una garanzia per i tifosi.

- Tiboni: sono un po' matto, per questo amo i veronesi
L'attaccante di Desenzano si racconta al microfono di Gianluca Vighini. "Mai giocato in una piazza così. Verona non ha nulla da invidiare a tutte le squadre di serie B e a molte di serie A". "Se a Bergamo solo si parlasse di fusione tra Atalanta e Albinoleffe succederebbe un macello come succederà qui se dovesse avvenire la fusione tra Verona e Chievo".
"Sono una testa calda, un po' matto. Per questo mi piacciono i veronesi". Christian Tiboni è diventato in pochi mesi uno dei beniamini del Bentegodi. A 21 anni ancora da compiere si è permesso di segnare una tripletta e battere un rigore con un "cucchiaio". "Sono matto" dice "perchè a volte mi faccio prendere dall'agonismo e ragiono poco. Magari lo faccio solo dopo la partita". Al microfono di Gianluca Vighini l'attaccante di Desenzano ha parlato anche di una possibile fusione tra Verona e Chievo paragonandola a una ipotetica fusione tra Atalanta (la squadra in cui è cresciuto da giovane) e Albinoleffe. "Sinceramente" ha spiegato "se a Bergamo solo uscisse una voce del genere succederebbe un macello. Ma succederà la stessa cosa qui. Come si fanno ad unire i tifosi dell'Hellas con quelli del Chievo?".


- Gomez e Tiboni si scaldano per domenica. Battuto 7-2 il Castelnuovo Sandrà
Grazie alla tripletta dell'argentino, la doppietta del bomber gialloblù, la rete di Garzon e il rigore di Rantier, la squadra di Gian Marco Remondina ha superato questo pomeriggio sul campo di Castelnuovo del Garda la formazione veronese che milita nel campionato di Eccellenza.

FONTE: TGGialloblu.it


- Successo per 7-2 nel test col CastelnuovoSandrà
Oltre a Gomez (tripletta) e Tiboni (doppietta), a segno anche Garzon e Rantier (su rigore)
Giovedì pomeriggio la squadra gialloblù ha affrontato un test di allenamento presso gli impianti sportivi di Castelnuovo del Garda (VR). 7-2 il risultato finale della sfida con il CastelnuovoSandrà, formazione che milita nel campionato di Eccellenza: gli uomini di Remondina sono andati a segno con Gomez (20’, 28’ e 37’), Tiboni (12’, 22’), Garzon (49’) e Rantier (su rigore, al 76’). Per i padroni di casa sono invece finiti sul tabellino dei marcatori Castioni, ex di turno (13’), e Petillo (29’). Al match non hanno preso parte Anaclerio, Corrent, Girardi, Rafael, Hurme, Puccio e Scapini, che hanno svolto lavoro differenziato. Venerdì seduta pomeridiana sul campo dell’antistadio.

- Giovanili: sette gare ufficiali nel prossimo weekend
Sambonifacese ospite della Berretti, Esordienti ’96 impegnati a Vicenza, sfida col Chievo per gli Esordienti ’97

- Venerdì pomeriggio spazio interviste
A disposizione degli organi d'informazione ci saranno Gian Marco Remondina e Marco Mancinelli

FONTE: HellasVerona.it



[OFFTOPIC]
CALCIO&RAZZISMO: Anche nella vergogna e nella vigliaccheria tutto il mondoi è paese! In Francia MENSAH è subisce offese di stampo razzista da un avversario per tutto il primo tempo, esce e decide di non tornare in campo, poi convinto dal mister torna viene attaccato ancora e si fa affibbiare una doppia ammonizione per espellere e non dover subire più! Che tristezza... MALORE PER CANDIDO CANNAVO': L'ex direttore della Gazzetta e noto giornalista sportivo si è sentito male ieri in redazione della 'Rosa' e sarebbe in gravi condizioni. OPERATO IL TIFOSO travolto dal pulmann della FIORENTINA ma le sue condizioni rimangono gravi. CICLISMO: Per VALVERDE arriva un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta antidoping nei confronti del corridore iberico dapprima respinta per inaffidabilità delle analisi. ATLETICA: Morta la SKOLIMOWSKA, campionessa nel lancio del martello e oro a Sydney, aveva solo 26 anni! LA SQUADRA DEI SENZA TERRA: Gioca nel campionato di terza categoria, fuori classifica e con i colori dell'ONU. E' composta da rifugiati politici. CICLISMO: Non toccate VALVERDE! Un magistrato spagnolo intima l'alt al CONI per le passate indagini doping.
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- Troppi cori razzisti Mensah si fa espellere
Il giocatore del Lione, un passato italiano a Bologna, Genova, Cremona, Verona e Modena, offeso dai tifosi si è fatto cacciare dal campo apposta: "In Italia non mi è mai accaduto niente del genere. Ora non so cosa farò"

- Malore per Candido Cannavò E' in gravi condizioni
L'ex direttore della Gazzetta dello Sport è stato ricoverato nel pomeriggio all'ospedale Santa Rita di Milano dopo avere accusato un malore mentre si trovava in redazione

- Genova, operato il tifoso. L'intervento è riuscito
Gabriele Amato, travolto domenica sera dal pullman della Fiorentina che stava lasciando Marassi, è rimasto per alcune ore sotto i ferri. Soddisfazione dei medici, ma le sue condizioni restano gravi e la prognosi riservata. Intanto l'avvocato di famiglia continua gli accertamenti

- Valverde, i guai aumentano. C'è l'avviso di garanzia
Prima di entrare nell'ufficio del Procuratore Torri, i Nas dei carabinieri hanno provveduto alla notifica di un avviso di garanzia per violazione della legge italiana antidoping emesso dalla Procura della Repubblica di Roma

- È morta la Skolimowska. Oro a Sydney, aveva 26 anni
Medaglia d'oro nel lancio del martello alle Olimpiadi del 2000, aveva vinto anche due medaglie ai campionati Europei nel 2002 e 2006. Ha avuto un malore mentre si allenava in sala pesi nel ritiro della nazionale polacca in Portogallo

FONTE: Gazzetta.it


LA SQUADRA DEI SENZA TERRA: Gioca nel campionato di terza categoria, fuori classifica e con i colori dell'ONU. E' composta da rifugiati politici. CICLISMO: Non toccate VALVERDE! Un magistrato spagnolo intima l'alt al CONI per le passate indagini doping.
- ECCO LA SQUADRA DEI “SENZA TERRA”
Liberi Nantes>> Milita in Terza Categoria ed è una formazione di calcio formata solo da rifugiati politici: ragazzi extracomunitari, con alle spalle storie di persecuzioni e guerre, che ora corrono dietro a un pallone. Prima di ogni match il presidente Di Girolami parla agli avversari: «Giocate per vincere, senza avere pietà». Rosa internazionale. C’è anche un rumeno che gira con Bibbie e santini e ha la grande ambizione di diventare un sacerdote. Robert è della Guinea «Ho lavorato per la stampa, mio padre era giornalista ma per colpa della censura si è messo a fare il pittore»

- Il progetto
È fuori dalla classifica e utilizza magliette con i colori dell’Onu
La Liberi Nantes partecipa, seppur fuori classifica a causa del regolamento che limita l’impiego degli extracomunitari, al girone A del campionato di Terza Categoria di Roma. Il presidente della società è Gianluca Di Girolami, l’allenatore è Fabrizio Proietti. Figura fondamentale per il progetto è Giulio Gualerzi, 26enne team manager supermotivato in un gruppo dirigenziale di audaci quarantenni. Le divise di gioco sono bianche e blu come i colori delle Nazioni Unite e, sulla maglia, è riportato il logo dell’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati. La società, che si autofinanzia, ha avuto sostegno prezioso e materiale dall’Uisp, Unione italiana sport per tutti, dalla Roma, dal Pescatori Ostia e dall’Usd Fornaci. Ai giocatori, che non hanno nulla, viene data ogni cosa: dalla divisa per giocare e allenarsi ai biglietti dell’autobus per venire al campo. Nel corso di un anno e mezzo di attività si sono alternati 130 calciatori provenienti, tra gli altri, da Nigeria, Togo, Guinea, Repubblica Centrafricana, Sudan, Somalia, Costa d’Avorio, Afghanistan e Irak.

- CICLISMO
UN MAGISTRATO IBERICO SI SCAGLIA CONTRO IL CONI
Intimazione dalla Spagna «Valverde non è giudicabile»

FONTE: DNews.eu