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PELLEGRINI e CAVERZAN portano la squadra alla mostra sui 105 anni di HELLAS VERONA, tanto per far capire loro il valore della maglia che indossano...


Ecco la lista dei convocati da mister PELLEGRINI per la gara di andata dei play-out domani alle 16:00 al BENTEGODI:
- Hellas Verona-Pro Patria: diciotto convocati
Due portieri, sei difensori, sei centrocampisti e quattro attaccanti per la gara d'andata dei play-out
Al termine della seduta di rifinitura di sabato mattina, il tecnico Davide Pellegrini ha diramato la lista dei convocati per il prossimo impegno di campionato. Ecco la lista completa:
PORTIERI: Rafael, Franzese;
DIFENSORI: Politti, Sibilano, Comazzi, Orfei, Di Bari, Castellan;
CENTROCAMPISTI: Minetti, Garzon, Piocelle, Bellavista, Mancinelli, Corrent;
ATTACCANTI: Altinier, Morante, Cissè, Zeytulaev.

FONTE: HellasVerona.it


Botta e risposta fra Luca MANTOVANI e Davide PELLEGRINI che ha portato la squadra scaligera alla mostra in SALA BIROLLI. Diego CAVERZAN: Davide mi ricorda Attilio PEROTTI. Giovanni ORFEI si affida alla scaramanzia e cerca di placare la tensione dei gialloblù:
- VIAGGIO NEL PASSATO.
IL TECNICO GIALLOBLÙ, CON ALCUNI GIOCATORI, IERI ALLA MOSTRA SULL’HELLAS. PER PARLARE DEL VERONA, DI SE STESSO E DELLA SFIDA VERITÀ
Pellegrini: «La storia insegna a vincere»
«Mi sento vicino a Bagnoli e Fascetti. Non sono più il tecnico... ragazzino. Elkjaer modello per tutti». Il mio futuro? Ci siamo detti: prima il Verona, prima la salvezza. Poi parleremo anche di noi. Lo confesso A luglio avevo pensato: magari potrebbero chiamarmi in corsa...
Un giorno al museo. Mancava un pizzico di storia per completare l’opera. Davide Pellegrini («special guest» della trasmissione di RadioVerona On the road) ieri mattina ha portato i suoi ragazzi in visita guidata al museo dell’Hellas. Lo scopo: fare il pieno di passione, passando attraverso il ricordo. Tra sospiri, immagini, documenti rari, foto impossibili da dimenticare. Il tecnico si è fatto guidare dall’intuito e ha regalato alla squadra una dose massiccia di passione Hellas. Servirà per abbattere la Pro Patria, che al Verona contende la salvezza.


Pellegrini, la storia aiuta?
«Aiuta a ricordare la grandezza del Verona. E chi capisce, si sente in dovere di onorare la maglia che porta».
È un messaggio ai suoi ragazzi?
«Sanno già tutto, sanno che cosa fare».
Il suo calciatore preferito?
«Elkjaer. Simbolo di tutto».
Da allenatore a chi si sente più vicino? Chi le ha insegnato il.mestiere?
«Bagnoli e Fascetti. Se sei attento, prendi sempre qualcosa di importante dai migliori».
Senta, nel luglio del 2007 avrebbe mai pensato di trovarsi dentro ad una storia del genere?
«Un pensiero l’avevo fatto. Ed è successo proprio quello che avevo immaginato: entrare in corsa».
C'è rimasto male quando le è stata tolta la guida tecnica dopo la partita contro la Cremonese?
«Penso di essere uno di quelli che sanno stare al loro posto».
Fosse rimasto lei, però...
«Non si può dire. Magari le cose sarebbero precipitate».
Comunque vada, ormai Pellegrini è un allenatore pronto alla battaglia. Lo ha detto il campo.
«Il campo deve dire ancora tante cose. Di sicuro penso di avere maturato un'esperienza importante».
La cosa che le ha fatto più male?
«Fino alla gara con la Cremonese ero considerato il “ragazzino” che allenava i ragazzini. Poi, però, le cose sono cambiate».
In campo sa riconoscere gli uomini veri? Quella con la Pro Patria sarà partita per gente con i cuori forti
«Penso che un giocatore possa concedersi al massimo una decina di minuti di emozioni. Poi deve mettere davanti a tutto il senso del dovere. Il calcio è così: non ti aspetta. O cresci subito o...».
Tra le tante cose che offre il museo del Verona c’è una lettera accorata di Giovanni Chiampan, patron gialloblù negli Anni Cinquanta, al capitano dell’Hellas Tessaro. Allora le partite importanti si preparavano anche così. Con Arvedi come funziona?
«Con Arvedi funziona più o meno così. Parlo spesso con il presidente. Sappiamo quello che vuole: vincere».
Senta mister ma lei quando ha preso in mano il Verona ha fatto l'allenatore o lo psicologo?
«Di sicuro abbiamo lavorato sulla testa. I tuoi obiettivi, anche quando non li vedi, devi saperli scovare. Avete presente il film La leggenda di Bagger Vance? Will Smith è un caddy che con i suoi consigli aiuta un golfista in difficoltà a visualizzare i suoi obiettivi. E quando la buca è lontana trecento metri non puoi fare altro che “visualizzarla” con la mente. Serve allenamento, bisogna saper credere nelle proprie potenzialità».
È questo dunque il suo segreto?
«Siamo ai play out, vediamo alla fine».
Un pensiero per Greco?
«Vinceremo anche per lui. E per tutti quelli che vorrebbero esserci, ma non ci saranno».
Pellegrini, dovesse salvare il Verona cosa fa? Si rasa a zero?
«Mi godo Verona».
Ha già parlato di rinnovo?
«Non ora, non adesso. Ci siamo detti: prima la salvezza, il Verona. Poi toccherà a noi».
L’altro Pellegrini che fa lontano dal campo?
«Amici, una pizza, musica».
Suona?
«Ho provato la chitarra. Ma è durata poco».
Come si carica?
«Springsteen».
E i suoi ragazzi?
«Alzeranno gli occhi verso gli spalti, e sentiranno il dovere di vincere».

- «Davide? Credetemi, è come Perotti»
Diego Caverzan è sicuro. E scommette tutto l’oro del (suo) mondo sull’amico Davide Pellegrini, che è venuto ad aiutare a Verona quando il tecnico è stato richiamato in panchina, questa volta al posto di Sarri. «Mi ricorda Perotti. Sa farsi capire, è un ragazzo calmo ma molto deciso. Sono felice di averlo ritrovato, spero possa regalare ai veronesi quello che meritano. Davide ha dato vitalità al Verona. La storia? Aiuta a capire tante cose. Basterebbe rivisitare l'anno dello scudetto per farsi venire la voglia di dare l'anima per questa maglia. Potessi farlo, giocherei anch'io. Certe cose ti nascono dentro e poi non ti lasciano più. Ti accompagnano per tutta la vita».

- IL CAPITANO.
ORFEI: «DOBBIAMO PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO»
«Mi sono già salvato una volta. Quindi...». «Ero al Venezia, battemmo il Bari. Spero che la storia si ripeta, per noi e per i tifosi»
Il capitano è pronto. Il Verona è pronto. Giovanni Orfei lancia la sfida alla Pro Patria. Si parte in casa. Si prevede la bolgia Bentegodi. «Giocheremo anche per loro, soprattutto per loro. I tifosi ci hanno sempre aiutato, restandoci vicini anche nel momento della grande difficoltà. La “prima” in casa dovrà aiutarci a mettere le cose in chiaro». Il piano è semplice: battere i “tigrotti” per affrontare la trasferta di Busto con qualche pensiero in meno per la testa. «Sarebbe importante partire con il piede giusto per trovarci poi a gestire il ritorno in maniera quanto meno più tranquilla. Certo, in testa abbiamo una sola idea: vincere e salvarci».


E la Pro Patria? «È una buona squadra, equipaggiata e da non sottovalutare. Ma anche il Verona non scherza. Non ci manca nulla in questo momento. Ce la giocheremo fino in fondo». Qualcosina, a dire il vero, manca. Leo Greco. Pura fantasia. E mancheranno all'appello in gara-uno anche Stamilla, Gonnella e Vigna, per il quale la stagione è già finita da tempo. «Giocheremo anche per loro. Giocheremo con il cuore in mano. Il nostro è un gruppo intercambiabile. Chi va in campo sarà sicuramente all'altezza».
Nella doppia sfida di campionato l'Hellas ha fatto sicuramente meglio dei bustocchi. «Ma qui è diverso - sottolinea Orfei - qui c’è in gioco la stagione. La tensione potrebbe giocare un ruolo importante. Ma proprio per allontanarla da noi, ne parliamo spesso nello spogliatoio. E poi, ricordiamocelo, ottenere la salvezza è il minimo che possiamo fare per la nostra gente». Orfei trova sorrisi nel ricordo. «L’ho già vissuta una situazione del genere: ero al Venezia, ci siamo salvati battendo il Bari. Spero che la storia possa ripetersi».

- PROGRAMMA E ARBITRI. È DI CERVIGNANO
Al Bentegodi dirige Candussio
Foggia-Cremonese e Foligno-Cittadella per la B, Lecco-Paganese per la salvezza

- In campo gli Esordienti ’96 e ’97

FONTE: LArena.it




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FONTE: LArena.it