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Gara 1 degli spareggi PLAY-OUT di calcio serie C1: parlano PELLEGRINI, ORFEI, GARZON. ZEYTULAEV il migliore in campo. CANDUSSIO arbitro non adatto...


Emozioni a non finire in gara 1 di PLAY-OUT: Lele 'EL SEGNA SEMPRE LÙ' MORANTE, (simpaticamente soprannominato anche 'El bue' dai butèi della CURVA e che, insieme all'asinello DA SILVA, riscaldava, nell'immaginario presepe gialloblù, nostro signore ed i sogni di gloria sportiva del nostro HELLAS) regala alla squadra scaligera una vittoria che sembrava non dovesse arrivare mai nonostante il netto dominio dei ragazzi di mister PELLEGRINI. Ilyas ZEYTULAEV il migliore in campo: assist, sgroppate sulla sua fascia, un pericolo continuo per la difesa bustocca e alla fine il suo marcatore (CANDRINA) è costretto anche a farsi espellere! L'arbitro CANDUSSIO non è stato in grado di dirigere una gara forse troppo impegnativa per la modesta giacchetta nera di Cervignano: la sua mancanza di polso ha rischiato di penalizzare oltremodo l'unica squadra che ha giocato, l'HELLAS VERONA. Davide PELLEGRINI: Sempre avuto fiducia! Ora a BUSTO ARSIZIO senza far calcoli... Super ANANIA e una Domenica da supereroe: mai l'appellativo di UOMO RAGNO fu più indicato per un portiere, ha preso l'impossibile! Daniele MORANTE non parla perciò sono capitan ORFEI e Stefano GARZON ad esprimere la sua gioia dopo una stagione dal rendimento sicuramente insufficiente per il centravanti ex SAMBENEDETTESE...
- Morante gol Ora il Verona può sorridere
La sfida del Bentegodi regala emozioni forti I gialloblù sprecano una decina di occasioni e trovano la rete decisiva in pieno recupero
Una partita da cuori forti, emozioni a raffica dal primo all’ultimo minuto. Alla fine sorride l’Hellas ma quanta fatica per strappare una vittoria alla Pro Patria. Ci vuole un gol di Daniele Morante - sì, avete letto bene, proprio lui Daniele Morante - quando il cronometro sta completando l’ultimo giro di lancette per regalare all’Hellas un successo molto importante. Domenica i gialloblù giocheranno la gara di ritorno dei play out a Busto, i padroni di casa dovranno vincere per non cadere in C2, al Verona potrebbe bastare un pareggio. La rete di Morante ha dato un vantaggio psicologico fondamentale ai gialloblù che avranno a disposizione due risultati su tre. Attenzione, l’Hellas ha segnato al quinto minuto di recupero ma non ha rubato nulla. C’è stata solo una squadra in campo. Supremazia sterile nel primo tempo, dominio incontrastato nella ripresa quando la Pro Patria ha cercato di alzare un bunker davanti ad Anania. D’altronde non poteva essere altrimenti...

- ZEYTULAEV
L’uzbeko regala lampi di alta classe
Lampi di grande classe dal primo all’ultimo momento. Ilyas Zeytulaev parte e riparte, confeziona assist, costringe Candrina a mille falli tanto da farlo cacciare. Mette talento e fantasia al servizio della squadra.

- CANDUSSIO
Tollera il gioco duro dei bustocchi
Doveva arbitrare uno dei migliori arbitri della C. Sarà... ma in campo Candussio di Cervignano regala mille distrazioni, tollera il gioco duro dei bustocchi e mostra il giallo per qualche infrazione veniale.

- DAVIDE PELLEGRINI
«Ho visto bene la squadra. Adesso andiamo a Busto per completare l’opera». Ci potrebbe bastare il pari? Non facciamo calcoli perché non sappiamo gestire le partite
Il puzzle si sta completando. I gialloblù hanno battuto la Pro Patria e hanno messo un altro piccolo tassello, la salvezza è più vicina ma resta ancora una settimana di lavoro e il ritorno di Busto Arsizio potrebbe capovolgere tutto. «Lo so e per questo non voglio perdere la concentrazione - ammette Davide Pellegrini - l’avevamo detto dall’inizio, questa è una partita che si gioca in 180 minuti. Abbiamo chiuso bene la prima parte adesso dobbiamo completare l’Hellas».

Poteva finire tre o quattro a zero, l’Hellas ha vinto di misura. C’è felicità o amarezza? «In questo momento non penso al risultato finale, valuto la prestazione della squadra e non posso che essere contento. Tutto bene. L’approccio alla gara, la gestione della partita, la reazione finale per cercare la vittoria senza subire nulla». Adesso si va a Busto... «Dobbiamo andare là per giocare la stessa partita che abbiamo fatto in casa. Non possiamo abbassare la guardia, il Verona deve completare l’opera. L’Hellas dovrà giocare alla morte, senza concedere nulla».

Un primo tempo così così... «Il primo tempo che volevo, non potevamo sbilanciarci troppo. L’avevo già detto in settimana, questa è uno spareggio che va considerato nell’arco delle due partite. Se l’Hellas prendeva un gol in casa tutto sarebbe diventato molto complicato. Siamo stati bravi a non regalare nulla, a pressare senza concedere contropiedi. Non dimentichiamo che anche nel primo tempo abbiamo costruito due o tre azioni interessanti». Meglio la ripresa «Abbiamo alzato il baricentro, abbiamo cercato di vincere. E potevamo fare gol, basta pensare all’occasione di Corrent, a quella di Minetti, alle parate di Anania. Quando la Pro Patria è rimasta in dieci ho gettato nella mischia altri due attaccanti, ho visto che gli avversari non sapevano più ripartire e ho rischiato qualcosa di più. È andata bene».

Cos’ha pensato Pellegrini quando la palla non entrava? «Non mi sono mai agitato più di tanto, volevo una squadra equilibrata e i ragazzi mi hanno sempre dato segnali positivi. Sapevo che, anche se finiva zero a zero, questo Verona poteva fare risultato in trasferta». Prima di questa partita la Pro Patria partiva in vantaggio, adesso si riparte da zero. I lombardi devono vincere per restare in C1, al Verona basta il pareggio. «Non voglio fare calcoli e soprattutto non deve farli la squadra. Non sappiamo gestire la partita, avete visto cos’è successo a Manfredonia». Il pubblico s’è fatto sentire «Questi tifosi sono incredibili, l’ho sempre detto. Verona non merita la C1 così come la Pro Patria. Adesso lottiamo per non cadere in C2 ma dobbiamo fare di tutto per rimanere in questa categoria».

- Anania da applausi su Corrent e Minetti

- L’ABBRACCIO DEI COMPAGNI.
L’ATTACCANTE TORNA PROTAGONISTA IN UNO SCAMPOLO DI GARA, DOPO UN CAMPIONATO TUTTO IN SALITA, SENZA AVERE MAI SEGNATO
Morante, gol e urla del silenzio. Il bomber ritrovato esulta in campo, ma poi non parla. I compagni: «Ci ha resi felici» Il mister: «Scelta motivata»
Finale elettrizzante di una favola gialloblù. Daniele Morante diventa cigno davanti agli occhi del Bentegodi. Si libra in volo, si avvita, segna forse la rete più pesante della stagione tormentata dell’Hellas. Lo fa a modo suo. Magari un po’ in ritardo rispetto alle attese del popolo veronese. Ma lo fa al momento giusto. Tripudio e streap tease. Via la maglia, la canotta, i brutti pensieri, la rabbia. L’abbraccio dei compagni sancisce il ritorno alla ribalta di un attaccante di razza discusso e finito nel dimenticatoio. A inizio stagione doveva salvare il Verona con i suoi gol. A fine play out forse si potrà dire: ha salvato l’Hellas e di gol ne è bastato uno solo. Nel dopopartita, però, Daniele evita telecamere e taccuini. Dribbling secco, scelta personale, sorriso stampato sulla bocca rivolto a compagni e avversari. Fila via. Preferisce affidare ad altri il commento di un happy ending non certo scontato, visto come si era messa contro la Pro Patria. E allora il silenzio di Morante diventa verbo attraverso i messaggi di chi ha vissuto con l’uomo della nuova Provvidenza la rincorsa folle a una salvezza tutt’ora da conquistare.

Davide Pellegrini sembra quasi l’avesse sognato in anticipo, questo finale. «Sono l’uomo più felice del mondo. Sono felice per Daniele e naturalmente per il Verona. Che cosa ci trovate di strano? Morante è un giocatore che come tutti i suoi compagni può essere utile alla causa. A cinque minuti dalla fine è entrato per dare il suo contributo e ha fatto la cosa giusta. Fortunato io nella scelta? La vedo diversamente: quando mando in campo un giocatore lo faccio nel tentativo di portare il maggior vantaggio alla squadra».

Tutti parlano di Morante. E anche il capitano Giovanni Orfei non può fare a meno di spalmare miele sul dolce ritorno al gol del compagno. «Se lo meritava, aspettavamo tutti da tempo questo momento. Per Daniele è stata una stagione difficilissima. Magari avrà avuto le sue colpe, ma non ho mai avuto dubbio sulle sue reali qualità. È un ragazzo sensibile, è rimasto sempre in silenzio. Il gol lo ripaga. E soprattutto spinge il Verona in alto».

Festa completa, inaspettata, visto che il numero 18 si era allenato per tutta la ripresa sotto la pioggia, ma non sembrava destinato a entrare nella storia della partita. Poi la scelta di Pellegrini, che forse potrebbe cambiare il destino di una stagione. Morante entra al 42’ del secondo tempo al posto di Minetti. Dici: proverà a farsi largo, serve una giocata anche sporca per decidere una partita maledetta. Il fischio finale è ritardato dai 4’ di recupero. Daniele prova a calarsi subito nella parte. Entrare a gara finita non è facile. Ma chi ha dentro il fiuto innato del gol può fare la differenza in qualsiasi momento. E Morante pesca l’incrocio.

«È stato bello veder esultare Daniele», confessa Garzon. «Ci ha resi felici, ha ridato speranza ai nostri tifosi. Poi era giusto che quel pallone capitasse proprio sulla sua testa. Il gol l’ha inseguito per un’intera stagione e finalmente è arrivato. Il Verona ha ritrovato in un semplice gesto un grande giocatore. Ne avevamo bisogno un po’ tutti». Morante e il Verona, feeling ritrovato sulla via di Busto. Non importa come e quando. Daniele si è riscoperto bomber. Nel nome dell’Hellas.

- A BOTTA CALDA.
IL CAPITANO E IL CENTROCAMPISTA TROVANO NELLE MOTIVAZIONI LE RAGIONI DEL SUCCESSO. «AL RITORNO GIOCHEREMO CON UGUALE ATTEGGIAMENTO»
Occhi al cielo verso la curva. Orfei: «Nei tifosi la forza per vincere». Garzon: «Ci siamo sempre rialzati»
Capitano, che sofferenza. Capitano, che coraggio. Capitano, ma non finisce davvero mai questo Verona? «Pare proprio di no», spiega con un sorriso che addolcisce un volto finalmente disteso Giovanni Orfei, «il Verona non finisce mai. E anche questa volta abbiamo buttato sul campo tutto quello che avevamo dentro. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficilissima. Sapevamo anche che non ci sarebbe stato permesso di sbagliare. E tutti hanno fatto quello che dovevamo fare. La vittoria pescata alla fine ci ripaga di un duro lavoro. Meritavamo di vincere, e se il campo reso scivoloso dalla pioggia non avesse complicato le cose, sono convinto che saremmo usciti dal campo con un bottino di gol ancora più consistente».

IL CUORE ALLA FINE. «Il nostro merito è stato quello di provarci sempre, di provarci fino alla fine. Non abbiamo pensato a niente in campo, e non ci siamo di certo lasciati intimorire dal fatto che i nostri avversari partivano avvantaggiati rispetto a noi. Ci ha trascinato ancora una volta un grande pubblico. I nostri tifosi sono stati straordinari e ci hanno sospinto alla vittoria. Con loro che cantano non puoi arrenderti, non devi arrenderti. La rabbia è uscita alla fine, perché non poteva finire in parità. Giocare la prima partita in casa è stato un vantaggio, perché ci ha permesso di rimettere le cose apposto. Certo, adesso manca la conferma più importante, quella che ci dovrà permettere di chiudere la stagione con la salvezza. È il minimo che possiamo garantire alla nostra gente».

Analisi tattiche? «Nessuna. In queste partite vinci solo con il cuore. Non sono certi gli schemi a farti trovare la vittoria al quarto minuto di recupero. L’abbiamo interpretata nella giusta maniera, ma le cose non dovranno cambiare nemmeno tra sette giorni. Il Verona, comunque, ha dimostrato di non meritare la posizione di classifica che il campionato gli ha assegnato». Quanto alla Pro Patria, prosegue nell’analisi Orfei, «ha fatto poco, si è difesa a oltranza cercando di strappare qualcosa di buono. Adesso toccherà a loro cambiare atteggiamento. Probabilmente il fatto di avere due risultati su tre a disposizione li ha in qualche modo sfavoriti nell’approccio alla gara. Posso assicurare che noi resteremo sempre gli stessi anche lontano dal Bentegodi. Vogliamo vincere anche a Busto, per chiudere la stagione nel miglior modo possibile».

VERONESI «TUTI MATI». Stefano Garzon ha rivolto più volte lo sguardo verso il cielo. «Guardavo i tifosi, la curva, tutto lo stadio e soffrivo perché non eravamo ancora riusciti ad accontentarli. Poi è arrivata la gioia alla fine, che ci ha fatto impazzire, che ha fatto scoppiare lo stadio. Penso sia il minimo, dopo la nostra prestazione. Abbiamo creato tantissime palle gol, ma la palla non voleva proprio entrare. Il loro portiere ha parato di tutto. Pensavo a un certo punto che il destino avesse deciso per noi. E invece è uscita la grande forza di questa squadra. Il Verona, del resto, ha imparato nel corso di questa stagione a trovare nella sofferenza un motivo in più per non mollare mai. Godiamoci questo bel successo, anche se è giusto ricordare che non è stato fatto niente. Anzi, ci siamo solo messi nella condizione di affrontare la gara di Busto con una speranza in più. Ma non andremo certo in campo pensando di poterla gestire, la partita. Ce lo dice spesso il mister: siamo una squadra che deve giocare, mai pensare alla gestione».

I pensieri del centrocampista veronese portano sempre là. «Sì, portano ai nostri tifosi. Credo saranno in tanti anche a Busto. Non possiamo fare a meno di loro. E noi, naturalmente, cercheremo di non deludere nessuno. Siamo passati attraverso mille prove infuocate quest’anno e ne siamo sempre usciti bruciacchiati ma vivi. Qualcuno ci credeva morto. Ma il Verona non ha mai alzato bandiera bianca. La prova del Bentegodi ha detto tante cose. Una su tutte: la salvezza è possibile. Più che mai».

- Foggia, assalto inutile Cittadella ko a Foligno. Al Lecco basta un gol

FONTE: LArena.it
Album immagini di Hellas Verona - Pro Patria (andata play-out)

Domani a disposizione della stampa: Davide PELLEGRINI, Antonio BELLAVISTA e Nicola CORRENT. PRO PATRIA-HELLAS VERONA gara 2 di PLAY-OUT: biglietti disponibili da domani, circuito TICKET-POINT 10 Euro. All'EMPORIO HELLAS esposizione delle maglie storiche. RAFAEL De Andrade MASTINO DEL BENTEGODI 2007-2008, la premiazione in campo. Stasera capitan Giovanni ORFEI ospite al LUNEDÌ DEL PALLONE su TELEARENA. Domani inizia l'ultima settimana di allenamenti in vista dell'ultimo spareggio per restare in C1...
- Martedì pomeriggio spazio interviste
L'incontro con gli organi d'informazione avverrà a partire dalle 15:15

- Pro Patria-Hellas Verona, info biglietti
Tagliandi in vendita da martedì 20 maggio tramite il circuito Ticket One
La Società comunica che i biglietti del settore ospiti per la partita Pro Patria Gallaratese G.B.-Hellas Verona F.C. (domenica 25 maggio, ore 16:00), sono disponibili da martedì 20 maggio presso i punti vendita Ticket One di Verona e provincia al costo di 10,00€:

- Da martedì all'Emporio esposizione di maglie storiche
In vetrina quaranta casacche gialloblù, tra le quali quella di mister Davide Pellegrini

- "Mastino del Bentegodi", Rafael premiato in campo
Il vincitore dell'edizione 2007/2008 succede ad un altro portiere, Gianluca Pegolo

- Giovanni Orfei ospite a "Il lunedì nel pallone"
Il capitano dell'Hellas Verona prenderà parte alla trasmissione dell'emittente locale Telearena

- Martedì inizia la preparazione della gara di Busto Arsizio
I ragazzi di Davide Pellegrini si ritroveranno presso l'antistadio per la ripresa degli allenamenti

FONTE: HellasVerona.it




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FONTE: LArena.it